Chi non si è posto la classica domanda sul senso della realtà, della vita, della morte: da dove veniamo? Non c’è che mondo? Indipendentemente dalla risposta che ciascuno si è dato, queste sono domande di natura metafisica. Chiunque ricerchi il senso unitario delle cose che vive, della realtà che lo circonda affronta, forse senza saperlo, un’esigenza di natura metafisica, perché il senso di una realtà presa nel suo insieme è sempre al di fuori di essa. Esso va al di là; e così è anche per la realtà fisica che ci circonda, in cui viviamo e di cui siamo fatti.
Questo testo è pensato come manuale di Teologia trinitaria destinato a studentesse e studenti di Istituti Superiori di Scienze Religiose e di primo ciclo di Teologia. Esso nasce dall'esperienza didattica ed è frutto degli anni di collaborazione tra gli autori nella docenza all'interno dell'ISSR Toscano «S. Caterina da Siena». Intento del volume è la proposta di una introduzione alla Teologia trinitaria cercando di coniugare il più possibile le istanze accademiche con quelle della chiarezza didattica e di accessibilità del linguaggio. Dopo la parte di fondazione biblica, il testo presenta gli sviluppi della Tradizione, i principali dibattiti trinitari, l'apporto della teologia simbolica, apofatica e mistica, fino a giungere alle grandi sintesi medievali, all'epoca moderna e a quella contemporanea.
La virtù della speranza è di particolare importanza nella Bibbia, nella teologia e nella vita della Chiesa. Questo volume intende mettere a disposizione una riflessione sulla speranza nella Sacra Scrittura, con una serie di contributi che coniugano il taglio esegetico con quello antropologico, il tutto con gli occhi aperti sull'attuale contesto culturale ed ecclesiale.
In questo libro si mostra e si dimostra che ogni gruppo umano, e in ogni epoca, ha parlato di Dio e su Dio mediante forme mitiche e rituali, le quali hanno dato vita alle tradizioni religiose. Il pensiero filosofico ha fatto altrettanto, istanziando Dio o quale garante della ricerca umana ovvero quale ultimo scopo di questa.
Negli ultimi anni 5 miracoli eucaristici sono stati oggetto di sofisticate indagini scientifiche. Le migliori tecnologie, proprio quelle che vediamo usare nei telefilm di medicina legale, sono state applicate, come in una scena del crimine, su ostie consacrate che apparentemente hanno sanguinato. È stato fatto un check-up clinico. Cosa emerge dai test di laboratorio, dalle indagini istologiche e genetiche di questi tessuti inspiegabili e misteriosi? Un medico ci guida e ci svela, evento dopo evento, il riproporsi degli stessi elementi, caratterizzato da una rassicurante o sconvolgente puntualità. L'ampliamento comporta l'inserimento di un nuovo capitolo (su tessuti muscolari che hanno subito shock elettrico) e l'aggiornamento della bibliografia.
«Cari giovani, è difficile credere in un mondo così? Nel Duemila è difficile credere? Sì! È difficile. Non è il caso di nasconderlo. È difficile, ma con l'aiuto della grazia è possibile». A più di vent'anni di distanza, l'interrogativo di Giovanni Paolo II durante la veglia di preghiera a Torvergata in occasione della GMG del 2000 è ancora attuale. Spesso gli adulti sono sprovvisti di strumenti di pensiero e di metodo adatti ad allestire per i giovani "laboratori della fede". Nella certezza che la Teologia Fondamentale possa contribuire ad affrontare la sfida, il testo si snoda a partire da una presa di coscienza critica del contesto attuale, per poi attingere alla riflessione della Chiesa sugli elementi capaci di illuminare l'educatore nella rilettura critica della sua esperienza personale e nella progettazione pastorale. Il percorso si conclude con un affondo sulla necessità di aprirsi al dialogo interdisciplinare e con la proposta di alcuni criteri pratici per metterlo in atto.
Ispirata al Vangelo secondo Marco, questa contemplazione della Passione di Gesù, che dalla Via Crucis della condanna a morte diventa la Via Lucis della sua risurrezione, contiene anche poesie di cristiani e di non cristiani, tutti in attesa di un volto trasfigurato, tutti con una domanda nel cuore:«Cosa posso sperare?». Solo Gesù Cristo è capace di rispondere a questa domanda.
Di segni dei tempi si parla spesso, ma nel concreto cosa significa davvero? Come riconoscere questi segni e perché riconoscerli può rappresentare un contributo al bene comune? Ma soprattutto, che cosa dobbiamo cercare, qui e ora? Il percorso del libro cerca alcune vie di risposta a queste domande. Dopo un veloce sguardo sulla storia della categoria a partire dal Concilio, nella seconda parte ne vengono considerate le coordinate fondamentali, mentre nella terza parte si analizzano alcuni fenomeni storici - la pandemia, la crisi climatica, le migrazioni di popoli, il sinodo - per verificare se e come possano essere individuati, in e attraverso questi eventi, dei segni dei tempi capaci di offrire indicazioni e speranza al nostro agire nella contemporaneità.
Questo libro parla del canto e della musica come via privilegiata alla lode di Dio, espressione della fede in Lui e della bellezza dell'incontro con il Suo amore. Coloro che sono resi nuovi dal dono della vita nuova ricevuta in Cristo, restano mendicanti del cielo in cammino verso la Città celeste e come tali sono chiamati a cantare con la voce e con la carità vissuta la nostalgia, l'esperienza e l'attesa di Dio... «Questo testo ci spinge a riflettere e meditare sulla musica, dono stupendo di Dio, che ci rende capaci di esprimere ciò che le parole non possono dire per raccontare la nostra anima. Bruno Forte descrive il potere straordinario della musica, indagando sul suo valore non solo spirituale, ma anche teologico. Sono pagine che potranno aiutare tanti ad amare la musica e ad accostarsi ad essa per riceverne luce, forza, consolazione, anche sul piano spirituale» (Marco Frisina). «Queste pagine vorrebbero invitare a fare esperienza del modo in cui la musica bella, quella sacra e quella che hanno saputo esprimere i geni assoluti della forma musicale, aiuta a camminare sulle vie del Mistero, accedendo il desiderio dell'amore che da Dio viene e a lui conduce» (Bruno Forte).
Molti cristiani credono nell'aldilà e pensano che sia descritto nelle pagine della Bibbia. In realtà, nell'Antico Testamento, come pure negli insegnamenti di Gesù e dei suoi seguaci, non c'è alcuna traccia di ricompense e punizioni eterne, di diavoli inquietanti o di angeli dai riccioli biondi. In questo suo nuovo libro, Bart Ehrman ripercorre la lunga storia dell'aldilà, dall'epopea di Gilgamesh, attraverso la cultura giudaica e classica, fino agli scritti di Agostino, concentrandosi in particolare sui primi secoli cristiani. Scopriamo così che dell'aldilà non c'è mai stata un'unica concezione greca, ebraica o cristiana, bensì svariate, e per giunta in contrasto fra loro, ciascuna legata com'era all'ambiente sociale, culturale, storico che l'aveva prodotta. Soltanto nel corso dei primi secoli dopo Cristo si è invece venuta consolidando una nozione di inferno e di paradiso piuttosto univoca. Ovviamente, in quanto storico, Ehrman non può certo fornire una risposta sui nostri destini dopo la morte, ma invitandoci a riflettere sull'origine delle idee di aldilà ci svela i vari modi in cui l'uomo ha elaborato nel tempo questo tema.
L'incarnazione e un concetto centrale nella teologia cristiana, ed e un misterioso paradosso, che il teologo della Gregoriana esplora dal punto di vista storico e teologico, con rimandi culturali, filosofici e interreligiosi.
Un Prof risponde a 50 domande su peccato, male, redenzione, perdono, giudizio. Con il linguaggio e la grammatica propri dell'amore incondizionato di Dio.