«Per me è molto importante sentirmi sulla tua stessa strada. Perché hai vissuto ciò che io ho solo letto, e perché avendolo vissuto non hai assecondato l'istinto di rispondere all'odio con l'odio». «Non abbiamo bisogno di eroi, serve però tenere sempre viva la capacità di vergognarsi per il male altrui, di non voltarsi dall'altra parte, di non accettare le ingiustizie». Liliana Segre ha compiuto da poco otto anni quando, nel 1938, con l'emanazione delle leggi razziali, le viene impedito di tornare in classe: alunni e insegnanti di «razza ebraica» sono espulsi dalle scuole statali, e di lì a poco gli ebrei vengono licenziati dalle amministrazioni pubbliche e dalle banche, non possono sposare «ariani», possedere aziende, scrivere sui giornali e subiscono molte altre odiose limitazioni. È l'inizio della più terribile delle tragedie che culminerà nei campi di sterminio e nelle camere a gas. In questo dialogo, Liliana Segre e Gherardo Colombo ripercorrono quei drammatici momenti personali e collettivi, si interrogano sulla profonda differenza che intercorre tra giustizia e legalità e sottolineano la necessità di non voltare mai lo sguardo davanti alle ingiustizie, per fare in modo che le pagine più oscure della nostra storia non si ripetano mai più.
Nel cuore di una natura silvestre e solitaria, rimasta fortunosamente intatta fino ad oggi Intraprendere l'itinerario che collega gli originari romitori fondati da Francesco e dai suoi primi seguaci, equivale a compiere una sorta di pellegrinaggio lungo la catena appenninica tosco-umbro-laziale. Prendendo avvio dall'aspro monte della Verna, si raggiungono gli eremi posti nell'alta valle del Tevere e della Valdichiana: Montecasale presso Sansepolcro e Le Celle di Cortona. Si prosegue quindi in direzione di Assisi, per visitare, oltre la Porziuncola, il complesso di San Damiano e l'eremo delle Carceri sul monte Subasio. Il percorso muove poi verso il cuore dell'Umbria con soste nell'eremo di Monteluco di Spoleto e in quello di Sant'Urbano o Speco di Narni. Quindi è la volta dei quattro eremi della Valle Santa di Rieti, da Greccio dove Francesco mise in scena il Presepe, a Fonte Colombo, a La Foresta e al vertiginoso Poggio Bustone.
L'agenda Shalom, che ogni giorno ha una pagina del formato 10,5x15, sarà la tua alleata per organizzare le attività giornaliere: un aiuto indispensabile per pianificare i lavori quotidiani o semplicemente per registrare date importanti durante tutto l'anno. Questa agenda ti fornisce tutto lo spazio di cui hai bisogno col minimo ingombro: è adatta per essere portata facilmente con te in borsa, a scuola, al lavoro e nel tempo libero. In apertura troverai una vista completa sull'intero anno e quindi, mese per mese e giorno per giorno, le pagine in cui potrai annotare tutto ciò che vuoi. Ogni pagina riporta il santo del giorno, evidenziando le festività civili. Le pagine finali offrono spazio per annotare contatti e appunti.
Quella dei Santi è forse la testimonianza più efficace di come il mistero di Cristo continui a rendersi presente, nella storia della Chiesa e del mondo, in modo sempre nuovo e universale. In diverse epoche e latitudini, tra vicende e culture differenti, in ciascun Santo è comunque rappresentato "al vivo" un aspetto unico del Volto di Gesù. Il presente libro è particolarmente dedicato alle figure di: Federico Ozanam, Clelia Barbieri, Isidoro Bakanja, Arcangelo Tadini, Pier Giorgio Frassati, Irene Stefani, Mario Borzaga, Giancarlo Rastelli, Oreste Benzi, Chiara Lubich.
Tutto quel che riguarda l’educativo, il suo essere in sé ma anche quanto a lui si riferisce o con lui si collega, ha una storia parzialmente ripetitiva, che è facile rilevare. L'educativo è una realtà che si coglie immediatamente, quotidianamente. Implica ogni soggetto umano senza nessuna distinzione. Si intranea in tutti gli eventi umani, perché tutto ciò che ha significanza umana a lui si riferisce direttamente o indirettamente. Nessuno, al sentirlo nominare, pensa che sia cosa non saputa, o che, tanto meno, esiga specifiche informazioni o una particolare cultura. Chi però si ferma a riflettervi, chi non è distratto di fronte a esiti positivi o ad esiti negativi (sovente tragici), chi tenta di approfondire anche un elemento minimo di quelli essenziali, prende coscienza di una personale ignoranza, che sembra allargarsi man mano che qualcosa viene acquisito.
L'omaggio offerto al papa emerito Benedetto XVI passa nel ricordo di quanto ha saputo insegnare nei suoi sette anni di pontificato. Tutto il suo magistero si riassume nelle tre encicliche scritte cui il volume aggiunge una Lettera apostolica composta da papa Ratzinger per introdurre all'anno della fede: in esse emerge la visione del pontefice che simbolicamente riassume la vita cristiana attorno alle tre virtù teologali. «L'insegnamento di Benedetto XVI», ricorda Rino Fisichella nell'Introduzione, «emerge da questi testi nella sua profonda semplicità del linguaggio ma insieme nella sua attualità»
Il primo volume della Mistica dell'Amore ha esposto la genesi dell'opera comune di Hans Urs von Balthasar e Adrienne von Speyr e il nucleo bruciante dell'apporto teologico di questa mistica tedesca. Nel secondo volume viene ripreso questo apporto, a partire dal quale si apre un dialogo con grandi autori della tradizione: Origene e Antonio il Grande, Ilario e Agostino, Pietro Lombardo,Tommaso d'Aquino, Giovanni della Croce e Teresa d'Avila, e molti altri. La questione in gioco è quella della mistica, che Adrienne affronta in una maniera totalmente nuova e che formula in una mistologia tanto più oggettiva e affascinante in quanto interamente biblica. Ma come è possibile che posizioni così contrastate possano capitare nella teologia cristiana sebbene gli autori si richiamino tutti al medesimo Dio e alla medesima Rivelazione? L'inchiesta appassionante di questo libro ci fa risalire dalla mistologia alla soteriologia, alla cristologia, alla decisione della missione kenotica del Figlio, alla vita d'Amore di Dio. Finalmente, al mistero del suo Amore assoluto trinitario.
1. Libro completo con la storia della devozione.
2. I primi nove venerdì, la Coroncina, le preghiere, i canti, le litanie, le promesse di Gesù.
3. Elegante veste tipografica, tutto a colori.
Di fronte alla fatica quotidiana, che invoca un bisogno di libertà e, insieme, ci impedisce di sentirci fuori dal terribile senso di colpa che spesso ci attanaglia, nelle nostre relazioni umane e anche nel rapporto con Dio, la Scrittura ci offre una via d'uscita unica e rasserenante. Le pagine bibliche, infatti, rovesciano il nostro modo di pensare, chiuso su noi stessi, per aprirci a una nuova prospettiva: non siamo noi al centro della storia - o meglio, lo siamo, ma solo quando ci confrontiamo con l'amore di Dio svelato nello splendore di Cristo e del suo dono. Così ribadisce l'autore di queste pagine: «Di fronte alla bellezza di Cristo non possiamo che smettere di sentirci in colpa, per quello che siamo stati o per quello che non abbiamo saputo essere. Resta solo una voglia - matta e lucida - di voler diventare finalmente noi stessi. Ecco come si supera quel senso di colpa di cui facciamo così fatica a liberarci: con il senso di stupore per quanto Dio ha voluto compiere, donandoci suo Figlio e svelandoci quanto il suo amore possa ammettere sconfitte ma sia incapace di rinunciare a noi». Secondo di tre volumi che mettono a tema la libertà dell'uomo nel suo rapporto con Dio - ma leggibile anche autonomamente dal precedente, Non siamo stati noi - questo libro nasce da predicazioni serali, a contatto diretto con un pubblico di giovani e meno giovani: una lettura biblica originale e moderna, benché rigorosa sia nelle intuizioni sia nella scritttura, personale e curatissima.
Molto più di un numero. Una cifra perfetta che svela leggi affascinanti e segrete
Tre Cantiche della Divina Commedia, tre Grazie, tre Parche, tre volte Sanctus è Dio nel canone della messa; ma sono tre anche gli atti di un’opera lirica e i movimenti di un concerto; senza dimenticare le trilogie amicali della letteratura, come i moschettieri di Dumas o gli uomini in barca di Jerome. Tre è la cifra che ci riporta subito alla Trinità cristiana, ma che è norma regolatrice di perfezione per tante altre realtà. Una presenza ubiqua, una vera e propria ossessione ternaria dove anche il sapere popolare ci ricorda che «non c’è due senza tre». Addentriamoci dunque nella sala di quell’ideale castello che reca sull’architrave il numero tre, passando attraverso la musica, le triadi bibliche e classiche, naturali e scientifiche, poetiche, letterarie e sacre. Alla scoperta di un numero che trascende la semplice aritmetica.
Gianfranco Ravasi è stato presidente del Pontificio consiglio della cultura e della Pontificia commissione di archeologia sacra. Esperto biblista ed ebraista, collabora con varie testate, tra le quali «L’Osservatore Romano», «Il Sole 24 Ore» e «Avvenire». Per il Mulino ha già pubblicato «Non desiderare la donna e la roba d’altri» (con A. Tagliapietra, 2010), «La santa violenza» (2019) e «Sapienza di Salomone» (2022).