
Sola e con una figlia, Mariuccia accetta di fare domanda come infermiera all'ospedale psichiatrico di Trieste. Quello è un lavoro sicuro, e Mariuccia ha una disperata necessità di mantenersi. Ma il mondo che le si spalanca di fronte è completamente diverso da ciò che immaginava. A Mariuccia si presenta una quotidianità fatta di trattamenti inumani, camicie di forza, bagni gelati, elettroshock, stanzini d'isolamento, e guai a chi fiata. Tutto le appare assurdo, anche se giorno dopo giorno vi si adatta come fosse normale. C'è anche una ragazza tra quei muri. Una ragazzina senza nome e senza diritti, come tutti lì dentro. Mariuccia scoprirà solo dopo alcuni anni che si chiama Marta. Marta è entrata all'ospedale dei matti per un'ubriacatura, una semplice sbronza, i genitori benestanti sono morti in un incidente e il cognato ha fatto di tutto per farla internare. Lo shock per la perdita dei genitori l'ha resa instabile, dice l'uomo, può essere pericolosa per sé e per gli altri. Ma la verità che traspare è del tutto diversa. Quando un giovane e coraggioso medico che si chiama Franco Basaglia inizia a denunciare con forza i trattamenti a cui sono sottoposti i pazienti psichiatrici e a lottare caparbiamente per una nuova realtà, Mariuccia entra in crisi. Riuscirà a crescere, a diventare una donna consapevole, a guadagnare la propria indipendenza combattendo per l'indipendenza e la dignità dei suoi pazienti.
La pioggia cessa e il cielo diventa sereno all'improvviso, mentre qualche goccia continua a cadere. L'erba di un verde sfolgorante accarezza i piedi nudi di una bellissima fanciulla dai lunghi e lucidi capelli neri. Fin dalla sua prima giovinezza Kenzaburo Oe è rimasto incantato dalla scena di questo film. Ma quello che più l'ha folgorato è stata lei, Sakura, attrice al suo debutto di fronte alla macchina da presa. La ragazza è poi diventata una stella del cinema hollywoodiano, specializzata nel ruolo di bellezza orientale, acclamata e adorata da registi e produttori famosi. Molti anni sono passati. Le proteste politiche degli anni Settanta a favore dei diritti dell'uomo stanno infiammando le piazze e le aule universitarie giapponesi. Sakura è ormai un'affermata artista internazionale, sposata a un professore di letteratura americano. Ma il Giappone e le cupe foreste dello Shikoku le sono rimaste nell'anima, insieme al desiderio di celebrarle in un film che la veda insieme protagonista e produttrice. Grande è la sorpresa di Kenzaburo Oe nell'apprendere che è proprio lui, scrittore emergente, che la donna vuole come sceneggiatore della pellicola, ispirata a un famoso romanzo di Heinrich von Kleist. Un impegno prestigioso e lusinghiero, ma che diventa invece una discesa agli inferi per tutti coloro che vi lavorano. Prima fra tutte Sakura, che è costretta a fronteggiare i fantasmi del suo passato.
Martha è una ragazza etiope abbandonata da bambina e adottata da una famiglia italiana. Nonostante la fortuna di crescere in un ambiente amorevole e protetto, Martha è costretta a scontrarsi con i problemi che la sua “diversità” genera in chi non è pronto ad accogliere l’altro. Dalla prima infanzia alla scuola, dai primi amori alla maturità, questo volume ripercorre tutta la sua vita fino ai 19 anni e al viaggio in Etiopia alla riscoperta delle radici.
Domani è il gran giorno, domani finalmente parto, portando con me diciannove anni di domande, verità cercate e negate, dubbi e sicurezze, amore e solitudine. Da domani cercherò un senso alla mia vita, un senso alla mia diversità, un senso alla mia strada.
Destinatari
Un amplio pubblico
Autrice
Silvia Rolando, nata a Cuneo nel 1978, è laureata in Lettere Medievali. Ha insegnato Lettere nelle scuole medie e superiori, quindi si è dedicata all’insegnamento privato, approfondendo con ulteriori studi e un master la didattica e i processi di apprendimento dei ragazzi. Appassionata lettrice di storie di donne del mondo, studia le tematiche femminili. Nel dicembre 2008 pubblica una raccolta di racconti: Fiore di donna: racconti di migrazione al femminile (Kimerik). La storia di Martha è il suo primo romanzo.
Punti forti
La tematica edificante.
Una storia narrata con molta leggiadria.
La storia di Martha, una bambina etiope adottata in Italia. Un viaggio alla scoperta della propria identità.
Il capitano di vascello Jimmy Ramshawe, neodirettore della National Security Agency di Fort Meade, è in allarme. Ma non è il solo: anche i vertici del Pentagono, della CIA e dell'FBI, per non parlare del governo israeliano, sono attoniti davanti alla sentenza del giudice Osborne della corte di appello di Washington, che ha dichiarato liberi di tornare alle loro case quattro sanguinari terroristi islamici, rinchiusi da cinque anni nel carcere di Guantanamo. Negli ambienti militari la convinzione è unanime: i quattro jihadisti, una volta raggiunti i campi di addestramento di al-Qaeda sulla inaccessibile montagne dell'Hindu Kush, al confine tra Afghanistan e Pakistan, tenteranno un attacco terroristico di enorme portata ai danni degli Stati uniti, il Grande Satana. Bisogna evitare un altro 11 settemrbe. E c'è un solo uomo capace di portare a termine la missione architettata da Jinny Ramshawe: l'ex capitano di corvetta del SEAL Team 10 Mackanzie Bedford, che accetterà di rischiare la propria vita, ma a un'unica condizione...
Nel 1857 a Krishnapur, uno dei centri più importanti dell'Amministrazione civile dell'Impero britannico in India, la vita scorre serena e secondo il più rigoroso decoro e stile europei. La quiete di questa esistenza svanisce, però, di colpo il giorno in cui nella borsa dei dispacci, anziché i documenti attesi, vengono trovate quattro chapati, quattro piccole focacce di pasta non lievitata. Basato su un episodio storico reale, la celebre e sanguinosa rivolta dei sepoy (i soldati nativi dell'esercito imperiale), "L'assedio di Krishnapur" narra dell'incombere cupo di un nemico impalpabile e inaspettato. Sorpresa e confusa dagli eventi, la comunità britannica si ritira nella Residency, dove viene sottoposta a un lungo e snervante assedio.
Recensione
Scritto nel 1907 – e da allora il più venduto best-seller di christian-fiction della storia – questo romanzo profetico racconta l'ascesa del grande filantropo Giuliano Felsemburgh, democratico e rassicurante, fautore della pace mondiale, che realizza un mondo ideale con l’avvento di un nuovo umanitarismo che stempera le differenze fra le religioni e predica la tolleranza universale. Tutto viene accettato fuorché la Chiesa Cattolica, che – sempre in nome della tolleranza – viene straziata fin quasi alla sua completa eliminazione. Comunicazioni istantanee in tutto il mondo, trasporti aerei e sotterranei, luce solare artificiale, un parlamento europeo, attentati con kamikaze, il crollo della Russia, la crisi delle vocazioni, l’apostasia di preti e vescovi, la persecuzione e la solitudine del Papa: tutti elementi che oggi fanno parte della nostra storia e della nostra quotidianità e che in questo romanzo sono stati descritti con impressionante realismo. Il Padrone del mondo racconta il venir meno della fede cristiana non a causa di una persecuzione pubblica ma attraverso la subdola religione umanitaria del relativismo. La speranza è riposta nell’Unico che rimane fedele per sempre e nel Suo glorioso ritorno.
Nota breve
Best-seller sempre verde da 100 anni e oggi più che mai attuale: la profezia di un mondo perfetto ma senza Dio in cui trionfa l'uomo tecnologico e umanitario ma anticristico.
L'Autore
ROBERT HUGH BENSON (Wellington College, 1871 – Salford, 1914) figlio dell’Arcivescovo di Canterbury, ordinato sacerdote nella Chiesa Anglicana nel 1895, nel 1901 entra nei Resurrezionisti, comunità anglicana di impostazione benedettina. Nel 1903 scrive e pubblica il suo primo libro The Light Invisible. Ma in quell’anno avviene un altro fatto fondamentale: ormai completamente convinto che la Chiesa di Cristo debba essere unita sotto un’unica autorità, in una continuità di dottrina e tradizione, si converte al Cattolicesimo. Di questa scelta egli stesso illustrerà i motivi in Confessioni di un convertito. Nel 1904 riceve l’ordinazione sacerdotale. Con By What Authority? inaugura una lunga serie di romanzi storici in cui racconta i secoli delle persecuzioni anticattoliche in Inghilterra. Nel 1907 scrive quella che rimane probabilmente la sua opera più popolare, Il Padrone del mondo, dimostrando grande genialità anche nel filone fantascientifico, proseguito quattro anni dopo con L’Alba di tutto (Fede & Cultura, 2010), romanzo speculare in cui si immagina lo scenario opposto: un mondo ideale e utopico dominato dalla cristianità. Conduce una vita intensa dividendosi tra la sua missione di sacerdote e di apprezzato predicatore, i frequenti viaggi tra Roma e l’Inghilterra, e una feconda carriera di scrittore (nell’arco di una quindicina d’anni scrive diciassette romanzi, una dozzina tra saggi e testi di spiritualità, più alcuni lavori teatrali, libri per bambini e poemi). Si spegne a quarantatré anni a causa di una polmonite, morendo nello stesso modo in cui è vissuto: padrone di sé, sereno e impaziente di passare ad una nuova avventura.
Pubblicato per la prima volta nel 1974, "Racconti di vent'anni" raccoglie le opere brevi di Arpino apparse in "La babbuina e altre storie" e in "27 racconti", più venticinque inediti. Snodandosi lungo un percorso che va dai racconti realistici a quelli che si potrebbero definire "dell'assurdo", dalle narrazioni "del sabato sera" - in cui alcune figure della letteratura mondiale, come Don Chisciotte, Faust e Sandokan, rivivono in chiave moderna fino a quelle dell'ultima sezione, dove si getta una luce sulle manifestazioni del paranormale, l'intera raccolta è una giostra di caratteri, volti, casi, in cui la forma breve del racconto contiene il respiro ampio del romanzo. Attraverso la descrizione delle dinamiche di coppia, dei rapporti tra genitori e figli, della trama di relazioni che compongono la società italiana del suo tempo, Arpino ci restituisce l'immagine di un'umanità stretta tra le ineludibili necessità del reale e la fuga nella dimensione della favola: una situazione nella quale anche il lettore contemporaneo può facilmente riconoscersi.
Isabel Duncan, una scienziata che lavora al Great Apes Language Lab, non riesce a interagire con gli esseri umani, ma si trova a suo agio con le scimmie, in particolare con i bonobo. Isabel preferisce il loro mondo a quello dei suoi simili, almeno fino al giorno in cui incontra John Thigpen, un giornalista sposato intento ad affrontare un gruppo di ambientalisti in eterna protesta con il laboratorio, curiosi di sapere che cosa succeda al suo interno. Quando nell'edificio si verifica un'esplosione, Isabel rimane gravemente ferita e sei delle scimmie ospitate vengono "liberate": da quel momento l'interesse puramente umano di John si trasforma nella storia della sua vita, una storia per la quale è disposto a rischiare la sua carriera e il suo matrimonio. Poco dopo l'"incidente", mentre Isabel è in convalescenza, debutta improvvisamente, e in circostanze misteriose, il reality show La casa delle scimmie, con protagonisti proprio gli animali fuggiti dal laboratorio, e diventa subito il più grande, e improbabile, fenomeno nella storia dei media moderni. La casa delle scimmie è una storia d'amore e, insieme, una finestra su un mondo nascosto e meraviglioso, quello della natura e degli animali.
"In quanto donna, mi era concesso solo il ruolo di figlia casta, moglie o vedova; a meno che, ovviamente, non avessi preso i voti. Sono stata tutte e tre le cose: figlia, moglie, vedova. E anche un'altra: amante." Nell'Inghilterra del XIV secolo, Alice Perrers non può decidere del suo destino: l'unica strada che si dispiega di fronte a lei è quella dell'obbedienza. A soli quattordici anni, per volere del padre, viene strappata alla famiglia e obbligata a sposare un ricco mercante. L'unione, che si rivela felice, è anche benedetta dalla regina madre. Ma su quello che è un grande onore grava un'ombra: un misterioso vincolo di obbedienza costringe Alice a vivere a corte come una prigioniera, mentre le assenze del marito si fanno sempre più frequenti e inspiegabili. Finché, un giorno, uno sfuggente emissario le consegna i grani del rosario di suo marito, con un messaggio: "Perdona e dimentica". Solo allora Alice si rende conto di quanti segreti suo marito - che non tornerà più - le nascondesse, segreti costati pericolose inimicizie, cui ora lei stessa è esposta. La corte resta l'unico rifugio di Alice. Ma, ancora una volta, la sua protezione ha un prezzo: quando il re Edoardo III la elegge sua favorita, lei non può che cedere. Troverà inaspettatamente conforto in quell'amore, sincero e reciproco, mentre molti intorno a lei tramano per farla cadere in disgrazia. Imparerà a difendersi da intrighi e maldicenze, macchinazioni politiche e attentati alla sua vita...
"Se la poesia ti trasporta in cielo, il romanzo poliziesco ti mostra la vita esattamente per quello che è." E un Pablo Neruda anziano e malato a pronunciare queste parole di fronte a un Cayetano Brulé ancora inesperto e ingenuo. Siamo nel freddo agosto cileno, pochi giorni prima del golpe del 1973 e Brulé è stato invitato a una festa della buona società di Santiago del Cile. Ma le conversazioni colte, le luci scintillanti e le danze non fanno per lui. Cayetano si rifugia in biblioteca, ed è proprio fra gli antichi volumi e le tende damascate che conosce il poeta. Il giovane cubano è intimidito, non osa quasi alzare gli occhi. L'intento di Neruda è di iniziarlo alla carriera investigativa, affidandogli il primo incarico della sua vita. Un'indagine del tutto confidenziale: ritrovare un medico messicano che si dice abbia scoperto una cura per il cancro utilizzando piante millenarie. Un uomo di cui il poeta ignora tutto, tranne il nome: Angel Bracamonte. Brulé crede che Neruda nutra la speranza di guarire dal suo male. Ma il caso nasconde un mistero molto più grande, che riguarda Beatriz, la moglie di Bracamonte. Tanto affascinante quanto sfuggente, la donna ha cambiato nome e identità diventando attrice, moglie di un colonnello, guerrigliera... Cosa la lega a Neruda? E perché il poeta la sta cercando? Per inseguirla, Brulé si imbarca in un viaggio che lo porterà fino in Bolivia, Cuba, Messico in una lotta contro il tempo, perché intanto Pablo Neruda giace sul letto di morte, in attesa di una risposta.
Mancano pochi giorni a Natale e New York è percorsa dall'allegra frenesia della festa. Ma nessuna luminaria, nessuna canzone natalizia può scaldare il cuore di Michael Bennett, detective del NYPD. Sua moglie, la sua amatissima Maeve, è molto malata e sta per lasciare lui e i loro dieci, meravigliosi figli adottivi. Ogni pensiero, ogni gesto di Michael è solo per lei e per i bambini. Nemmeno la morte dell'ex first lady Caroline Hopkins può scuotere Michael dal suo dramma personale. Ma poi accade l'inconcepibile. Durante i funerali della first lady, cui partecipa tutta la New York che conta, nonostante la massima allerta delle forze di polizia un gruppo di criminali riesce a impossessarsi della cattedrale di St Patrick e a prendere in ostaggio tutti i vip. Sono uomini pronti a tutto: vogliono denaro, tanto, e sono disposti a uccidere. Anzi iniziano subito con il sindaco e non sembrano intenzionati a fermarsi, in un drammatico, mortale conto alla rovescia. E Bennett, esperto negoziatore, deve mettere da parte il suo dolore e agire, perché sono necessarie tutta la sua abilità e la sua esperienza per fronteggiare la situazione. Mentre gli occhi di tutto il mondo sono puntati sulla cattedrale, Bennett combatte la battaglia più dura della sua vita, una battaglia dalla quale rischia di uscire sconfitto...
Quando a Roma viene rubato un famoso dipinto in prestito dal Louvre - un paesaggio con una coppia mitologica, Cefalo e Procri - Flavia Di Stefano, facente funzione di capo del Nucleo investigativo per la tutela del patrimonio artistico, riceve l'ordine di recuperarlo a tutti i costi, ma senza mettere in imbarazzo le massime autorità italiane e soprattutto senza far trapelare nulla ai media. Non sapendo come sbrogliare quell'intricata matassa, Flavia chiede aiuto al suo vecchio mentore, il generale Taddeo Bottardi, il quale le suggerisce una possibile pista, che porterebbe niente meno che a un nucleo terrorista attivo negli anni Settanta. Nel frattempo suo marito, l'inglese Jonathan Argyll, storico dell'arte, ha intrapreso una sua indagine personale. Intenzionato a fare un regalo a Bottardi, ha deciso di stabilire la provenienza di un piccolo dipinto d'epoca rinascimentale, raffigurante l'Immacolata Concezione, che al momento è appeso a una parete dell'appartamento del generale. Possibile che quel quadretto sia lo stesso rubato tanti anni prima da una villa in Toscana? La ricerca della verità porterà Argyll e Flavia a scoprire antichi e sconvolgenti segreti e ad affrontare nemici pericolosissimi...