
Una selezione di testi brevi di Benedetto XVI sulla Madonna ivisi per tema. Un utile strumento per aiutare fedeli e parrocchie a vivere il mese di Maggio. Curato dal prof. Lucio Coco (curatore anche di Pensieri Spirtuali, tradotto in molte lingue), il libro contiene diverse preghiere indirizzate alla Vergine Maria scritte dallo stess Papa Benedetto XVI. Indice tematico in appendice.
Antologia dall'Epistolario; essa vuole essere una raccolta di testi tra i piu significativi, rivelatori dell'anima di Padre Pio, della sua ascesi e della sua vita mistica.
I pensieri qui raccolti dalle sue più diverse pubblicazioni o interventi intendono esprimere l’integrale generosità di una vita spesa per Dio e per altri, in particolare per la dignità e la difesa dei più bisognosi, degli ultimi, degli indifesi.
Don Tonino Bello è stato una spina nel fianco, se così possiamo dire, sia per la Chiesa sia per la società. La sua parresia evangelica è andata oltre ogni confine. Comunione, evangelizzazione e scelta degli ultimi sono stati i perni su cui egli ha sviluppato tutta la sua attività nella Chiesa (la «Chiesa del Grembiule») e nella società. Rimane uno dei profeti del Novecento.
Tonino Bello, nato ad Alessano (LE) il 18 marzo 1935, rimarrà sempre, anche da vescovo, «don Tonino». Studia in seminario, prima a Ugento poi a Molfetta. Frequenterà l’Onarmo (Opera nazionale assistenza religiosa e morale degli operai). L’8 dicembre 1957 è ordinato sacerdote e dopo un anno viene nominato maestro dei piccoli seminaristi. Nei successivi diciotto anni è capace di mediare tra severità del metodo ed esigenze giovanili. Collabora per la diocesi alla rivista Vita nostra. Alla fine degli anni Settanta è nominato parroco di Tricase, la cui esperienza gli fa toccare con mano l’urgenza dei poveri, dei disadattati, degli ultimi. Nel 1982 viene nominato vescovo di Molfetta, Ruvo, Giovinazzo eTerlizzi (BA) e nel 1985,presidente di Pax Christi. Nell’agosto 1991 avverte i primi sintomi del male che lo condurrà alla morte, avvenuta a Molfetta il 20 aprile 1993.
Nel 40° anniversario della morte del Priore di Barbiana, un omaggio semplice, tascabilissimo, perché chi lo ha conosciuto e chi non lo ha conosciuto possano incontrare la sua parola viva, dura, ma trasparente e conoscere almeno un po' questa personalità che ha segnato la Chiesa e la società del secolo scorso con le sue battaglie per la pace, la non violenza, il superamento delle differenze di classe, per la sua difesa del povero e del suo diritto all'educazione e alla cultura.
In questa mini raccolta di suoi pensieri, espressioni, comunicazioni, si riversa in sintesi la vita di un profeta solitario sotto certi aspetti, pur essendo vissuto nella stagione dei profeti.
A volte dal piglio di fuoco, Turoldo ha fatto della sua vita una provocazione costante.
I temi toccati specificamente suoi sono: il dolore dell’umanità nella società moderna, di ciascuna persona, la disperazione dei poveri, la cupidigia dei ricchi, l’avidità dei potenti, il silenzio di Dio e della Chiesa, la scienza potente impotente.
Questi temi egli li ha vissuti sulla propria pelle e per essi si è battuto per tutta la vita, pur sapendo quanto gli sarebbero costati. Le sue parole di fuoco, le sue minacce «apocalittiche» contengono sempre anche la speranza di «cieli nuovi e terre nuove», ove il male e il dolore, l’ingiustizia e ogni sopruso saranno esclusi. L’ultima parola pubblica che ha pronunziato prima di morire è: «Cantare ... portando il Cristo fra le braccia».
Punti Forti
A vent’anni dalla morte, avvenuta il 6 febbraio 1992.
Tutta la sua vita è stata una provocazione profetica del Vangelo.
Destinatari
Giovani e adulti. Un messaggio essenziale, soprattutto per coloro che non l’hanno conosciuto.
Autore
David Maria Turoldo. Nato a Coderno nel Friuli nel 1916, diventa sacerdote e frate dei Servi di Maria.Si laurea in filosofia alla Università Cattolica di Milano con il filosofo G. Bontadini.
Per quindici anni vive a Milano nel convento di San Carlo. Partecipa alla Resistenza fondando un giornale clandestino, L’uomo. Con padre C. De Piaz, dà vita al Centro culturale «Corsia dei Servi» a Milano.
Le sue omelie tenute dal 1943 al 1953 nel Duomo di Milano, lo rendono famoso. Vive da protagonista la vita culturale ed ecclesiale degli anni del concilio Vaticano II°, in particolare con L. Milani, E. Balducci, Z. Saltini, G. Dossetti, G. La Pira, G. Lazzati. Dal 1964 si ritira nel convento di Sant’Egidio a Sotto il Monte (BG), da dove ha diretto fino alla morte, avvenuta a Milano il 6 febbraio del 1992, il Centro Studi Ecumenici Giovanni XXIII.
Scrive di poesia, di teatro, di saggistica e di riflessione biblico-teologica.
La raccolta, qui fatta, di pensieri sparsi e disseminati in tanti testi del cardinale Carlo Maria Martini (1927-2012), ha l’intento di focalizzare in sintesi questo uomo di Dio unificato dalla Parola e profondamente dedito a condurre «la gente tutta» all’incontro con Gesù di Nazaret, rivelazione del Dio vivente, che è Padre e ha cura di ogni persona.
Personalità di grande spessore, dedito allo studio della Sacra Scrittura, da pastore l’ha spezzata come pane a tutti e in ogni evento. Ha fatto del suo ministero un impegno per il dialogo: umano, ecumenico, interreligioso. Avendo sempre di mira la «Gerusalemme celeste» a cui tutta l’umanità è invitata.
Autore
Carlo Maria Martini, nato a Torino nel 1927, entra nella Compagnia di Gesù nel 1944. Si laurea in teologia alla Pontifica alla Università Gregoriana e, successivamente, in Sacra Scrittura al Pontificio Istituto Biblico. Nel 1969 viene nominato rettore del Pontificio Istituto Biblico e vi rimarrà in carica fino al 1978. Poi il 18 luglio 1978 viene nominato da Paolo VI magnifico rettore della Pontifica Università Gregoriana. Ma il 29 dicembre 1979 Giovanni Paolo II lo nomina arcivescovo di Milano e il 6 gennaio successivo gli conferisce l’ordinazione episcopale nella basilica di San Pietro. Divenuto Presidente del Consiglio delle Conferenze dei vescovi d’Europa nel 1986 lo rimarrà fino al 1993. Come pastore tutto dedito alla cura della Chiesa di Milano ha svolto una intensa attività pastorale con a fondamento la Parola, per condurre uomini e donne a Cristo Gesù, il Dio vivente. Nel 2002 vengono accettate le sue dimissioni e si trasferisce per lunghi periodi a Gerusalemme continuando lo studio della Sacra Scrittura. Nel 2008, però, è costretto a rientrare definitivamente, perché malato di Parkinson. Ma continua a comunicare attraverso interviste, articoli e volumi impregnati di Parola e di profezia. Muore il 31 agosto del 2012. Molti sono i suoi scritti.
La raccolta di questi "pensieri" di Antonio Rosmini si basa su alcune delle opere più note, come le Massime di perfezione cristiana, il Discorso sulla carità, la Storia dell'amore cavata dalle divine Scritture e, infine, Delle cinque piaghe della santa Chiesa. Il suo linguaggio rispecchia il suo tempo, ma non per questo è meno privo di efficacia per l'oggi del cristiano, della Chiesa e del viver sociale. Tra i cenni biografici, all'inizio, e gli scritti di Rosmini, in finale, si dipanano cinque temi - l'essere cristiani, la carità, la Chiesa, l'incontro con Dio, l'amicizia - all'interno dei quali sono stati collocati proprio solo alcuni dei testi di Rosmini, che sono davvero tanti (un centinaio di opere e tredici volumi di lettere, finora pubblicate).
Il libro è un'antologia di pensieri, su alcuni temi importanti come la santità, l'unione con Dio, il servizio ai poveri, la sofferenza, la consacrazione, l'umiltà? Pensieri, pur se brevi e semplici, che esprimono tutta l'essenza del percorso spirituale e apostolico di Madre Teresa e non lasciano indifferenti. Il testo nasce dal desiderio di far conoscere il pensiero di Madre Teresa particolarmente in occasione della sua beatificazione. La scelta di proporlo in briciole è per facilitare la comprensione e per stimolare il lettore a ulteriori approfondimenti.
Semplici e utili, i gesti presentati in queste pagine scandiscono il corso del tempo. I rituali hanno tutti questa caratteristica: riescono a creare luoghi e momenti sacri per condurci al nostro sé autentico, al fondo della nostra anima. I rituali qui suggeriti, siano essi compiuti vuoi in mezzo alla natura vuoi dentro le quattro mura di casa, ottengono di interrompere la pressione che il tempo esercita su di noi, ci permettono di trovare la calma e di rigenerare la nostra energia vitale, rivelandosi benefici tanto per il corpo quanto per l'anima.
Si tratta di una raccolta dei pensieri di Benedetto XVI sui temi della fede e della vita cristiana, tratti non soltanto dalle encicliche e dai discorsi ufficiali, ma anche dalle parole che il Papa ha rivolto a vari interlocutori in momenti meno pubblici.
I "pensieri" sono riportati in ordine alfabetico da "ambiente" a "volontariato" passando per "consumismo", "economia", "globalizzazione", con gli argomenti che caratterizzano il magistero del Papa.
Nell'Anno della fede le parole di Benedetto XVI rappresentano un momento di riflessione particolarmente utile per tutti i credenti, invitati dal Papa a scoprire o a riscoprire la bellezza e la gioia della loro fede, attraverso una maggiore conoscenza del magistero della Chiesa e una testimonianza di vita più autentica.
Ma questa raccolta, nella varietà dei temi e degli aspetti che affronta, selezionandoli dal vasto corpus di insegnamenti di Benedetto XVI, si rivolge anche a un pubblico più vasto come occasione preziosa per capire ciò che al Pontefice sta maggiormente a cuore nell'indicare a tutti il cammino verso una vita buona e felice.
In realtà, i brevi pensieri tratti dalle encicliche, dai discorsi, dalle omelie e da altri documenti offrono una visione d'insieme dei temi-chiave sui quali più insistentemente indugia la predicazione di Joseph Ratzinger: temi che, considerati nel loro insieme, diventano non solo elementi caratterizzanti del suo magistero spirituale, ma anche orientamenti di fondo del suo pontificato.
Con la finezza del teologo, ma insieme con l'afflato del pastore universale, Benedetto XVI compone qui una sorta di mosaico della fede: ciò che la costituisce nelle sue fondamenta e ciò che contribuisce a sradicarla o indebolirla.
Mentre infatti da un lato denuncia l'eclissi del primato di Dio, i pericoli del relativismo, la desertificazione etica e spirituale, dall'altro non manca di ribadire che non c'è alcuna inconciliabilità tra fede e ragione; anzi, che esse sono legate, in una relazione feconda, da una reciproca necessità, l'una e l'altra affiancate nel cercare la verità e nel promuovere il bene dell'uomo.
Entro questo orizzonte si muove Benedetto XVI, con il passo fermo di chi vuol guidare l'autentico rinnovamento della Chiesa, senza tradirla.
Nell'Anno della fede le parole di Benedetto XVI rappresentano un momento di riflessione particolarmente utile per tutti i credenti, invitati dal Papa a scoprire o a riscoprire la bellezza e la gioia della loro fede, attraverso una maggiore conoscenza del magistero della Chiesa e una testimonianza di vita più autentica. Ma questa raccolta, nella varietà dei temi e degli aspetti che affronta, selezionandoli dal vasto corpus di insegnamenti di Benedetto XVI, si rivolge anche a un pubblico più vasto come occasione preziosa per capire ciò che al Pontefice sta maggiormente a cuore nell'indicare a tutti il cammino verso una vita buona e felice. In realtà, i brevi pensieri tratti dalle encicliche, dai discorsi, dalle omelie e da altri documenti offrono una visione d'insieme dei temi-chiave sui quali più insistentemente indugia la predicazione di Joseph Ratzinger: temi che, considerati nel loro insieme, diventano non solo elementi caratterizzanti del suo magistero spirituale, ma anche orientamenti di fondo del suo pontificato. Con la finezza del teologo, ma insieme con l'afflato del pastore universale, Benedetto XVI compone qui una sorta di mosaico della fede: ciò che la costituisce nelle sue fondamenta e ciò che contribuisce a sradicarla o indebolirla. Mentre infatti da un lato denuncia l'eclissi del primato di Dio, i pericoli del relativismo, la desertificazione etica e spirituale, dall'altro non manca di ribadire che non c'è alcuna inconciliabilità tra fede e ragione.

