La guerra in Ucraina ridisegna le relazioni tra le grandi potenze e innesca uno scontro a tutto campo destinato a protrarsi nel tempo. Ci attendono tregue armate e un futuro tutto da decifrare. Soprattutto per il nostro paese e per il Vecchio Continente, teatro del conflitto e testimone di un lungo periodo di pace che inizia a sfumare. Mentre una Russia in difficoltà nel pantano ucraino guarda alla Cina per sopravvivere. L'editoriale dal titolo "L'ultima parola ai popoli muti" apre il volume, a cui segue una corposa prima parte ("La guerra d'Ucraina fra strategia e tattica") dedicata alle sorti del conflitto e alle voci dei contendenti, ucraine, russe ma anche cinesi, americane ed europee. La seconda parte del numero ("Le Europe fra incoscienza e riarmo") è centrata sulla postura del nostro continente tra il riarmo annunciato della Germania e le inquietudini francesi. Chiude il numero la terza parte ("L'Italia fuori gioco") dedicata al nostro paese tra affanni e prospettive sul fronte domestico e continentale.
Quella dei Santi è forse la testimonianza più efficace di come il mistero di Cristo continui a rendersi presente, nella storia della Chiesa e del mondo, in modo sempre nuovo e universale. In diverse epoche e latitudini, tra vicende e culture differenti, in ciascun Santo è comunque rappresentato "al vivo" un aspetto unico del Volto di Gesù. Il presente libro è particolarmente dedicato alle figure di: Federico Ozanam, Clelia Barbieri, Isidoro Bakanja, Arcangelo Tadini, Pier Giorgio Frassati, Irene Stefani, Mario Borzaga, Giancarlo Rastelli, Oreste Benzi, Chiara Lubich.
Una valigia che passa di mano in mano, testimone silenziosa di vite differenti che attraversano il Novecento. Le colonie tessili, la rivoluzione industriale, le guerre, l'esilio, il fate l'amore e non la guerra, la caduta del franchismo. Le tante migrazioni che, libere o imposte, non si arrestano mai. Un racconto toccante che unisce finzione e storia e porta a riflettere sulla tendenza dell'uomo a ripetere gli errori del passato. Un libro che tutti gli insegnanti di scuola secondaria dovrebbero consigliare ai propri studenti. Età di lettura: da 10 anni.
Molto più di un numero. Una cifra perfetta che svela leggi affascinanti e segrete
Tre Cantiche della Divina Commedia, tre Grazie, tre Parche, tre volte Sanctus è Dio nel canone della messa; ma sono tre anche gli atti di un’opera lirica e i movimenti di un concerto; senza dimenticare le trilogie amicali della letteratura, come i moschettieri di Dumas o gli uomini in barca di Jerome. Tre è la cifra che ci riporta subito alla Trinità cristiana, ma che è norma regolatrice di perfezione per tante altre realtà. Una presenza ubiqua, una vera e propria ossessione ternaria dove anche il sapere popolare ci ricorda che «non c’è due senza tre». Addentriamoci dunque nella sala di quell’ideale castello che reca sull’architrave il numero tre, passando attraverso la musica, le triadi bibliche e classiche, naturali e scientifiche, poetiche, letterarie e sacre. Alla scoperta di un numero che trascende la semplice aritmetica.
Gianfranco Ravasi è stato presidente del Pontificio consiglio della cultura e della Pontificia commissione di archeologia sacra. Esperto biblista ed ebraista, collabora con varie testate, tra le quali «L’Osservatore Romano», «Il Sole 24 Ore» e «Avvenire». Per il Mulino ha già pubblicato «Non desiderare la donna e la roba d’altri» (con A. Tagliapietra, 2010), «La santa violenza» (2019) e «Sapienza di Salomone» (2022).
La riflessività sull'amore appare ancora molto superficiale, nonostante secoli di filosofia e di sapienza spirituale. Si rimane a considerazioni sul rapporto personale e ai modi di comportarsi verso gli altri. Si annovera l'amore tra le virtù personali. L'amore è anche questo, ma affonda le sue radici in ben altro. Si nasce e si vive in un tessuto di relazioni significative. Un bambino piccolo non saprà dire nulla a proposito dell'amore ma vive immerso in una comunione di persone. Tale comunione è emergente rispetto le singole persone, supera la somma dei singoli. Il libro raccoglie brevi saggi che esplorano la ricchezza e la complessità delle relazioni vitali: queste pagine sono un antidoto alla confusione sulla natura dell'amore che porta a conflitti nelle relazioni, a improvvisazioni senza sbocco, come avviene quando ci si perde in un labirinto.
A partire dalla seconda metà del secolo XX, le Nazioni Unite, il Consiglio d'Europa e l'Unione europea hanno progressivamente costruito un diritto di orientamento sessuale nel sistema dei diritti umani. Il fattore religioso ha rappresentato una specifica variabile dell'inclusione dell'orientamento sessuale tra i contenuti di garanzia dei diritti della persona, con un ruolo, alternativamente, favorevole o contrario a tale inclusione. Per le istituzioni sovranazionali, la condanna religiosa dell'omosessualità ha infatti dimostrato l'esistenza di specifiche discriminazioni contro le persone omosessuali e allo stesso tempo ha motivato l'interesse delle organizzazioni sovranazionali alla ricerca di un dialogo con gli attori religiosi. L'ambivalenza del legame tra omosessualità e religioni ha caratterizzato convergenze e divergenze tra il diritto di libertà religiosa e il diritto di libertà di orientamento sessuale nei conflitti e nelle alleanze tra questi due diritti. Nel corso degli anni i vari attori si sono confrontati sul rapporto tra diritti religiosi e diritti umani, sull'interpretazione dei testi sacri e dei testi giuridici, sulle rivendicazioni di un diritto all'obiezione di coscienza per non commettere peccato e sulla costruzione di alleanze intersezionali e olistiche. In questo volume Daniele Ferrari ricostruisce il legame tra orientamento sessuale e libertà religiosa nel diritto internazionale ed europeo.
IL LIBRO
Perché Galileo puntò il cannocchiale verso il cielo e perché mai dovremmo essere sicuri che la natura segua uniformemente il suo corso? Cosa distingue la scienza dalla metafisica? Come cambia e cresce la conoscenza scientifica? Dalla natura dell’osservazione all’induttivismo e al convenzionalismo, dal progresso scientifico alla libertà intellettuale, da Popper a Quine: sono solo alcune delle questioni imprescindibili che hanno segnato la filosofia del Novecento e sono divenute rilevanti per le nostre scelte di vita. In queste pagine, un’introduzione esaustiva per comprendere temi e protagonisti della filosofia della scienza nel XX secolo.
INDICE
Prefazione - Ringraziamenti - Parte prima L'induttivismo e i suoi critici - 1. Breve profilo storico: l'induttivismo, Russell e la scuola di Cambridge, il Circolo di Vienna e Popper - 2. La critica di Popper all'induttivismo e la teoria delle congetture e confutazioni (o falsificazionismo) - 3. La critica di Duhem all'induttivismo - Parte seconda Il convenzionalismo e la tesi Duhem-Quine - 4. Il convenzionalismo di Poincaré del 1902 - 5. La tesi di Duhem e la tesi di Quine - Parte terza La natura dell'osservazione - 6. Enunciati protocollari - 7. L'osservazione e carica di teoria? - Parte quarta La demarcazione fra scienza e metafisica - 8. La metafisica e priva di significato? Wittgenstein, il Circolo di Vienna e la critica di Popper - 9. La relazione fra scienza e metafisica: la posizione di Popper, Duhem e Quine - 10. Il falsificazionismo alla luce della tesi Duhem-Quine - Parte quinta Rivoluzioni e programmi di ricerca - 11. Le rivoluzioni nella scienza - 12. Tenacia e proliferazione: la «logica» del cambiamento scientifico - 13. Incommensurabilità e traduzione - 14. Fallibilismo e tolleranza - Note - Bibliografia - Indice dei nomi
Viviamo in un mondo caratterizzato dall'egoismo e dall'indifferenza e siamo esposti a eventi improvvisi e dolorosi che possono colpirci come fulmini a ciel sereno, come la recente pandemia. In nostro aiuto viene Francesco di Sales, dottore della Chiesa e vescovo di Ginevra in un'epoca segnata da profonde crisi sociali e religiose: questo grande santo aveva sempre la parola giusta per ognuno e si poneva in ascolto costante dell'altro, che consolava, incoraggiava e rassicurava. Nessuno meglio di lui ha saputo rivelare il "Dio di ogni consolazione" attraverso gesti e parole di infinita delicatezza, incoraggiando e guidando gli uomini alla fonte della vera consolazione: l'amore per Gesù, offertosi al Padre sulla croce per la nostra salvezza.
Viviamo nel presente, ma non viviamo il presente. Facciamo una cosa e ne pensiamo un'altra. La mindfulness offre una opportunità, quella di essere consapevoli, cioè di essere davvero presenti nella propria vita, momento dopo momento, staccandoci da abitudini nocive e dipendenze mortificanti. Possiamo iniziare a vivere con maggior equilibrio psicofisico semplicemente disciplinando con gentilezza la nostra attenzione, recuperando il tempo di guardare veramente alle cose per quel che sono, e non per quello che si è abituati a pensare, a temere o a sperare che siano. Imparare finalmente a rispondere, anziché reagire, allo stress può far emergere un diverso e più sereno rapporto con la complessità del vivere.
Quando 22 dicembre 1977 il il segretario di Stato del papa Jean-Marie Villot scrisse all'arcivescovo di Parigi François Marty a nome di Paolo VI, citò Jules Isaac definendo il suo lavoro una fonte di ispirazione per tutti gli uomini di buona volontà che cercano di promuovere il rispetto reciproco, la stima e l'amicizia tra ebrei e cristiani. Questa autorevole considerazione nasce anche dall'influenza che il pensiero di J. Isaac ebbe nella stesura del paragrafo sugli ebrei della dichiarazione conciliare Nostra Aetate. Le pagine di questo libro ripercorrono il modo in cui la chiesa cattolica sia arrivata a chiarire e ad abbracciare il ruolo di Israele nella storia della salvezza, a superare il concetto della colpa collettiva degli ebrei per la morte di Gesù e a offrire una nuova visione teologica e un novo atteggiamento pastorale nei confronti degli ebrei e dell'ebraismo. Nel farlo Norman C. Tobias ricostruisce la biografia di Jules Isaac, un pioniere del dialogo ebraico-cristiano, una delle persone a cui si deve il rinnovamento della riflessione cattolica sugli ebrei e sul giudaismo dopo secoli di incomprensioni.