
Il libro descrive, il sistema complessivo della giustizia amministrativa cogliendone l’evoluzione alla luce delle più recenti innovazioni legislative e pronunce giurisprudenziali. All’analisi degli istituti si accompagna la riflessione circa la loro coerenza con i valori costituzionali di effettività di tutela giurisdizionale del cittadino e di giustizia nell’amministrazione. La prima parte del volume ricostruisce le origini storiche del sistema italiano e illustra i principi costituzionali che riguardano la giustizia amministrativa. La seconda parte analizza l’insieme delle garanzie giurisdizionali del cittadino nei confronti della p.a. e le diverse modalità di tutela dinanzi al giudice ordinario e amministrativo. La terza parte tratta la giurisdizione ordinaria nei confronti della p.a. e la giurisdizione del giudice amministrativo con particolare attenzione ai nuovi ambiti della giurisdizione esclusiva. Segue l’illustrazione del processo amministrativo, le azioni, i principi generali, le parti, il giudizio di primo grado, la decisione, l’appello e gli altri rimedi, il giudicato e l’esecuzione della sentenza.
Cinthia Pinotti
sino al 1987 ha svolto la libera professione forense nel campo del diritto civile, commerciale e amministrativo; dal 1988 è magistrato della Corte dei conti; dal 2007 insegna diritto amministrativo I e II, presso la Facoltà di diritto civile della Pontificia Università Lateranense in Roma. Ha insegnato diritto commerciale comunitario dal 1996 al 2003 presso la Facoltà di economia dell’Università della Tuscia di Viterbo. Ha scritto una monografia sugli Aiuti di Stato alle imprese nel diritto comunitario della concorrenza (Cedam, 2000) e numerosi saggi ed articoli di diritto amministrativo, commerciale, comunitario. È condirettore scientifico della rivista di diritto comunitario “Foro Europa” e della omonima collana di monografie edita dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato.
L'oggetto del volume è quello tradizionale: l'esposizione del sistema delle tutele offerte dall'ordinamento ai cittadini contro gli atti e i comportamenti delle pubbliche amministrazioni e dei soggetti privati che la legge ad esse equipara. Le tutele non si esauriscono sul piano processuale ma si estendono al piano sostanziale (ricorsi amministrativi, strumenti di soluzione stragiudiziale delle controversie); e, sul piano processuale, sono assegnate a giudici diversi (giudici ordinari, amministrativi, contabili, delle acque, parlamentari), che seguono riti processuali differenziati. Restano fuori dal quadro solo le controversie tributarie, secondo tradizione. Per queste ragioni il volume non può essere denominato "Diritto processuale amministrativo": il titolo non renderebbe appieno il suo contenuto.
Fra tutti i poteri pubblici il potere amministrativo è quello in cui ci imbattiamo più di frequente nel corso della nostra vita: basti pensare all'atto di nascita, all'iscrizione in una scuola pubblica, alla carta di identità. Non solo. Incontriamo la pubblica amministrazione quando dobbiamo sostenere un esame di stato per esercitare una professione, o chiediamo un permesso per costruire una casa. Ma cosa succede quando il comportamento della pubblica amministrazione lede un nostro diritto o un nostro interesse legittimo? A chi spetta giudicare nel contenzioso tra il cittadino e lo Stato? Questo volume fa il punto sulla delicata materia della giustizia amministrativa: la sua evoluzione storica sino alle più recenti riforme.
Il volume rende conto di una delle questioni piu discusse nella letteratura canonistica postconciliare che riguarda la retta soluzione dei conflitti amministrativi in seno alla Chiesa.
Il Volume, riprendendo gli ultimi capitoli del Manuale di Diritto amministrativo e ripetendone l'impostazione ormai collaudata, si occupa in via autonoma di Giustizia amministrativa. Sempre più frequente è la richiesta, anche didattica, di una trattazione specifica di questa parte, spesso oggetto di un corso progredito di Diritto amministrativo all'interno dei cosi di laurea in Giurisprudenza. Pure gli operatori del diritto possono giovarsi di uno strumento agile, di dimensioni più contenute, che racchiuda lo studio dei mezzi che l'ordinamento appresta per la tutela del privato nei confronti dell'amministrazione. La materia, poi, è in continua evoluzione e percorsa da incessanti fibrillazioni giurisprudenziali: ricca di spunti di indagine per gli studiosi del diritto, giustifica uno sforzo di sistemazione unitaria e di esposizione autonoma. Guardando alla Giustizia amministrativa si è costretti a interrogarsi sul grado di civiltà di uno Stato: quella civiltà, infatti, si misura anche in ragione dell'estensione, della profondità e dell'effettività della tutela che il diritto assicura ai cittadini.
La giustizia costituzionale è ormai una branca tradizionale della giurisdizione, accanto a quelle civile, penale e amministrativa. Essa, però, presenta una peculiarità, che la connota e la differenzia dalle altre: l'aspirazione a stabilizzare le regole fondamentali della convivenza politica e a difenderle dalla minaccia del potere arbitrario. Si potrebbe dire che trae la sua origine dall'intreccio di un fine politico con un dato giuridico: mantenere la continuità nella vita collettiva, cioè rigettare le fratture e i conflitti che esse generano, e realizzare tale continuità attraverso la risoluzione giudiziaria, secondo norme giuridiche costituzionali positive, delle più alte controversie politiche.
Il manuale offre un panorama completo della giustizia costituzionale. Nel primo volume se ne ricostruisce la storia concettuale e politica, si descrive l'uso giudiziario della costituzione e si fornisce una interpretazione della attuale fase critica del diritto costituzionale e delle sue prospettive. Il secondo volume è dedicato al sistema di giustizia costituzionale vigente in Italia e tratta della struttura e del funzionamento della Corte, nonché delle sue singole competenze: oggetti, procedimenti e decisioni.
I problemi della giustizia italiana letti come punta di un iceberg del ben più complesso problema del rapporto tra "potere" e "responsabilità" nell'età della globalizzazione.
I problemi della giustizia, di cui oggi in Italia tanto si discute, vengono letti, in questo libro, come punta dell'iceberg del ben più complesso problema del rapporto tra "potere" e "responsabilità" nell'età della globalizzazione. La prima parte è dedicata al rapporto tra evoluzione della forma di governo e "costituzione economica". La seconda parte è dedicata ai problemi specifici della funzione giudiziaria. La terza parte è dedicata alle nuove sfide del costituzionalismo, connesse ai processi di globalizzazione e di sviluppo scientifico. L'autore dimostra, in maniera empirica, che oggi - anche in Italia e soprattutto in Italia - i principi dello Stato di diritto si difendono attraverso il primato della politica.
Legge, morale, religione: il mito e noi. Antigone, ovvero il conflitto tra coscienza individuale e ragion di stato, tra legge morale e legge positiva. Edipo, ovvero la tensione tra verità storica e oggettiva e verità soggettiva, tra domanda di giustizia e intransigenza nell’amministrarla, tra colpa, errore e responsabilità. Creonte, ovvero il contrasto tra la legge e la sua opposizione. Altrettanti dilemmi del diritto che riaffiorano continuamente nelle nostre società. Per quanto emancipata dal suo primitivo nucleo vendicativo, e oggi amministrata con molte garanzie, sancite soprattutto dalle costituzioni contemporanee, la giustizia infatti non risana mai del tutto i conti, né per le vittime né per i carnefici.
Il Tribunale speciale per la difesa dello Stato, strumento di repressione politica, fu creato dal fascismo perché, si è sostenuto, non aveva fiducia nella magistratura ordinaria. Ma cosa è stato quest'organo e che ruolo ha avuto nell'assetto istituzionale del regime? In realtà l'obiettivo era una riforma in senso fascista dell'intero sistema della giustizia; il Tribunale speciale voleva essere una specie di prova generale. Alla sua attività contribuirono, insieme ai magistrati militari e ai membri della Milizia, proprio i magistrati ordinari, con le prassi tipiche della magistratura, la loro cultura, ma anche il loro zelo repressivo. Basato su documenti inediti, lo studio indaga il concreto funzionamento del Tribunale e gli esiti, spesso contraddittori, della sua azione, senza trascurare la personalità dei giudici dei quali traccia un penetrante ritratto di gruppo.