
Questo sesto volume, si aggiunge ai precedenti e contiene le omelie mattutine pronunciate da Papa Francesco nella Cappella di Santa Marta dal 13 aprile al 23 novembre 2015.
"Il presiedere nella fede e nell'obbedienza è legato inscindibilmente al presiedere nella carità". È la frase, riportata nella quarta di copertina, che fa da compendio al volume "Deus caritas est. Porta di Misericordia", che riunisce gli Atti del Simposio internazionale svoltosi a Roma dal 19 al 21 novembre 2015, nel decimo anniversario della prima enciclica di Benedetto XVI. La raccolta si apre con il contributo del cardinale Kurt Koch sulla Deus caritas est nel contesto del Pontificato di Papa Benedetto. Il cardinale Paul Josef Cordes sottolinea i risvolti dell'enciclica nell'opera caritativa della Chiesa, mentre don Vincent Twomey presenta la Deus caritas est nel contesto del lavoro teologico di Joseph Ratzinger. Seguono interventi che approfondiscono certi insegnamenti dell'enciclica, soffermandosi in particolare sulla prospettiva e il concetto di verità in Deus caritas est (cardinale Gerhard L. Müller); sull'idea di unità dell'amore, sulla centralità di Cristo e sull'antropologia integrale dell'homo viator (cardinale Angelo Scola); sul martirio come suprema testimonianza d'amore (Ralph Weimann); sui risvolti dell'enciclica nella vita sociale e politica (Giorgio Napolitano); sul nesso tra l'enciclica e l'Anno Santo della Misericordia indetto da Papa Francesco (monsignor Rino Fisichella). Il volume si chiude con cinque contributi che fanno vedere la ricezione e le prospettive dell'enciclica nei diversi continenti.
La presente raccolta contiene tutti
i discorsi e gli interventi che papa Francesco ha rivolto finora ai sacerdoti o sulla loro figura. Al suo interno si va dalle omelie pronunciate nelle messe crismali ai discorsi tenuti ai presbiteri delle diocesi in cui si è recato in visita apostolica; dai discorsi alla Curia Romana a quelli consegnati ai vescovi in occasione delle visite ad limina;
dai pronunciamenti in occasione degli Angelus ai discorsi alle Congregazioni per i Vescovi e per il Clero; fino ai discorsi sulla formazione dei seminaristi e le parole rivolte alle vittime di abusi sessuali ad opera di sacerdoti.
I testi – come dice don Giuseppe Merola nell’Introduzione al volume da lui curato – non sono sempre integrali; laddove possibile egli ha cercato di circoscrivere il brano limitandosi ai passaggi in cui papa Francesco toccava, nelle omelie, il tema della raccolta.
Il Pontefice, attraverso le sue parole, ama ricordare ad ogni sacerdote che, per compiere la propria missione, è necessario continuare a sentirsi sempre come un discepolo in cammino. Il presente volume fa parte della collana Le parole di papa Francesco.
Il VII Volume delle Omelie del Mattino di Papa Francesco raccoglie le parole pronunciate dal Pontefice tra il 10 dicembre 2015 al 31 maggio 2016 nel corso delle messe mattutine da lui presiedute nella Cappella della Domus Sanctae Marthae. I temi trattati sono molteplici: la famiglia; il valore dei nonni; le opere di misericordia; l'importanza del perdono; la forza della preghiera; la fede; la remissione dei peccati; la corruzione; la differenza tra dire di essere cristiani ed esserlo; l'importanza delle piccole cose; la testimonianza dei martiri; il rilievo della memoria della fede di Dio e molto altro ancora. L'insieme di questi pensieri offerti dal Santo Padre formano delle vere e proprie catechesi e contribuiscono all'educazione del popolo di Dio attraverso gli insegnamenti della Parola che grazie a lui diventa semplice e fruibile a tutti proprio perché contestualizzata nella vita di tutti i giorni.
La Libreria Editrice Vaticana prosegue la felice iniziativa di raccogliere i messaggi di Papa Francesco su Twitter. In particolare Il volume riunisce i tweet inviati da Papa Francesco sino al 30 Settembre 2016. Il Pontefice attraverso l'uso quotidiano di Twitter, uno dei social network più usati al mondo, raggiunge in prima persona i fedeli e lancia loro messaggi di fede, di speranza, di amore offrendo nuovi spunti per una continua catechesi.
In risposta all'ultimo libro di Adolfo Scotto di Luzio "L'equivoco don Milani", Cesari redige un accurato pamphlet per reagire non tanto alle critiche verso la figura e le opere di don Milani, quanto alle affermazioni gratuite, alle insolenze e alle proposizioni contrarie alla verità storica. Soprattutto risponde a quanti vedono in Milani una esperienza chiusa e da storicizzare, che sarebbe incapace di dire qualcosa al mondo della scuola di oggi e rintracciando in lui l'origine dei suoi mali. Il priore di Barbiana viene riproposto al contrario come simbolo di una scuola inclusiva e circolare, che deve essere sostenuta anche da una seria riforma della società nei suoi valori e nelle sue relazioni.
Dopo aver raccontato in due precedenti libri la storia del suo incontro con don Luigi Giussani e della amicizia fedele che ne è nata (Luigi Giussani. La virtù dell'amicizia) ed avere approfondito le coordinate teologiche e pedagogiche del carisma che ha dato vita al movimento di Comunione e Liberazione (Luigi Giussani. La virtù della fede), Francesco Ventorino si sofferma in questo terzo volume sulla speranza cristiana. Il pensiero di don Giussani su questa fondamentale virtù viene presentato nel suo rapporto con la tradizione ecclesiale e col dibattito teologico contemporaneo. Soprattutto se ne sviluppano le conseguenze pratiche relative all'impegno politico dei cristiani e alla loro operosità, con particolare riferimento alla storia di C.L.
Il dibattito acceso dalla pubblicazione di Amoris laetitia non deve sorprendere: i caratteri di originalità che papa Francesco vi ha inserito mettono in discussione punti decisivi dell'odierna proposta pastorale sul matrimonio. Cuore pulsante di questa Esortazione apostolica come del suo Pontificato è l'anelito a una Chiesa «in uscita», al riscoprire il fatto che la fede coincide con l'esistenza stessa resa missione. Nel presente «cambiamento d'epoca» il cristiano vivrà il matrimonio come una realtà irriducibile a questione di coppia: la «Chiesa domestica» si realizzerà grazie alla «comunità», grembo di una «appartenenza evangelizzatrice» che fa del compito del matrimonio-famiglia l'occasione della propria personale maturità umana.
Dall’archivio privato e dai floppy disc di don Tonino, nasce una raccolta di scritti particolarmente significativi e profetici: dalla prima intervista dopo la nomina a Presidente Nazionale di Pax Christi (1985) al diario della " impresa assurda" di Sarajevo (1992) quando era ormai consumato dal male; dalla denuncia del "complesso della prudenza, di eretici silenzi" alla protesta per le "ignobili strumentalizzazioni giornalistiche"; e ancora, l’affermazione dei fondamenti etici della difesa popolare della non violenza a "come impedire la violenza senza evocare il fantasma di una impossibile guerra giusta". Pagine di forte attualità che oggi diventano il grido della autentica profezia cristiana, l’eco fedele e scomodo dello "unico Vangelo della Pace". Un libro in perfetta sintonia con "Le mie notti insonni".

