Oggi è molto avvertita, almeno a livello del dover essere ecclesiale, la centralità del kerygma dentro la vita e i processi della Chiesa. Il forte processo di scristianizzazione anche in territorio italiano, la voglia di ricuperare e valorizzare quanto nella nobile tradizione ecclesiale è stato posto in essere per l'evangelizzazione dei non-credenti e la rivitalizzazione interna del tessuto ecclesiale impongono la presenza significativa del kerygma sulla scena ecclesiale e del delicato rapporto Chiesa-mondo. Questa presenza tocca il suo culmine nel momento in cui coinvolge non solo la dimensione cognitiva della persona, ma anche quella affettiva, anzi dei legami affettivi. Quando, infatti, il kerygma raggiunge - in un profondo rapporto di continuità e discontinuità - il nocciolo duro dei legami affettivi si realizza il coinvolgimento di tutta la globalità della persona e della comunità umana. In caso contrario ogni evangelizzazione kerygmatica risulta solo di cornice.I contributi presenti in questo libro intendono rispondere ai diversi aspetti di questo rapporto, attraverso precise dimensioni antropologiche, biblico-teologiche e teologico-pastorali, e farne esplodere le rilevanze teoriche e pratiche.
Il volume è il frutto della Giornata di studio, svoltasi il 17 gennaio 2008 presso la Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale, che ha voluto portare un approfondimento sul mondo giovanile, in tempi caratterizzati da una "grande emergenza educativa". Dopo l'Introduzione (Castenetto) che situa l'importanza, l'attualità e la crucialità del tema, specie per riferimento alla cura ecclesiale del cristianesimo, seguono tre saggi. Il primo (Pagani) offre uno sguardo sul mondo giovanile volto a capire quali siano le ricerche spirituali dei giovani oggi e le eventuali derive. Il secondo saggio, di taglio squisitamente teologico (Cozzi), affronta la questione della trasmissione del cristianesimo alle nuove generazioni, e dunque di come la traditio e la memoria ecclesiae concorre alla formazione dell'uomo secondo lo Spirito di Dio, tra continuità e discontinuità col passato. Il terzo saggio (Lorenzi), di taglio spiccatamente pedagogico-pastorale, indaga come gli adulti, gli educatori, i catechisti, i pastori debbano responsabilmente e intelligentemente porsi di fronte alle sfide del nuovo proposte dalle giovani generazioni.
Questo volume, articolato in quattro capitoli dedicati all'evento della risurrezione, alla sua dimensione trinitaria, alla sua relazione con la vita della Chiesa e alla speranza escatologica, offre al lettore una notevole panoramica sull'importanza salvifica della risurrezione di Cristo per l'antropologia.
Lettera enciclica 'Caritas in Veritate' in lingua latina.
"La Chiesa non ha soluzioni tecniche da offrire e non pretende minimamente d'intromettersi nella politica degli Stati. Ha però una missione di verità da compiere, in ogni tempo ed evenienza, per una società a misura dell'uomo, della sua dignità, della sua vocazione. Senza verità si cade in una visione empiristica e scettica della vita, incapace di elevarsi sulla prassi, perché non interessata a cogliere i valori - talora nemmeno i significati - con cui giudicarla e orientarla. La fedeltà all'uomo esige la fedeltà alla verità che, sola, è garanzia di libertà e della possibilità di uno sviluppo umano integrale. Per questo la Chiesa la ricerca, l'annunzia instancabilmente e la riconosce ovunque essa si palesi. Questa missione di verità è per la Chiesa irrinunciabile. La sua dottrina sociale è momento singolare di questo annuncio: essa è servizio alla verità che libera. Aperta alla verità, da qualsiasi sapere provenga, la dottrina sociale della Chiesa l'accoglie, compone in unità i frammenti in cui spesso la ritrova, e la media nel vissuto sempre nuovo della società degli uomini e dei popoli". (Dall'Introduzione).
Con i tempi che corrono, la frase "una risata vi seppellirà" potrebbe suonare come la maledizione lanciata dal leader fondamentalista di una religione monoteistica. Invece dovrebbe essere l'invito eversivo a guardare la realtà, e la propria vita, attraverso gli occhi critici della satira e dell'ironia. Non c'è niente di più terribile dell'immagine del "dio degli eserciti" o del "dio geloso e vendicativo" che la nostra tradizione giudeo-cristiana ci ha tramandato. Ma perché allora le barzellette religiose o la satira sulle gerarchie ci fanno ridere, e spesso di gusto? È teologicamente corretto prendere in giro le religioni che gli uomini hanno creato a partire dalle rivelazioni divine? È psicologicamente sano farlo? Questo libro affronta l'esame di film, fumetti, libri e canzoni in cui, accanto ad autori dichiaratamente credenti, laici e atei affrontano il tema del religioso in chiave ironica o problematica. Non manca una breve raccolta di contributi "seri" di teologi e filosofi che cercano di spiegarci perché, se crediamo nel dialogo, non possiamo fare a meno di ridere... e soprattutto della religione.
Padre Raimondo Calcagno (1888-1964) ha trascorso la maggior parte della sua vita nella città di Chioggia (Venezia). Apostolo dei giovani poveri e abbandonati, cercò di aiutarli a riscattarsi e camminare sulla via dell’onestà secondo i principi della vita cristiana, in una realtà di estrema povertà. Il messaggio che egli ci ha lasciato, con le parole ma soprattutto con l’esempio, consiste nell’incoraggiamento a compiere ogni giorno nel miglior modo possibile il proprio dovere, cercando di adempierlo come Dio vorrebbe. La preghiera era il suo respiro, il suo riposo, la sua vita, la sua gioia.
Destinatari
Tutti
Autore
PAOLO PADOAN (1938) è nato e vive a Chioggia. Ha al suo attivo diversi articoli e pubblicazioni di carattere scientifico ed è studioso della vocalità operistica. Collabora con diverse riviste musicali quali: «Il Corriere internazionale del Teatro», «Discoteca», «Rassegna melodrammatica», «L'opera», «Corriere del Teatro».Attualmente tiene lezioni di storia della musica presso l'Università popolare di Chioggia, sezione «Terza età e tempo libero», di cui è preside.
L’intento principale dei vari contributi è quello di mettere a fuoco le sfide e le opportunità che le psicologie contemporanee pongono alla fede e alla teologia in riferimento alle pratiche del colloquio d’aiuto o dell’accompagnamento psicologico e spirituale, alle varie forme con cui, soprattutto attraverso la dinamica della parola, si sostengono le persone in difficoltà. Si sostiene che il dialogo, il colloquio, la consulenza non riguardano solo situazioni psicologiche gravi o difficili come ansia, depressione, disturbi psichici; riguardano anche questioni di vita ordinaria: il colloquio è un aiuto nel discernimento morale, è una forma di accompagnamento e di sostegno in alcune scelte importanti. E la parola appare come il mezzo privilegiato con cui poter avviare la cura della persona, la sua trasformazione, il dinamismo di guarigione che, come credenti e in un orizzonte specificatamente cristiano, non possiamo disgiungere dalla parola “salvezza”.
Destinatari
Studenti di teologia e di psicologia. Persone in difficoltà psicologica e chi le vuole aiutare.
Autore
ANDREA TONIOLO, sacerdote della diocesi di Padova, è Preside della Facoltà Teologica del Triveneto.