
Avete mai pensato alla vostra casa, all'ufficio, alla scuola, al cinema, alla trattoria, ai negozi, alle strade che frequentate? Avete riflettuto sul valore specifico dell'architettura, rispetto a quello delle altre arti figurative? Che differenza c'è tra la vostra abitazione e un tempio, o un arco di trionfo? Il giudizio che diamo su un monumento di Bramante è basato su criteri diversi da quelli su cui si fonda l'apprezzamento di un'opera di Le Corbusier? L'architettura è un'arte "astratta", oppure ha precisi contenuti? "Saper vedere l'architettura" risponde a questi interrogativi: il suo proposito è di rivelare il segreto, l'essenza spaziale dell'architettura, affinché tutti sappiano vedere gli ambienti in cui spendono tanta parte dell'esistenza.
il contenuto
A chi spetta il diritto di decidere in materia di architettura? Come assicurare questo diritto alle persone cui esso spetta? Come farlo in un mondo che va verso una povertà crescente? Come sopravvivere in tale mondo? Sono queste le domande a cui Yona Friedman cerca di rispondere nel presente libro, che non vuole lanciare l’ennesimo attacco all’architettura moderna, ma tentare di proporre soluzioni che rispettino le condizioni di sopravvivenza della specie umana. Di fronte agli attuali problemi di impoverimento e di esaurimento delle scorte diventa indispensabile un’architettura «povera» che riscopra i valori naturali e le tecniche compatibili con un modo di vita più sobrio. Risponde a queste esigenze l’architettura di sopravvivenza. Essa, a differenza dell’architettura classica che mira a trasformare il mondo per renderlo favorevole all’uomo, cerca di limitare le trasformazioni conservando solo le più necessarie perché l’uomo sia in grado di sopravvivere in condizioni sufficientemente favorevoli. In altre parole, l’architettura classica trasforma le cose per adeguarle all’uso umano, mentre l’architettura di sopravvivenza prova a trasformare il modo in cui l’uomo impiega le cose esistenti.
l'autore
Yona Friedman è nato a Budapest nel 1923. Vive e lavora a Parigi. Ha insegnato presso diverse università americane e collaborato con le Nazioni Unite e l’Unesco. Tra i suoi numerosi libri, in traduzione italiana: Per un’architettura scientifica (Officina, Roma 1971); L’architettura mobile (Edizioni Paoline, Alba 1972); Utopie realizzabili (Quodlibet, Macerata 2003).
In questo volume dedicato ai kilim, Taher Sabahi parte da un suggestivo ricordo personale che risale all'infanzia a Teheran, quando i venerdì di festa in gita con la famiglia, "sdraiati o seduti sui nostri due kilim, stesi sull'erba all'ombra dei gelsi, godevamo dell'aria meravigliosa che si respira alle pendici dei monti Alborz". Le più antiche testimonianze della tessitura kilim provengono dall'Anatolia, da dove la produzione si diffonde in tutto il Vicino e Medio Oriente, dall'Egitto all'Iran, in Asia Centrale, fino all'India e alla Cina. Diversamente dai tappeti annodati, i kilim sono tessuti piani e il loro minore spessore li destina a diverse funzioni: non solo complementi d'arredo come tappeti, ma anche divisori di dimore tribali, interni di tende, coperture, sacche da trasporto, tovaglie da mensa, gualdrappe e bande per fissare il carico sulle selle dei cavalli. Forse proprio questa destinazione più utilitaria ha fatto sì che fino a pochi anni fa i kilim non fossero particolarmente ricercati da collezionisti ed estimatori. Oggi, tuttavia, essi sono oggetto di studio, collezionismo e di un diffuso apprezzamento sia per le qualità artistiche, sia per il valore storico ed etnografico. L'autore raccoglie, organizzandole per aree di produzione, le testimonianze più significative di un'arte molto pregiata, risalendo dagli esemplari più antichi alla produzione attuale.
“L’anima degli eroi” terzo volume, raccoglie gli articoli che ci aiutano a superare l’indifferenza, l’individualismo e relativismo che ricoprono le nostre menti. In Matrix scopriamo come la giustizia divina sia sempre controbilanciata e superata dalla misericordia divina. In King Kong scopriamo che anche la bestialità, può essere sconfitta con l’amore e la verità. Buffy ed Angel, ci aprono il mondo interiore, che a volte si scopre essere meno mostruoso di quello che pensiamo. Madagascar ci svela un “continente” colmo di amore che si chiama Gesù. Il volo di Superman ci riporta al percorso che ogni credente è chiamato a compiere... il volo sulle possenti ali dello spirito Santo. La Guerra dei Mondi ci rammenta che anche nel nostro intimo, esiste un “alieno” che tenta di annientarci. Spiderman ci fa superare i “palazzi” delle razionalità, mediante i poderosi salti della Fede. Mentre i Transformers e Star Trek ci fanno salire sulla navicella della speranza, per scoprire infiniti pianeti colmi di amorevolezza. È giunto quindi il momento di allacciare le cinture di Fede, e spiccare il volo nelle altezze della spiritualità.
In occasione della 66ª Mostra internazionale d'arte cinematografica della Biennale di Venezia, Electa pubblica un volume fotografico sul nuovo film di Giuseppe Tornatore. La pellicola dal titolo Baarìa, nome dialettale che sta per Bagheria, città siciliana in cui il regista è nato e vissuto fino all'età di 28 anni, tratta la storia di una famiglia e delle sue vicissitudini durante l'intero Novecento. Realizzato in collaborazione con Medusa Film, il libro ripercorre l'intera lavorazione del film di Tornatore attraverso foto di scena di Marta Spedaletti ed immagini di backstage, realizzate con il fotografo Stefano Schirato. Una selezione fotografica evocativa che consente al lettore di immaginare, ricordare, sognare attraverso simboli, eroi ed archetipi ritratti. Oltre al percorso fotografico, il libro contiene le testimonianze dirette del cast tecnico e artistico attraverso le interviste realizzate da Gianluca D'Agostino. In primis a Giuseppe Tornatore regista del film, Giampaolo Letta, produttore, Mario Zanot (effetti speciali), Enrico Lucidi (direttore fotografia), Mario Sabatini (scenografo), Margaret Madè (attrice protagonista) e Francesco Scianna (attore protagonista). Allegato al libro il CD con brani selezionati dalla colonna sonora di Ennio Morricone.
L'elaborazione della fotografia digitale in bianco e nero è il tema di questo libro. Quello che prima era relegato alla camera oscura, viene illustrato attraverso l'uso di computer e dei software Photoshop (versioni CS2, CS3, e CS4) e Camera Raw. Che si parta da uno scatto trasferito su PC o dal recupero di un negativo effettuato tramite scanner, in queste pagine si impara a correggere, elaborare e a esaltare la creatività attraverso il bianconero. Ma perché un libro solo sulla fotografia in bianco e nero? A parte le motivazioni artistiche, per il suo valore didattico: la sua teoria rappresenta la base di qualunque genere fotografico. In più, il bianconero non perdona la banalità mentre gli errori di ripresa e di trattamento vengono impietosamente amplificati. Insomma, imparare l'arte della fotografia digitale in bianconero significa capire a fondo i principi stessi della fotografia, ovvero le basi per esprimere la creatività del fotografo. In queste pagine l'autore porta la sua esperienza quarantennale, nata da studi di chimica e dalla pratica nella camera oscura e proseguita su computer e software, arricchendo concetti e spiegazioni con numerosi esempi pratici.
Una sintesi storico-critica dell'architettura del nostro tempo, che ne ripercorre le tendenze fondamentali dall'Illuminismo settecentesco al Decostruttivismo di fine Novecento, sino alle opere recentissime che hanno segnato un profondo cambiamento nelle città del mondo. Alessandra Muntoni è docente di Storia dell'architettura contemporanea all'Università di Roma La Sapienza. Direttrice dal 1984 della rivista "Metamorfosi. Quaderni di Architettura", ha collaborato all'Atlante Storico delle Città Italiane (Roma 1988-90).
Il 28 ottobre cade il centenario della nascita di Francis Bacon, il dublinese "maledetto", il pittore esistenziale ai limiti della patologia estetica, maestro della "defigurazione" o addirittura della deformità. Per celebrare questa ricorrenza Franck Maubert, scrittore e critico d'arte, riunisce in un libro le sue conversazioni inedite con l'artista. Maubert incontra Bacon agli inizi degli anni Ottanta, per un'intervista nel famoso atelier londinese di Kensington. In maniera del tutto inattesa per entrambi, l'episodio è solo il primo di una lunga serie che continuerà nel tempo, trasformandosi in una duratura amicizia intellettuale.
L'autrice condivide alcuni dei suoi suggerimenti più preziosi e alcune tecniche in questa guida di ispirazione. Progetti chiari e passo per passo mostrano come ottenere effetti sorprendenti che risplendono con colore vibrante. Le tecniche trattate comprendono stesure, mascheratura, pittura in negativo, venature, ombre e molto altro.
Una viaggio alla scoperta di una Roma e di un Lazio poco conosciuti:
la prima ricostruzione mondiale del culto dei santi siriaci in Roma; la Roma bizantina nella storia e nell’arte; le icone orientali del Lazio; il misterioso caso di S.Angelo in Peschiera; i tesori deuterobizani di Gaeta; le reliquie della passione, schede e approfondimenti iconografici.
Testi di Angelo Michele Piemontese (Universita La Sapienza), Renato D’antiga, Marta Ragozzino (Soprintendenza Roma), e contribuiti di Anna Calà, Lorenzo Casadei, Giulia Lotti.
Come i cinque precedenti volumi (2004, 2005, 2006, 2007 e 2008) di successo, Scegliere un film 2009 è uno strumento ideale sia per genitori che vogliono scegliere un film da godere in famiglia sia per chi organizza cineforum, soprattutto in contesti educativi (scuole, gruppi giovanili, associazioni...). Ma anche studiosi e professionisti dell’audiovisivo e i semplici appassionati potranno trovare uno sguardo acuto, intelligente e originale per comprendere a fondo i film analizzati. Il volume raccoglie infatti i circa 160 titoli considerati più significativi fra quelli usciti da giugno 2008 a maggio 2009. Le recensioni, firmate da giovani e brillanti professionisti dei media (sceneggiatori, story editors, studiosi), privilegiano la componente narrativa: il tipo di storia raccontata, i personaggi e i valori di cui si fa portatrice, con una valutazione che tiene in primo piano le componenti etico-antropologiche del film.
Per rendere la consultazione più rapida e immediata, a ogni film è stato attribuito un voto in stelline, da una a cinque. Il voto non è per cinefili, ma per un pubblico di persone «normali», ed è il frutto di un giudizio complessivo che tiene conto dei pregi estetici, ma soprattutto contenutistici.
Curatori: Armando Fumagalli e Luisa Cotta Ramosino
Recensioni di: Francesco Arlanch, Paolo Braga, Raffaele Chiarulli, Laura Cotta Ramosino, Alessandro D'Avenia, Chiara Ferla Lodigiani, Ilaria Giudici, Cecilia Spera, Chiara Toffoletto, Andrea Valagussa.

