
Il «Santo» dei poveri, fratel Ettore Boschini che viveva a Milano accogliendo i barboni nei magazzini vuoti sotto la Stazione Centrale, e di cui è attualmente in corso il processo di beatificazione - prima di morire confidò ad Andrea Tornielli - vaticanista della Stampa molto stimato da Papa Francesco, con cui ha firmato alcuni libri - una incredibile grazia di guarigione attribuibile alla Madonna Rosa Mistica e alle apparizioni di Montichiari e Fontanelle.
Una commovente parabola di un santo dei nostri giorni, raccontata attraverso la testimonianza di uno dei suoi più stretti amici e collaboratori. Non è una biografia del Santo. Piuttosto, quelli raccolti sono i frammenti della storia di un santo che ha vissuto in un secolo furibondo, episodi magari trascorsi insieme, qualche frase ascoltata a suo tempo senza darle peso e rimasta impigliata nella memoria. Dai pochi segmenti di vita emerge una personalità forte, indomita, amante di Maria e di suo Figlio nello spirito di San Camillo...
L’11 maggio 1968 un giovane contadino calabrese vive un’esperienza che cambierà completamente la sua vita: la Madonna gli appare invitandolo a creare, per Lei, un luogo di preghiera e di comunione, così che molte donne e uomini possano ritrovare il cuore della loro fede e della loro vita.
Cosimo Fragomeni, da quel momento, diviene per tutti Fratel Cosimo, e dà inizio a una delle più formidabili esperienze di fede degli ultimi decenni. Oggi, allo Scoglio, si contano in 500.000 pellegrini l’anno coloro che giungono a chiedere pace, serenità e un nuovo sguardo sul mondo e sulla vita. Questo libro, scritto dal padre spirituale di Fratel Cosimo, è una testimonianza diretta (ma non ingenua e profondamente radicata nel sentire ecclesiale) della vicenda che il mondo conosce come della “Madonna dello Scoglio”.
Di particolare interesse il racconto dell’amicizia di Fratel Cosimo con Natuzza Evolo.
Padre Rocco Spagnolo, nato ad Acquaro (VV) nel 1953, è il secondo successore di padre Vincenzo Idà , fondatore dei Padri Missionari dell’Evangelizzazione e delle Suore Missionarie del Catechismo. Dopo il liceo classico, ha conseguito i gradi accademici in Teologia presso la Pontificia Università Lateranense, specializzandosi in Teologia Morale presso l’Accademia Alfonsiana (Roma). Ha al suo attivo una lunga esperienza di docenza in vari istituti. È stato parroco per tredici anni a Gioiosa Jonica (RC), diocesi di Locri-Gerace, dove gli è stato conferito l’incarico di responsabile diocesano per la pastorale familiare.
Per lungo tempo è stato assistente regionale del MASCI (Movimento Adulti Scouts Cattolici Italiani), su nomina della Conferenza Episcopale Calabra. Nel 2006 ha pubblicato con le Edizioni San Paolo Padre Vincenzo Idà. Profeta dell’Evangelizzazione.
Firma, da decenni, articoli per settimanali e periodici.
Con la Prefazione di Mons. Corrado Lorefice, Arcivescovo di Palermo.
Biagio Conte aveva tutto per fare una bella vita. Soldi, carriera, lavoro con un padre imprenditore. E l’ha fatta fino a 26 anni quando rimase folgorato dalla povertà di tanti disoccupati, immigrati e “scarti” che circolavano per Palermo, la sua città.
Decise di abbandonare tutto e di ritirarsi sulle montagne siciliane per ritrovare se stesso e dare un senso alla propria vocazione. Tra stenti, fame e freddo Biagio si sentì investito da una particolare “forza” interiore che cambiò il corso della sua esistenza.
Dopo un avventuroso cammino-pellegrinaggio ad Assisi tornò a Palermo e fondò la “Missione di Speranza e Carità” che ospita circa un migliaio di persone, tra poveri e immigrati senza una fissa dimora.
Le missioni fondate da Fratel Biagio oggi sono una decina. Al centro di tutte c’è la “Casa di Preghiera per tutti i popoli” nata sulle macerie di un ex caserma dell’aeronautica.
«Il segno che lascia nel cuore di Palermo – ha affermato l’Arcivescovo Corrado Lorefice – è un dono grande ma anche un compito grande: la sua domanda continuerà a provocarci intimamente e collettivamente».
Nuova edizione della biografia seria e documentata, ma insieme leggibile e avvincente, del beato Odorico da Pordenone e del suo avventuroso viaggio missionario fino in Cina.
Per sei anni, dal 2014 al 2019, nei tre mesi estivi, il francescano p. Paolo Fiasconaro è andato in "missione" nei luoghi della movida romana, una "periferia" del divertimento, del relax serale e della passeggiata di migliaia di turisti e romani sulle sponde del Tevere. Proposta straordinaria, inusuale e sorprendente per il risultato positivo raggiunto da padre Paolo vivendo tra e con la gente e condividendo la vacanza come momento di crescita e di promozione, come un tempo non sprecato ma valorizzato. Il libro racconta alcuni incontri, dialoghi, lunghe conversazioni, tutti momenti significativi, originali e non convenzionali per costruire ponti e relazioni, rendendo tangibile la presenza dei frati "in missione estiva".
Il libro racconta la storia di un frate cappuccino, Gianfranco Priori, che già in tenera età scopre una dimestichezza con le carte. Diventato predicatore, le giornate conclusive delle Missioni Popolari sono un trionfo, sia pastorale sia artistico. Frate Mago arriva in televisione, è chiamato per spettacoli in tutt’Italia e all’estero. Diventato responsabile delle missioni estere cappuccine, alimenta molti progetti in Africa. Dalla sua attività nascono le maggiori realizzazioni caritative in quel continente, dai pozzi alle chiese, dalle scuole alle adozioni internazionali. Il 7 aprile 2014 incontra in Santa Marta papa Francesco che, vedendo le carte, le cordicelle colorate e il fazzolettone, spalanca gli occhi, sorride, lo benedice e gli dice: “Ma tu sei un mago… Va’!”. Poi, il terremoto è la nuova missione: ricostruire il Santuario della Madonna dell’Ambro, dove si trova dal 2010. E la sua storia continua…
"Ma che c'azzecchi tu con le previsioni?", chiese Padre Pio a Padre Mariangelo da Cerqueto, agli esordi come Frate Indovino. L'iniziatore del Calendario aveva già fama di uno che sapeva leggere nel futuro e non solo prevedere il tempo atmosferico. Padre Pio, che provava affetto per il confratello, lo incoraggiò e stabilì con lui una sorta di patto angelico. Gli disse che ogniqualvolta si fosse avventurato nel futuro, gli avrebbe mandato in appoggio il suo angelo custode. Oggi il Calendario di Frate Indovino è il più appeso d'Italia (e non solo). Di più: con gli anni, è diventato un marchio del Bel Paese, un veicolo d'identità nel mondo. La formula magica di questo "taccuino" fu inventata proprio da Padre Mariangelo, che voleva essere d'aiuto agli agricoltori nel dopoguerra. Allora le previsioni meteorologiche si basavano sull'esperienza, sui proverbi, ma anche su conoscenze accumulate nei secoli dentro i conventi. Nacque così il calendario che tutti conosciamo e che informava su sole, vento, pioggia, fornendo anche indicazioni pratiche e utili per chi doveva seminare, falciare l'erba, mietere, coltivare la vite, curare l'orto, fare il vino. Giuseppe Zois, che avvicinò più volte per lavoro Frate Indovino, diventandone amico, racconta in questo libro la vita di un imprenditore in saio e la storia di un'invenzione capace di distribuire pillole di serenità e di allietare il lettore con una inesauribile vena di ottimismo. L'autore riporta inoltre molte curiosità - perché fu rinviata di un anno l'uscita del Calendario, le parole preferite da Padre Mariangelo, le predizioni avveratesi - l'ultima profezia di Frate Indovino, che con la sua lungimiranza vide con un anticipo di dieci anni ciò che stiamo vivendo.
Elia da Cortona, o Elia da Assisi (1180-1253), francescano laico, fu molto vicino a san Francesco essendo uno dei suoi primi seguaci. Diventò ministro dell'Ordine generale e ricoprì un ruolo importante nel promuovere la realizzazione della Basilica inferiore di Assisi. Ebbe un rilevante ruolo politico come amico e consigliere di Federico II di Svevia, dal quale ricevette delicati incarichi diplomatici. Non riuscì, però, nel suo intento di riconciliare i poteri universali del Papato e del Sacro romano impero; anzi, il suo impegno politico gli costò una scomunica che fu resa pubblica ed effettiva nel 1240. Un suo riavvicinamento al Papato si ebbe solamente nel 1250, dopo la morte di Federico II.
Il frate guaritore, di anima e corpo, padre Daniele Hechich è entrato nella storia recente dei grandi carismatici, divenendo una garanzia di vita, sopravvivenza e speranza. Affetto da sclerosi multipla, il frate, nonostante abbia lottato accettando la sofferenza, ringraziava comunque sempre il Signore: “Grazie Signore per il dono della sofferenza, non ti chiedo di non soffrire”.
Nel 1923, il chierico Cesare Pisano (1900-1964), privo della vista, si ritirò nell'antico Eremo di Sant'Alberto di Butrio, luogo che divenne la sua permanente dimora di eremita. Divenuto un esemplare ascèta col nome di "Frate Ave Maria", ebbe durante tutta la sua vita la stima e la venerazione di centinaia di fedeli. È in corso la causa di canonizzazione. Questo libro illustrato ne racconta la vita.