Chi è la donna che accompagna Abramo durante il cammino che egli conduce fidandosi della promessa del Signore? Perché quando entra nel racconto viene chiamata Sarai, se – come Dio rivelerà – «Il suo nome è Sara» (Gen 17,15)? E che cosa si può dire, a partire dal racconto del libro della Genesi, del cammino di fede di questa donna? Chi è per lei Dio? Che volto ha? Camminare accanto ad Abramo le è sufficiente per condividere la sua stessa esperienza di fede e di abbandono? E quale sarà la parte di questa donna nella vocazione del marito? Sarà un aiuto? Sarà un ostacolo?
A Sara la Bibbia ebraica dedica più spazio che ad altre donne, ma la sua storia emerge solo in frammenti della storia di Abramo. Non si sa da dove venga questa donna, non si sa di chi sia figlia: oltre a ciò che altri dicono di lei, saranno le sue azioni e le sue parole a rivelarne l’identità nel corso del racconto, mentre i particolari espressi, mancanti o ripetuti, diventano indizi che guidano l’interpretazione. Questo volume intende accompagnare il lettore alla scoperta del modo in cui la Bibbia racconta Sara e la sua fede.
Il volume fa parte della serie "Madri della fede", diretta da Cristina Simonelli e Rita Torti.
Sul calendario cattolico dei santi la sua memoria cade il 23 settembre, lo stesso giorno di San Pio da Pietrelcina, Padre Pio, che la supera per fama. Eppure Tecla di Iconio, protagonista degli Atti di Paolo e Tecla (II secolo), sarebbe la prima donna martire cristiana, il corrispondente femminile di Santo Stefano: come mai la storia non le ha dato lo stesso rilievo? Era troppo ribelle per la parte maschile e potente della Chiesa? O troppo angelicata e banale per attirare l’attenzione femminile? Lungo i secoli è stata entrambe le cose: la paladina del riscatto sociale delle donne e l’esempio morale di verginità, la “madre della fede” degenere e quella bigotta. Da che parte stia davvero, lo si può dire soltanto tornando a leggere la sua vicenda di discepola, di cristiana… di “figlia” prima che di “madre”.
Alice Bianchi, attraverso la ricostruzione e l’analisi attenta degli Atti, racconto di un cammino, ci aiuta a tornare in ascolto della Tecla “originaria”, che parla a noi, uomini e donne, di ciò che è più importante: la serietà e il coraggio della fede e delle sue conseguenze.
Il volume fa parte della serie "Madri della fede", diretta da Cristina Simonelli e Rita Torti.
Il volume, scritto in occasione del centenario della nascita di Madre Maria Teresa Tosi, fondatrice delle Piccole Sorelle di Maria, Madre della Chiesa, è nell’intenzione dell’autrice, suor Eliana Pasini, attuale Madre delle Piccole Sorelle di Maria e responsabile dell’Eremo della Trasfigurazione di Collepino, un riandare tra storia, carisma e profezia alla vita della fondatrice dell’Opera, nata nella primavera del Concilio Vaticano II, una tra le più peculiari e innovative forme di vita contemplativa postconciliari.
Il racconto è un intreccio tra la storia dell’Opera – documentata da importanti documenti anche eccezionali e inediti –, la vita di Madre Maria Teresa, la presentazione del carisma suscitato da Dio per mezzo suo: una vita integralmente contemplativa vicina ai fratelli che si fa sia condivisione dei valori contemplativi sia accoglienza delle solitudini e dei drammi del mondo e dei singoli, rimanendo al tempo stesso presenti e immerse in Dio nella fedeltà alla vita contemplativa.
Sono pagine nate nel silenzio pieno e vivo di Dio dell’eremo, che hanno la fragranza semplice e austera delle veglie notturne o la freschezza delle prime ore del mattino, emergenti dalla preghiera e dal colloquio interiore, mai interrotto, dell’autrice con la Madre fondatrice, la cui figura e il cui messaggio di stringente attualità per la vita consacrata e della Chiesa tutta e per il mondo degli uomini ad oggi rimangono ancora in gran parte da scoprire, accogliere e diffondere.
Elisabetta Canori nasce a Roma nel 1774, da una famiglia agiata. Nel 1796 sposa Cristoforo Mora, il quale ben presto si dimostra infedele e immaturo. Elisabetta sopporta tutto, raggiungendo altissime vette spirituali, sperimentando estasi ed altri fenomeni mistici. Per tutta la vita cercherà di riportare il marito sulla retta via, con tenerezza e pazienza.
Chi è stato Carlo Maria Martini prima di diventare arcivescovo di Milano e uomo di grande popolarità, apprezzato da credenti e non credenti? Questo volume ricostruisce il «primo tempo» della sua biografia, quello della formazione, dalla nascita al definitivo approdo nella capitale. In questa ricostruzione l'autore si è avvalso d'una ricca messe di materiali completamente inediti e ancora non accessibili agli studiosi, provenienti dall'archivio della famiglia Martini, dall'archivio romano della Compagnia di Gesù e da diversi altri archivi che conservano le tracce del giovane Martini. In tal modo - passando dagli anni della giovinezza a Torino, del noviziato a Cuneo, della filosofia a Gallarate, della teologia a Chieri e degli studi biblici a Roma - il libro restituisce per la prima volta un ritratto a tutto tondo del cardinale, soffermandosi sugli studi, i maestri e le esperienze in grado di plasmarne la biografia, muovendosi sullo sfondo di trent'anni e più di storia d'Italia, della Compagnia di Gesù e della chiesa universale.
Forse non tutti sanno che lo "Stabat Mater" di Jacopone da Todi è l'opera poetica più musicata nella storia. La "biografia spirituale" di Jacopone da Todi, scritta e pubblicata a Londra un secolo fa da Evelyn Underhill è forse l'opera che ha più contribuito alla conoscenza del nostro Poeta nel mondo. Scrittrice, guida spirituale e mistica, Evelyn ha interpretato con profondità ed empatia l'umanità del Beato Jacopone da Todi. Ricercatrice accurata e documentata, essa ci fa comprendere il valore letterario e poetico delle Laudi insieme al loro significato teologico e filosofico. Jacopone da Todi, interprete fedele dell'ideale francescano e massimo rappresentante della letteratura italiana in lingua volgare prima che Dante la portasse a perfezione, viene presentato in questa biografia come una delle figure più alte della spiritualità e della cultura europea del XIII secolo.
I Frammenti lirici, indiscusso capolavoro poetico di Clemente Rebora, sono dedicati «ai primi dieci anni del secolo ventesimo». Anni di sconvolgimenti epocali non meno profondi di quelli attuali. La seconda parte di quel cruciale decennio Rebora – giovane rampollo della borghesia milanese laica mazziniana e progressista – la dedicò agli studi letterari all’università, dove strinse un fortissimo legame di amicizia con Daria Malaguzzi Valeri, Antonio Banfi e Claudio Monteverdi (questi ultimi futuri prestigiosi accademici).
Ci sono rimaste un’ottantina di lettere a questi amici; in esse Rebora racconta – con linguaggio di grande potenza espressiva e di frequenti striature poetiche – la propria ricerca di certezze, valori,
ideali che andassero al di là di quelli, pur rispettati, ricevuti in famiglia. In lui bruciava il desiderio di uscire da orizzonti prevedibili e circoscritti, tanto quanto agognava abbandonare l’asfissia cittadina per respirare la vastità degli spazi alpini. Nel presente libro vengono pubblicate queste lettere fino ad oggi inedite.
Un sacerdote e una donna consacrata hanno realizzato, nell'Italia del '900, una rivoluzione d"amore che ha avuto come protagonisti ammalati e disabili. Il sacerdote è il beato Luigi Novarese (1914-1984), la persona consacrata al Signore è Elvira Myriam Psorulla (1910-2009) la donna che è stata al suo fianco nella realizzazione dell'Opera.
Insieme si sono sforzati di rompere le barriere dietro le quali la società dell'epoca confinava i più deboli. Ma, nello stesso tempo, sono stati anche capaci di dare vita a un nuovo apostolato dei malati, rendendoli evangelizzatori del mondo e p~i attori neUa vita della Chiesa.
Questa biografia narra l'avventura umana di Elvira Myriam: una giovane donna elegante e raffinata destinata a una brillante carriera che rifiutando gli stereotipi femminili del suo tempo, ha scelto la via del Vangelo.
A quasi cento anni dalla morte di Teresa di Los Andes, offriamo al lettore una biografia agile e dalla lettura scorrevole, che entra nel vivo della quotidianità della giovane Carmelitana cilena e segue gli sviluppi della sua storia d'amore con Cristo. È una vita come tante altre, la sua, ma con quel qualcosa di speciale che fa di un uomo un santo. Ne sono testimonianza il Diario e le Lettere a cui si è fatto ampiamente ricorso.
Leonia, divenuta suor Francesca Teresa alla Visitazione di Caen, è sorella di Teresa di Lisieux. Delle cinque sorelle Martin, è quella che ha avuto il percorso più difficile. Tuttavia, è lei che ha compreso meglio la dottrina spirituale della piccola Teresa. Con tutti i suoi limiti, insuccessi e ferite, Leonia visse e praticò così bene la via dell'abbandono a Dio, appresa alla scuola di san Francesco di Sales, che nel tempo ne fu trasformata. Le meditazioni qui proposte sono un vero cammino di vita, di rinascita e di pace interiore alla sequela di Leonia.
Jacques non è un personaggio di fantasia. È nato a Saint-Germainen-Laye il 6 aprile 1930 ed è morto a Parigi, sulla ghigliottina, il 1° ottobre 1957. Jacques Fesch, in nome di una conversione avvenuta in carcere, divenne presto un caso. Curzia Ferrari non si lascia catturare dal déjà vu: con una successione di colpi di scena, passiamo dalla vita provinciale di una famiglia borghese e piuttosto disunita al luccicore dei bistrot parigini, dove Jacques coltiva una speciale inclinazione per il jazz; vivace è anche il suo amore per la natura, pur nell’inferno del denaro di cui non può fare a meno. Del resto, suo padre Georges è proprietario di una banca, e il tema dell’argent è uno dei fili conduttori del libro. Tormentato dal dèmone dell’oro, Jacques organizza un colpo di mano, e lì – nel sangue di un poliziotto ucciso durante la fuga –, vede chiudersi i propri giorni in qualità di uomo libero.
Nei tre anni di reclusione nella prigione de «La Santé» prende gradatamente fisionomia una profonda ricerca di Dio. Il sigillo lo metterà l’arcivescovo di Parigi che nel 1987 aprirà la causa di beatificazione. Ma Dio non era già forse nelle stravaganze cercate e respinte da Jacques? E Dio non è forse nella sua serena accettazione della pena di morte, voluta soprattutto dal potentissimo Sindacato di Polizia francese? Ce lo lasciano intuire alcuni passi del libro – e questo è uno degli elementi che lo rendono affascinante, di irrefutabile apertura ai misteri dell’Oltre.
Il libro "Vita fuoco passione divina. Istanze profetiche in Primo Mazzolari" intende rendere omaggio alla figura di questo straordinario sacerdote parroco, scrittore, e uomo toccato nell'intimo dallo Spirito, in occasione del sessantesimo anniversario della sua morte avvenuta il 12 aprile 1959. La visita di Papa Francesco alla sua tomba il 20 giugno 2017, è stato il gesto che ha confermato la caratura profetica della "tromba dello Spirito Santo in terra mantovana" come lo definì un altro papa, San Giovanni XXIII. La straordinaria capacità di sintesi tra parola di Dio e vita e tra Vangelo e storia, sono state le linee portanti del suo essere stato pastore con l'odore della pecore e profeta di pace e fraternità, rendendo credibile la "rivoluzione cristiana".