
Tarcisio Bertone, vicino alla soglia dei novant'anni decide di condividere le sue memorie e gli appunti di un suo diario che inanellano la storia avvincente di un giovane che sfrutta al massimo le proprie risorse umane e intellettuali, fino alla maturità ricca di senso. Il racconto lo colloca dapprima in una famiglia dalle solide radici cristiane e dai principi morali sociali delle genti piemontesi. Si addentra poi nel richiamo interiore che lo vuole religioso salesiano e sacerdote. Percorre brillantemente le tappe accademiche e, raggiunta ormai la piena maturità, assume incarichi di docenza e di responsabilità, fino ad essere chiamato all'episcopato. Ma la vibrante vivacità del racconto la si trova negli innumerevoli impegni apostolici frammisti a quelli più istituzionali, negli aneddoti e nei viaggi intrapresi in diverse parti del mondo. Il tutto corroborato dal clima di sincera amicizia con la quale ricorda persone incontrate e circostanze che gettano lo sguardo sulla storia, soprattutto della Chiesa del tempo.
Il libro intende illustrare, sulla base della ricognizione delle lettere inviate alla famiglia dall'Africa, la vita di Maria Bonino, pediatra, nata a Biella il 9 dicembre 1953 e morta a Luanda per il terribile morbo di Marburg il 24 marzo 2004. Maria, nelle sue lettere, dimostra grande determinazione e straordinario spirito di sacrificio. Medico volontario in Africa per il Cuamm (Collegio universitario aspiranti medici missionari) di Padova, vive con grande fede la sua missione al fianco dei «suoi» bambini africani abituati al niente quotidiano. Significativo quanto scritto dalla pediatra in una lettera da Ikonda nel luglio 1981: «Sono veramente contenta... Mi piace questo tipo di vita e di lavoro e, nonostante le inevitabili difficoltà, sento che qui le mie giornate hanno un senso». Morirà consapevole della sua imminente fine e sulla sua agenda personale si troveranno scritte le seguenti parole: «...Ho ripetuto tante volte in questi anni che "la vita è la realizzazione del sogno della giovinezza", è stato per molta parte così e ne ringrazio il Signore».
Le sentenze parlano chiaro: un ambiente politico largamente inquinato, settori della società civile degradati, amministratori fortemente collusi, esercenti condizionati, una presenza accentuata di malavitosi. In questo contesto la parrocchia palermitana di Brancaccio era diventata una nicchia di legalità mal sopportata dalla mafia. In quel contesto padre Pino Puglisi si era trovato a vivere. Qui aveva portato la sua chiesa in prima linea nella promozione umana, ma il suo impegno ha sfidato la mafia, che non ha esitato a ucciderlo barbaramente.
Una vita nel silenzio è la storia vera di una piccola grande donna, Adelaide Roncalli (1937 - 2014), la veggente di Ghiaie di Bonate. La sua esistenza si è dipanata per 77 anni nel nascondimento; penetrare quel segreto significa addentrarsi nel Messaggio stesso che Maria, Regina della Famiglia, le aveva donato nel maggio 1944, un Messaggio che Adelaide ha trasformato in vita concreta: bontà, ubbidienza, rispetto verso tutti, sincerità e – soprattutto – preghiera, una preghiera incessante che è stata il respiro di ogni suo istante. Le molteplici testimonianze di coloro che l'hanno conosciuta, raccolte in queste pagine, concorrono in modo univoco a descrivere una donna di profonda fede e di grande amore per la Chiesa, riservata, serena, discretissima sui fatti del 1944 e che, come Bernardetta di Lourdes e suor Lucia di Fatima, non fece mai nulla per mettersi in mostra. Una vera Testimone di Maria.
Pochi sanno che proprio all'orientamento del Concilio sul tema della santità contribuì anche mons. Guglielmo Giaquinta. Se in modo determinante o meno, è difficile dire: certo, il tema della santità era il cuore del Movimento Pro Sanctitate, che già andava prendendo forma durante gli anni Quaranta, quando, giovane prete, era a Santa Maria dei Monti. Felice convergenza, dunque, tra il cammino di discernimento dell'intero episcopato, riunito in concilio in ascolto dello Spirito, e l'intuizione carismatica di un prete del clero romano che aveva fondato un'Opera per animare dal di dentro la vita del Popolo di Dio nella logica della universale vocazione alla santità.
Figlio di un ex generale, passato alla vita diplomatica, Jean cercò a lungo la sua strada. Entrato da ragazzo nella marina militare, sembrava avviato a una brillante carriera seguendo le tracce del padre. Incontra allora il padre domenicano Thomas Philippe che gli affida l’Eau vive, una sorta di istituto per laici. L’esperienza de L’Arche ha inizio a Trosly-Breuil nel 1964 quando Jean, rompendo finalmente gli indugi va a vivere, sempre seguendo le indicazioni di padre Thomas, con 2 disabili mentali. E’ l’inizio di un viaggio lungo. L’esperienza di Trosly-Breuil è ancora ben strutturata. Jean rileva in qualche modo una casa di cura per disabili mentali e inizia l’esperienza dei foyers, delle case-famiglie nelle quali disabili e normodotati vivono insieme in piccole case a misura d’uomo. L’esperimento ha grande successo e oggi l’Arca è presente in Canada, negli Stati Uniti, in India. Accanto a L’Arche vi è poi l’esperienza dei pellegrinaggi: a Lourdes, a Roma. Queste esperienze si rivelano molto importanti per i disabili e allora Jean fonda Fede e Luce che è un movimento più vasto che si rivolge ai disabili, ma anche ai loro genitori.
Kathryn Spink è l’autore delle biografie di successo, tradotte in quindici lingue. È stata il biographer autorizzato di madre Teresa di Calcutta, chronicler dell’organizzazione di diritti dell’uomo delle donne dell’Africano del sud, del Sash nero e la traduttrice de La città della gioia e di altri libri di Dominique Lapierre.
Il testo che P. Francesco Marino ha pubblicato ci restituisce, alla luce della variegata testimonianza dei santi della famiglia domenicana, il significato di questo “spirito religioso domenicano” che caratterizza la vicenda di Luisa a partire dal suo stesso stato di vita. Questa contestualizzazione ha il valore di leggere con maggior chiarezza tante ‘esperienze mistiche’ che sono narrate negli scritti di Luisa e riportate nelle testimonianze raccolte sulla sua vita (Sac. Sergio Pellegrini, assistente ecclesiastico dell’Associazione Luisa Piccarreta - P.F.D.V.).
Note sull'autore
Francesco Maria Marino OP è un sacerdote dell’Ordine dei Predicatori. Attualmente è rettore della Basilica-santuario “Madonna della Coltura” in Parabita (LE). È dottore in Scienze Ecclesiastiche Orientali e docente di Storia delle Chiese Orientali presso la Facoltà Teologica Pugliese. Ha al suo attivo numerosi articoli inerenti l’Oriente cristiano e l’ecumenismo e saggi sulla formazione. Già formatore, è laureando in psicologia. Tra le sue pubblicazioni: Aquile per un giorno solo. Meditazioni sulla preghiera in compagnia dei mistici, Tau 2017; Passaggio a Dalmanutà. Saggio di discernimento vocazionale per una Chiesa in uscita, Tau 2017; con Fernando Parrotto Rizzello ha scritto: È amore. Uomo e donna a immagine e somiglianza di Dio, Tau 2018.
La storia recente di El Salvador, piccolo Stato dell'America centrale, è costellata di episodi drammatici nei quali sono stati eliminati molti testimoni delle ingiustizie e delle violenze perpetrate dal regime militare. Questo libro presenta la vicenda di alcuni di essi. Tra gli altri, oltre a monsignor Oscar Romero: p. Octavio Ortíz, attivo nella formazione spirituale dei giovani, e quattro dei suoi ragazzi; p. Rutilio Grande, particolarmente vicino ai campesinos; Marianella García Villas, presidente della Commissione per i diritti umani; sei padri gesuiti dell'Università Centroamericana (Uca) e due donne laiche che lavoravano presso di loro.
Autobiografia del piu importante teologo e filosofo politico degli Stati Uniti (1892-1970)
Queste sono pagine preziose per serbare memoria e confermare una scelta di servizio fraterno rivolto a chi è più solo e fragile