
Un romanzo che narra la storia vera di una vocazione tra le suore cappuccine di madre Francesca Rubatto; la crisi che spinge la protagonista Ilaria, juniores, ad abbandonare la strada intrapresa, per poi riprenderla definitivamente. Una storia per gli uomini e le donne di oggi, in particolare per i giovani, perché sia come una piccola luce sul cammino di tanti che sono alla ricerca di un posto nel mondo dentro un disegno più grande, una volontà di bene che Dio Padre ha sul mondo. Affinché ogni uomo sia pronto ad accogliere la chiamata. Capita, nella vita, di dover scegliere.
L'autore
Paolo Damosso, nato a Torino nel 1964, da quindici anni si occupa, come autore e regista, di produzioni televisive. Sono più di cinquanta i lavori realizzati per la Nova-T, il centro di produzione dei Padri cappuccini italiani, e tra questi ricordiamo: Un uomo in prestito al mondo sulla vita del card. Schuster; Padre Pio. Uomo di Dio, prodotto con la Rai; I fioretti di San Francesco; Io non lo so. Come autore delle sue sceneggiature, ha pubblicato il romanzo (da cui l’omonimo film) Una cosa in mente (San Paolo, 2006) su san Giuseppe Benedetto Cottolengo.
È un'abbagliante mattina di luglio quando Emma, neolaureata in Lettere, riceve una telefonata inattesa: l'anziana prozia Carolina, che lei a malapena conosce, la invita a casa sua perché, dice, ha un regalo per lei. La curiosità di Emma si tramuta in stupore quando - tra le mura solenni del palazzo di via dei Mille, a Napoli, teatro di tutte le vicende della sua famiglia - la zia le affida un astuccio che contiene un anello: una meravigliosa corniola ovale con una figura incisa sostenuta da una catena liberty d'oro rosso. Un oggetto prezioso, appartenuto in origine a Giulia, la mitica bisnonna capostipite della famiglia. L'anello, la cui pietra somiglia a un cuore pulsante, sembra lanciare un richiamo al quale la nuova proprietaria non riesce a sottrarsi: abbandonato ogni progetto di vacanza estiva, Emma si dedica alla ricostruzione di una storia famigliare che si rivela coinvolgente oltre ogni sua previsione. Dalle carte rese fragili dal tempo emergono parole piene di passione, le foto ingiallite mostrano volti fieri e misteriosi, la voce di zia Carolina narra di amori e tradimenti, di guerre, speranze e sconfitte - ma a tratti si indurisce in una reticenza impenetrabile. Le vite degli uomini bellissimi e infedeli e delle donne volitive della famiglia Cortesi offrono a Emma chiavi preziose per capire se stessa; ed è sempre più chiaro che all'anello è legato un segreto bruciante...
Roma, 1903: la quiete della dolce notte estiva è turbata da un delitto perpetrato nel luogo più inviolabile, il Vaticano. Una guardia svizzera viene trovata morta insieme a una cameriera. Il vecchio papa ha le mani legate: indagini ufficiali solleverebbero un polverone, mettendo a repentaglio la credibilità della Chiesa. Ci penserà il Padre eterno a punire il colpevole. Ma quel che Leone XIII vuole assolutamente impedire è che, dopo la sua morte, il soglio di Pietro sia occupato da una persona coinvolta nel crimine. Così, per risolvere il mistero con la dovuta discrezione, Leone XIII decide di avvalersi della consulenza di un medico viennese, che si dice abbia elaborato teorie che rivoluzioneranno per sempre l'indagine della mente umana: Sigmund Freud. Con il suo metodo psicoanalitico, Freud dovrà portare alla luce il segreto che si cela nel cuore buio di uno dei cardinali destinati a diventare papa: Mariano Rampolla del Tindaro, il segretario di Stato, Luigi Oreglia di Santo Stefano, decano dei cardinali e camerlengo, Joaquín De Molina y Ortega, aiutante di camera del pontefice. E dovrà fare in fretta, perché il colpevole potrebbe tornare a colpire. Ad affiancarlo, un novizio in cui il papa ripone totale fiducia, Giuseppe Angelo Roncalli, giovanissimo ma già in odore di santità.
Romanzo storico ambientato al tempo delle scorrerie saracene sulle coste italiane prima della battaglia di Lepanto. Il punto di vista originale da cui parte il racconto è quello di un cristiano catturato e reso schiavo dai saraceni e per opportunità convertitosi all'islam. Con dovizia di particolari e situazioni avvincenti davanti agli occhi del lettore scorre la vita concreta dei prigionieri rapiti dai musulmani così come avveniva in quei tempi nei territori dominati dalla mezzaluna. Tutto attraverso il racconto del protagonista che, di nuovo catturato in battaglia ma stavolta dai Genovesi cristiani deve difendersi in un processo per essere riammesso alla comunione della Chiesa cattolica.
Gian Lorenzo Manfredi, per gli amici Maestrale, è un uomo arrivato, orgoglioso e sicuro di sé. È un architetto di successo e sa godersi appieno le cose belle che la vita gli offre, comprese le molte distrazioni da una routine coniugale ormai troppo stretta. Si è fatto un nome nelle ristrutturazioni di prestigio, e grazie a ciò conosce i coniugi Vettori, ma soprattutto conosce lei: Miriam. L'incarico è restaurare una vecchia masseria, La Ginestra, e trasformarla in un luogo da sogno. Inaspettatamente le antiche mura di quella casa diventano la cornice di un amore che prima sboccia e poi divampa, nel quale Gian Lorenzo non crede e contro il quale è pronto a scommettere. Sullo sfondo di una Puglia autentica e assolata, presi per mano dai versi d'un grande poeta dimenticato, i due amanti metteranno in gioco se stessi e il loro mondo: tutto.
Eva Loi è la giovane doppiatrice di Lauren Armstrong, una delle più luminose star del cinema mondiale, a cui sente di essere legata da un vincolo impalpabile. Ama il suo lavoro, anche se è adombrata da malinconie e spettri di un passato mai del tutto rimosso. Le piace rinascere in sala di registrazione. Un giorno però Lauren Armstrong se ne va dalle scene e dal mondo, in un esilio volontario ma misterioso. Si può sparire del tutto senza lasciare conseguenze? La vita di Eva inevitabilmente ne viene travolta. È come se anche lei iniziasse a scomparire insieme all'attrice. Non lo saprebbe dire a parole, o confessare a qualcuno, ma ogni giorno scende di un gradino verso qualcosa di buio e indefinibile. In quel buio incrocia sua madre Ella. Una donna fuori dal comune, molto diversa da Eva, inquieta, enigmatica. Vent'anni prima di Lauren Armstrong, anche Ella ha tentato di sparire nel nulla. Nel 1989 è andata a Berlino, proprio nei giorni in cui cadeva il Muro. In quei momenti folli pieni di libertà e speranza, Ella ha nascosto per qualche tempo la sua profonda insoddisfazione. E ha lasciato dietro di sé una scia di relazioni che vent'anni dopo Eva proverà a ricostruire. Intanto di Lauren nessuna traccia. Un romanzo denso, sorretto da una scrittura che non smarrisce mai il controllo e conduce il lettore verso uno dei suoi più contraddittori tabù: è possibile fuggire dalla propria vita?
Cosa succede davvero quando si muore? Quante volte si può scomparire? Quanto ci si può avvicinare alla nudità del proprio cuore attraverso il cuore degli altri? Il protagonista di questo romanzo - quarantacinque anni e tre figli da tre donne diverse - lo scopre in seguito a un fatale incidente con la sua motocicletta, a partire dal quale ci parla da un dopo morte che ha ancora legami con la vita. Per un anno intero, ogni giorno, dalle sette a mezzanotte, si immerge nella mente delle persone che ha conosciuto, amato e odiato. Da lì ci racconta, fra confessione e thriller metafisico, la sua avventura terrestre, dei legami duraturi, di quelli fallaci, del destino che gli è stato negato, ma anche dei destini di coloro che lo ricevono in sé. Così si dispiega la storia di un personaggio unico e molteplice: gallerista d'arte, consulente aziendale, agente finanziario. Un geniale, fragile, prismatico uomo contemporaneo. Ogni viaggio avviene come una morbida invasione spirituale che dilata la sua coscienza verso il limite del vivibile e del dicibile. Appostato dietro le finestre degli occhi di chi lo ospita, guarda senza poter intervenire, assistendo al più toccante fra gli spettacoli impossibili, quello del mondo che continua senza di noi. Fino a quando comprende il suo vero bruciante desiderio, comunicare un'ultima volta con i suoi tre bambini, e in particolare con Ada, la più piccola - l'unica di cui non riesce ad avere notizie. Vero e proprio viaggio nell'interiorità, e autentica ricerca di una nuova definizione dell'interiorità, "La scomparsa dì me" è un modernissimo teatro degli spiriti, un "gioco" che richiama le infinite possibilità dell'essere che il futuro delle tecnologie promette. È anche una paradossale dichiarazione d'amore per la vita, per la sua molteplicità straziante, sino alla definitiva scomparsa di sé.
Il Venerdì Santo del 1890, durante la sacra rappresentazione che si tiene nei giorni della Settimana Santa, definita popolarmente il «Mortorio», il ragioniere Antonio Patò, che interpreta il personaggio di Giuda, scompare nella botola predisposta sul palcoscenico. Solo che al momento di ricevere gli applausi, del ragionier Patò non c’è più traccia. Che fine ha fatto? Il caso diventa l’argomento del giorno per i giornali locali, «l’Araldo di Montelusa» e la «Gazzetta dell’Isola». Delle indagini si occupano sia il Delegato di Pubblica Sicurezza che il Maresciallo dei Carabinieri che attraversano tutte le ipotesi, dalla perdita di memoria alla fuga d’amore, dal delitto di mafia, a problemi legati alla Banca di Trinacria di cui Patò è direttore, e non mancano supposizioni eccentriche, a metà tra la scienza e il mistero. Lasciamo la parola allo stesso Camilleri: «Questo libro intende essere una sorta di summa di temi che mi sono cari. Però, una volta tanto, volti decisamente al divertimento. Si tratta di un’indagine portata avanti congiuntamente dalla polizia e dai carabinieri dell’epoca al fine di arrivare al bandolo di questa matassa. Mi sono inventato una quantità di cose, partendo solo da questo esile spunto. Questo Patò, ragioniere scomparso, in realtà è il nipote di un senatore, che è sottosegretario agli interni. Per questa scomparsa si mobilita il mobilitabile. Il senatore è abbastanza chiacchierato, e pare che si serva del nipote, direttore della filiale di Vigàta di una banca, per gestire i suoi loschi traffici. Quindi, tutto è possibile sulla scomparsa di Patò. Naturalmente, la verità poi sarà rivelata da due poveracci indagatori, che partiti come il cane e il gatto all’inizio, veri nemici giurati, si ritrovano sempre più affratellati, via via che questa indagine dimostra la pericolosità delle loro carriere». s
La vicenda si svolge in Italia verso la metà degli anni trenta. Una serie di inspiegabili esplosioni si verificano in un laboratorio scientifico in cui si svolgono ricerche biologiche di natura indecifrabile cui si accompagna la successiva sparizione di tre scienziati. Di fatto, i tre scienziati sono stati rapiti dagli uomini di un altro pianeta con il probabile intento di studiare la Terra e i terrestri. Nei tre anni di permanenza nel pianeta si sviluppa il difficile tentativo di stabilire un rapporto con una civiltà tanto diversa. Così, la "scoperta della Terra" non è soltanto quella degli extraterrestri ma anche quella dei rapiti, costretti a un continuo confronto tra la loro esperienza e le forme di vita e di espressione con cui sono entrati a contatto. Questo turbinare di vicende rappresenta l'altra faccia della "scoperta della Terra". Questo non è un tradizionale romanzo di fantascienza, ma la storia di un complesso di vicende narrate in alternanza tra i due pianeti come in un gioco di specchi.
Per Vani fare la ghostwriter è il lavoro ideale: può scrivere chiusa in casa in compagnia dei libri, ma soprattutto può sfruttare al meglio il suo dono di capire al volo le persone e di ricreare perfettamente il loro stile di scrittura. Un'empatia innata che il suo datore di lavoro sa come sfruttare al meglio. Lui sa che Vani è la migliore, l'unica in grado di mettersi nei panni di uno dei più famosi autori di thriller. Anche la polizia si è accorta delle sue doti intuitive e il commissario le ha chiesto di collaborare. E non un commissario qualsiasi, bensì Berganza, la copia vivente dei protagonisti di Raymond Chandler: impermeabile beige e sigaretta sempre in bocca. Sono mesi ormai che i due fanno indagini a braccetto. Ma tra un interrogatorio e l'altro qualcosa di più profondo li unisce. E ora non ci sono più scuse, non ci sono più ostacoli. O così parrebbe. Perché la vita di una ghostwriter non ha nulla a che fare con un romanzo rosa, l'happy ending va conquistato. Perché il nuovo caso su cui Vani si trova a lavorare è più personale di altri: qualcuno minaccia di morte Riccardo, il suo ex. Andare oltre il suo astio per aiutarlo è difficile e proteggere la sua nuova relazione lo è ancora di più. Vani sta per scoprire che la mente umana può tessere trame più ordite del più bravo degli scrittori.
Roma, anni Settanta: un quartiere residenziale, una scuola privata. Sembra che nulla di significativo possa accadere, eppure, per ragioni misteriose, in poco tempo quel rifugio di persone rispettabili viene attraversato da una ventata di follia senza precedenti; appena lasciato il liceo, alcuni ex alunni si scoprono autori di uno dei più clamorosi crimini dell'epoca, il Delitto del Circeo. Edoardo Albinati era un loro compagno di scuola e per quarant'anni ha custodito i segreti di quella "mala educacion". Ora li racconta guardandoli come si guarda in fondo a un pozzo dove oscilla, misteriosa e deforme, la propria immagine. Da questo spunto prende vita un romanzo, che sbalordisce per l'ampiezza dei temi e la varietà di avventure grandi o minuscole: dalle canzoncine goliardiche ai pensieri più vertiginosi, dalla ricostruzione puntuale di pezzi della storia e della società italiana, alle confessioni che ognuno di noi potrebbe fare qualora gli si chiedesse: "Cosa desideravi davvero, quando eri ragazzo?". Adolescenza, sesso, religione e violenza; il denaro, l'amicizia, la vendetta; professori mitici, preti, teppisti, piccoli geni e psicopatici, fanciulle enigmatiche e terroristi. Mescolando personaggi veri con figure romanzesche, Albinati costruisce una narrazione che ha il coraggio di affrontare a viso aperto i grandi quesiti della vita e del tempo, e di mostrare il rovescio delle cose.
Roma, anni Settanta: un quartiere residenziale, una scuola privata. Sembra che nulla di significativo possa accadere, eppure, per ragioni misteriose, in poco tempo quel rifugio di persone rispettabili viene attraversato da una ventata di follia senza precedenti; appena lasciato il liceo, alcuni ex alunni si scoprono autori di uno dei più clamorosi crimini dell'epoca, il Delitto del Circeo. Edoardo Albinati era un loro compagno di scuola e per quarant'anni ha custodito i segreti di quella "mala educacion". Ora li racconta guardandoli come si guarda in fondo a un pozzo dove oscilla, misteriosa e deforme, la propria immagine. Da questo spunto prende vita un romanzo, che sbalordisce per l'ampiezza dei temi e la varietà di avventure grandi o minuscole: dalle canzoncine goliardiche ai pensieri più vertiginosi, dalla ricostruzione puntuale di pezzi della storia e della società italiana, alle confessioni che ognuno di noi potrebbe fare qualora gli si chiedesse: "Cosa desideravi davvero, quando eri ragazzo?". Adolescenza, sesso, religione e violenza; il denaro, l'amicizia, la vendetta; professori mitici, preti, teppisti, piccoli geni e psicopatici, fanciulle enigmatiche e terroristi. Mescolando personaggi veri con figure romanzesche, Albinati costruisce una narrazione che ha il coraggio di affrontare a viso aperto i grandi quesiti della vita e del tempo, e di mostrare il rovescio delle cose.