Ilario di Poitiers è stato anche poeta. Suo è il Liber hymnorum, primo innario cristiano in lingua latina. Ilario lo compone negli ultimi anni di vita, e in esso riversa tutta la sua sensibilità culturale, molto arricchitasi negli anni di esilio in Oriente: validamente vi coniuga l'intelligenza della fede nicena e della polemica con gli ariani, la familiarità con la pagina biblica e l'evidente formazione retorica della scuola tradizionale. Così echi classici, citazioni scritturistiche, dichiarazioni conciliari si miscelano, accanto a veri neologismi linguistici; il Liber appare difatti segnato da una netta scelta di originalità e da una qualità poetica complessa, non oscurata dalla frammentarietà della tradizione. Questo volume si offre quale studio complessivo del Liber hymnorum, a un secolo dalla sua ultima edizione commentata. La struttura è in tre parti: introduzione, testo critico con traduzione e commento. Nell'introduzione è descritto il contesto storico-religioso, oltre che la pregressa innografia cristiana; vi si presentano poi le fonti e i criteri per la nuova edizione, una dettagliata analisi metrica, i temi teologici del Liber e le ipotesi di una sua resa liturgica. Il commento affronta, procedendo ad verbum, le questioni filologiche, di lingua e stile, di contenuto. E' così valorizzata una produzione poetica tanto singolare e significativa, prima del suo genere in Occidente.
Da millenni, ogni giorno il mondo prega: un grandioso e potente coro universale, non certo universalistico perché "è evidente, come scrive Raimon Panikkar, che le religioni non dicono la stessa cosa, e che le loro rispettive dottrine sono diverse e molte volte incompatibili, ma... è altrettanto evidente che coloro che hanno compiuto un'esperienza profonda della realtà in modo concreto, come i mistici per esempio, non percepiscono incompatibilità tra di esse". Questo volume, primo di quattro, ridà voce allo straordinario patrimonio d'insegnamenti di tutte le più grandi tradizioni sapienziali dell'Oriente e dell'Occidente, da quella induista a quella cristiana, da quella ebraica a quella buddhista, da quella islamica a quella taoista. Si tratta, è questo l'anelito e l'urgenza dell'autore, d'imparare a conoscersi e a non temersi, trascendendo rigide appartenenze religiose e nazionalismi per dare ascolto a quell'unico profondo suono originario che echeggia da sempre nel nostro essere e che le diverse specificità umane hanno tentato d'interpretare. Sono oltre 500 i testi di preghiere, a cui si aggiungono 900 letture appartenenti a diverse tradizioni e i relativi commenti spirituali che l'autore ha raccolto e distribuito nei 365 giorni dell'anno. Uno strumento da usare, più che un libro da leggere, una via per coltivare la dimensione spirituale che ci connota nel più profondo del nostro essere, rendendoci fratelli e sorelle in una comune umanità.
Auspichiamo che il testo di don Ezechiele Pasotti possa produrre frutti di vero rinnovamento spirituale attraverso una formazione liturgica vitale, capace di introdurre gli uomini nel mistero pasquale di Cristo. "Una vera formazione liturgica può prendere avvio e slancio solo dalla riscoperta di quel dono divino che il Nostro Signore Gesù Cristo è venuto a portarci dal Cielo, la Pasqua, e che ha costituito il centro della sua missione della Chiesa: farci passare da questo mondo al Padre" (dalla presentazione di Angelo Card. De Donatis).
Il mondo ancora non lo sa, ma tutti sono invitati al banchetto di nozze dell'Agnello (Ap 19,9). Per accedervi occorre solo l'abito nuziale della fede che viene dall'ascolto della sua Parola (cfr. Rm 10,17): la Chiesa lo confeziona su misura con il candore di un tessuto lavato nel Sangue dell'Agnello (cfr. Ap 7,14). Non dovremmo avere nemmeno un attimo di riposo sapendo che ancora non tutti hanno ricevuto l'invito alla Cena o che altri lo hanno dimenticato o smarrito nei sentieri contorti della vita degli uomini. Per questo ho detto che "sogno una scelta missionaria capace di trasformare ogni cosa, perché le consuetudini, gli stili, gli orari, il linguaggio e ogni struttura ecclesiale diventino un canale adeguato per l’evangelizzazione del mondo attuale, più che per l'autopreservazione" (Evangelii gaudium, n. 27): perché tutti possano sedersi alla Cena del sacrificio dell’Agnello e vivere di Lui (Papa Francesco, Desiderio desideravi 5).
I testi delle preghiere di Agostino non sono composizioni a sé stanti, ma s'intrecciano con i suoi discorsi sull'uomo e su Dio, sulla sua vita, sui suoi peccati, sulle sue esperienze di misericordia. In esse Dio appare costante interlocutore della sua esistenza, presenza viva e costante. Una preghiera intessuta di pensieri e di sentimenti, di luci e di ombre, costantemente aperta al futuro pur nutrita di mille memorie. Egli un giorno, volendo riassumere il nocciolo di ogni preghiera, scriverà che essa è tendere con amore a Dio, alla vita eterna, cioè all'incontro svelato e definitivo con lui, espressione del desiderio più profondo del cuore umano. Questo radicamento degli interrogativi, dei pensieri e della stessa preghiera nel cuore degli uomini ha reso Agostino nel corso dei secoli vicino anche alle persone che si ritengono lontane da Dio, ma che sono pensose. Le parole di Agostino fanno per così dire corpo con la sua persona, con la sua esperienza, con la sua lingua, con i vari tempi della sua vita; per questo risulta difficile la loro traduzione, anche perché egli costantemente allude sia ad espressioni della sacra Scrittura che non sempre cita in modo esplicito, sia ad esperienze della sua esistenza che richiama solo in forma allusiva.
Maria è il più straordinario modello di aderenza alla vita di Gesù. In lei si è formata la carne di Cristo, e con lei nel corso della vita nascosta a Nazaret, è cresciuta la sua mentalità e coscienza vocazionale. Maria è stata la maestra del Maestro insieme a Giuseppe: gli ha insegnato a vivere nel mondo, a rivolgersi al Dio dei padri con i salmi, ad aspettare e riverire il sabato nell'intimità della liturgia familiare. L'umiltà e la mitezza di Gesù sono le caratteristiche che più rivelano in lui la dipendenza dall'educazione ricevuta dai genitori. In questo libro tenteremo di cogliere l'esperienza di Maria anzitutto nel suo profondo legame con lo Spirito e la Chiesa.
Pregare è raccontare la propria storia a Dio, con i pensieri e i sentimenti che accompagnano il proprio patire e il proprio sperare. L'orazione è il filo silenzioso e misterioso che scandisce il dialogo con Dio, con gli altri, con sé stessi. La preghiera che scaturisce dal cuore diventa farmaco che purifica la mente e illumina l'anima a contemplare gli eventi con occhi diversi, talvolta conducendo chi prega a trasformare la dis-grazia in grazia. La vita diventa quindi preghiera e la preghiera può cambiare la vita.
Attraverso le indicazioni della Chiesa sul canto liturgico, vengono ripercorsi i momenti rituali di cui è costituita la Messa, favorendo la loro comprensione teologica e suggerendo le modalità esecutive in canto per ogni momento liturgico. Il testo è destinato a chi si lascia edificare dal canto liturgico e a chi, per mezzo del canto liturgico, edifica la Chiesa, la splendida casa di Dio.
È apparsa la grazia in quel lontano Natale che illumina e rende vera e sacra ogni nascita, ogni vita e ogni morte. Cristo gode per le nostre gioie, ama in ogni nostro amore, piange ogni lacrima e vive ogni morte. In ogni realtà pone un seme divino, perché tutto diventi grazia. Cristo in noi, speranza di pace, ci immerge un quel silenzio che preserva l'anima dal caduco rumore di un nome presto ricoperto dalla terra: solo il cielo lo rende eterno. Il teologo Valentino Salvoldi ci prepara a vivere bene l'Avvento e a celebrare con gioia la nascita del Principe affinché ogni giorno per noi sia Natale. Ed è Natale quando vivo quella povertà che fa di Cristo la vera ricchezza. È Natale quando mi fido degli altri come Dio si è fidato di me. È Natale quando porto pace al mondo, perdonando gli altri come Dio mi perdona. È Natale quando ospito in casa una persona che è sola. È Natale quando mi chino su di un bambino vedendo in lui i lineamenti del "Dio che si è fatto uomo, perché l'uomo si faccia Dio".
Andiamo verso Gesù è un calendario dell'Avvento che offre ai più piccoli e alle loro famiglie uno spunto per incontrarsi e dare spessore all'attesa del Natale. Le 25 caselle permettono ai bambini di scoprire sotto la finestrella un simbolo, un atteggiamento o un personaggio, protagonista del tempo di Avvento. Tutti attendono il Natale, ma ognuno anche pregando insieme può arricchire i giorni che precedono la festa con piccoli ma significativi momenti di condivisione e preghiera. Il calendario d' Avvento può essere usato ripiegato nelle sue tre parti, oppure lo si può aprire (63 cm di lunghezza) e appendere al muro o appoggiare su un tavolo. Nella parte interna offre anche brevi testi evangelici per ogni giorno, una preghiera da pregare in famiglia o in parrocchia e un'introduzione al tempo di Avvento. Età di lettura: da 6 anni.
Mosconi amava la povertà. La esercitava e la raccomandava non come condizione fine a se stessa, ma come mezzo per sentirsi vicino alla povera gente e condividerne la sofferenza, che considerava un affronto per la virtù della Carità cristiana.
Era, specialmente e soprattutto, un assertore e difensore della Verità, che riteneva essere l'unica via per salvare l'uomo e la società dalla inevitable disgregazione morale e spirituale.
Con l'aiuto di Maria, Auspice Maria, come recitava il suo stemma episcopale.
La festa della mia Cresima è un libro-album da regalare nel giorno della celebrazione della Confermazione. Con il suo consueto stile diretto e immediato Tonino Lasconi ricorda i vari aspetti e alcuni passaggi che permettono di gustare con consapevolezza quel prezioso momento, inoltre presenta il significato e le "conseguenze" del Sacramento nella vita di colui o colei che ha ricevuto il dono dello Spirito Santo. Alcune pagine sono invece dedicate alla raccolta di foto, firme, ricordi. Il tutto per fare di un giorno importante un momento indimenticabile.
Mazzinghi, biblista noto in Italia e all'estero e tra i massimi esperti di Antico Testamento, commenta le letture domenicali e le solennità dell'anno B. Il volume recupera un'antica tradizione; come era infatti usuale secoli fa, chi commenta i brani è allo stesso tempo pastore e biblista. Questa accoppiata fonde le competenze e le conoscenze dello studioso allo stile chiaro - quasi un racconto in presa diretta - e alla concretezza del pastore, abituato ad accompagnare i fedeli all'incontro con la Parola in modo semplice e diretto, consapevole che Essa scandisce il percorso della comunità. Presentazione del Card. Gualtiero Bassetti.