Il presente volume vuole essere un esame approfondito di due lettere di San Paolo che presentano notevoli spunti di riflessione su argomenti che toccano da vicino alcuni tra i maggiori problemi di ordine morale ed esistenziale: la lotta tra le forze del bene e quelle del male, il senso della sofferenza e delle prove della vita, il valore della fede in Cristo, la via della salvezza, il giudizio finale, il trionfo di Cristo, l’avvento del Regno alla fine dei tempi. Certamente il tema escatologico costituisce il motivo dominante delle due lettere e si innesta nel fine parenetico e consolatorio delle epistole. La comunità di Tessalonica è provata dalla persecuzione, dall’ostilità e dall’avversione dell’ambiente in cui vive. L’Apostolo vuole infondere fiducia e coraggio. Esorta alla pazienza e alla fermezza, invita ad operare con sollecitudine per la diffusione del Vangelo, incita all’esercizio delle virtù cristiane per una vita integra e santa che sia di testimonianza e di sprone alle altre comunità e al mondo, e non tralascia di lodare i Tessalonicesi per i traguardi lusinghieri che hanno raggiunto nella vita spirituale e nella testimonianza evangelica. Rinfranca quindi gli sfiduciati e i dubbiosi rassicurandoli della venuta prossima del Signore e del ricongiungimento con i fratelli che nel frattempo hanno lasciato questo mondo. Le due lettere sono dunque percorse da una vena di speranza e da un anelito verso la patria beata e l’eterna unione con Cristo. Si avvicina sì il giorno del giudizio, ma coloro che vivono secondo l’insegnamento di Gesù nella fede e nella carità, non hanno nulla da temere, il giudizio finale sarà una sentenza di benevolenza e l’annuncio del premio atteso e sperato da chi con solerzia e fedeltà ha accolto e vissuto il Vangelo di Cristo e ha vinto le forze del male e delle tenebre con la luce intramontabile dell’Amore e della Verità del Signore Gesù.
I cristiani del terzo millennio riconoscono senza difficoltà che fra i primi cristiani c?erano schiavi, ma non altrettanto facilmente prendono atto che nel movimento di Gesù c?erano anche schiavisti che schiavizzavano altri cristiani. Tutti uniti in Cristo, fatto salvo che qualcuno resta proprietario di donne e uomini di cui può servirsi nella libertà più totale? Nell?antichità molti capifila delle varie chiese erano schiavisti, e la politica ecclesiale poi ecclesiastica sosteneva anche i diritti degli schiavisti. È con questa problematica che si confronta Jennifer Glancy, in un?ottica sia storica sia cristiana, mostrando come per le chiese dei primordi come per quelle moderne e odierne quella della schiavitù sia ben più che una questione di antichistica.
Il pasto è un evento altamente simbolico. Attorno alla mensa, nei pasti in famiglia o tra amici, nei pranzi d'affari o nei banchetti diplomatici, si vivono, si nutrono e si tradiscono i rapporti umani e sociali. L'atto del mangiare presenta inoltre un legame intrinseco con la violenza, poiché consiste in una modalità di appropriarsi del cibo che implica una distruzione. Anche nella Bibbia il cibo occupa fin dalle prime pagine una posizione strategica. La disposizione del Creatore riguardo al menù vegetale dei viventi (cf. Gen 1,29-30) suggerisce che il cibo è il luogo simbolico di una scelta tra violenza e mitezza, che occorre limitare la violenza per rispettare la vita. Quando Dio fa dell'uomo un essere in relazione, gli ordina di non mangiare tutto quello che viene dato (Gen 2,16-17), lasciando una possibilità alla riconoscenza e alla condivisione. Per vivere non basta infatti mangiare: è altrettanto necessario intrattenere rapporti con gli altri, convertire in mitezza le proprie forze brute per aprire un posto all'altro in vista dello scambio e della relazione. In questo studio André Wénin, tra i più acuti interpreti del testo biblico del nostro tempo, anticipa i maggiori temi delle sue ulteriori ricerche, in un percorso di lettura dell'Antico Testamento che annoda in modo fecondo e affascinante Bibbia e antropologia.
André Wénin è professore emerito di Antico Testamento e di Ebraico biblico all'Università cattolica di Louvain-la-Neuve. Per EDB ha pubblicato di recente "Abramo e l'educazione divina"(2017), "Salmi censurati" (2017), "Il miracolo del mare"(2019), "Dieci parole per vivere" (2019), "Abramo" (2019) e "Il libro dei Giudici" (2021)
In continuità con i volumi relativi al Vangelo di Luca (2018) e agli Atti degli Apostoli (2019), l'Autore presenta ora l'analisi sintattica del Vangelo di Matteo. Di ogni versetto viene proposto l'originale greco (secondo il testo critico K. Nestle - B. Aland, Novum Testamentum Graece et Latine, Stuttgart 201228), la traduzione italiana (nella forma più fedele possibile, con l'indicazione di eventuali varianti) e l'analisi vera e propria della proposizione. Quest'ultima rappresenta la parte essenziale del volume: il movimento sintattico del testo viene graficamente evidenziato attraverso vari livelli in cui vengono strutturate e interagiscono fra di loro le proposizioni. Inoltre viene spiegata la natura e la funzione propria di ogni parola presente nel testo, indicando le altre possibilità interpretative.
La diffusione del cristianesimo è stato un fenomeno caratteristico della generazione apostolica (30-70 d.C.). Quella prima evangelizzazione, tuttavia, non avrebbe avuto un effetto duraturo se nelle prime comunità non si fossero radicate le credenze e la forma di vita cristiana. A tale compito si dedicò pazientemente la generazione successiva (70-110 d.C.), una generazione anonima che continuò il lavoro iniziato dai primi missionari e che fu decisiva per il futuro del cristianesimo. Guijarro fa luce su questo consolidamento partendo dall'analisi di due casi concreti, le comunità cristiane del Ponto e della Bitinia alla fine della seconda generazione, servendosi di due testimonianze di origine assai diversa eppure complementari: la Prima lettera di Pietro e la Lettera di Plinio il Giovane a Traiano. Se il primo testo permette di esaminare dall'interno il fenomeno del radicamento nei suoi inizi, il secondo dà l'opportunità di osservare dall'esterno i risultati di tale processo. Lo studio condotto su questi testi offre un aiuto inestimabile per comprendere l'affermazione del culto cristiano, offrendo una prospettiva esegetica di sorprendente profondità, in grado di rischiarare anche gli aspetti storico-sociali.
Ci sono figure nell'Antico Testamento - particolarmente in Genesi - che paiono non riuscire ad attirare l'attenzione dei commentatori: personaggi che giocoforza restano oscuri, anonimi. Di Nacor e Milca, per fare qualche esempio, poco o nulla si ragiona; pochissimo di Sara. Eppure Nacor è fratello di Abramo, nato nello stesso anno del grande Patriarca; Sara è sua moglie: l'unico personaggio femminile dell'Antico Testamento a cui Dio trasformi il nome, l'unica donna di cui si specifichi l'età al momento della morte, la prima persona a trovare sepoltura nella Terra. Ma il tessuto del Sacro Testo non ammette smagliature. La quadruplice lettura, simile - non identica - a quella dei Padri, cioè condotta in chiave simbolica, permette di riprendere e riallacciare le maglie più minute del tessuto biblico, valorizzando anche gli aspetti e i personaggi più negletti. Nulla, non un solo iota, può essere scartato nella Scrittura. Chiede Amore la Parola di Dio. Il grande Filone Alessandrino, Padri del calibro di Origene e Girolamo, come infiniti altri, antichi e medievali, l'hanno amata e onorata. E noi?
"Il Figlio di Dio ha lavorato con mani d'uomo, ha pensato con mente d'uomo, ha agito con volontà d'uomo, ha amato con cuore d'uomo. Nascendo da Maria Vergine egli si è fatto veramente uno di noi, in tutto simile a noi fuorché nel peccato"(Concilio Vaticano II).
L'Autore immagina di essere presente passo dopo passo, come un testimone dei fatti, agli eventi che si sono succeduti nei trent'anni della vita "privata" di Gesù e dei suoi familiari, iniziando dalla famiglia di Nazareth, fino a quando Gesù salutò la madre e lasciò Nazareth per andare sulle rive del fiume Giordano e cominciare con il battesimo ricevuto da Giovanni Battista il suo ministero. L'intento di questo libro non è quello di dare una risposta alle nostre curiosità e a tutti i nostri perché, ma solo di mettere in evidenza, nella misura in cui è stato possibile, il mio silenzioso, ma concreto di Gesù di vivere la "sua" vita umana, in tutto simile alla nostra.
Nella collana “A CARATTERI GRANDI” che facilita l’utilizzo alle persone con problemi di vista e difficoltà di lettura ecco una nuova antologia dei testi biblici che riguardano i primi libri del Pentateuco.
Attraverso la Genesi e la vita dei patriarchi prende forma la storia di quello che sarà il popolo di Dio segno del piano di salvezza di Dio verso tutti gli uomini.
Cominciando da Adamo ed Eva, fino a Noé, Abramo, Giacobbe e i suoi figli, il libro della Genesi ci racconta la storia di ciascuno di noi. Nella loro vita vediamo le nostre vicende e le nostre fatiche quotidiane.
Ogni cristiano passa attraverso prove e lotte con Dio e con gli altri uomini. Tutti noi cerchiamo la felicità che nasce dal compiere la volontà di Dio nella nostra vita. Ecco ciò che ci insegnano i patriarchi: abbiate sempre fiducia in Dio perché è Lui l’Onnipotente, l’unico che può salvare.
Sia nell'Antico che nel Nuovo Testamento si susseguono le descrizioni degli interventi e delle apparizioni degli angeli che con la loro discrezione svolgono i compiti che Dio affida loro. Dal Cherubino che difende il Paradiso terrestre con la spada fiammeggiante all'angelo che lotta con Giacobbe all'arcangelo Raffaele che assiste Tobia fino all'arcangelo Gabriele che annuncia a Maria la venuta del messia per mezzo di lei. Nella consueta collana a caratteri grandi che facilita la lettura non solo a chi ha problemi di vista una nuova selezione di testi della Bibbia tematizzati alla presenza degli Angeli sempre fedeli collaboratori dell'opera di Dio.
La sfida educativa che riguarda il mistero della "vocazione" appare oggi sempre più impegnativa e urgente. Sono molti coloro che desiderano trovare risposte autentiche di fronte alle scelte della vita e chiedono di essere aiutati in un cammino di discernimento interiore. Rispondendo a questa esigenza, il libro offre un itinerario biblico-teologico che permette di rileggere il dinamismo della chiamata di Dio ripercorrendo 14 storie vocazionali, sette per l'Antico Testamento (Abramo, Mosè, Samuele, Rut, Geremia, Giona, Tobia e Sara)e sette per il Nuovo Testamento (Gesù Cristo, Giuseppe sposo di Maria, Maria di Nazaret, Simon Pietro, Paolo di Tarso, il Discepolo amato). L'approfondimento della Parola di Dio permette di cogliere la potenzialità della dialettica chiamata-risposta, lo struggente fascino e la "fatica" della vocazione e la sua decisiva importanza per la vita di tutti.
La Sacra Bibbia - con il testo ufficiale dell'ultima versione della Conferenza Episcopale Italiana (CEI 2008) - ha molti pregi: la stampa su carta bianca pregiata e i caratteri, chiari e ben leggibili, consentono una piacevole esperienza di lettura senza comportare sforzo; le presentazioni dei settantatré libri e il commento-guida di padre Tarcisio Stramare avvicinano il lettore al testo sacro in modo semplice: fanno emergere gli aspetti dottrinali e spirituali, senza usare termini comprensibili solo agli "addetti ai lavori"; per la sua qualità e il prezzo molto conveniente, la Sacra Bibbia è unica e adatta ai credenti di tutte le età.