La singola persona e il potere delle istituzioni sociali e politiche sono i poli in tensione di ogni ordine sociale. Qual è il ruolo della società e dello stato? Quali sono le condizioni della libertà della persona? Frank S. Meyer risponde con una sintesi dichiaratamente filosofica delle verità presenti in modo peculiare nel crogiolo della civiltà occidentale la cui massima gloria è l'affermazione del valore trascendente della persona, ciò che fonda e orienta la sua libertà. Questo è il lascito che il conservatore deve preservare, approfondire e sempre purificare. Tre saggi scelti, a carattere biografico, storico e filosofico, di alcuni fra i suoi maggiori alleati intellettuali delineano la figura e integrano la riflessione di un uomo coraggioso e complesso, interprete e difensore dell'Occidente.
Può una legge essere bella? Sì, se scaturisce da un sentimento di insoddisfazione nei confronti della realtà e dal desiderio di modificarla, da un’attenzione nei confronti delle condizioni di vita delle persone, da un’immersione nel contesto sociale e dall’ascolto. Ne è un esempio la legge che ha la sua genesi all’interno di una concezione riparativa della giustizia, che favorisca il contatto tra vittima e autore del reato al fine di elaborare i conflitti e il trauma che ne deriva. Oppure, quella che consente a chi si è indebitato senza colpa di accedere a percorsi di liberazione dai debiti o la legge che riconosce il diritto di accompagnamento ai soggetti vulnerabili. Certo, una legge non potrà mai essere bella come un’alba, ma è altrettanto certo che occorrono anche leggi belle per godere di un’alba, o per poter tornare a farlo.
La bussola è uno strumento necessario per orientarsi nella complessità di un sentiero. Il volume cerca di rispondere a questa caratteristica in ordine alla questione politica, divenuta sempre più difficile da comprendere e decifrare. A fare da guida in questo percorso è Bartolomeo Sorge (1929-2020), gesuita e politologo: in dialogo con papa Francesco si accompagna il lettore a riscoprire l’urgenza della formazione politica della coscienza morale cristiana. Si tratta di un impegno inderogabile per il credente che dal Vaticano II riceve questo invito: «Bisogna curare assiduamente l’educazione civile e politica, oggi tanto necessarie» (Gaudium et spes, n. 75).
Il "grido" incessante di papa Francesco per il vero bene comune è il nucleo centrale di questo imperdibile volume. Il Papa lancia la grande sfida del bene comune all'umanità in cammino nella storia: la costruzione di un'economia che offra a tutti dignità, qualità di vita e prospettive di crescita; la lotta per difendere e, dove necessario, ristabilire la pace su basi solide e sicure; la riscoperta del valore della politica come più alta forma della carità; la difesa dei diritti umani, la pratica di uno stile di dialogo e collaborazione tra società, stati, religioni e sistemi culturali. Papa Francesco invita tutti a unirsi a lui nell'impegno per la costruzione di un mondo migliore. E non si limita a ricordare i principali valori della giustizia sociale e della democrazia, ma traccia itinerari concreti che ciascuno può percorrere per dare il proprio contributo al bene comune.
«Le leggi imbrigliano le azioni, non le opinioni o le idee, questo succede nelle tirannie... Nego di aver insultato chicchessia. Ho espresso dei pareri che rimangono nel perimetro del legittimo, di
ciò che la nostra legge ci consente. Non ho usato parole volgari, ho usato espressioni forti che non possono essere ricondotte arbitrariamente a insulti...».
Un esempio? «Ho una mia idea della famiglia, ritengo che non esista il diritto alla genitorialità: non esiste né nei sistemi sociali umani, né in natura... Esiste invece quello che io chiamo il diritto
dei figli di essere cresciuti da chi biologicamente li procrea; e non possiamo trascendere da questa legge “naturale”. So che ci sono delle eccezioni, che anche nelle famiglie biologiche ci può essere
uno dei due genitori che a un certo punto viene a mancare e allora si corre ai ripari, ma non possiamo partire da un incidente di percorso per farne una regola per tutti. Io non sono assolutamente d’accordo sull’utero in affitto: a mio avviso è una sorta di “economia dell’infanzia”: i bambini non si comprano, non si cedono, non si fa tratta di bambini, anche se posso capire che vi
sia un desiderio di genitorialità. Mi dispiace, non tutto può essere esaudibile in questo mondo.
Io non posso concepire una donna usata come un forno, dove un bambino viene messo e preparato per poi essere ceduto a qualcun altro... Non voglio imporre la mia idea a nessuno, però voglio avere la libertà e il diritto di esprimerla.»
«La reazione alla pubblicazione del mio libro comprova in maniera empirica esattamente ciò che sta succedendo nella nostra società odierna. Non a caso il mio libro si intitola Il mondo al Contrario. Perché questo è il primo paradosso: viviamo all’interno di società in cui i nostri avi hanno combattuto e sono morti per la libertà e la democrazia, e dove invece, piano piano, questi concetti vengono relegati solo in alcuni aspetti. Non solo in Italia, ma in tutto l’Occidente: puoi essere democratico e libero solo entro alcuni limiti. Non ne puoi toccare alcuni punti, perché
altrimenti sei scomodo, e provano a toglierti di mezzo».
(dall’ultima intervista al Generale Roberto Vannacci inserita nel Volume)
L'AUTORE
Il Generale Roberto Vannacci è uno degli Alti Ufficiali dell’Esercito Italiano di maggior esperienza internazionale (Somalia, Rwanda, Yemen, Balcani, Costa d’Avorio, Iraq,
Afghanistan, Libia, Russia). Ha comandato il 9° reggimento d’assalto paracadutisti “Col Moschin” e la Brigata paracadutisti “Folgore”. Plurilaureato, parla sei lingue. È sposato, con due figlie.
A cento anni dalla morte, nel 2025, Pier Giorgio Frassati sarà canonizzato. Figlio di Alfredo, direttore e proprietario de «la Stampa», in una famiglia da un lato legata all'alta borghesia liberale e dall'altro a una devozione religiosa da parte materna autentica, ha dedicato la sua breve e intensa vita a dio e all'umanità. Le sue virtù cristiane sono conosciute, così come la sua freschezza ed esuberanza giovanile. in questo saggio si esamina un ambito, già indagato in passato, ma che merita un approfondimento e una ripresa di riflessione: quello politico. Pier Giorgio Frassati nella sua poliedrica e ampia azione spirituale, sociale e culturale ha attraversato la politica come militante convinto e operoso negli anni caldi del primo dopoguerra in Italia e nella sua Torino: dalle organizzazioni e associazioni cattoliche all'adesione al Partito Popolare di don luigi Sturzo. Riportare Frassati nel suo contesto storico, oltre il mito e la dimensione spirituale che ne caratterizza l'intera esistenza, è un modo per rendere il giovane santo ancora più attuale e modello per le generazioni di oggi e del futuro.
Questo volume nasce dalla passione condivisa per la costruzione di vie di pace attraverso la giustizia. I contributi offrono un quadro delle sfide globali che gli Stati devono affrontare nelle crisi internazionali in corso. Viene poi tracciato il percorso di riflessione delle chiese cristiane sulla guerra, dalla teorizzazione della «guerra giusta» alla sua delegittimazione nel contesto odierno dell'era atomica, proponendo anche una panoramica sulla teologia della pace. Vengono prese in esame le posizioni delle chiese cristiane a seguito dell'invasione russa dell'Ucraina del 2022 che ha segnato una crisi profonda nel dialogo ecumenico e nella vita interna delle chiese stesse. Infine, sulla base della riflessione di Ernesto Balducci, vengono individuate alcune proposte a favore di un movimento per la pace che possa essere incisivo sia a livello teorico che pratico. In questo momento di conflitti, quest'opera vuole essere uno stimolo all'azione, indicando la via per costruire la pace.
La recente gestione pandemica ha dimostrato tutti i limiti dei governi occidentali: diritti proclamati sacri e inviolabili sono stati spazzati via da un potere statale virtualmente assoluto e totalitario con l'unica giustificazione data dallo stato di emergenza sanitaria. Questo libro, che contiene gli atti del convegno "San Tommaso e la dottrina sociale della chiesa" dell'Osservatorio Van Thuân, riflette sui concetti di libertà e autorità, sulla loro origine e sulla loro possibile armonia: solo così sarà possibile lavorare alla riedificazione della societas christiana dove la vera autorità (discendente da Dio e finalizzata al bene comune) si coniuga armonicamente con l'esercizio della sana libertà nel comune fondamento della verità.
Fra il 1965 e il 1974, il divorzio ha rappresentato uno dei principali temi della discussione pubblica e del confronto politico italiano, sul quale si sono contrapposte differenti idee di famiglia, società, paese; laici contro clericali, "fanfascisti" contro "instancabili cornificatori". In occasione dei cinquant'anni dal referendum del 12 maggio 1974, il volume ripercorre la lunga e travagliata storia della legge che lo ha introdotto in Italia - dagli antefatti alla sua approvazione nel 1970, fino alla dura battaglia referendaria per la sua abrogazione combattuta quattro anni dopo - ricostruendo il clima di un'Italia in rapida trasformazione e dando voce ai protagonisti attraverso uno straordinario apparato documentario e iconografico. Agli scatti giornalistici e alle foto d'autore si affiancano, così, materiali realizzati da partiti e movimenti, articoli di quotidiani e rotocalchi, nonché fumetti, film, canzoni e fotoromanzi, anch'essi trascinati nello scontro che ha costituito uno spartiacque nella recente storia italiana.
Il Codice di Camaldoli è un documento di grande importanza per la storia del movimento cattolico del Novecento. Scritto tra il crollo del regime fascista e la fine della seconda guerra mondiale, esso propiziò un intenso scambio di idee sulla dottrina sociale, ispirò la riflessione dei cattolici nell'elaborazione del patto costituzionale e orientò il loro impegno nella politica, nell'economia e nella società. Il testo viene qui riproposto ai lettori e agli studiosi in un'edizione integrale e fedele all'originale e con un quadro storiografico completo e aggiornato delle fonti, dei temi e degli intellettuali protagonisti di una vicenda che contribuì a gettare le basi della Repubblica.
In un mondo segnato da aspiranti potenze impegnate nella competizione per l’egemonia, vale la pena tornare a interrogarsi, oggi, sui meccanismi di ridefinizione violenta di confini, sfere di interesse e influenza, gerarchie postcoloniali e retaggi imperiali.
La guerra in Ucraina segna in profondità non solo le dinamiche regionali, ma anche le relazioni internazionali. Scrivendo nel vivo delle offensive militari, a sei mesi dall’inizio dell’invasione russa, l’autore sviluppa un’analisi del conflitto come guerra di frontiera per l’ordine internazionale, intervenendo nel dibattito su cause, effetti e sfide. Il libro getta luce sulla dimensione ideologica della razionalità geopolitica, soffermandosi sul potere strutturante della violenza bellica e sulle sottostanti tensioni fra sovranità, nazionalismi ed ambizioni neoimperiali. In un quadro internazionale segnato da crescente competizione geostrategica, che sembra relegare la pace a tema latente, Frontiera Ucraina esplora criticamente la genealogia e i profili di escalation di un conflitto nel quale l’invasore è un regime-potenza nucleare che, avendo sbagliato i calcoli, ritiene di poter esistere solo se mostra determinazione nell’assumersi grandi rischi.
Francesco Strazzari è professore di Relazioni internazionali alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Insegna anche presso la Scuola Normale Superiore e la Johns Hopkins University. Con il Mulino ha pubblicato «Notte balcanica» (2008) e, insieme a Marina Calculli, «Terrore sovrano» (2017). Presente sui media, è editor del blog Security Praxis e collabora con diverse reti di attivismo transnazionale.
Patrick De Pooter in quest'opera analizza la visione della Chiesa sui rapporti con la comunità politica alla luce della Dottrina Sociale della Chiesa, qualificata come "sana laicità", partendo dalla storia del rapporto tra Chiesa e Stato in Occidente nel corso dei secoli. Esamina l'autonomia della realtà temporale, fondamento della sana laicità, ne spiega le caratteristiche essenziali: la distinzione tra Chiesa e Stato, con le relative implicazioni di autonomia, indipendenza e collaborazione; il rispetto per un ordine morale oggettivo; la libertà religiosa; il pluralismo politico e la neutralità dello Stato nelle questioni religiose e filosofiche. In questo contesto chiarisce il ruolo specifico della Chiesa attraverso il giudizio morale. Dedica anche una riflessione al ruolo dei christifideles in politica. Analizza i principi e i valori dell'insegnamento sociale applicandoli al rapporto Chiesa-Stato. Infine, sottolinea l'importanza del dialogo e della collaborazione tra i rappresentanti della Chiesa e dello Stato alla luce della realizzazione della civiltà dell'amore.