L'VIII e IX Omelia sulla Genesi di Giovanni Crisostomo concentra l'attenzione sulla Parola divina che plasma l'uomo e la donna a immagine e somiglianza di Dio e li pone come custodi e signori del giardino della creazione (cfr Gen 1,26).
Da qui deriva la grande dignità di ogni essere umano, a cui fondamento sta tutto il cammino spirituale. A partire da questa stessa dignità san Giovanni Crisostomo trae anche degli insegnamenti e dei consigli per la morale di tutti i giorni e per le relazioni interpersonali.
Gli Estratti da Teodoto, qui editi per la prima volta in italiano, sono tredici Frammenti, redatti da Clemente di Alessandria in polemica con gli scritti dello gnostico Valentino di Roma e di Teodoto. Si tratta di documenti fondamentali per la conoscenza dello gnosticismo, il grande "avversario" delle Chiese antiche, il cui studio è sempre più al centro delle ricerche sulle origini cristiane. Il curatore, Giuliano Chiapparini, tra i massimi esperti di queste tradizioni religiose, attraverso un'ampia introduzione e un commento dettagliato a questi straordinari Frammenti, guida il lettore alla piena comprensione del loro retroterra, del loro significato e della loro fondamentale importanza.
Evagrio non è solo un autore difficile, ma è anche, soprattutto quando si tratta della sua teologia nell’accezione in cui egli stesso intende questo termine, cioè nel senso di una teologia mistica, un autore di una profondità immensa. Per quanto riguarda il commento spirituale del trattato, ossia un commento che cerca di interpretare Evagrío tramite Evagrío, navighiamo sempre in alto mare senza intravedere ancora la terraferma. Ognuno dei 153 “capitoli” del trattato è paragonabile ad una pietra estremamente preziosa con molteplici sfaccettature. L’apparente semplicità di alcuni capitoli è ingannevole. Per il lettore più esigente ogni capitolo si rivela così come un piccolo capolavoro da meditarsi a sé, il cui significato completo, però, si dischiude solo nel suo contesto. In fondo si dovrebbe pesare ogni parola, giacche’ nessuna di esse è lasciata cadere per caso e spesso sono proprio quelle parole, sulle quali si è sorvolato con leggerezza, a contenere la chiave – o per lo meno una chiave – capace di aprire alla comprensione del testo. Se, dopo aver compiuto il lavoro, si fa un passo indietro e ci si rende conto di non aver capito nulla, malgrado l’attenzione dedicata anche al più piccolo dettaglio, si viene presi dal dubbiose si riuscirà mai ad afferrare e comprendere in profondità l’opera nel suo insieme e in ogni suo dettaglio. P. Gabriele Bunge, in questo volume schiude i segreti del testo e ci conduce per mano svelandoci un poco il mistero del cuore di Evagrio.
Il primo volume della serie sul Credo Niceno-costantinopolitano unità di base dell'insegnamento cristiano definito e commentato dai Padri della Chiesa. Collezione in cinque volumi di definizioni dottrinali dei Padri della Chiesa organizzate intorno alle frasi-chiave del Credo Niceno-Costantinopolitano. Il primo volume della collana accosta il primo articolo del Credo, cioè la fede in un solo Dio, Padre, Onnipotente, Creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Punti forti del testo L'accurata traduzione rende il testo fruibile al lettore interessato e in tutti gli ambiti accademici, sia laici sia a vario titolo confessonali. Un'opera unica che offre un agevole reperimento delle fonti importanti della teologia antica per uno studio serio sia di natura storica che teologica.
Le Edizioni OCD offrono al lettore una nuova traduzione delle Opere complete di san Giovanni della Croce, basata sulla settima edizione spagnola pubblicata dalla Editorial de Espiritualidad (2019). La traduzione fedele dell'edizione di EDE garantisce la sicurezza di avere tra le mani un testo certo e ben appurato dell'opera sanjuanista, frutto dello studio dei codici delle opere attualmente conservati, e di usufruire di un insuperabile apparato critico e di un insieme di introduzioni e note che aiuteranno nella comprensione del contenuto degli scritti di san Giovanni della Croce. "Attaccamento a Dio e attaccamento alla creatura sono opposti, e quindi non possono sussistere in una sola volontà". "Oh, quanto è felice quest'anima che sente sempre che Dio sta riposando e dormando nel suo seno! Oh, quando le conviene allontanarsi dalle cose, fuggire le occupazioni e vivere con immensa tranquillità, in modo che nemmeno il più piccolo granello o rumore inquieti o muovo il seno dell'Amato!".
Raffinata riscrittura del Quarto Vangelo negli esametri e nello stile della più solenne poesia epica, la Parafrasi del Vangelo di san Giovanni è opera forse meno nota, rispetto alle Dionisiache, del misterioso poeta Nonno di Panopoli (V sec. d.C.). Tuttavia, rappresenta un’originale e affascinante operazione di sintesi tra cultura classica e cristianesimo, nonché uno dei testi più interessanti della letteratura greca tardoantica. Si propone qui la prima traduzione integrale italiana della Parafrasi, con un ampio commento che ne affronta le spinose questioni testuali, interpretative e storico-religiose e un’introduzione che offre un inquadramento generale aggiornato su Nonno e la sua opera: un utile strumento sia per chi si accosta per la prima volta alla lettura di Nonno che per studiosi più avanzati.
Admirabile commercium è la formula che i pari della chiesa idearono per sintetizzare il cuore del messaggio cristiano, ovvero lo "scambio miracoloso" tra il divino e l'umano, per cui Dio assunse la natura umana, affinché l'essere umano potesse divinizzarsi. Uno scambio ben impari, tutto a vantaggio dell'umanità e realizzato solo per amore e per grazia.
A partire da Ireneo di Lione, la "formula dello scambio" è divenuta, nei primi secoli, la carta d'identità dei cristiani. E' forse giunto il tempo di rivalutarla.
Oggi che i tratti "transumanti" di immortalità e onnipotenza vengono invocati con particolare prepotenza, il recupero del concetto cristiano di "divinizzazione" è la preziosa risposta della teologia al desiderio più profondo che abita da sempre l'animo umano.
Come è da intendere questa divinizzazione? A quale realtà allude? Nessuno può rispondere a questi interrogativi meglio dei padri della chiesa greci e latini, di cui questo libro offre, per la prima volta nella pubblicistica italiana, una ricognizione globale.
Giordano Frosini (1927-2019) è stato uno dei teologi più completi della Chiesa italiana. Come docente della Facoltà teologica dell'Italia centrale e come autore, ha coperto tutte le aree della teologia. Nella sua vasta produzione, particolare apprezzamento e successo hanno ricevuto i testi di escatologico e teologia delle realtà terrestri, tradotti in diverse lingue.
Andrea Vaccaro, della Facoltà teologica dell'Italia centrale, si occupa principalmente delle linee di intersezione tra teologia, filosofia e tecnologia. Tra i suoi testi: Perché rinunziare all'anima? (EDB 2001), Il dogma del Paradiso (Lateran University Press 2006), Bit Bang (con G.O. Longo, Apogeo 2013), L'intelligenza spirituale (EDB 2018).
Contro Apione (latino Contra Apionem o In Apionem). Lo storico giudeo del I secolo, Flavio Giuseppe, scrisse contro Apione per combattere il tratto antiebraico scritto dal grammatico romano e commentatore omerico, Apione (di origine egiziana). Apione aveva composto un trattato contro gli ebrei nel mezzo della crisi sorto nella capitale dell'Egitto, Alessandria, nel primo terzo di quel secolo. Aveva servito come delegato ufficiale dell'imperatore per conto dei suoi compagni alessandrini. Alcuni egizi aristocratici avevano risentito dei tentativi ebraici di ottenere maggiori diritti in concomitanza con la loro cittadinanza alessandrina dall'imperatore romano Gaio (Caligola). Il conflitto ha provocato grandi sommosse (38-41 d.C.) durante le quali il quartiere ebraico della città di Alessandria fu bruciato. Subito dopo la morte di Caligola, l'imperatore Claudio soppresse i disordini con un duro rimprovero ad entrambe le parti in un decreto il cui testo è conservato fino ad oggi (P. London 1912).
Per la prima volta si presenta anche in traduzione l'intero corpus dell'opera agiografica di Pier Damiani, che include la celebre vita di Romualdo, all'origine della tradizione eremitica camaldolese, già cara a personaggi come il Petrarca, quella di Odilone di Cluny, e quelle meno note di Mauro vescovo di Cesena e dell'eremita avellanita Domenico Loricato. Nella esemplarità di questi santi, tra loro molto diversi ma tutti cronologicamente relativamente vicini al loro agiografo, si rispecchiano sia i tratti del progetto di riforma ecclesiastica di cui Pier Damiani fu protagonista a pieno titolo, sia la dimensione più personale della sua tensione spirituale all'insegna di una severa ascesi solitaria, ma che mai ritrae lo sguardo su un mondo bisognoso di ritrovare l'assoluto di Dio per non soccombere al suo giudizio.
Nel 381, minato nel fisico e nello spirito, Gregorio Nazianzeno fa ritorno nella natia Cappadocia, lasciando la cattedra episcopale di Costantinopoli. Qualche tempo dopo affida l'acre risentimento per la sconfitta patita ai versi rivolti A se stesso qui raccolti, tradotti e commentati. La sua scrittura, modernissima per alcuni tratti, si frange di continuo, giustapponendo i piani temporali del passato, del presente e del destino ultimo dell'uomo, e alterna nostalgici flashback autobiografici, aspre invettive contro il clero contemporaneo, bollato come ignorante e corrotto, e grida di supplica a Cristo. Traspare da queste poesie l'inquietum cor del personaggio, sempre sospeso tra l'amaro pessimismo della ragione e le certezze luminose della fede, tra le esigenze di una vita sobriamente contemplativa e le urgenze di una Chiesa militante e impegnata. Un messaggio remoto, ma di singolare attualità.
Padre Marie-Dominique Molinié, grande amico di santa Teresa, proponeva a tutti coloro che volessero approfondire il proprio cammino di fede e giungere alla determinazione di seguire veramente la volontà di Dio, di fare un ritiro personale di dodici giorni leggendo "Storia di un'anima", un capitolo al giorno. Dodici giorni per gli undici capitoli di "Storia di un'anima": il dodicesimo giorno infatti si è chiamati a suggellare il ritiro con un duplice dono di se stessi: la lettura dell'Offerta all'Amore Misericordioso, preceduta dalla lettura dell'Atto di Consacrazione a Maria di san Luigi Maria Grignion de Montfort.
«Quando tirarono giù la ringhiera, lo trovarono con le ginocchia piegate al petto, le cosce attaccate ai talloni e ai polpacci. E dopo che il suo corpo venne disteso a forza, ci fu uno scricchiolio d'ossa sì da pensare che fosse andato in pezzi; ma una volta disteso, non mancava assolutamente nulla, anche se i piedi erano consumati dalle infezioni e mangiati dai vermi. La massa dei capelli che scendeva dal capo era divisa in dodici trecce, ciascuna delle quali lunga quattro cubiti; allo stesso modo anche la barba era divisa in due, e ciascuna treccia era lunga tre cubiti; tutto questo lo vide la maggior parte degli uomini devoti a Cristo. Lo rivestirono con una tunica di pelle, come era suo costume, e, portata una tavola, la collocarono sulla colonna ed egli fu deposto sopra di essa».