
Dopo 500 anni il genio di Leonardo ci appare ancora come uno dei più grandi della Storia: pittore, musicista, inventore insuperabile. Un uomo che non ha mai avuto paura di sbagliare, cercando di spingersi sempre un po’ più in là. Le invenzioni del genio di Leonardo diventano accessibili ai lettori dai sette anni in su in un libro stuzzicante e ricco di illustrazioni colorate.
"È il 25 maggio 2016, è passato un anno da quando ci siamo incontrati. Io sono appoggiata alla balaustra, la gente dietro preme, ma i miei quarantadue chili reggono alla grande (ah, quanto conta l'entusiasmo nella vita!). Il Papa cambia direzione, scende le scale del sagrato, sì, viene proprio verso questa vecchietta, col viso semicoperto da un cappello a falde e col suo metro e cinquanta soverchiato dall'entusiasmo della folla. Il mio cuore sembra uscire dal petto. Il contagioso sorriso di Francesco, diventato un simbolo universale, è via via sempre più nitido. È a un metro da me: 'Ciao campiona!'. Mentre lo dice, alza il pollice e poi mi abbraccia." L'entusiasmante abbraccio fra papa Francesco ed Emma Morosini conclude idealmente un percorso devozionale cominciato una notte di tanti anni fa, in un piccolo ospedale della Lombardia, precisamente sulla barella che conduce la protagonista di questa storia in sala operatoria. Prima di abbandonarsi alle mani del chirurgo, Emma fa un voto alla Madonna: se la aiuterà a superare questa prova, andrà a piedi a Lourdes. Sopravvissuta all'intervento, Emma mantiene fede alla sua solenne promessa. Poi, però, non si è più fermata. Anche oggi che di primavere ne ha novantatré, la straordinaria vecchietta di Castiglione delle Stiviere compie ogni anno almeno un pellegrinaggio in un santuario mariano. Quel che rende i suoi cammini eccezionali, salutati da folle spontanee e affettuosissime, documentati da radio e televisioni, è che li affronta da sola, con acqua, pane e qualche ricambio piegato dentro un carrellino della spesa. Armata, cioè, solo della sua incrollabile fede e in compagnia soltanto della Provvidenza. In questo libro, Emma narra le motivazioni profonde e le avventure più emozionanti vissute in sedici pellegrinaggi, in Italia e all'estero, fra i quali non poteva mancare quello verso il santuario di Lujàn, il preferito da papa Francesco, che l'ha "battezzata" la nonna pellegrina di tutti noi.
Il libro, sulla traccia di padre Cappellaro, raccoglie riflessioni sul grande fenomeno dell'emigrazione, che ancora oggi muove masse enormi di popoli, da Sud a Nord, da Est a Ovest.
I testi raccolti in questo volume offrono una sintesi dei valori, delle intuizioni e delle considerazioni più significative della vasta produzione scritta di Alfredo Carlo Moro. Essi segnano l'itinerario di maturazione della sua cultura, spaziando dal tema dei minori a quello della famiglia, dalla giustizia alla laicità, in un intreccio fecondo e consapevole della sua biografia con la storia del Novecento. Ne emerge la testimonianza viva ed attuale dell'impegno di un protagonista della giurisprudenza, della società e della Chiesa italiana, che ha vissuto nella storia accogliendo la modernità come occasione di crescita e restando sempre coerente ai principi della Costituzione e all'insegnamento del Concilio.
Sebbene non nasca da nuove ricerche d'archivio, la presente vita di san Juan de la Cruz affonda le sue radici nelle principali biografie dell'ultimo secolo. Arricchito anche di passi significativi delle Opere del Santo, il profilo del santo carmelitano, mistico e poeta spagnolo, dall'infanzia a Fontiveros di Castiglia, sino alla sua morte a Úbeda in Andalusia, si va stagliando attraverso una trentina di tappe (30 agili capitoli). «A sfondo del suo racconto», scrive il cardinale Arborelius, «padre Moriconi pone il carcere di Toledo e commuove il modo di condurre il lettore a scoprire che, proprio in quel buio ripostiglio, Giovanni della Croce, spoglio di qualsiasi consolazione e affetto umano, riesce a far sgorgare, dalla sua anima ferita, il più bel canto all'Amore».
Che cosa significa ritrovarsi a poter camminare, correre, stare con gli altri senza più dolori sedati dalla quotidiana morfina, da un giorno all'altro? Che cosa si prova a essere esaminata dai medici più ancora di quando si era malate? Come tacere quando si è protagonisti di una trasformazione della propria vita radicale e incomprensibile ai più? Come annunciare la speranza a chi è ancora nel dolore, quando dal dolore si è stati liberati per grazia? Tutte queste e molte altre domande attraversano il racconto della guarigione di suor Bernadette Moriau: il miracolo che l'ha vista protagonista non si risolve, infatti, per lei in un prodigio isolato, ma in una profonda rilettura della propria vita e in un'interpretazione originale della fede e della vita di Chiesa. Il miracolo, infatti, non è solo un dono per chi lo riceve, ma un'offerta di amore e di speranza per tutti coloro che lo vedono accadere.
L'11 luglio 2018, suor Bernadette Moriau è in pellegrinaggio nella grotta di Lourdes quando - d'un tratto - avverte una presenza, un'energia, che attraversa il suo corpo. Qualche ora più tardi accade l'impensabile, suor Bernadette - da anni paralizzata da entrambe le gambe - si alza in piedi e torna nuovamente a camminare. Per i medici la sua guarigione "è inspiegabile alla luce delle attuali conoscenze scientifiche". Una commissione appositamente composta dichiara "le caratteristiche della guarigione miracolosa come dono di Dio attraverso l'intermediazione di Nostra Signora di Lourdes" e così che l'11 febbraio 2018, suor Bernadette è ufficialmente riconosciuta come la 70ª miracolata in 160 anni a Lourdes. I queste pagine l'autrice si interroga sulle misteriosi ragioni di questo miracolo: perché io?
L’Egitto è stato uno dei miti principali della cultura europea fin dall’Umanesimo. Uno dei capitoli principali di questa storia è costituito dall’opera di Athanasius Kircher il quale si interroga sui rapporti tra Roma e l’Egitto proponendo di individuare nell’antica teologia egizia un’anticipazione di dottrine fondamentali dello stesso cristianesimo e in particolare delle dottrine della Trinità e dell’incarnazione di Cristo. Gettando luce su uno dei personaggi più eclettici e complessi del Seicento, questo volume ricostruisce l’ambiente culturale della Roma barocca caratterizzata dal fiorire degli studi linguistici e dal fascino per l’antico Egitto con un’attenzione specifica alla politica religiosa e culturale della Chiesa cattolica.
L'anello nuziale è un'immagine legata a Caterina da Siena. Narra il biografo della Santa, frate Raimondo da Capua, che la giovane, entrata nel 1363 fra le Mantellate di san Domenico da Siena, avvertisse il desiderio di raggiungere la perfezione spirituale e poter servire in totale fedeltà il suo Sposo, Cristo Gesù. Benedetta Bianchi Porro matura la sua santità nella vita quotidiana con i suoi impegni, le sue esperienze, le sue responsabilità: lo studio, la ricerca, gli amici, la famiglia. Una santità che è fedeltà alla vita. Il volume è un libro-intervista che tenta di scoprire il segreto di Benedetta. La sua fede è un processo di progressiva identificazione con la persona di Gesù, con la sua vita, i suoi pensieri, con la sua passione. Il testo documenta una straordinaria relazione spirituale. Non è su Benedetta, né un racconto di qualcuno che l'ha conosciuta, ma fa intuire la ricchezza di una relazione che ha coinvolto Benedetta e il sacerdote che ne ha accompagnato il cammino spirituale negli ultimi anni della sua esistenza. Si tratta di un singolare dialogo con un prete che ha saputo ascoltare Benedetta, l'azione dello Spirito nella vita di lei. Insieme alla santità di Benedetta, il testo parla anche del dialogo con un prete in cui si riconoscono le doti del maestro di spirito, che sa mettere il ministero a servizio del cammino di fede dei propri fratelli nell'umiltà.
Padre Antonino Scagliotti (1884-1962), religioso della Provincia Piemontese dei Frati Minori, per circa trent'anni è stato parroco nella chiesa della Madonna degli Angeli in Torino. Non sono pochi coloro che, avendolo conosciuto di persona o attraverso testimonianze, nutrono nei suoi confronti sentimenti di stima e di venerazione, e si raccomandano fiduciosi alla sua intercessione, sperimentandone l'efficacia. Il volume dell'autrice, che l'ha conosciuto di persona, si prefigge di tratteggiare la sua figura di francescano e di parroco così come viene descritta da una serie di testimonianze rese in tempi e modi diversi. Queste testimonianze sono integrate con frequenti riferimenti anche agli scritti dello stesso padre Antonino. Il ritratto che ne emerge è quello di una persona ricca delle migliori qualità umane, di un francescano innamorato della sua vocazione e fedele alle sue esigenze, di un sacerdote che ha incarnato l'immagine evangelica del buon pastore che si dedica senza risparmio al servizio dei fedeli, di un carismatico che utilizza a beneficio dei sofferenti e dei tribolati i doni di natura e di grazia ricevuti da Dio.
L'opera costituita da diversi saggi scritti in epoche diverse, trova la sua unitarietà nel confronto che Moretti-Costanzi vi stabilisce con se stesso, riconoscendosi nel "sapere" bonaventuriano. Non si tratta, dunque, di misurarvi l'esattezza di una ricostruzione filologica, bensì di ritrovarvi la consonanza di pensiero che il filosofo umbro visse e senti con il Dottore Serafico. La filosofia come "ascesi di coscienza" ossia come "Itinerarium Mentis in Deum" è qui il punto focale dove Moretti-Costanzi vive la prossimità di San Bonaventura. Ritrovandosi, scopre il francescano dottore e approfondisce se stesso.
Nato nel 1881 in un paese della Lomellina, Francesco Pianzola visse la sua vocazione sacerdotale a contatto con gli umili delle campagne e delle fabbriche. Fondò la Congregazione delle Suore Missionarie dell'Immacolata Regina della Pace. Morto nel 1943, papa Benedetto XVI lo ha dichiarato "Venerabile" nel giugno 2006.