Con questa breve storia Joanna Bourke intende raccontare la seconda guerra mondiale non negli usuali termini politico-militari, ma come immane disastro abbattutosi sulle persone e sulle popolazioni che vi furono coinvolte. E' una storia della guerra vista dalla parte della gente, la cui voce, rintracciata nei diari o nelle testimonianze orali, dà una misura diversa, insondata dalle statistiche, di traumi come quello della perdita, della prigionia e dell'esilio. I fatti vengono esposti fronte dopo fronte: dall'Europa occidentale alla battaglia dell'Atlantico, dalla Cina al sud-est asiatico e al Pacifico, dai Balcani all'Italia e all'Africa, al fronte orientale. Ma l'attenzione va all'esperienza dei singoli, alla testimonianza diretta del loro vissuto (si tratti di partigiani deportati o di soldati torturatori, di vittime o di carnefici), al campionario tragico di violenze di una guerra che le ha sperimentate tutte, dal genocidio ai bombardamenti a tappeto, fino alla bomba atomica, e che ha prodotto più morti, e più morti civili, di ogni altra precedente.
Joanna Bourke insegna Storia al Birkbeck College di Londra. Tra i suoi libri è stato tradotto anche "Le seduzioni della guerra. Miti e storie dei soldati in battaglia" (Carocci, 2001).
"Perché leggere i classici?", L'interrogativo ha attraversato la riflessione estetico-critica moderna e contemporanea, da Sainte-Beuve a Croce, da Eliot a Calvino ed appare oggi più che mai attuale in tempi di indifferentismo storico, di smarrimento del senso della continuità dialettica della storia, di inquieta ricerca di identità etico-culturale. Nato da un'intima passione dell'autrice per il mondo classico e da anni di pazienti ricerche, il volume si apre con una filosofica causerie sui concetti di classicità e classicismo, passando nei capitoli successivi ad un'analisi, lungo l'asse cronologico, delle diverse modalità di approccio ai classici, ad una breve, essenziale storia della ricezione e della tradizione testuale, per poi aprire un approfondimento monografico di più ampio respiro sugli echi classici nella letteratura italiana, con particolare attenzione al panorama novecentesco. A chiusura dello studio una riflessione dedicata alla didattica dei classici nel tempo: uno sguardo sintetico su storia, metodi, problemi, particolarmente utile a docenti e studenti.
Le grandiose costruzioni templari, le migliaia di tavolette incise, i tesori delle tombe regali, i poemi epici ispirati a Gilgamesh: è l'eredità lasciata dal mondo sumerico agli archeologi che da oltre un secolo inseguono le vestigia di un popolo, affascinante e misterioso, di cui sono ancora ignote le origini e l'appartenenza etnica. Giovanni Pettinato compone una globale immagine che testimonia l'imponente incidenza culturale dei Sumeri, i quali costruirono con Uruk la prima città, inventarono la scrittura, istituirono l'insegnamento scolastico, il sistema bicamerale, lo Stato sovrano. L'opera è completata da ampie citazioni di testi mitologici.
La pervasività del modello di virilità imposto dal fascismo, la portata del suo disegno totalitario, i successi e i fallimenti del progetto di rivoluzione antropologica degli italiani, gli strumenti per realizzarlo, il rapporto tra morale tradizionale e nuova morale fascista, il grado di ingerenza della politica nella sfera privata delle persone. L'omosessuale rappresenta il negativo del modello fascista di virilità. Attraverso lo studio di fonti eterogenee e spesso inedite, il giovane storico analizza le direttive impartite dal regime per salvaguardare "l'integrità della stirpe", delineando anche il contesto culturale tramite il quale l'accusa di pederastia ha assunto spesso un movente politico.
Docente universitaria e studiosa di storia della società e della vita religiosa della prima età moderna, Ottavia Niccoli analizza in questo libro quel sentimento di indignazione, condanna e irrisione anticlericale che costituisce un aspetto importante e non abbastanza studiato della storia del nostro paese, tanto più importante data l'eccezionalità del rapporto dell'Italia con il mondo ecclesiastico. E lo fa attraverso le immagini, i materiali processuali, i testi più diversi: dai manifesti alle poesie, ai trattati.
Il libro di Giuliana Laschi è una guida per chiunque voglia conoscere la storia e il funzionamento dell'Unione Europea. Con linguggio privo di tecnicismi, vengono ricostruite le genesi del processo di integrazione, l'evoluzione delle politiche comunitarie, la struttura del trattato di Maastricht e l'attuale discussione sull'allargamento dell'Unione a est, in un'ottica sempre attenta al più ampio contesto delle relazioni internazionali.
"'L'Italia del Novecento' è la descrizione dell'Italia e degli italiani attraverso lo sguardo delle istituzioni e dei partiti, quello dei fotografi professionisti o delle agenzie e quello stesso degli italiani che si sono autorappresentati attraverso la fotografia di famiglia. Dall'incrocio di questi sguardi emerge una storia italiana in cui la complementarità tra locale, regionale e nazionale rappresenta la soluzione adottata, autonomamente dal basso, per sopperire alle carenze dell'"artificialismo" statuale; queste identità locali sono infatti sopravvissute con spontanea vitalità, non ponendosi in alternativa alo Stato unitario ma semmai sottolineando i limiti nella capacità di attivare un efficace processo di integrazione." (G. De Luna)
Perché George W. Bush ha vinto le elezioni contro tutti i pronostici degli intellettuali europei? Quale bilancio stilare del suo primo mandato? Perché la guerra è considerata insita nel Dna dei repubblicani e invece, alla prova dei fatti, è dichiarata pressoché sempre da presidenti democratici? Quali i rapporti sul piano della reciproca conoscenza tra Italia e Stati Uniti?
La nuova edizione de I Signori della Casa Bianca, arricchita di ben quindici capitoli, risponde a questi brucianti interrogativi. Il libro svela tutti i come e i perché del sistema elettorale e di governo americano, aiutando a capire il valore aggiunto della democrazia rispetto a ogni altra forma di organizzazione civile o sociale.
Estraneo a ogni ingenuità , ben consapevole che sono gli uomini a determinare le istituzioni, l'autore dedica un'ampia parte del saggio alla vita e all'opera degli uomini dello Studio Ovale. Passa all'appello i presidenti, muovendo con fredda ironia aneddotica il bisturi nei vizi oltre che nelle virtù, allargando la galleria ad altre personalità politiche (molte delle quali candidati sconfitti) che hanno comunque scritto la storia a stelle e strisce.
Per ricchezza di dati e di profondità di giudizio I Signori della Casa Bianca, la cui prima stesura ha ottenuto oltre cento recensioni, si pone, secondo l'autorevole parere di Ferruccio de Bortoli, come un punto di riferimento per una conoscenza oggettiva degli Stati Uniti d'America.
Scritto da uno dei più famosi studiosi tedeschi dell'argomento, il volume, corredato da un vasto e in gran parte inedito apparato iconografico, delinea con grande chiarezza ed efficacia la nascita del movimento nazionalsocialista, il suo progressivo affermarsi negli anni Venti e Trenta, la nomina di Hitler a cancelliere, la creazione del consenso, la politica razziale, il percorso verso la guerra e la guerra stessa, il genocidio ebraico, la resistenza e infine la disfatta e l'ordine postbellico. Il volume è completato da cinque schede biografiche dedicate ai maggiori esponenti del nazionalsocialismo.
Bologna 1709. Un fosco caso di infanticidio come crocevia di un acceso dibattito in cui principi teologici, morali e scientifici si scontrano intorno all'essenza della vita e alla natura dell'anima. Ma che cosa è possibile conoscere di chi resta ai margini della società o vi si affaccia solo per il tempo brevissimo di una nascita subito seguita dalla morte? Questa domanda antica è qui riproposta alla luce della storia di una donna, processata per infanticidio, e di suo figlio. La vicenda di Lucia rimanda a quelle di moltissime donne dell'epoca sua, il suo caso si situa nel quadro delle concezioni dell'identità umana e dei rituali elaborati per fissare i confini tra i vivi e i morti.