
Seconda edizione rinnovata, con Prefazione di Antonio Spadaro
Questa intensa e originalissima meditazione teilhardiana risale al 1918: l’autore è prete-soldato al fronte. Sono pagine che testimoniano la sua mistica profonda e la sua capacità visionaria: tra mistero eucaristico e universo esistono strette analogie. Nell’eucaristia il cristiano è chiamato a condividere lo sviluppo dell’umanità e l’anelito del cosmo stesso per l’avvento del Regno di Dio.
Qui Teilhard offre una visione del mondo, del suo sviluppo e delle tensioni che lo agitano. In questa visione Dio illumina le cose dall’interno: le rende diafane, è come la luce che fa vedere al nostro occhio i colori e le sfumature dell’alabastro.
Descrizione
Questo non è soltanto un libro sui sacerdoti o per i sacerdoti, ma un libro per tutti. Un libro che a tutti offre una visione sacerdotale della realtà. Un libro che si dispiega come un’opera – dal ritmo di una sessione di jazz – in quattro movimenti: consacrazione, adorazione, comunione, apostolato.
«Le pagine che il lettore si trova tra le mani in realtà non sono un libro, ma una finestra che spalanca una visione del mondo, della realtà e della storia. Una visione mozzafiato: è come se al di là della finestra ci fosse un panorama di enorme ampiezza. Teilhard de Chardin plasma un linguaggio poetico perché, davanti a quel che contempla, non mette a tacere la sua capacità immaginativa e rappresentativa, ma piega il discorso in forma di preghiera poetica che, proprio per questo, ha potenza speculativa. Non abbiamo timore a riconoscere Teilhard come fratello di Dante, come pure di un poeta come Mario Luzi, che di Teilhard del resto fu avido lettore» (dalla Prefazione di Antonio Spadaro).
Che cos'è il giorno festivo delle grandi tradizioni religiose? Che cos'è il sabato? Qual è il suo rapporto con la "sorgente del tempo", con "l'eterno che non ha tempo"? Sono questi i temi che Heschel affronta con competenza teologica, filosofica e letteraria. Il volume non è solo un saggio di cultura, ma anche una meditazione offerta ai lettori, credenti e non, sul giorno di festa e sul suo significato profondo, un invito a rispondere alle nevrosi della civiltà moderna ricominciando ad ascoltare il richiamo del trascendente.
Due personalità diverse e lontane fra loro, due strade in apparenza prive di particolari punti di contatto, che si scoprono vicine nella ricerca di risposte al quesito del tempo che scorre. Per Ratzinger, il frutto di tale ricerca è la meditazione, distillata negli scritti sulla Settimana Santa, raccolti in questo volume. Per William Congdon, artista statunitense segnato dall'esperienza bellica, si tratta di una lotta dell'uomo in cerca di un tempo significativo, di una storia trasfigurata. Per Ratzinger, il Sabato Santo è un «singolare intreccio di oscurità e di luce, di dolore e di speranza, di nascondimento e di presenza di Dio», «un grande silenzio, ma un silenzio nel quale si opera una grandiosa trasformazione». Sotto questo segno radicalmente trasformativo l'uomo può accettare il suo tempo affaticato come ricchezza operosa, perché nel buio «la luce sta in attesa». E Congdon: «Dipingo su nero perché il dipingere non è rappresentare una luce che c'è e basta ma piuttosto partecipare della luce che sta divenendo dal buio - e tu la segui fino al punto o qualità di luce che è quella che ti ha afferrato». Con la riproduzione di 42 opere di Congdon, accompagnate da sintetiche schede di approfondimento a cura di Rodolfo Balzarotti.
Che cos'è il giorno festivo delle grandi tradizioni religiose? Che cos'è il sabato? Qual è il suo rapporto con la "sorgente del tempo", con "l'eterno che non ha tempo"? Sono questi i temi che Heschel affronta con competenza teologica, filosofica e letteraria. Il volume non è solo un saggio di cultura, ma anche una meditazione offerta ai lettori, credenti e non, sul giorno di festa e sul suo significato profondo, un invito a rispondere alle nevrosi della civiltà moderna ricominciando ad ascoltare il richiamo del trascendente.
"Il Rosario - confida papa Francesco - è la preghiera che accompagna sempre la mia vita; è anche la preghiera dei semplici e dei santi... è la preghiera del mio cuore". Ed è proprio dalle parole sgorgate dal cuore del papa argentino che ci lasciamo accompagnare, mistero dopo mistero, nella meditazione della parola di Dio. Al termine del libro, dopo le litanie bibliche e lauretane, sono riportate le preghiere più belle e profonde che, da quando è papa, Francesco ha rivolto alla Madre della Misericordia.
Se di Guardini negli ultimi anni si sono per lo più discusse le opere teologico-filosofiche, non bisogna dimenticare il suo costante interesse per l'aspetto cultuale della vita religiosa (si ricordino Lo spirito della liturgia e I santi segni). Nell'opera che qui ripresentiamo, Guardini si sofferma sul Rosario come forma di preghiera della vita cristiana. Egli mostra come gli elementi che la costituiscono, la ripetizione dell'Ave, l'intercalarsi del Pater, il ritmo delle decine, creino un'atmosfera di alta elevazione spirituale, in cui può disporsi l'autentica contemplazione che è suggerita dai Misteri. Con rapide, originali intuizioni è presentata la loro ricchezza scritturistica e teologica e l'armonica concatenazione. Pagine che guidano il lettore a riscoprire il senso autentico di una delle forme del culto più care alla tradizione cristiana.
Il presente volume raccoglie le meditazioni dei misteri del Rosario tratte dai discorsi di Papa Francesco e qui sapientemente selezionati da Don Alessandro Saraco. Un agile e utile strumento di preghiera che, attraverso le parole del Santo Padre, aiuta il lettore a comprendere a fondo la vita di Gesù e tutto il messaggio evangelico, esortando il fedele a seguire l'esempio della Vergine Maria che con assoluta devozione si è affidata senza timori alla volontà di Dio.
La voce di papa Francesco è presente in questo CD
nella recita del Padre nostro, mentre il rosario completo
è recitato da Franca Salerno, voce storica della Radio Vaticana (Misteri della gioia, Misteri della Luce, Misteri del dolore, Misteri della Gloria, Salve Regina e Litanie Lauretane).
Un “vangelo in preghiera” per guidare e accompagnare la recita quotidiana del rosario.
Papa Francesco esorta tutti i cristiani del mondo a riscoprire la bellezza della preghiera mariana: «Recitando l'Ave Maria, noi siamo condotti a contemplare i misteri di Gesù, a riflettere sui momenti centrali della sua vita, perché, come per Maria e Giuseppe, egli sia il centro dei nostri pensieri, delle nostre attenzioni e delle nostre azioni». E rivolgendosi particolarmente ai giovani afferma: «Questa preghiera mariana sia per voi, cari giovani, occasione per penetrare più a fondo il mistero di Cristo operante nella vostra vita»; agli ammalati dice: «Amate il Rosario, perché dia consolazione e senso alle vostre sofferenze»; agli sposi novelli lascia un augurio: «Il Rosario diventi occasione privilegiata per sperimentare quella intimità spirituale con Dio che fonda una nuova famiglia». Il Rosario con papa Francesco è un agile sussidio, una perla di spiritualità, che dà valore ai nostri passi quotidiani.
Ne "Il ritorno di don Chisciotte", Chesterton trasforma un bibliotecario nella riedizione del don Chisciotte di cervantesiana memoria, regalando, a questo nuovo paladino dell'idealismo e dell'altruismo, una simpatia che il personaggio di Cervantes non ebbe. Lo seguirà nel suo peregrinare la personificazione dell'uomo altruista, Douglas Murrel, novello Sancho Panza e straordinario personaggio letterario. Michael Herne è il bibliotecario di Seawood Abbey, dimora da lord Seawood. Quando Olive Ashley decide di mettere in scena la commedia Blondel il Trovatore, il timido bibliotecario è coinvolto nella piece teatrale. Inizialmente l'insicuro bibliotecario si dimostra refrattario al gioco delle parti, ma rimane poi vittima delle suggestioni della commedia. Capisce quindi d'aver trovato nel ruolo recitato il suo vero io. Rifiuta così di togliere il costume di scena, muovendosi e pensando come un uomo medioevale.
L'attuale scenario del mondo vede l'umanità in preda all'angoscia per il proprio futuro: come preservare un equilibrio internazionale sempre più fragile? Come prevenire un'ulteriore crisi economica che potrebbe risultare fatale? Come prevedere pandemie, cataclismi e catastrofi naturali che incombono sul nostro pianeta? A tutto questo si aggiungono i timori legati alla fatidica scadenza maya del 21 dicembre 2012: sarà quella la fine del mondo? In questo contesto di paura e di incertezza, l'unico rimedio è rileggere la storia del mondo come storia della salvezza: dalla creazione al peccato originale, dall'incarnazione, morte e resurrezione di Gesù al ritorno glorioso di Cristo. Un ritorno che è preparato da segni grandiosi - lo sconvolgimento delle potenze naturali, la persecuzione della Chiesa, lo scatenarsi del Male e l'impostura anticristica - annunciati dalla Bibbia, dai discorsi evangelici di Gesù, dalle visioni di santi e mistici cristiani e dalle apparizioni mariane degli ultimi duecento anni. Smascherate le false profezie - dai millenarismi di varia natura alle profezie di sventura di Maya, Testimoni di Geova e quant'altri - si giunge all'ultimo capitolo, ovvero Medjugorje, dove la Regina della Pace rivolge l'estremo appello alla conversione per l'umanità che guarda al futuro con speranza, ma anche con la consapevolezza che Cristo sta per tornare per dare compimento alla storia della salvezza e spalancare all'uomo le porte dell'eternità.
L’attuale scenario del mondo vede l’umanità in preda all’angoscia per il proprio futuro. In questo contesto di paura e incertezza, padre Livio Fanzaga ci invita a rileggere la storia del mondo come parabola di provvidenza e di salvezza: dalla Creazione al peccato originale, dalla Incarnazione, morte e Resurrezione di Gesù al ritorno glorioso di Cristo. Un ritorno preparato da segni grandiosi – lo sconvolgimento delle potenze naturali, la persecuzione della Chiesa, lo scatenamento del Male e l’impostura anticristica – annunciati dalle profezie bibliche, dai discorsi evangelici apocalittici di Gesù, dalle visioni di santi e mistici cristiani e dalle apparizioni mariane degli ultimi duecento anni. Dopo aver smantellato a una a una tutte le false profezie – dai millenarismi di varia natura fino alle apocalissi dei Maya e dei Testimoni di Geova – padre Livio giunge all’ultimo capitolo, dedicato a Medjugorje, richiamando l’estremo appello alla conversione della Regina della Pace a una umanità che guarda al futuro con timore: Cristo sta per tornare e darà compimento alla storia spalancando all’uomo le porte dell’eternità.