Frasi gentili e animali tenerissimi. Un libro che scalda il cuore e ci offre le parole giuste per esprimere tutto l'amore del mondo. Età di lettura: da 5 anni.
La guerra è la malattia del mondo. Appena scoppia, è causa immediata di dolori infiniti, disastri, morte. Ma le guerre continuano a mietere vittime anche dopo che finiscono. Ne è un tragico esempio la "Sindrome dei Balcani", la lunga serie di malattie provocate dall'esposizione ai proiettili con uranio impoverito o dall'inalazione di particelle d'amianto rilasciate nell'aria in seguito alla distruzione di palazzi e complessi industriali. È accaduto durante i conflitti esplosi in ex Jugoslavia e Kosovo: piccole particelle infinitesimali, invisibili agli occhi, che una volta entrate nel corpo di soldati, civili e persino reporter non lasciano scampo. A distanza di molti anni si ripresentano quasi fossero un prolungamento dell'orrore bellico, e colpiscono. Proprio come è successo all'autore del libro che stringete tra le mani. In questo breve ma densissimo volume Franco Di Mare passa in rassegna parole-chiave quali "assenza", "memoria", "resilienza", "amore", "storia". E nel farlo affianca alle riflessioni la potenza del racconto, nutrito dalle emblematiche vicende a cui ha assistito sul campo nei tanti anni da inviato: vicende che lo hanno segnato e adesso riecheggiano nella battaglia contro il male dentro di lui. "Le parole per dirlo" raccoglie il vissuto di chi ha attraversato la Storia mentre questa scriveva le sue pagine più dure. Ma è anche il diario di bordo di una vita costellata di incontri esemplari, capaci di urlare il loro sdegno per la guerra e restituire il senso più profondo dell'amicizia, dell'affetto e della solidarietà tra esseri umani.
In una Genova autunnale, l'attore protagonista di una serie tv di grande successo, un tipo particolarmente affascinante, molto amato dal pubblico - soprattutto femminile -, in una pausa dalle riprese scorge in libreria Martina, con cui è stato fidanzato una decina di anni prima. Che il destino l'abbia rimessa sulla sua strada lo fa riflettere, tanto da spingerlo a una rocambolesca ricerca della ragazza, svanita poco dopo nel nulla lasciando dietro di sé una pochette, smarrita in un vicolo. Con quel feticcio tra le mani, ritrovare Martina diventa per lui un'ossessione ma anche un'opportunità per fare una profonda autoanalisi e mettere in dubbio molte delle sue certezze.
L'editoria italiana è un arcipelago di luoghi, presidi della cultura, con belle storie da raccontare. Dai sestieri lagunari di Manuzio alle gallerie del centro storico di Milano; dalla Mole di libri torinesi tra Gobetti, Einaudi e don Bosco, alla Bologna del Mulino e alla Firenze dei caffè scelti dai poeti per le riunioni di redazione; dalla Roma di politica e santità alla Napoli delle bancarelle, alla Bari laterziana e alla Palermo della «Memoria» si incontra la storia di chi ancora oggi è animato dalla passione delle parole stampate. Scoprire i luoghi dove gli editori hanno le loro case e dove nascono amati libri significa anche ricostruire i contesti storici e la temperie culturale che li hanno motivati, e la proposta civile e formativa che ancora ci rivolgono. Conoscere le loro storie ci racconta come e perché si produca tanto sapere lungo tutta la penisola. Una bibliodiversità che è lo specchio della variegata identità del nostro paese.
L'Italia è uno tra i paesi europei con maggiori squilibri generazionali: in termini demografici, rispetto al peso del debito pubblico e nella distribuzione delle voci della spesa sociale. Le difficoltà dei giovani nella transizione scuola-lavoro rallentano quella alla vita adulta. La fragilità dei singoli, i grandi mutamenti in atto, i limiti delle politiche pubbliche aumentano il rischio di polarizzazione tra coloro che sono capaci di cogliere nuove opportunità e altri che scivolano verso i margini. La riduzione quantitativa dei giovani fa però crescere l'attenzione nei loro confronti e con essa la consapevolezza della necessità di investire sul successo formativo e sulla solidità dell'ingresso nella vita adulta. Ma servono anche spazi per esperienze che incoraggino a sperimentarsi positivamente come soggetti in grado di generare senso e valore nel loro essere e fare nel mondo. Le indagini e le analisi presentate in questo volume affrontano il rapporto delle nuove generazioni con i cambiamenti del proprio tempo, in particolare la transizione verde e l'intelligenza artificiale, i mutamenti nelle modalità di partecipazione civica, religiosa e lavorativa.
Cos'è il linguaggio, qual è la sua origine e il suo rapporto con il mito? E, ancora, che ruolo ha la lingua nell'opera di Tolkien, perché l'autore del Signore degli Anelli considera l'uomo una "luce riflessa" capace di sub-creare mondi immaginari tramite le parole? Come ci dice la Flieger in questo volume "le parole sono espressione del mito, incarnazioni di concetti mitici e di una visione mitica del mondo. La lingua ai suoi inizi non faceva alcuna distinzione tra il significato letterale di una parola e quello metaforico, come invece accade ora [...]. Qualsiasi tipo di espressione era letterale e dava direttamente voce alla percezione dei fenomeni ed alla partecipazione intuitiva e mitica ad essi da parte dell'umanità". È a partire da questa teoria della parola e del mito (originariamente proposta da un altro Inkling, Owen Barfield) che Verlyn Flieger in Schegge di Luce elabora un'affascinante interpretazione dell'opera tolkienana, che la critica considera, assieme a La Via alla Terra di Mezzo di Tom Shippey (Marietti 2005) un testo imprescindibile per chiunque voglia cogliere in tutta la sua ricchezza il senso profondo del "legendarium" di Tolkien.
Fra il 1965 e il 1974, il divorzio ha rappresentato uno dei principali temi della discussione pubblica e del confronto politico italiano, sul quale si sono contrapposte differenti idee di famiglia, società, paese; laici contro clericali, "fanfascisti" contro "instancabili cornificatori". In occasione dei cinquant'anni dal referendum del 12 maggio 1974, il volume ripercorre la lunga e travagliata storia della legge che lo ha introdotto in Italia - dagli antefatti alla sua approvazione nel 1970, fino alla dura battaglia referendaria per la sua abrogazione combattuta quattro anni dopo - ricostruendo il clima di un'Italia in rapida trasformazione e dando voce ai protagonisti attraverso uno straordinario apparato documentario e iconografico. Agli scatti giornalistici e alle foto d'autore si affiancano, così, materiali realizzati da partiti e movimenti, articoli di quotidiani e rotocalchi, nonché fumetti, film, canzoni e fotoromanzi, anch'essi trascinati nello scontro che ha costituito uno spartiacque nella recente storia italiana.
I nove mesi di occupazione nazifascista di Roma (10 settembre 1943-4 giugno 1944) hanno rappresentato la vicenda più drammatica della storia recente della capitale. Il crollo dello Stato monarchico dell'8 settembre 1943 determinò le condizioni per l'emergere di una Resistenza che si concretizzò nella guerriglia promossa dai reparti d'avanguardia dei partigiani in tutte le otto zone in cui fu divisa la città. All'interno della "guerra totale" nazifascista fatta di stragi, deportazioni, fucilazioni, prigioni e camere di tortura, i Gruppi di azione patriottica del Partito comunista e del Partito socialista e le Squadre d'azione cittadina del Partito d'Azione promossero una leva di forza e ribellione contro il terrore nazifascista, avvalendosi del sostegno della popolazione civile animata dal desiderio di riscatto dal ventennio fascista. La Roma che decise di combattere vide slanci e cadute, successi e limiti, ma riuscì a esprimere con la lotta armata la necessità militare, politica e morale di una scelta di libertà, che fu a fondamento della Repubblica e che nel 2018 avrebbe contribuito al conferimento alla capitale della Medaglia d'oro al valor militare per la guerra di Liberazione.
Sulla scuola, la voce ai Global Teacher Prize. Un libro scritto da insegnanti per insegnanti e per quanti, genitori ed educatori, hanno a cuore una scuola di qualità. In un mondo frenetico e disorientato come il nostro, un buon insegnante, con la sua passione e competenza, può effettivamente far la differenza e dare speranza al futuro delle giovani generazioni. Il testo raccoglie l'appassionata testimonianza educativa e didattica dei docenti italiani inclusi tra i 50 finalisti del prestigioso premio internazionale Global Teacher Prize dal 2015 al 2023 e del Global Teacher Award del 2021 e 2022.
"San Gennaro è il vero Dio di Napoli" ha scritto Alexandre Dumas. Senza esagerare. Perché l'antico martire è il signore assoluto della devozione partenopea. E la sua funambolica liquefazione del sangue è il miracolo più famoso del mondo. E poi San Rocco, "il divino infettivologo"; la manna di San Nicola, che fa di Bari uno dei grandi centri della medicina soprannaturale; Santa Rosalia, il lato femminile della devozione: quello della vicinanza, della confidenza, dell'indulgenza; il Salento fra il morso della tarantola e il rimorso di Medea in fuga verso Leuca; Padre Pio, il santo più pregato, idolatrato e sovraesposto del Novecento, "un autentico uomo della provvidenza populista, che ha sempre parlato alla pancia del Paese". E poi i riti meno noti: quello dei serpenti di Cocullo, quello del re del bosco praticato da tempi immemorabili sulle sponde del lago di Nemi; quello delle dee acquatiche della Valtiberina... Con grande efficacia evocativa, l'autore ripercorre queste storie che hanno resistito nei secoli fino a noi, cogliendo nel profondo la forza di miti e riti che da sempre investono anche il potere e l'ordine sociale.