
Il problema di Dio e Sartre: sembrano due termini in contraddizione, perché il filosofo francese è noto come il continuatore nel Novecento della posizione di Nietzsche che afferma decisamente la 'morte di Dio'. Il saggio esplicita le carratteristiche, i contenuti e il senso dell'ateismo di Sartre. In particolare illustrando i riferimenti a Kierkegaard, padre dell'esistenzialismo, viene sottolieneato l'aspetto non irreligioso dell'ateismo sartriano. Altri elementi significativi emergono dall'analisi della posizione di Sartre sulla responsabilità morale, esigenza irrinunciabile che va fondata anche se Dio non esiste, e dal riferimento al valore di 'umanesimo' che l'esistenzialismo sartriano rivendica con decisione. Tutto questo anche ricordando le affinità e le diversità rispetto al marxismo.
Destinatari
Questo volume, come gli altri della collana, si rivolge a un pubblico di buona preparazione culturale, non necessariamente di credenti, particolarmente interessato a cogliere la presenza (o almeno qualche traccia) del Sacro in autori che hanno lasciato un segno nella cultura del nostro tempo. Particolarmente utile risulterà per studenti e studiosi dell'eistenzialismo e di Sartre, che potranno cogliere aspetti di solito non apprifonditi del loro pensiero.
Autore
Giovanni Invitto è docente di Storia della Filosofia e di Filosofia Teoretica presso l'Università di Lecce. Tra le sue pubblicazioni, ricordiamo Le idee di Felice Balbo (Il Mulino, 1979), Merleau-Ponty e la filosofia come vigilanza, (Milella, 1981), Sartre. Dal 'gioco dell'essere' al lavoro ermeneutico (Angeli, 1988); Esistenzialismo e dintorni (ivi, 1992); Alain. Un filosofo dei segni (Manni, 1999). Dal 1987 dirige il quadrimestrale di filosofia 'Segni e comprensione'. Suoi saggi sono stati pubblicati o tradotti in Francia, Belgio, Brasile, Stati Uniti.
"Non tutte le storie possono pretendere di ricapitolare, nel proprio frammento, il senso e il compimento di un'epoca. Quella di Luigina Nicolodi sì. E la storia di una persona che ha vissuto le fasi salienti del Ventesimo secolo, partecipandovi attivamente. Attraverso la sua autobiografia si può entrare nel clima sociale e culturale di un'epoca segnata da tante contraddizioni, ricca di fatti singolari e di circostanze comuni, incastonate in una trama che ha il suo centro nell'adesione di Luigina al Movimento dei Focolari dal 1947: un gruppo di giovanette che, a Trento, si stava radunando attorno a Chiara Lubich e non aveva alle spalle nessuna garanzia istituzionale comprovante la stabilità della scelta che ciascuna stava compiendo, né alcuna sicurezza economica. Le prime focolarine, come furono chiamate dalla gente, non provenivano da una scuola comune né avevano di fronte un percorso ben stabilito. Non potevano contare su niente, eppure avevano tutto. La loro scelta di vivere il Vangelo ne alimentava l'azione e contagiava i cuori di chi le incontrava. Attorno a loro cresceva una comunità, oggi estesa in tutto il mondo." (dall'Introduzione)
Chi è la donna che accompagna Abramo durante il cammino che egli conduce fidandosi della promessa del Signore? Perché quando entra nel racconto viene chiamata Sarai, se – come Dio rivelerà – «Il suo nome è Sara» (Gen 17,15)? E che cosa si può dire, a partire dal racconto del libro della Genesi, del cammino di fede di questa donna? Chi è per lei Dio? Che volto ha? Camminare accanto ad Abramo le è sufficiente per condividere la sua stessa esperienza di fede e di abbandono? E quale sarà la parte di questa donna nella vocazione del marito? Sarà un aiuto? Sarà un ostacolo?
A Sara la Bibbia ebraica dedica più spazio che ad altre donne, ma la sua storia emerge solo in frammenti della storia di Abramo. Non si sa da dove venga questa donna, non si sa di chi sia figlia: oltre a ciò che altri dicono di lei, saranno le sue azioni e le sue parole a rivelarne l’identità nel corso del racconto, mentre i particolari espressi, mancanti o ripetuti, diventano indizi che guidano l’interpretazione. Questo volume intende accompagnare il lettore alla scoperta del modo in cui la Bibbia racconta Sara e la sua fede.
Il volume fa parte della serie "Madri della fede", diretta da Cristina Simonelli e Rita Torti.
Gregorio il Sinaita, vissuto a cavallo fra il XIII e il XIV secolo, è una tra le più luminose figure di santi della Chiesa ortodossa, colui che iniziò, sulla Santa Montagna dell'Athos in Grecia, la pratica dell'esichia, cioè la preghiera profonda e ininterrotta che Gesù stesso chiede nel Vangelo. I suoi scritti sono ben conosciuti, mentre la Vita rimaneva inedita in italiano. È una testimonianza preziosa, perché giunge dalla viva voce del monaco Callisto, che fu discepolo del santo bizantino, e visse per lunghi anni a strettissimo contatto con lui. Le opere e gli insegnamenti di san Gregorio il Sinaita non perdono nulla della loro freschezza originaria, anzi si rivelano particolarmente attuali, nel presentare una figura di eremita che si sposta da un luogo all'altro, che non disdegna un rapporto sano e fecondo con la società e che propone la preghiera come via privilegiata per attuare in pienezza la Grazia battesimale.
Dare la vita per la fede e' stato il gesto eroico compiuto da Josef Mayr-Nusser, che per motivi religiosi nel 1944 si rifiuto' di prestare giuramento alle SS. Arrestato venne condannato e condotto ai campi di concentramento; muore nel 1945 a soli 35 anni.
Nell'esortazione apostolica Gaudete et exsultate, Papa Francesco afferma che «ci sono molte coppie di sposi sante, in cui ognuno dei coniugi è stato strumento per la santificazione dell'altro» (n. 141). Nel maggio 2022, la Pontificia Università della Santa Croce ha voluto riflettere su questo tipo di "santità laicale" con una Giornata di studio, in prossimità della conclusione dell'Anno "Famiglia Amoris Laetitia" indetto dallo stesso Pontefice. Sono state presentate le testimonianze su alcune coppie di sposi - di cui si è svolto o è in corso il processo di beatificazione -, che in circostanze di tempo e di luogo lontane tra loro e con una varietà di carismi hanno mostrato l'esemplarità cristiana nella vita familiare: i beati Luigi Beltrame Quattrocchi e Maria Corsini (Italia), Józef Ulma e Wiktoria Niemczak (Polonia), Giovanni Gheddo e Rosetta Franzi (Italia), Eduardo Ortiz de Landázuri e Laura Busca Otaegui (Spagna), Francesco Bono e Maria Rosaria De Angelis (Italia), Cyprien Rugamba e Daphrose Mukasanga (Ruanda). Il presente volume raccoglie, nella prima parte, il discorso introduttivo presentato in quella occasione dal Cardinale Marcello Semeraro, Prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi, le riflessioni di mons. Fernando Ocáriz, prelato dell'Opus Dei, e la relazione della professoressa Carla Rossi Espagnet. La seconda parte è dedicata alle sei coppie di sposi, mariti e mogli che hanno camminato congiuntamente verso la santità e che insieme sono invocati da chi ricorre alla loro intercessione.
Questa è una galleria di ritratti sui generis. Raccoglie infatti 30 profili di christifideles laici avviati sul cammino della santità. In questa galleria, organizzata a scansione cronologica, troviamo ritratti di fedeli laici generosamente impegnati nell'ambito sociopolitico o in quello parrocchiale, ma anche in esperienze d'avanguardia nell'ambito ecumenico o in quello dell'evangelizzazione nelle strade, con "gli ultimi". Da Alcide De Gasperi a Giuseppe Lazzati, da Giorgio La Pira a Edith Stein, da Simone Weil ad Alberto Marvelli, a tanti altri ancora: esempi in cui spicca contagioso l'impegno a santificare sempre più e meglio la Chiesa in Cristo.
Il volume fa conoscere ad un vasto pubblico la figura della mistica Domitilla Galluzzi (1595-1671), colei che andava in estasi per il Cristo crocifisso, in un'epoca particolare per la Chiesa.
Il titolo del volume Don Santino (il prete dei vip) tra fede cultura e spettacolo compendia la vita attiva e generosa di un sacerdote tra la gente, di un personaggio televisivamente popolare e fuori dagli schemi ambigui, ma autentico e desideroso di far conoscere Cristo anche dentro l'ambiente irrequieto dello spettacolo. Il volume, tra Catania, Randazzo e Roma, tende a disegnare i volti molteplici di un uomo eclettico, capace di trasmettere la fede con quella sua accogliente "teologia giornalistica", o magari con la dolcezza di un invidiabile sorriso, o con il rigore del ricercatore scientifico. In queste pagine la storia di una vita agostinianamente "inquieta" nel segno positivo della ricerca e della diffusione della verità. Il volume è corredato da foto di vip.

