
Il libro di L. Guglielmoni e F. Negri, si compone di trentun brevi letture che accompagnano il mese di maggio, mese che la tradizione popolare ha dedicato a Maria. Sono tratte dai pensieri, dai discorsi o dalle interviste di Madre Teresa di Calcutta; caratterizzate dalla semplicità e dalla spontaneità che erano il tratto tipico di Madre Teresa, evidenziano i punti essenziali della sua mariologia. Il testo è presentato da mons. Angelo Comastri, arcivescovo - delegato pontificio del Santuario di Loreto.
La raccolta di questi "pensieri" di Antonio Rosmini si basa su alcune delle opere più note, come le Massime di perfezione cristiana, il Discorso sulla carità, la Storia dell'amore cavata dalle divine Scritture e, infine, Delle cinque piaghe della santa Chiesa. Il suo linguaggio rispecchia il suo tempo, ma non per questo è meno privo di efficacia per l'oggi del cristiano, della Chiesa e del viver sociale. Tra i cenni biografici, all'inizio, e gli scritti di Rosmini, in finale, si dipanano cinque temi - l'essere cristiani, la carità, la Chiesa, l'incontro con Dio, l'amicizia - all'interno dei quali sono stati collocati proprio solo alcuni dei testi di Rosmini, che sono davvero tanti (un centinaio di opere e tredici volumi di lettere, finora pubblicate).
Il testo consiste in un breve racconto che ripercorre in forma narrativa i temi dell’enciclica Laudato si’ di papa Francesco sulla cura della casa comune, il creato.
I due protagonisti sono Andrea e Ilaria, due fratellini di 8 e 4 anni, i quali vivono alcune situazioni che li portano a capire la bellezza e l’importanza del creato, un dono da conoscere e rispettare. Con i genitori, con i nonni, con le insegnanti vengono a contatto nella vita quotidiana con vari paesaggi (città, campagna, collina) e scoprono l’importanza e le caratteristiche degli elementi naturali presenti: l’acqua, il sole, il cielo, le stelle, la terra, gli insetti, i fiori, i campi e l’aratura, l’alternarsi delle stagioni... Vengono anche sollecitati ad acquisire comportamenti corretti contro l’inquinamento: andare a piedi e in bici anziché in macchina, tenere pulito l’ambiente dove si vive, non sprecare l’acqua o le altre risorse naturali,fare la raccolta differenziata. E infine imparano a vivere in una dimensione di solidarietà con tutti, compiendo piccoli gesti. Ogni capitolo si conclude con il saluto-ringraziamento dell’elemento naturale trattato, considerato come un bene prezioso sullo stile di san Francesco, da qui il titolo.
L’AUTORE
Luigi Ferraresso, già insegnante nella scuola primaria e all’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Padova, è ideatore del Concorso Internazionale d’illustrazione Scarpetta d’oro e coideatore della mostra I colori del sacro. Ha collaborato con diverse case editrici come autore, curatore e direttore di collana. Con Paoline ha pubblicato diversi libri per adulti e bambini; l’ultimo è Raccontami tutto di Gesù nella collana «Chicchi di grano» (2015).
"Predicate sempre il Vangelo, e se fosse necessario anche con le parole". Francesco lo ha detto più volte. Allora, per comporre un "alfabeto di papa Bergoglio" bisogna tener conto non solo delle parole che ha pronunciato, ma anche dei gesti, degli atteggiamenti, delle scelte. Dalla A di "affari" alla Z di "zucchetto". Temi importanti, come "famiglia" e "gioia", ma anche curiosi e sorprendenti. E' il caso della lettera B, dove si trova la "borsa" che il Papa porta con sé in aereo, della T, con il "telefono" così amato da Francesco, e della U, dove figurano le "utilitarie" da lui usate per spostarsi. Ne esce un riassunto, scritto con penna arguta e mai banale, degli aspetti più caratteristici di un pontificato che sta segnando in modo indelebile il messaggio e lo stile della Chiesa.
Nel cuore della Chiesa
L’Esortazione Apostolica Querida Amazonia (QA) è così chiara e lineare che non sento l’esigenza di commentare il testo ma principalmente di porgere un invito alla lettura perché possa esserci una fruttuosa attuazione pastorale nelle nostre comunità. Bisogna resistere alla tentazione di guardare a quest’ultima fatica del Santo Padre credendola riservata solo ai popoli amazzonici. Sarebbe un vero peccato se le nostre parrocchie, i nostri movimenti e tutte le altre realtà associative ed ecclesiali perdessero l’occasione di verificare e rinfrescare la prassi pastorale prescindendo da questo evento qual è stato il Sinodo.
AUTORE
Filippo Santoro è Arcivescovo Metropolita di Taranto dal 2011. Originario dell’Arcidiocesi di Bari, per la quale è ordinato presbitero nel 1972, nel 1984 parte come sacerdote fidei donum per il Brasile. Nel 1996 viene nominato Vescovo ausiliare di Sao Sebastiao do Rio de Janeiro e nel 2004 viene trasferito come Ordinario alla diocesi di Petropolis. Nella Cei ricopre gli incarichi di Presidente della Commissione Episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace e Presidente del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane Sociali dei Cattolici Italiani. Dal 2014 è anche consultore del Pontificio Consiglio per i Laici.
Esperienze più significative: • nel 2007 partecipa alla V Conferenza Generale dell’Episcopato Latino-Americano ad Aparecida; • nel 2008 è nominato padre sinodale della XII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi “La Parola di Dio nella Vita e nella Missione della Chiesa”; • nel 2012 è nominato padre sinodale della XIII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi “La nuova evangelizzazione per la trasmissione delle fede cristiana”; • nel 2019 è nominato padre sinodale nel Sinodo Straordinario per l’Amazzonia.
«Nel Cuore di Gesù è posto davanti a noi il centro del cristianesimo. Questo Cuore invoca il nostro cuore». Ampio respiro teologico e puntuale attenzione pastorale caratterizzano questo testo, pronunciato come conferenza al Congresso sul Cuore di Gesù a Tolosa nel 1981 dall’allora card. Joseph Ratzinger, oggi Papa Benedetto XVI. Una sintesi di rara efficacia e densità.
La necessità di riproporre all'uomo d'oggi la "novitas christiana", presuppone la disponibilità a ripartire per le strade del mondo con un equipaggiamento essenziale, limitato al bastone del pellegrino, segno di transumanza, e alla bisaccia del cercatore, scrigno pronto ad accogliere i valori altrui. Nella bisaccia, il carico leggero di cinque simboli quasi senza peso: un ciottolo del lago, un ciuffo d'erba del monte, un frustolo di pane, una scheggia della croce, un calcinaccio del sepolcro vuoto. Allegorie dell'accoglienza nel quotidiano, dell'altezza utopica delle beatitudini, dell'impegno concreto nell'affrontare le grandi sfide contemporanee, della disponibilità a perdersi per la vita del mondo, della speranza teologale che rende indomiti e presenti. Una chiamata per i giovani e per chi intende testimoniare la fede giovane.
Carl Simonton – oncologo, radiologo e pioniere dell’attuale psiconcologia – già negli anni settanta, con il suo team, aveva scoperto la connessione tra fattori psicoemotivi e salute. Da allora egli ha messo a punto e proposto il suo metodo a migliaia di pazienti e ai loro familiari fino alla sua morte, nel 2009. Oggi il metodo Simonton viene utilizzato in alcuni dei più prestigiosi istituti di cura oncologici internazionali ed europei e si sta diffondendo ovunque, vista la sua efficacia nel diminuire lo stress e, quindi, nel rafforzare il sistema immunitario.
Cornelia Kaspar, stretta collaboratrice di Simonton, presenta qui questa pratica straordinaria e ne integra nuovi e recenti sviluppi.
I racconti di chi è passato attraverso l’esperienza della malattia e il metodo illustrato con ricchezza di consigli pratici, esercizi e visualizzazioni, aiutano chi è affetto da patologie gravi a mobilitare le capacità innate di guarigione del nostro corpo e a nutrire la speranza. Essi mostrano a familiari e amici dei malati come affrontare le loro stesse paure e dare il giusto sostegno ai loro cari; insegnano a tutti noi a percorrere la strada della salute prima che la malattia si presenti.
Muovendo dalla constatazione che l'esistenza umana accusa spesso un calo d'intensità, don Tonino ci esorta a danzare la vita con il cuore giovane. Ma come fare? Invoca il Signore: "Accendi nel nostro cuore il fuoco della festa". Indica alcuni testimoni di Cristo nel mondo contemporaneo e sintetizza il loro messaggio: "Se nella vita entra la dimensione del dono e dell'impegno, l'esistenza diventa una gioia". Propone la metafora della valigia: "La vita è all'opposto: se la riempi, diventa leggera; se la lasci vuota, diventa pesante. E porge l'augurio: "Amiamo la gente, facciamoci carico delle sofferenze altrui, contempliamo il volto degli altri". Una ricetta di felicità per i giovani di ogni età.