Questo volume si caratterizza come la rielaborazione e l'approfondimento di numerosi interventi al Corso di Perfezionamento post lauream su "Emozioni, corpo e mente". In esso si vuole evidenziare la funzione del corpo e il suo rapporto con le emozioni per costruire una nuova dimensione olistica nell'individuo, centrando però l'attenzione sul tema della relazione come identità di genere e identità di specie, come dimensione emozionale e affettiva, come relazione educativa e di comunicazione, con ampi riferimenti all'ambito scolastico. In sostanza dunque un volume che propone nuovi contenuti e nuove prospettive educative, continuando ad essere un importante strumento di approfondimento per insegnanti ed educatori professionali, ma anche per tutti coloro, come ad esempio genitori, che hanno il desiderio di comprendere meglio se stessi ed i propri figli e figlie.
In pedagogia la tendenza ad utilizzare alcuni termini con accezioni epistemologiche diverse o addirittura contrastanti è altamente diffusa. In questo contesto, parlare di "pedagogia critica" significa analizzare le differenze di questo complesso vocabolario non solo all'interno dell'ambito pedagogico, ma anche rispetto alle altre scienze dell'educazione.
Le difficoltà dell'educazione odierna, a tutti evidenti, sono comunemente riconducibili all'"emergenza educativa"; attraverso un percorso articolato e guidato principalmente dalla lettura dei classici, il volume propone una ricomprensione della teoria e della pratica educative nella prospettiva della "sfida della libertà". In altri termini: c'è educazione solo quando la relazione interpersonale ha un chiaro e intenzionale profilo etico. Per educare non basta entrare in una relazione generica né praticare forme aggregative più o meno strutturate: occorre agire sul piano etico, allo scopo di guidare l'educando a diventare capace di scegliere - da se stesso - il bene.
Negli ultimi anni si sono susseguite proposte e ricette per migliorare il processo di apprendimento degli alunni. Anche noi vi diciamo la nostra sperimentata e comprovata da antiche teorie: i bambini, per imparare, per concentrarsi e per una crescita sana hanno bisogno di movimento. Più si muovono più imparano. L'apprendimento, infatti, avviene attraverso il corpo con tutti i suoi sensi, non soltanto i cinque noti ma anche quelli dell'equilibrio e cinestetico, fondamentali per percepire e controllare il nostro corpo nello spazio e in relazione agli altri. Il movimento rigenera la mente. I bambini vanno a scuola con tutto il corpo, ma in aula sono costretti a stare fermi per lunghe ore. Questo riduce la loro capacità di attenzione, di concentrazione e di apprendimento. Introdurre il movimento nella classe durante le ore di lezione è una rivoluzione che scombussola la consuetudine con cui immaginiamo e collochiamo i bambini in un'aula: seduti dietro un banco, fermi. Fare una pausa facendoli saltare, muovere intorno ai banchi, fargli fare rumore e saltelli per pochi secondi e più volte nell'arco della mattinata, vi garantiamo non crea caos ma attenzione. Fare pausa muovendosi aumenta anche la capacità di concentrazione dei bambini. Questo libro propone pause, di pochi minuti, da fare durante le ore di lezione suggerendo giochi di movimento, fasi di rilassamento e possibilità di variare le posizioni sedute. Il movimento dunque facilita l'apprendimento. Verità antica da riscoprire.
Nella società contemporanea il lavoro educativo è interessato da molti cambiamenti, in particolare per quanto riguarda i destinatari, gli obiettivi, le metodologie, le direzioni di senso. Tutto ciò ha comportato anche modifiche nel vocabolario composto da parole attinenti a discipline diverse. Nell'attuale panorama editoriale esistono molte riflessioni sull'educare e sull'educatore, ma non è ancora presente un testo di approfondimento delle parole chiave che connotano l'intervento educativo. Questo dizionario costituisce quindi un'importante novità editoriale e anche un prezioso strumento di riflessione. Il testo comprende oltre 90 lemmi e contributi di circa 70 autori (pedagogisti, docenti universitari, educatori professionali) appartenenti a diverse aree disciplinari e d'esperienza.
Una introduzione essenziale e coerente alla pedagogia sociale articolata in tre sezioni. Il percorso storico individua i testimoni privilegiati, distribuiti nel corso dei secoli, che hanno interpretato il rapporto tra educazione e politica in modo profondo e innovativo, dall'Antico Testamento alla "pedagogia degli oppressi" di Freire e l'attenzione agli ultimi di don Milani. Alla complessa definizione di un quadro epistemologico di una disciplina ancora "giovane" è dedicata la seconda sezione, che presenta anche un'analisi dei principali metodi di intervento e di ricerca. Chiude il volume un percorso tematico, ordinato attorno al configurarsi della pedagogia sociale come scienza pratica rivolta alle condizioni che possono permettere una buona vita sociale (libertà, democrazia, legalità, cooperazione...). Un testo pensato per gli studenti dei Corsi di Laurea in Scienze dell'educazione ma destinato anche ad accompagnare l'attività lavorativa.
Il volume si propone di indagare le fragilità educative e relazionali che sembrano contraddistinguere oggi le giovani coppie. Tali fragilità sono state individuate, dapprima, attraverso una riflessione teorica, la quale ha permesso di identificare i cambiamenti socioculturali che hanno trasformato la famiglia odierna in un nucleo domestico fragile, in una realtà che quotidianamente vive difficoltà relazionali e educative. Successivamente, al fine di comprendere se quanto emerso dalla riflessione teorica corrisponde a quanto vissuto realmente e concretamente dai giovani coniugi oggi, è stata condotta una ricerca empirica alla quale hanno preso parte giovani genitori con figli in età di prima infanzia. Grazie ad essa è stato possibile comprendere che, in verità, i giovani genitori incontrano quotidianamente non poche difficoltà nell'instaurare una rapporto con il partner che sia fondata sul dialogo, la collaborazione, la progettualità e la capacità di negoziare nelle situazioni conflittuali; ad intrattenere con i figli una relazione che sia contraddistinta dall'autorevolezza; e infine, a stabilire un legame con le rispettive famiglie d'origine dei partner a causa dell'allontanamento di questi ultimi dal modello relazionale incarnato dai propri genitori.
L'educazione non avviene fuori la relazione. Si costruisce al suo interno e in tutto quello che viene messo in comune. L'obiettivo di questo libro è quello di creare un territorio condiviso, un oggetto, nel nostro caso il libro stesso, da mettere "dentro" la relazione, che possa essere letto allo stesso modo da genitori e figli e che tratti un argomento "comune" rispetto al quale sia possibile parlare, discutere, confrontarsi, ma per prima cosa sorridere. Una relazione educativa deve per prima cosa reggersi sull'armonia e sulla gioia per poter funzionare, non può essere basata esclusivamente sullo scontro, su una battaglia di trincea, in cui ognuno rimane rinchiuso nel proprio fossato alla ricerca della strategia migliore per combattere il nemico ed ottenere la vittoria. E questa armonia la si può costruire a partire anche da un sorriso che sciolga la tensione e aiuti a parlare anche d'altro, guardando una semplice vignetta. Questo libro vuole essere un ponte tra le due generazioni, quella dei genitori e quella dei figli, che già per loro natura strutturale sono su due fronti opposti. Un libro che si può leggere insieme o separatamente. Giocando sull'idea della ricetta, con ingredienti da combinare e pietanze da gustare, attraversa la complessità delle relazioni familiari e prova, sdrammatizzando, a dire cose serie e importanti. Poi ognuno, come al solito, saprà trovare l'ingrediente vincente per rendere unico il suo piatto. In copertina illustrazione di Portos.