
Libro-catalogo su don Milani. 80 suggestive foto artistiche in bianco/nero e testimonianze inedite degli ex allievi di don Milani, a 50 anni dall'inizio della scuola di Barbiana.
Come più volte indicato da papa Francesco, «oggi la Chiesa ha bisogno di crescere nel discernimento, nella capacità di discernere». Parlare di discernimento significa mettere a tema le occasioni o gli ambiti in cui sperimentiamo il dubbio, l’incertezza, la fatica di capire qual è la cosa giusta da fare, la direzione verso cui muovere il prossimo passo, che si tratti delle grandi decisioni della vita o delle tante opzioni che orientano il nostro stile di vita. Questo libro, ispirandosi alla prospettiva di fondo di papa Francesco, alla spiritualità che lo anima, al pensiero teologico che struttura le sue parole e azioni, vuole proporre qualche spunto per far cogliere al lettore che cosa è in gioco nelle diverse declinazioni di questa parola chiave. La speranza è che gli stimoli che il volume prova a offrire incoraggino a scavare più profondamente nella propria interiorità, per scoprire quel tesoro nascosto capace di riempire di gioia chi lo trova.
Qualcuno lo chiama «il Papa sindacalista», qualcuno dice che è «il leader della sinistra globale», ma la vera ispirazione di Francesco è il Vangelo. È da questa prospettiva che Francesco guarda ai problemi sociali di oggi, alle vittime della cultura dello scarto e di un’economia che uccide, ai giovani abbandonati alla precarietà, agli anziani trattenuti troppo a lungo al lavoro per pagarsi una pensione spesso non dignitosa, ai migranti che rischiano la vita per trovare un luogo in cui costruire un avvenire per sé e le proprie famiglie e faticano a trovare accoglienza. Francesco ama la concretezza e non ha paura di misurarsi con il conflitto sociale, che ci invita ad assumere. Per questo, quando parla di impresa, investimenti e finanza, non usa giri di parole, anche quando deve andare contro il pensiero dominante. E nella concretezza delle iniziative di solidarietà e di auto-organizzazione di chi sta ai margini sa riconoscere i semi di un’alternativa che sta già germogliando. In questo libro padre Giacomo Costa e Paolo Foglizzo raccolgono e commentano gli interventi più significativi del Papa sul tema del lavoro: ci viene offerto un quadro di riferimento adeguato alla realtà contemporanea, in cui collocare la nostra riflessione sul lavoro e la nostra azione a favore delle donne e degli uomini che lavorano. Come Papa Francesco stesso ha detto, «il nostro dovere è lavorare per rendere questo mondo un posto migliore e lottare».
La grandezza del magistero di Benedetto XVI è di aver riproposto il cristianesimo come logos, fonte di verità e di comprensione della realtà, così da divenire punto di incontro e di dialogo tra le differenti culture e religioni e luogo in cui ogni uomo è ricompreso nelle sue originarie esigenze fondamentali. Ciò richiede di allargare i confini della razionalità alla luce dell'amore, che è la radice stessa del sapere e della ricerca della verità, e implica un modo nuovo di concepire l?Università e la produzione della cultura. Perciò, Joseph Ratzinger, per vocazione illuminato teologo e professore universitario, sceglie come interlocutore privilegiato di un nuovo umanesimo il mondo della cultura, dell'Università delle scienze, esercitando il suo personale carisma di pastorale dell'intelligenza al servizio del compito della nuova evangelizzazione. Il presente testo offre un antologia dei discorsi più significativi dedicati a questo tema, introdotti e commentati da un articolato saggio del filosofo Giampaolo Cottini, che ricostruisce i passaggi dell'insegnamento di Benedetto XVI offrendone una chiave di lettura unitaria, fruibile anche da lettori non specializzati ma convinti che "fede e cultura sono grandezze indissolubilmente connesse, manifestazione di quel desiderium naturale videndi Deum che è presente in ogni uomo" (Benedetto XVI, Discorso all'Università Cattolica, 21 maggio 2011).
Vengono presentate le preghiere che si trovano negli Esercizi Spirituali di Sant'Ignazio, seguendo il preciso ordine del testo.
Riflettendo sul mistero dell'amore tra l'uomo e la donna e sulla corporeità umana alla luce del concetto orientale della divinizzazione, Pavel Florenskij invita a ripensare la trattazione morale della sessualità, secondo punti profetici che ritroveremo soltanto dal Concilio Vaticano II in poi.
Sana laicita' e laicismo nell'insegnamento di Papa Benedetto XVI. Il concetto di laicita' esiste solo in Occidente. Ma proprio qui in Occidente la laicita' ha assunto i caratteri della dittatura del relativismo. Solo qui in Occidente, quindi, puo' accadere che la laicita' superi i caratteri della dittatura del relativismo e si riapra alla trascendenza. La laicita' non e' possibile senza il cristianesimo. Certamente il cristianesimo non coincide con l'Occidente, ma se l'Occidente recide i propri legami col cristianesimo, esso perde di vista anche se stesso. Aprendosi indiscriminatamente a tutto quanto e' esterno, senza piu' fiducia in se stesso e senza contare sul legame col cristianesimo, l'Occidente non riesce ad integrare piu' nulla, nemmeno se stesso.
È stato un discorso epocale quello che Jorge Mario Bergoglio ha rivolto agli scrittori de «La Civiltà Cattolica». Il Papa ha chiesto loro di guardare al mondo con «inquietudine, incompletezza di pensiero e immaginazione». Non ha chiesto di vivere di certezze, ma con pensiero incompleto e immaginazione. Un discorso che archivia l'intransigentismo cattolico. Il direttore de «La Civiltà Cattolica», padre Antonio Spadaro, lo scrittore Raniero La Valle, la teologa musulmana Shahrzad Houshmand, lo storico del Cristianesimo Daniele Menozzi e il portavoce della Comunità di Sant'Egidio, Roberto Zuccolini, aiutano a inquadrare il tema da diverse prospettive, che il volume sviluppa nel contesto di una nuova alleanza tra civiltà, la sola capace di creare un'etica universale che, nell'epoca della globalizzazione, può sconfiggere gli opposti fondamentalismi.
La devastazione ambientale e l'estensione di questa Terza Guerra Mondiale a pezzi, i terrorismi e il nuovo trend illiberale, una pandemia che toglie vite e sembra esasperare razzismo e paura dell'altro: ecco le grandi sfide del nostro tempo. L'unica alternativa possibile a odio e disprezzo, secondo il vaticanista Riccardo Cristiano, è papa Francesco. L'accordo provvisorio con la Cina e il Documento sulla fratellanza umana, firmato ad Abu Dhabi, sono i segnali di una Chiesa che sfida globalizzazione uniformante e identitarismi, mentre l'importante sinodo sull'Amazzonia ha unito il tutto nel concetto di ecologia umana integrale. "Bergoglio o barbarie", in un dialogo aperto con il lettore, ci propone un'attenta riflessione su come Francesco, con il suo pontificato, porti la Chiesa ad essere non più succube del clericalismo, ma Chiesa dei battezzati, amica di un mondo plurale, alleata del Vangelo e non del potere politico. Bergoglio, con la sua innovativa "teologia dei popoli", è l'unica scelta possibile, il leader morale del mondo. Prefazione di Marco Impagliazzo.
Il dialogo è l'altro percorso, meno facile rispetto all'autostrada dell'odio e dei suprematismi. L'impegno, le scelte e i viaggi di papa Bergoglio, in particolare quelli decisi e voluti nei Paesi arabi, hanno portato, sin dalla stesura della Evangelii Gaudium, alla definizione di un pontificato fondato sul dialogo, e poi alla proposta di una "Nuova Santa Alleanza" per il Mediterraneo. Riccardo Cristiano, ripercorrendo la storia dell’islam e contestualizzando i difficili rapporti tra i popoli e le diverse religioni, ricostruisce il percorso che conduce al primo Documento congiunto sulla Fratellanza umana firmato da papa Francesco e dall’imam Ahmad al-Tayyib, e fa emergere come quello scritto fondi una nuova visione e rinnovi la speranza di conciliazione tra sunniti e sciiti, per superare la guerra che ormai li oppone da più di quarant’anni. Figli dello stesso mare racconta il magistero di Francesco fino al recente ed epocale viaggio in Iraq, che ci spiega il cammino di Abramo come cura plurale e cosmopolita del più ampio malessere islamico e delle chiusure cristiane. Il Mediterraneo, nella speranza di Francesco, richiede unità e fratellanza per affrontare l'urgenza dell’altra pandemia: il virus della violenza apocalittica. RICCARDO CRISTIANO Giornalista e vaticanista, dopo essersi occupato a lungo di politica estera ha lavorato al Giornale Radio Rai coordinando l’informazione religiosa. Collabora con "Reset", "Formiche" e "SettimanaNews". Si occupa di dialogo interreligioso ed è presidente dell'Associazione Giornalisti amici di padre Dall’Oglio. Con Castelvecchi ha pubblicato: Bergoglio o barbarie. Francesco davanti al disordine mondiale; Dall’Oglio. Il sequestro che non deve finire, e, con Rocco D’Ambrosio, "Siamo tutti della stessa carne". Dialogo su Fratelli tutti tra un cattolico e un agnostico.
Sin dal giorno del suo insediamento - quando si è presentato come "vescovo di Roma" più che come Papa della Santa Romana Chiesa -, il progetto di Jorge Mario Bergoglio è stato orientato a costruire l'unità dei cristiani e ad aprire la Chiesa a un più diretto confronto con la realtà contemporanea. Papa Francesco è oggi l'interprete di un paradigma nuovo che annovera tra i suoi temi le questioni personali e familiari, gli sviluppi economici e quelli sociali; un paradigma sintetizzato nella formula "misericordia, periferie, cambiamento": un cambiamento dei cuori. Seguendolo nei suoi viaggi e interpretandone il pensiero, questo libro analizza la portata innovatrice dell'opera di Papa Francesco, mettendo in luce anche la dura opposizione di quanti vedono nelle sue aperture un tradimento della dottrina. Una ricostruzione delle fasi di una battaglia che sta cambiando la Chiesa cattolica e si rivolge al mondo intero.
Don Lorenzo Milani non era specializzato in pedagogia e non militava nei partiti. Eppure pochi hanno fatto e scritto di scuola con altrettanta efficacia e con la capacità di cogliere le radici dell'ineguaglianza sociale. Il priore di Barbiana ha scelto di insegnare ai più piccoli e agli esclusi per educarli a liberarsi da soli e diventare uomini. Perché la parte dei poveri è sempre la parte giusta, non solo per motivi di equità economica o di accesso alla politica, ma in nome del futuro del mondo, il cui germe è là dove anche chi è senza mezzi impara, giorno dopo giorno, i modi e i tempi del futuro di Dio. Le origini religiose dell'attività di don Milani si intrecciano nella sua figura con un profondo senso della laicità e dell'aconfessionalità, elementi che ne fanno uno dei maggiori educatori del nostro tempo.