
Eduardo Francisco Pironio, cardinale e arcivescovo argentino, è stato uno dei protagonisti delle vicende del cattolicesimo in epoca contemporanea, una figura chiave nella storia delle relazioni tra la Santa Sede e la Chiesa latinoamericana, tanto che l'arcivescovo di Milano Carlo Maria Martini lo ha annoverato come «una delle maggiori personalità della Chiesa di fine millennio». Pironio è stato uno dei più stretti collaboratori di Paolo VI e Giovanni Paolo II, che ha contribuito al rinnovamento del cattolicesimo latinoamericano, come uno degli artefici della Conferenza di Medellin, celebrata nella città colombiana dal 26 Agosto al 6 Settembre 1968 e in modo creativo alla realizzazione delle Giornate Mondiali della Gioventù, volute da Papa Giovanni Paolo II. Questa biografia, costruita sulla base di un'inedita documentazione archivistica ne riassume le principali vicende umane e spirituali ed è impreziosita dalla prefazione di Papa Francesco.
Edmund Husserl (Prossnitz 1859 ' Friburgo 1938), filosofo e matematico tedesco, è il fondatore della fenomenologia, filosofia che si basa sull'analisi della coscienza nella sua intenzionalità: la coscienza è uno spettatore disinteressato di fronte al quale la realtà e gli oggetti si presentano come fenomeni percepiti nella loro essenza, idea e forma. Edmund Husserl è un pensatore che ha saputo scavare nell'interiorità per cogliere il senso delle operazioni umane che aprono alla trascendenza. Due sono le linee su cui si muove la ricerca, di cui si danno qui i risultati. Il primo riguarda la ricostruzione del pensiero del fenomenologo tedesco nei suoi aspetti fondamentali come base per affrontare la questione di Dio, intesa in senso filosofico, e per esaminare l'esperienza religiosa, che ha come punto di riferimento la divinità. Il secondo concerne più ampiamente ciò che si può ricavare dalle sue analisi.
Destinatari
Studenti di teologia, insegnanti e cultori di storia del pensiero religioso europeo.
Autore
ANGELA ALES BELLO, professore ordinario di storia della filosofia contemporanea presso l'Università lateranense di Roma, dirige il Centro italiano di ricerche fenomenologiche affiliato a The World Phenomenology Institute (U.S.A.). Fa parte del comitato di redazione di numerose riviste italiane e straniere. Studiosa della fenomenologia tedesca in rapporto alle altre correnti di pensiero contemporaneo.
Don Valentino Gambi (1913-2002), direttore delle Edizioni Paoline – le attuali Edizioni San Paolo – per oltre un trentennio (1952-1983), emerge dai suoi scritti come un vero e proprio editore di Dio, esperto in fatto di editoria cattolica e laica, nell’insieme e nei dettagli: nel suo discorso si presenta molto competente nel campo, per quanto riguarda la gestione in genere, i compiti, la tecnica, le scelte, le dinamiche di mercato, le attese del pubblico, la produzione, gli strumenti di diffusione. In questo ultimo ambito è particolarmente dettagliato e puntuale. L’“arte” del libraio, per esempio – egli sostiene –, richiede «particolari doti, non acquisibili scolasticamente se madre natura e un sincero spirito apostolico non le abbiano provvedute; doti mnemoniche, di fantasia associativa, di intuito psicologico, di suadenza, di discrezione, di misura, di umiltà, di aristocratica gentilezza, di pazienza, tanto difficili a trovarsi in una stessa persona!…».
Valentino Gambi, nato a Lozzo Veddasca (VA) nel 1913, entrato nella Pia Società San Paolo di Alba all’età di 12 anni, ordinato sacerdote nel 1937, dottore in Letteratura italiana nel 1942, fu direttore dal 1952 al 1983 delle Edizioni Paoline, le attuali Edizioni San Paolo. Morì a Roma il 25 gennaio del 2002.
Angelo De Simone è membro della Società San Paolo dal 1955, sacerdote dal 1970 e dottore in teologia dal 1977 (tesi: “La pastorale catechetica nel pensiero e nell’azione di don Giacomo Alberione”). Viceparroco negli anni 1972-1975, assistente scout per oltre un decennio, scrittore su tematiche che riguardano la catechesi e la spiritualità dei ragazzi, dei giovani, della famiglia, dei mass media, attualmente è redattore delle Edizioni San Paolo e collaboratore della rivista catechistica “Via Verità e Vita”. Ha pubblicato tra le altre opere: Come Francesco (1982), Gli uccellini sono fatti per volare (1988), Guida alla Liturgia delle Ore (1997), Bella la vita in tutte le stagioni (2002).
«Ebrea, filosofa, suora e martire: una vittima emblematica tra le migliaia accomunate da una morte massificata; [...] una vittima consapevole di ciò che rappresentava»: così viene introdotta la biografia dell'intellettuale, uccisa dai nazisti nel campo di concentramento di Auschwitz, canonizzata nel 1998 e nominata «patrona d'Europa» da Giovanni Paolo ii. Ebrea di nascita, ma atea, allieva e assistente di Husserl, convertita attraverso la letteratura cristiana, chiese il battesimo dopo la lettura dell'autobiografia di Teresa d'Avila: divenne monaca carmelitana a Colonia e ad Echt in Olanda, dove fu catturata. In questa emblematica vicenda si trovano impulsi solo oggi considerabili nella loro azione profonda: il legame tra ebraismo e cristianesimo; l'impegnata frequentazione dei problemi del pensiero novecentesco; una visione anticipatrice della questione femminile. L'ultimo esito è un'immersione nell'esistenza, ispirata alla mistica vicinanza della scientia Crucis, che esalta il paradosso di Gesù: la salvezza mediante la sofferenza vicaria. Gerl-Falkovitz conduce il lettore attraverso le vicissitudini e le opere filosofiche e mistiche della santa; facendo emergere le tensioni tra ebraismo e cristianesimo, scienza rigorosa e intensità religiosa, dedizione al sacrificio e intelligenza spregiudicata, pensiero esigente e umiltà.
L'esperimento metodologico di Edith Stein che tentò di assumere le categorie metafisiche del pensiero di Tommaso d'Aquino senza abbandonare del tutto le categorie fenomenologie del pensiero di Edmund Husserl, viene qui valutato nei suoi esiti finali da Cornelio Fabro, autorevole interprete sia della metafisica di Tommaso d'Aquino che della fenomenologia di Husserl. In questo suo saggio del 1989, scritto prima che Giovanni Paolo II canonizzasse come martire Edith Stein, il pensatore friulano esamina con il massimo rigore epistemologico la consistenza speculativa della nuova filosofia cristiana proposta dalla pensatrice tedesca dopo la sua conversione dall'ebraismo al cattolicesimo. Fabro, pur riconoscendo ed esaltando la sincera passione per la verità che animava la santa (deportata e uccisa dai nazisti in odio alla fede), evidenzia il sostanziale fallimento del suo tentativo di conservare il valore realistico ed esistenziale della metafisica tommasiana una volta inserita nel contesto dell'analisi eidetica husserliana.
Raccolta di testi di santa Edith Stein - Teresa Benedetta della Croce. Tra le figure spiritualmente e intellettualmente più straordinarie del Novecento, Giovanni Paolo II l'ha proclamata patrona d'Europa.
Il film scritto e diretto da Joshua Sinclair racconta l’itinerario culturale e umano di Edith Stein, la grande intellettuale assassinata ad Auschwitz dai nazisti e canonizzata da Giovanni Paolo II nel 1998. Nelle pagine della sceneggiatura, accompagnate dalle fotografie di Vittorio Storaro, emergono la spiritualità, l’umanità e il travaglio interiore della protagonista, il “passaggio” al cattolicesimo e la consapevolezza di appartenere al popolo ebraico e a quello cristiano. L’introduzione di Francesco Alfieri documenta l’accuratezza filologica del testo di Sinclair e la sua coerenza con i principi alla base del pensiero filosofico e pedagogico di Edith Stein: la centralità della persona e la ricerca della verità nella apertura alla relazione e alla alterità.
«Dalla oscurità alla luce, dal nero... al bianco, donando una tonalità cromatica a ognuno dei momenti della vita di Edith Stein. Rosso/Arancio/Giallo/Verde/Azzurro/Indaco/Violetto... dal corpo allo spirito»(Vittorio Storaro).
Edith Stein nacque a Breslavia da famiglia ebrea. Di straordinarie doti intellettuali, intraprese la carriera universitaria divenendo assistente del filosofo Edmund Husserl. Dopo aver letto l'autobiografia di Teresa d'Avila, abbandonò l'ateismo e si convertì. A causa delle leggi razziali fu costretta ad abbandonare l'insegnamento ed entrò nel carmelo di Colonia prendendo il nome di Teresa Benedetta della Croce. Trasferitasi nei Paesi Bassi, non sfuggì alla rappresaglia nazista e venne deportata ad Auschwitz, dove fu uccisa il 9 agosto 1942 insieme alla sorella Rosa. Conoscere la sua figura vuol dire compiere un'esperienza di provocante attualità. Nella nostra civiltà meccanizzata e tecnologica, Edith, donna dalla parola limpida ed essenziale, ha qualcosa da dire: è un andare alle radici, alla scoperta dell'esistenza umana. Edith Stein è stata beatificata (1987) e canonizzata (1998) da Giovanni Paolo II, che nel 1999 l'ha proclamata compatrona d'Europa.
Quella di Edith Stein è una biografia filosofica non convenzionale.
Di origini ebraiche, assunse posizioni atee all'inizio dei suoi studi filosofici. Si formò con Edmund Husserl, il fondatore della Fenomenologia, divenendo una pioniera del nascente movimento filosofico. Nel corso della Prima Guerra Mondiale prestò servizio come infermiera negli ospedali militari, si convertì poi al cattolicesimo entrando a far parte dell'ordine religioso carmelitano. Fu uccisa nel campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau nel 1942. E' stato canonizzata da Giovanni Paolo II nel 1998.
Alasdair McIntyre presenta un'affascinante esposizione dello sviluppo intellettuale e filosofico di Edith Stein, contestualizzato nell'ambiente filosofico di Edith Stein, contestualizzato nell'ambiente filosofico tedesco dei primi decenni del XX secolo.
Dalla sua biografia della Stein si evince come la filosofia sia in grado di formare integralmente una persona e non sia, semplicemente, una fredda e astratta formulazione accademica. McIntyre paragona la conversazione di Edith Stein con le differenti conversioni di Adolf Reinach, Franz Rosenzweig e George Lukacs. La chiara e concisa esposizione della formazione di Edith Stein nel contesto universitario tedesco dell'epoca illustra assai bene le questioni cruciali e le idee che i suoi scritti ancora oggi possono offrire agli studiosi di Husserl, Heidegger o del tomismo degli inizi del XX secolo.
Uno dei pregi dell'opera è quello di essere scritta con una chiarezza che la rende immediatamente fruibile anche a un pubblico non specialistico. Inoltre, offre una ricostruzione del profilo di Edith Stein da più punti di vista: filosofa, donna e santa.
Martire ebrea e santa cattolica, esigente intellettuale tedesca e mistica carmelitana, tutto questo è stata Edith Stein. È difficile afferrare e comprendere la biografia di una donna geniale e punto di incontro di mondi spesso ritenuti inconciliabili: ebraismo e cristianesimo, fede e ragione, accademia e monachesimo, tradizione e contemporaneità. La Stein fu donna di conversioni: da un credo a un altro; dall'università alla vita religiosa; dalla filosofia alla mistica; dalla fede alla non-fede e, nuovamente, alla fede. Abbandonò l'ebraismo, abbracciò il cristianesimo cattolico, per poi morire da ebrea nel lager. La sua densissima e drammatica esistenza è stata avvertita da molti cristiani come un modo per avvicinarsi all'ebraismo, condannando l'antisemitismo e l'antigiudaismo; al contempo, la sua conversione e la successiva canonizzazione risultano motivo di inevitabili e ben comprensibili imbarazzi e contrarietà da parte ebraica, temendo ambiguità insidiose e cristianizzazioni indebite della Shoah.
Ebrea tedesca, Edith Stein nasce a Breslavia (allora tedesca, oggi polacca con il nome di Wroclaw) il 12 ottobre 1891. Dotata di straordinaria intelligenza, è prima allieva e poi assistente del filosofo fondatore della fenomenologia Edmund Husserl, divenendo a sua volta un'insigne filosofa. Convertitasi al cattolicesimo nel 1921 e battezzata nel 1922, insegna a lungo, in particolare a Spira in un istituto cattolico. Poi, finalmente, nel 1933 realizza il suo grande desiderio: entra nel Carmelo di Colonia, assumendo il nome di suor Teresa Benedetta della Croce. Pur essendo una religiosa, non sfugge alla persecuzione nazista: in quanto ebrea viene deportata nel campo di concentramento di Auschwitz, dove muore il 9 agosto 1942. Beatificata nel 1987 e canonizzata nel 1998, è dichiarata nel 1999 da Giovanni Paolo II compatrona d'Europa insieme a Caterina da Siena e Brigida di Svezia.
Edith Stein, nata a Breslavia nel 1891 da una famiglia ebrea, a 30 anni si convertì al cattolicesimo e successivamente diventò Carmelitana con il nome di suor Teresa Benedetta della Croce. Deportata nel campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau, morì nella camera a gas. Proclamata "santa" nel 1998, è compatrona dell'Europa con Brigida di Svezia e Caterina da Siena. Questo libro illustrato racconta la storia di questa figura che, come disse Benedetto XVI durante la sua visita ad Auschwitz nel 2006, «come cristiana ed ebrea accettò di morire per il suo popolo e che ora ci sta davanti come luce in una notte buia».