Questo essenziale manuale vademecum viene in aiuto a coloro che ? Sacerdoti, seminaristi, ministranti e laici ? Vogliano introdursi alla forma Tradizionale del Rito Romano.
Le principali feste liturgiche del rito romano hanno fondamento nel Nuovo Testamento. A tutti coloro che manifestano perplessità circa la fondatezza degli eventi celebrati, l’autore propone i risultati della ricerca esegetica attraverso uno studio sistematico di undici feste, dal Natale alla Pasqua, dal battesimo di Gesù alla sua trasfigurazione.
Egli invita il lettore a interrogarsi sulla storicità di alcuni episodi, estendendo la riflessione alla dimensione teologica e spirituale di quegli stessi passi di cui egli dimostra il substrato mitico e simbolico.
La sua indagine porta a concludere che, se il racconto biblico riferisce talora di fenomeni straordinari attribuibili al genere letterario – ad esempio i cori delle schiere angeliche su Betlemme e dintorni alla nascita del Messia – ciò nulla toglie al significato e al messaggio veicolati dalle scene descritte, che restano validi anche per l’uomo del nostro tempo.
Sommario
Prefazione. 1. L’annunciazione (Lc 1,26-38). 2. La visitazione (Lc 1,39-56). 3. Natale e la nascita del Messia (Lc 2,1-20). 4. L’epifania o l’adorazione dei magi pagani (Mt 2,1-12). 5. La presentazione di Gesù al tempio (Lc 2,22-39). 6. Il battesimo di Gesù). 7. La trasfigurazione. 8. Pasqua: la risurrezione. 1. I vangeli sinottici. 9. Pasqua: la risurrezione. 2. Il Vangelo di Giovanni (Gv 20,1-29). 10. L’ascensione. 11. La pentecoste (At 2,1-13). 12. Che cosa festeggiamo? Mito e liturgia. Bibliografia scelta.
Note sull'autore
Simon Légasse ofm è professore emerito di esegesi del Nuovo Testamento e di lingue semitiche all’Institut catholique di Tolosa. È autore di numerosi studi neotestamentari, fra i quali sono stati pubblicati in italiano: Lettura del Vangelo di Matteo (con Etienne Charpentier Le-Poittevin, Cittadella, Assisi 1975); I poveri di spirito. Vangelo e non violenza (Paideia, Brescia 1976); «E chi è il mio prossimo?». Studio sull’oggetto dell’agape nel Nuovo Testamento (EDR, Roma 1991); Paolo apostolo. Biografia critica (Città Nuova, Roma 1994); Alle origini del battesimo. Fondamenti biblici del rito cristiano (San Paolo, Cinisello Balsamo 1994); Marco (Borla, Roma 2000); L’Epistola di Paolo ai Romani (Queriniana, Brescia 2004).
Lo spirito della liturgia è una classica interpretazione della spiritualità liturgica, germinata da una straordinaria potenza d'intuizione e da una perspicacia anticipatrice dei movimenti storici, quale il Guardini ha sempre testimoniate. Il volume, che uscì nel 1919 nella collezione "Ecclesia orans" promossa dall'abate Ildefons Herwegen di Maria Laach, nulla ha perduto a tutt'oggi della sua forza di penetrazione, del suo vigore di sintesi. Nei santi segni l'autore avvia ad una calda comprensione della liturgia e del suo simbolismo. Gli si apre dinanzi così, intatta, la ricchezza di allusione e di appello religioso insita nel segno della croce, nell'inginocchiarsi, nel vario atteggiarsi della mano di chi prega, nell'incedere processionale, nel battersi il petto, nel cero, nell'acqua benedetta, nella fiamma sacra, nella cenere penitenziale, nell'incenso, nella luce, emblema della verità di Dio, nel pane e nel vino, nell'altare coi suoi lini, nel calice e nella patena, nella benedizione, nelle campane. Lo spazio nelle sue direzioni, il tempo con l'avvicendarsi dei ritmi quotidiani, rivelano, essi pure, un'arcana consacrazione liturgica. Profondità cristiana e sensibilità lirica si fondono armonicamente in queste pagine.
Il volume entra nel bazar delle "parole d'amore" cercando di scoprirne il tesoro nascosto da portare alla luce. L'opera si presenta come un seguito di tante "parole" (schede) isolate e nello stesso tempo raccolte come temi di un particolare campo. Chi ha curato le singole "parole" si è preoccupato di cercare che cosa dice il vocabolario, di interrogare gli usi, le tradizioni, l'esperienza, i sentimenti e, non ultima, la Scrittura, per arrivare a delinearne il significato antropologico, biblico e liturgico. Al volume è allegato un cd-rom con approfondimenti dei vari temi.
L’attuale dibattito sulla predicazione è, indubbiamente, una delle conseguenze più positive della coscienza ecclesiale dell’urgenza dell’evangelizzazione nel mondo di oggi. L’importanza e l’attualità della riflessione induce a soffermare l’attenzione su una delle modalità ecclesiali del ministero della Parola nella Chiesa di oggi: l’omelia. Un ministero che oggi è tornato ad essere di moda, soprattutto, perché costituisce una tipica forma di annuncio della Parola di Dio che riesce a raggiungere anche i lontani, che, di tanto in tanto, sono costretti dalle situazioni della vita, a volte felici e a volte meno, a partecipare a una celebrazione liturgica (matrimonio, funerale, prima comunione).
La «Sacrosanctum Concilium» presenta l’omelia come il momento culminante della proclamazione della Parola di Dio e come il vertice espressivo della predicazione del vangelo, che è il compito più importante della missione della Chiesa. La sua funzione principale, infatti, è di predisporre i fedeli alla comprensione della Parola di Dio che è stata proclamata.
L’importanza dell’omelia, però, è legata anche a una seconda e non meno rilevante funzione: predisporre l’assemblea alla celebrazione dei divini misteri. Infatti, i gesti e i riti, che fanno di ogni celebrazione liturgica il memoriale del Mistero Pasquale di Cristo, possono essere compresi solo alla luce della Parola di Dio. Perciò, l’omelia deve essere considerata come uno dei momenti più espressivi della predicazione della Parola di Dio e della stessa liturgia perché, collegando l’annuncio della salvezza con la celebrazione del Mistero Pasquale di Cristo, rivela all’uomo che vive nel tempo la profondità misterica della fede cristiana.
Le riflessioni presentate in questo volume si inquadrano in questa prospettiva e si configurano come un invito a rimboccarsi le maniche per restituire alla Parola di Dio tutta la sua efficacia salvifica.
È un libro insolito, in quanto non si era mai pensato di proporre un testo di meditazione sulle Collette. Infatti, l'autore le propone come momento di approfondimento spirituale e di meditazione. Sono brevi preghiere, molto antiche, "di grande bellezza e densità di pensiero". Il termine colletta, dal latino collidere nel senso di "raccogliere, radunare", raccoglie le intenzioni dei singoli fedeli e le fa diventare la preghiera di un popolo radunato nel nome del Signore. In questo modo la preghiera esce dalla singolarità dell'individuo e diventa preghiera corale della Chiesa e del mondo. Tuttavia, il testo è pensato per un cammino di spiritualità. Ogni colletta, infatti, ha un commento liturgico-spirituale per un percorso di ascesi interiore. A lato di ogni testo c'è l'originale latino.
Le feste del nostro calendario liturgico Natale, Epifania, Palme, Pasqua, Pentecoste, Ascensione, non sono mai celebrate in uno spazio 'vuoto'. Nella realtà, sono sempre accompagnate da straordinarie usanze e tradizioni popolari: il folklore si intreccia con la teologia, la festività civile si affianca alla solennità religiosa. Le origini e l'evoluzione di questi riti sono allora raccontate dalla storia e dall'antropologia, non solo dalla Bibbia e dalla liturgia. Facendo luce, l'autore ci accompagna sulle tracce incantate che le feste cristiane hanno lasciato negli usi e nell'arte.
Nella vita umana segni e simboli occupano un posto importante, e così anche nella liturgia. Anticamente, i simboli cristiani, in una società dove pochi sapevano leggere e scrivere, erano "il primo libro della fede". Ancora oggi, essi ci mettono in comunione con la Chiesa delle origini, ci aiutano a "vedere", a "sentire" il mistero attraverso gesti e atteggiamenti. Nel testo, diviso in tre sezioni, vengono presi in considerazione i simboli e i segni dell'arte cristiana, della liturgia e del tempio. Un piccolo manuale per capire il loro messaggio e viverlo.
Un testo per chi desidera scoprire il valore che ha per un ortodosso la Divina Liturgia, attraverso la sensibilità di un letterato che non si discosta dalla Tradizione
La sera di Emmaus intende offrire ai giovani un luogo e un tempo nei quali sostare davanti all'Eucaristia. Questa preghiera silenziosa permette di interiorizzare la Parola, aiuta a fare la meditazione e ad esprimere l'amore per Gesù, fermandosi a riflettere sulle scelte dell'esistenza.
Descrizione dell'opera
La XLI settimana liturgico-pastorale di Camaldoli si è soffermata a riflettere sul modo di percepire e attuare la celebrazione eucaristica negli ultimi quarant’anni di vita ecclesiale: quelli che vanno dal concilio Vaticano II fino ai nostri giorni, segnati dal Sinodo dei vescovi dell’ottobre 2005 sul tema L’eucaristia: fonte e culmine della vita e della missione della Chiesa.
È caratteristica delle Settimane camaldolesi proporre una pluralità non solo di tematiche, ma anche di metodi e linguaggi utilizzati. Così nei contributi raccolti nel volume i vari temi riguardanti la celebrazione dell’eucaristia sono stati affrontati con approcci e metodi tra loro molto diversi: si va dalla prospettiva teologico-liturgica a quella storico-liturgica, da quella pastorale a quella più specificamente antropologica.
Sommario
Introduzione. Tra memoria del passato e attenzione al presente (M. Ferrari). I. La “partecipazione attiva” come obiettivo della riforma liturgica dell’eucaristia. Una verità dimenticata? (A. Grillo). II. La traduzione. Problemi inerenti ai testi biblici e ai testi eucologici dell’eucaristia (R. De Zan). III. Scrittura e rito nel cammino ecclesiale aperto dal concilio. Bilanci e prospettive (G. Cavagnoli). IV. Due concezioni dell’eucaristia a confronto: il medioevo e l’epoca patristica (E. Mazza). V. Canto e musica nella liturgia eucaristica (E. Costa sj). Appendice. «Rilettura» di alcuni temi nei recenti documenti sulla celebrazione eucaristica (M. Ferrari). Elementi per progettare i luoghi della celebrazione (P. Bedogni). Profilo degli autori.
Note sul curatore
Matteo Ferrari è monaco benedettino della comunità di Camaldoli. Licenziato all’Istituto di liturgia-pastorale “Santa Giustina” di Padova, sta proseguendo gli studi in ambito biblico presso la Facoltà teologica dell’Italia centrale di Firenze e lo Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme.
La Settimana Liturgico-pastorale di Camaldoli viene organizzata ogni anno dalla Comunità monastica di Camaldoli, in collaborazione con l’Istituto di Liturgia Pastorale Santa Giustina di Padova; si prefigge di approfondire la connessione tra liturgia, pastorale e spiritualità. Nel 2006 è giunta alla 41a edizione.