
Natale e il "classico" per eccellenza, forse l’ultimo in quest’epoca post-moderna. Un appuntamento al quale nessuno si sente ancora di poter mancare.
E anche Giorgio Torelli nella veste di grande cultore di ricordi e, quindi, di Natali, fa riaffiorare in questo libro dal sapore semplice e antico, gli incontri, le facce, i ricordi e gli "effetti" che il Natale suscita nell’animo di tutti noi.
Appuntamenti con il Bambin Gesù, nei posti più disparati, nelle circostanze più strane ai quali ognuno si sente di non mancare, anche se a volte… arriva un po’ in ritardo.
Il Meridiano, curato da Francesco Durante e aperto da una testimonianza di Ruggero Guarini, presenta le maggiori opere narrative di Rea, oltre a una ricca antologia di testi di diverso genere letterario: poesie (alcune delle quali inedite), scritti di viaggio, scritti giornalistici dedicati a importanti fatti di cronaca o a famose personalità (da Eduardo De Filippo a Sophia Loren ad Antonio Bassolino), saggi sui temi cari allo scrittore: la letteratura, il costume, il folklore del sud...
Il volume raccoglie, per la prima volta, tutti i racconti di Primo Levi, lo scrittore-chimico che si è rivelato come testimone dell'esperienza del lager per affermarsi poi come narratore e saggista. Il libro, curato da Marco Belpoliti, consente al lettore di seguire lungo un percorso coerente lo sviluppo narrativo e stilistico di Primo Levi, evidenziando i molti aspetti dell'opera dello scrittore: le storie autobiografiche ambientate nel lager, i racconti fantastici, i racconti di atmosfera onirico-kafkiana, i racconti di animali costruiti come apologhi morali.
La grandissima fortuna del "Milione" è testimoniata dalle molteplici redazioni dell'originale e da oltre centotrenta codici che ci hanno tramandato il testo in moltissime lingue. Quella che qui si presenta è la redazione toscana detta dell' "ottimo" ("ottimo" perché desunta dal più autorevole manoscritto italiano tra le antiche traduzioni toscane), cui si affianca una traduzione in italiano moderno dovuta a Maria Vittoria Malvano.
Isole britanniche, 1600 a. C. Da giorni la tormenta non dava tregua, il gelo attanagliava le carni e la neve aveva trasformato il mondo in un deserto bianco. Presagi più infausti non potevano esserci nel giorno della nascita di Conan. Eppure quel bambino, appena nato e già orfano, è un predestinato. Lui, figlio di druidi, è l'uomo delle profezie celtiche, l'eroe che dovrà trovare la mitica stele di pietra, su cui sono incisi antichi segreti. Per il momento, però, Conan è ignaro di tutto e cresce come figlio adottivo di Erin la Bella, dissoluta moglie del capo di una delle tribù più sanguinarie d'Irlanda. Le sue origini sconosciute lo espongono a ogni umiliazione e gli valgono l'odioso soprannome di Straniero. Quel giogo non durerà a lungo.
Secondo un'antica leggenda, molto popolare a Damasco, la fine dei tempi segnerà anche la riconciliazione tra cristiani, ebrei e musulmani. Quel giorno, annunciato da eventi prodigiosi, Gesù scenderà sulla terra e comparirà sul minareto bianco della grande moschea degli Omoyyadi, che per questo è chiamato "il minareto di Gesù". Metafora della fine di un lungo conflitto, la leggenda fa da sfondo a dodici storie di vita, raccolte in Siria e poi rielaborate in questo volume da Stefano Cammelli. Ne emerge un affresco della società siriana che rivela un mondo ancora sospeso tra passato e presente, un singolare miscuglio di etnie e professioni religiose, tormentato dai conflitti eppur capace di inimmaginabili ricomposizioni.
Torna un racconto autobiografico di Mario Soldati nella versione originale inedita (la prima edizione, nel 1943, aveva subito la censura). Lo scrittore rivive, in queste pagine ritrovate, una vigilia dell'Epifania: un incontro tra sacro e profano, tra memoria e sentimenti. Prefazione di Cesare Garboli.
Una madre disperata. Una figlia bulimica. Un dramma al femminile, appassionato e sincero, filtrato dalla terribile quotidianità di una malattia che corrode corpo e anima. La madre è costretta a vendersi, beffa del destino, a un grasso macellaio e ai suoi amici pur di pagare l'intervento dello psicanalista. La figlia, in un crescendo di alienazione e sadismo, si sfoga in un diario di confessioni tenere e implacabili. Una scrittura dal ritmo indisciplinato che indaga la perversità della malattia, la maternità afflitta dal senso di colpa, la sofferenza di sopportare la diversità in un mondo di uguali. Percorriamo le strade di un paese indifferente, sentiamo le voci maligne della gente, contando i passi della protagonista, tra la cucina e il bagno.
Questo racconto è stato scritto da un manager atipico, che per la prima volta si è cimentato in un campo che non è di sua specifica competenza. Come dichiara l'autore stesso, si tratta di un momento di riflessione di un "dilettante della letteratura" su argomenti aziendali per approfondire, umanizzare e, in un certo senso, sdrammatizzare gli eventi che ogni giorno accadono nelle aziende e determinano la vita degli individui e lo sviluppo della società. Gestire il cambiamento: questo l'imperativo delle scuole di management. Quando le aziende cambiano, per necessità, per scelta o per caso, i dirigenti devono essere in grado di affrontare piccole o grandi rivoluzioni di assetto, di mentalità, di cultura.
La storia di Zeno Cosini, inetto a vivere: una specie di marionetta tirata da fili che quanto più egli indaga, gli sfuggono. Una coscienza inutile a mutare un destino che sembra ineluttabile. E' il capolavoro di Svevo, la prima storia italiana dove entra prepotentemente in scena la psicanalisi come coprotagonista; forse il più grande romanzo del Novecento italiano e uno dei maggiori della letteratura europea di questo secolo.