
Forse non tutti gli artisti presenti in questo libro sarebbero orgogliosi di vedere la propria opera riprodotta su tazze e pantofole, ma in fondo è così che si sono conquistati l'eternità. La società di massa ha adottato quei capolavori e li ha trasformati in campagne pubblicitarie e merchandising. Così sono diventati familiari: un patrimonio pubblico e quotidiano. È come impadronirsi di una frase sentita in una conversazione e ripeterla in una situazione diversa. Come le idee sono in continua circolazione, così possono esserlo le immagini: sono di tutti e di nessuno al tempo stesso. Come hanno fatto dipinti quali "La Gioconda", "La nascita di Venere" e "L'urlo" a diventare le opere d'arte più famose al mondo? Perché "II Pensatore" di Rodin e "La grande onda" di Hokusai appaiono su t-shirt e tazze, nei programmi televisivi e nella pubblicità? Che cosa ha fatto sì che determinate immagini abbiano avuto un successo tanto straordinario da trascendere l'arte per diventare icone dell'immaginario collettivo? "Io sono un mito" racconta le affascinanti storie di trenta capolavori dell'arte, dal "Discobolo" di Mirone a "Le fils de l'homme" di Magritte, spiegando perché hanno conquistato una fama che non conosce tempo. Scoprirete come furono concepiti, come sono diventati veri e propri oggetti di culto, e come è cambiata la loro interpretazione nel corso dei secoli. Prefazione di Maurizio Cattelan
IL MIO NOME È PIETRO è una pièce teatrale scritta da Giampiero Pizzol, che Mimep-Docete pubblica in versione integrale. In un magistrale monologo teatrale l’apostolo Pietro rivive la sua eccezionale amicizia con Gesù, dal cambiamento del nome ai miracoli nella vita quotidiana fino al tradimento e al pentimento.
L’attore Pietro Sarubbi descrive il suo percorso di ripresa di coscienza di fede dalla partecipazione al film di Mel Gibson “La passione di Cristo”, impersonando Barabba. Quando per la prima volta, i suoi occhi incontrano quelli dell’attore che interpreta Gesù, questo sguardo lo tocco profondamente invitandolo a cambiare la propria vita:
“... guardo questo sconosciuto che muore al posto mio, guardo Gesù come probabilmente lo ha guardato Barabba. Lo guardo con sprezzo e distacco, lo guardo come un assassino appena liberato guarderebbe il poveraccio sconosciuto che va a morire a causa sua. Negli occhi dell’Uomo che sta morendo per me non ci sono odio né rancore. Sono colpito dalla profondità del suo sguardo. Non è uno sguardo feroce ma dolce e misericordioso, quasi di preoccupazione per me e per la mia condizione, ed accade un cosa unica nel suo genere e nella sua imprevedibilità: mi perdo in quello sguardo, nello sguardo di Gesù, rimango forse un minuto con gli occhi dentro quello sguardo.”
Dopo l’interpretazione del personaggio di Barabba, Pietro Sarubbi è continuamente invitato a serate sia di recitazione che di testimonianza.
Ravenna è una delle più importanti città del Mediterraneo, dispone tuttora di una serie straordinaria di monumenti eccezionalmente conservati, spesso con la decorazione originaria, in particolare musiva. Non sbagliava il grande storico Arnaldo Momigliano quando diceva: "Se vuoi conoscere la storia dell'Italia, prendi un treno e vai a Ravenna". La città costituisce infatti un caso urbanistico eccezionale per la sua capacità di autoconservazione. Su di essa restano peraltro luoghi comuni o formule stereotipate che dall'Ottocento giungono sino ad oggi, come la denominazione di "Bisanzio d'Italia". Si tratta di una definizione semplificante che non fa cogliere la peculiarità e la grandezza di questa straordinaria città "romana", con Onorio e Galla Placidia, che vede, solo dopo il periodo di Teoderico, un'importante stagione bizantina. A fronte del moltiplicarsi vertiginoso di studi specialistici negli ultimi anni mancavano pubblicazioni di sintesi generale che enucleassero con efficacia i tratti salienti di Ravenna. Il presente volume, che unisce rigore scientifico a una scrittura di grande chiarezza, traccia la vicenda storica e urbanistica della città dalle lontane origini etrusche sino alla battaglia del 1512 che cambia in modo definitivo il destino di Ravenna, segnandone l'ingresso nei domini pontifici.
"Io vi ho raccontato tanto di me. Adesso voi dovete scrivere un libro sulla mia vita. Non ho mai scritto un libro, non ho mai pensato di poter scrivere... Ma vorrei raccontare il mio popolo rom, con le sue tradizioni, le sue storie d'amore e di sofferenza." Gesticola mentre parla: solleva le mani, le tiene sospese in aria, la fronte aggrottata. "E poi a voi vi ascoltano. Se lo scrivete voi, questo libro, tutti sapranno che è anche bello essere rom." Jovica Jovic è un grande musicista. Con la sua fisarmonica ha suonato in tutta Europa, in teatri, balere, matrimoni, sagre, festival. E come musicista l'hanno conosciuto Moni Ovadia e Marco Rovelli, ma presto è per loro diventato un amico e un formidabile cantastorie: quella volta che rubò le galline alla vicina cieca, quella volta che il padre Dusan compose una canzone ad Auschwitz, quella volta che non si voleva sposare, ma si sposò lo stesso, quella volta che la guerra in Jugoslavia gli distrusse la chiesa che aveva costruito, quella volta che si comprò una Dallapé rossa fiammante come una Ferrari... In questo libro molto speciale tutte le storie di Jovica Jovic compongono un arazzo coloratissimo, fatto anche di discussioni con Moni e con Marco, di lettere e di fiabe, di riflessioni e di invenzioni. E sotto gli occhi del lettore prende vita l'universo rom, al di fuori degli stereotipi ma ricco di personaggi, situazioni e avventure rocambolesche, calato nella storia del Novecento.
Oltre le ombre di Goya, i rebus di Picasso e gli enigmi di De Chirico, Maria Zambrano ci conduce in un itinerario spirituale alia ricerca dei profondi luoghi di umanità racchiusi nelle tele di maestri immortali.
I lettori appassionati di grandi spazi urbani e di spettacolari edifici, e tutti coloro che desiderano conoscere meglio l'architettura troveranno in questo volume, di agile consultazione, un originale testo di riferimento. All'immagine di ognuna delle opere presentate si sovrappone una pagina corredata da "finestre", aperture che permettono al lettore di identificare e approfondire specifici aspetti formali. Ogni finestra è accompagnata da un'accurata didascalia che illustra il significato dei dettagli inquadrati: i materiali costruttivi, il contesto storico, il progetto e gli influssi architettonici. Da Santa Sofia a Angkor Wat, dalla basilica di San Pietro alla reggia di Versailles, dalla Tour Eiffel al viadotto di Millau passando per la Casa sulla cascata, gli edifici analizzati in questo volume, i quali sono organizzati in ordine cronologico, coprono oltre duemila anni di storia e l'intera gamma dei generi architettonici. Ciascun edificio è inoltre oggetto di un saggio con i dati essenziali relativi alla costruzione, assieme a importanti considerazioni di natura sociale, politica, culturale e geografica. Le riproduzioni fotografiche di altissima qualità consentono di apprezzare le conquiste tecniche e lo splendore degli edifici di ieri e di oggi, nonché il talento dei loro creatori.
Figlio di un idraulico scozzese, Rod Stewart nasce a Londra nel 1945. Dopo aver tentato diversi lavori, dal becchino al giocatore di calcio professionista, è la musica che cattura definitivamente il suo cuore. Rod esordisce all'inizio degli anni Sessanta, suonando nei club della scena R&B di Londra, fino a quando la sua voce roca e particolare giunge all'orecchio del mitico cantante Long John Baldry, che lo avvicina una notte mentre sta suonando alla stazione. A questo incontro fanno seguito periodi di collaborazione con gruppi pionieristici come gli Hoochie Coochie Man, gli Steampacket e i Jeff Beck Group, fino ai cinque anni turbolenti con i Faces, i cui eccessi a base di alcol, stanze d'albergo distrutte e groupies sono ormai entrati nella leggenda. In questa vita intensa e sregolata, Rod ha trovato il tempo di scrivere moltissime canzoni, tra cui capolavori come Maggie May, nel 1971, che lo impone come star, di iniziare una carriera da solista di grande successo, di vendere circa duecento milioni di dischi, di essere ammesso per ben due volte alla Hall of Fame e di tenere il più grande concerto di tutti i tempi. Non male, come dice lui, per uno con una rana in gola. E poi c'è la vita privata: matrimoni, divorzi e relazioni con alcune delle donne più belle del mondo - Bond girls, star del cinema e top model - e la terribile esperienza di un cancro alle corde vocali che ha rischiato di fargli perdere tutto.
In oltre duemila anni di cristianesimo, pittori, scultori, orafi e incisori hanno contribuito con la loro arte e sensibilità religiosa a tenere viva nella memoria dei contemporanei l'immagine del crocifisso e della crocifissione. Tra le tante "prove d'autore- che il tempo ha conservato e i restauri hanno restituito al loro primitivo splendore abbiamo scelto oltre duecento opere, confrontandole e catalogandole poi dal punto di vista iconografico come teologico in quattro grandi suddivisioni tematiche: la storia dell'iconografia del crocifisso, il popolo del Golgota, il rapporto mistico dei santi con Gesù crocifisso, il simbolismo della croce. Il volume rappresenta per il lettore un'esperienza non solo estetica ma anche emotiva poiché viene accompagnato a scoprire nuovi significativi nelle opere presentate. Ogni soggetto artistico è messo in parallelo con testi di teologia, poesia e liturgia che ne aiutano la lettura. Le quattro parti del volume: Parte prima: La storia del Crocifisso; Parte seconda: L'umanità ai piedi del Golgota; Parte terza: L'abbraccio della Croce; Parte quarta: Il simbolo della Croce. "Il volume di Tradigo lascia parlare l'arte e la spiritualità dei credenti dei vari tempi, mostrando come la Croce abbia plasmato non solo la fede cristiana ma l'intera cultura occidentale." (S. E. Card. Gianfranco Ravasi)
Un libro su uno dei più antichi monumenti superstiti nell'Insula episcopalis di Napoli (il battistero di San Giovanni in Fonte, a Napoli), e i suoi mosaici.
Gianfranco Spagnesi svolge una sintesi critica emozionante del percorso dell'architettura dall'umanesimo sino al XX secolo. Solo uno studioso abituato a concepire l'architettura nel suo contesto storico poteva tentare una sintesi di tal genere. Oggetto di questa riflessione è l'area culturale dell'occidente, per conoscere le radici della sua attuale contemporaneità, ricostruendone l'identità in vista dell'inevitabile confronto con le importanti culture delle altre aree geografiche. Le singole architetture e le diverse intenzionalità figurative del loro progetto vengono presentate all'interno del proprio momento storico complessivo, rifiutando sempre le classificazioni stilistiche e le interpretazioni psico-sociologiche. Una storia intesa come la più possibile e completa ricostruzione degli avvenimenti che hanno concorso alla formazione e alla realizzazione, o trasformazione nel tempo, dei diversi organismi architettonici.
Lungo un arco di generazioni che va dall'inizio del Quattrocento alla fine del Cinquecento, il Rinascimento italiano è nella storia del mondo una delle epoche più esaltanti dello spirito e della mente dell'uomo. La meravigliosa testimonianza dell'arte ci ha lasciato immagini appassionanti, in un percorso che va dagli ori dell'ultimo gotico alla scoperta della prospettiva, dalla scienza geometrica al lusso delle corti, dalla competizione tra i grandi maestri alla diffusione dell'arte sul territorio, fino alle raffinatezze del manierismo e alla grande pittura sacra. In questo spettacolare volume sono raccolti alcuni dei massimi capolavori del Rinascimento italiano, seguendo una successione cronologica, ma con una scelta editoriale particolare: avvicinare l'occhio del lettore alle opere attraverso riproduzioni di un formato finora mai visto, per "entrare" quasi fisicamente in contatto con i dipinti, scoprire i loro segreti, mettersi di fianco agli artisti in una posizione privilegiata e ravvicinata. Attraverso una selezione di opere celeberrime e di capolavori "nascosti", muovendosi tra le grandi capitali dell'arte e affascinanti luoghi "di provincia", il lettore potrà immergersi nelle raffinatezze di tecniche e di materiali dei maestri dell'ultimo gotico, come Gentile da Fabriano e Pisanello; individuare "dal vivo" la logica costruttiva su cui si fonda lo spettacolare risultato delle tarsie dello studiolo del duca di Urbino o il rigore intellettuale di Piero della Francesca.

