
Il volume rifonde in una nuova stesura ¡1 Corso elementare di linguistica generale e ne amplia i contenuti già sperimentati in numerosi corsi di Linguistica generale con l'aggiunta di un capitolo sul mutamento e la variazione, di un sintetico profilo di storia della linguistica e di numerosi e aggiornati materiali di approfondimento, documentazione ed esercitazione. Del volume di cui è rifacimento non solo riprende interamente il taglio e la materia, allargando anche il panorama alla linguistica storica e alla sociolinguistica, ma soprattutto cerca di mantenere l'equilibrio fra necessario rigore scientifico, chiarezza di esposizione e accessibilità da parte degli studenti. Il maggior dettaglio presente in punti cruciali della trattazione e il materiale di corredo aggiunto consentono approfondimenti selezionati anche per studenti non più principianti assoluti nella materia.
La lingua latina esercita un proprio fascino. È uno strumento di comunicazione così potente, da essere stato circondato con un alone di mistero: c'è una ragione segreta o un insieme di vicende storiche e circostanze culturali per spiegarne la potenza? È la lingua ufficiale della Chiesa, la lingua in cui si pronunciano gli esorcismi, ma anche la lingua in cui sono scritti testi scientifici e filosofici fondamentali per la cultura. Cos'è la lingua latina? Quando è nata? Come si è sviluppata e trasformata? E cosa ci raccontano i tanti autori che hanno scritto in lingua latina? È, oggi ancora, utile leggerli? Troviamo difficoltà nel comprenderli? Che differenza c'è tra tradurre e interpretare? Quali pregi e quali difetti aveva la lingua latina? Come riuscire a leggere e capire i testi latini senza difficoltà? È ancora utile insegnare la lingua latina nelle scuole? In quali termini le lingue moderne possono essere rapportate alla lingua latina? Con quali strumenti affrontare la lettura di un testo latino, e quali strumenti si acquisiscono nell'impresa? Il testo trae profitto dall'esperienza didattica pluriennale, collaudata e perfezionata nei corsi e di crescente successo. Affronta i contenuti in modo innovativo, fruibile da chi è esperto e da coloro che non si sono mai confrontati con i testi latini, da docenti e studenti. L'approccio, aggiornatissimo, è diacronico, sincronico, filologico, letterario, storico e filosofico: guida attraverso i segreti della lingua e prospetta ipotesi inedite. Si rivolge a chiunque sia motivato a scoprire, riscoprire o approfondire, uno dei più precisi ed efficaci strumenti della comunicazione umana: la lingua latina.
Il libro, qui presentato in una nuova edizione ampiamente rivista e aggiornata, offre un corso completo e integrato per lo studio della storia della lingua italiana. La prima parte contiene le informazioni di base utili per chi si accosta alla disciplina. La seconda parte, organizzata per secoli, ricostruisce le diverse fasi della storia culturale, sociale e politica della nostra lingua. Per ciascuna di queste fasi il lettore troverà una serie di testi selezionati, dai primi documenti in volgare all'italiano contemporaneo, corredati di nozioni filologiche oltre che di un ricco apparato di note storico-linguistiche.
La nuova edizione di questo volume fotografa una situazione linguistica molto cambiata negli ultimi anni e fornisce una guida non solo chiara e aggiornata, ma profondamente ripensata, alla lingua dei media: la radio, la TV, il cinema, i quotidiani cartacei e on line, il fumetto, la pubblicità, la canzone, le scritture digitali telematiche e le varie forme di interazione su web (posta elettronica, SMS, chat, blog, social network ecc.). I saggi contenuti nel libro presentano con linguaggio lineare e rigore scientifico un'ampia e articolata panoramica della lingua dei media. La struttura modulare, una serie di approfondimenti e una ricca antologia di testi commentati on line offrono al lettore gli strumenti per orientarsi con sicurezza nell'universo linguistico dei diversi media e della crossmedialità, cioè delle loro dinamiche convergenti e interattive sempre più forti. Questa guida vuole appunto mettere a fuoco il rapporto della lingua dei media con l'italiano comune e le loro diverse funzioni, illustrare i cambiamenti, le trasformazioni e la complessità delle modalità comunicative, fino alle tendenze più recenti.
Dopo oltre vent'anni, durante i quali La lezione nella formazione degli adulti ha rappresentato un solido supporto all'attività professionale di migliaia di lettori, che dal libro hanno potuto attingere preziosi suggerimenti operativi, con questa nuova edizione interamente rivista, aggiornata e ampliata, l'autore offre un ulteriore significativo contributo alla comprensione del quadro delle attività che impegnano il formatore nelle organizzazioni lavorative. Accanto a temi quali la preparazione di una lezione, la creazione e la presentazione di slide, il comportamento in aula e la gestione delle domande e delle obiezioni, già al centro delle precedenti edizioni, il lettore troverà affrontate alcune nuove problematiche: come gestire l'ansia e il tempo? quale atteggiamento tenere mentre si insegna a un gruppo di adulti? perché si creano situazioni di conflitto in aula? come gestirle? Il taglio del testo è rimasto quello originale: da manuale operativo, pratico, destinato: a chi, magari all'inizio della sua carriera di formatore, intende acquisire le tecniche di base per la realizzazione di una lezione; a chi, esperto di una certa materia, è chiamato saltuariamente a insegnarla ad altre persone internamente alla sua organizzazione; a chi, formatore già esperto, vuole confrontare le sue personali esperienze con quelle di un collega.
L'estrema complessità della teologia come "scienza" rischia di essere un ostacolo insormontabile per gli studenti che faticano a orientarsi nella pluralità delle discipline esegetiche e storiche, teoriche e pratiche. E l'oggetto proprio della teologia stessa, la fede in Dio, rischia di allontanarsi mano a mano che si penetra nel groviglio dei testi, delle correnti interpretative e delle teorie. Oltre a far comprendere l'unità interna di questa disciplina, è necessario - sostiene l'autore - attivare i legami con l'esperienza spirituale (direzione a cui conducono la riabilitazione post-moderna della nozione di "esperienza", l'interesse per la narratività e il concetto di "testimone") ed evidenziare la necessità di un approccio critico che si manifesta nella capacità di argomentare, oggi spesso soppiantata da un eccesso di narrazione e di volontà testimoniale. Al di là dell'oscillazione fra l'assenza di tradizione e la sua espressione folkloristica, che va di pari passo con una ripetizione sterile e una difesa integralista, la sfida dell'insegnamento è quella di illustrare la creatività culturale che il cristianesimo ha dimostrato volendo mantenere la sua unica e doppia fedeltà al ministero di Cristo e alle condizioni storiche dei destinatari del suo vangelo.
A differenza di quanto avveniva nei vecchi manuali di storia della letteratura per l'infanzia, tesi a valutare le singole opere dal punto di vista didattico, questo volume ha inaugurato la tendenza a contestualizzare le vicende dell'editoria rivolta all'età evolutiva in un'ottica più vasta, riconoscendo per la prima volta il peso di fenomeni sociali, politici ed economici esterni sulle dinamiche relativamente appartate della letteratura per ragazzi. In capitoli divisi cronologicamente, gli autori prendono in esame un'ampia gamma di tematiche correlate alle opere e agli autori considerati: il problema della diffusione dell'italiano, il passaggio da una dimensione tipografica locale all'industria editoriale moderna, le difficoltà nella distribuzione dei libri, l'incidenza dei periodici per l'infanzia nel quadro editoriale a partire dagli anni Ottanta dell'Ottocento, il ruolo delle traduzioni e la loro influenza su autori e pubblico italiani.
Il volume cerca di rispondere ai problemi dello studio universitario in chiave tematica e metodologica. Dalla storia della lingua alla storia della critica, dalla filologia al modo di intendere correnti e movimenti, giù giù sino alle forme della poesia e della narrativa: sono innanzi tutto messe in fila le principali questioni connesse alla modernità letteraria, al suo faticoso imporsi nel dominio italiano, nonché al suo problematico trascolorare in presenza di un'invadente postmodernità ovvero di un più discreto postmodernismo. Inoltre, pur non avendo l'ardire un po' vacuo di proclamarsi "dalla parte dello studente", questo libro cerca di non discostarsi troppo dalle esigenze, dalla sensibilità, dalle reali consapevolezze di chi oggi nell'università effettualmente studia. Cerca di essere un po' meno lontano, in altri termini, dalle competenze del suo destinatario: dalle abilità che caratterizzano un giovane appena uscito dalla scuola secondaria, con le quali è auspicabile che un'università coerentemente di massa cominci a far davvero i conti.
Il volume nasce dalla constatazione di un paradosso: la quasi totale assenza l'invisibilità - della letteratura per l'infanzia negli scaffali della saggistica mentre essa è più che mai vitale e gode di singolare fortuna in mezzo e insieme alle altre letterature. Il dubbio, particolarmente forte in ambito pedagogico, è che la marginalità che caratterizza la letteratura per l'infanzia e la scarsa attenzione critica ad essa prestata siano legate non ad una sua presunta semplicità, bensì ad una sua poco riconosciuta complessità. Gli autori presentano riflessioni e proposte d'indagine intorno a temi, metafore, figure, forme tipiche di questa letteratura, affrontando la sfida di mostrarla nei suoi legami inscindibili con l'immaginario, tra riferimenti al passato e urgenza di capirne i risvolti più attuali. Con la convinzione che studiare i libri per bambini sia necessario per comprendere non solo quelli, ma anche molto del nostro mondo e di noi stessi.
È il maggio 1967 quando esce, per una piccola casa editrice fiorentina, un libro dal titolo "Lettera a una professoressa". L'hanno scritto don Lorenzo Milani e gli alunni della scuola di Barbiana, una canonica del Mugello a pochi chilometri da Firenze. Il libro viene subito accolto dai linguisti come un manuale di pedagogia democratica, dai professori come un prontuario per una scuola alternativa, dagli studenti come il libretto rosso per la rivoluzione. "Lettera a una professoressa" è stato un autentico livre de chevet di una generazione, vademecum di ogni insegnante democratico per lunghi, lunghissimi anni. Visto, ancora oggi, come anello centrale se non vero e proprio punto di partenza di ogni riflessione sulla necessità di riformare la scuola. Ma anche come inizio della crisi della scuola. Un libro-manifesto, suo malgrado. Ma com'è stato possibile che l'esperimento pedagogico di una scuoletta di montagna e la pubblicazione di poche pagine siano diventati la scintilla di una rivoluzione? Perché ancora oggi questa "Lettera" mobilita il ricordo, innesca passioni, divide e fa litigare? Perché si è fissato nella memoria collettiva come un punto di passaggio epocale non solo quando si parla di scuola ma anche di giovani, generazioni, movimenti?
Il volume problematizza il significato normalmente attribuito alla grammatica proponendo di andare oltre la sua accezione tradizionale, che la caratterizza esclusivamente come sistema formale ed indipendente della lingua, ampliandone i confini per divenire parte di una più ampia gamma di sistemi, pratiche e schemi organizzativi che sottostanno all'organizzazione della vita sociale. Tale ampia visione di grammatica permette di riflettere sulla fondamentale capacità umana di linguaggio, costituendo dunque un'utile premessa per chiunque intenda studiare la grammatica di lingue particolari non soltanto nella loro dimensione strutturale e frasale bensì acquisendo consapevolezza relativa a tutto ciò di cui si compone la comunicazione umana.