
"Ali spezzate" (1912) è il primo e l'unico romanzo breve in prosa scritto dal poeta libanese e rappresenta un contenuto germinale del suo pensiero sul ruolo maschile e femminile nella società araba, sul peso e sulla consistenza del legame matrimoniale e sul vincolo delle ricchezze e del patrimonio nella scelta del coniuge, nel perpetuarsi di relazioni di classe e di differenze di ceto. Scritto con una forte impronta autobiografica, è una storia d'amore tra due giovani che hanno da poco varcato la soglia dell'adolescenza per inoltrarsi nella fase matura dell'età adulta, strappati dal sogno, ideale e adolescenziale, del puro amore per confrontarsi con una realtà spietata e crudele che ne infrange e ne incrina il futuro.
Ogni giorno nell'Ufficio di corrispondenza del Papa arrivano migliaia di lettere, disegni e messaggi dei bambini. I più piccoli si rivolgono a Francesco con fiducia e confidenza, spesso in maniera buffa e fantasiosa, aprendogli il cuore sulle loro paure e le loro speranze: la scuola e i nonni, la pace e la guerra, Totti e Messi, la tv e la fede. In questa raccolta, i pensieri delle "letterine" incontrano le parole del Pontefice, che racconta di sé, della sua Prima Comunione, della propria infanzia. Perché, dice Papa Francesco, "solo i bambini possono insegnarci di nuovo a sorridere e a piangere". Età di lettura: da 6 anni.
Il libro raccoglie i racconti inediti in Italia e un'antologia delle lettere di Clive Staples Lewis, insigne medievista e scrittore inglese, amico e collega di Tolkien. Animatore, insieme allo stesso Tolkien e a Charles Williams, del gruppo degli Inklings, è autore di opere di grande successo come "Le Lettere di Berlicche" e "Le Cronache di Narnia", ciclo di sette romanzi di fantascienza, che hanno recentemente ispirato il cinema.
I pensieri, le riflessioni, le preghiere di una santa dei nostri tempi: una piccola donna dal carattere di ferro che ha scelto di servire Dio e gli ultimi della terra testimoniando così con le sue parole e opere la profondità e l'attualità del messaggio di Cristo. Un'umile suora che già da viva era simbolo di santità e di pietà. Padre Angelo Devananda Scolozzi, che ha trascorso venti anni (1977-1997) in diretto contatto con Madre Teresa come suo stretto collaboratore, ha ampliato e aggiornato questo libro con nuovi documenti e nuove testimonianze.
"Transazione. Complessità. Crisi di valori… Se la pastorale è l’arte di offrire risposte di salvezza ai bisogni che emergono qui e ora, è chiaro che variando continuamente la domanda, dovrà continuamente variare anche la risposta".
"Se è lecita un’autocritica, dobbiamo dire che, come Chiesa, abbiamo denunciato molto, rinunciato poco e annunciato pochissimo. È ora di cominciare a denunciare di meno, a rinunciare di più e ad annunciare moltissimo".
Di qui, la necessità di interrogarci su certe scelte pastorali, su certe operazioni che privilegiano più il salotto che la strada, più la vestaglia da camera che il bastone del pellegrino. Forse solo così ci predisporremo alla conversione, e benediremo le inquietudini che l’hanno provocata".
Un libro profetico, forte, senza mezze parole, adatto ad una riflessione personale e ad un cammino comunitario. Laici, uomini di pensiero, il grande pubblico, troveranno la semplice novità evangelica nelle parole profetiche di don Tonino.
Don Tonino nacque ad Alessano (Lecce) nel 1935. Ordinato sacerdote nel 1957, fu educatore in seminario e parroco. Nel 1982 divenne vescovo di Molfetta, Ruvo, Giovinazzo e Terlizzi. Campione del dialogo, costruttore infaticabile di pace, dal 1985 presidente nazionale del movimento "Pax Christi", fu pastore mite e protettore dei poveri, degli immigrati e degli ultimi, che ospitò anche in casa sua. Colpito da male incurabile, visse il suo calvario facendone un "luminoso poema". Morì il 20 aprile 1993.
Questo libro e una specie di moderno itinerario della mente di Dio". L'Autore ci conduce spiritualmente sul Monte Sinai, alla ricerca del Dio vivente"
Sono ormai lontani i tempi in cui l'alchimia veniva considerata come una disciplina ingenua, prescientifica se non semplicemente congerie di sciocche superstizioni. I nuovi orientamenti storiografici consentono di affermare che gli alchimisti erano a loro modo degli sperimentatori che contribuirono al progresso delle scienze naturali in Occidente. In realtà però il loro progetto era ben più ambizioso: il concetto di trasmutazione alchemica è l'espressione ultima di una credenza immemoriale nell'azione umana come metodo di trasformazione della natura.