La pace, i popoli, l'amore incondizionato di Dio: queste le prime parole che papa Leone XIV ha donato alla Chiesa e al mondo e che queste pagine raccolgono, unitamente a un breve profilo biografico e alle motivazioni della scelta del suo nome. Dal primo saluto sulla Loggia della Basilica di San Pietro al Discorso fatto al Collegio cardinalizio, le sue parole diventano per ogni credente un appello diretto e chiaro a riscoprirsi una Chiesa in cammino, una Chiesa capace di costruire ponti e di affrontare con consapevolezza e parresia le sfide che una "nuova rivoluzione" segnata dall'economia e dalle tecnologie avanzate muovono in difesa della dignità umana, della giustizia, del lavoro.
Siamo nell'epoca delle macchine celibi, dove l'essere umano viene modellato da ciÃ^2 che lui stesso ha costruito. La via d'uscita sta nel recuperare ciÃ^2 che la modernità ha emarginato: il dialogo, il pensiero, lo spirito. Perché la felicità non è celibe (e nemmeno la libertà ). Cosa resta oggi della modernità definita «liquida» da Zygmunt Bauman? Il modello di sviluppo che ha dominato il passaggio di secolo è ormai tramontato. Come tenere insieme, allora, una società sempre piÃ^1 grande e frammentata, che si sbarazza dell'ordine morale tradizionale in nome della libertà personale? Il digitale, che si propone come antidoto alle spinte disgregatrici della nostra epoca, è allo stesso tempo un potente catalizzatore di nuovi problemi. Il risultato è paradossale: massima efficienza e massimo caos comunicativo coesistono. E mentre le macchine intelligenti diventano sempre piÃ^1 simili all'uomo, l'uomo rischia di regredire a «macchina celibe»: un Io isolato, performante, privo di legami e incapace di riconoscere l'altro. Questo libro ci richiama all'urgenza di un pensiero nuovo, a partire dalla riscoperta di una «politica dello spirito» capace di restituire senso, legami e futuro alle nostre società . Siamo a un bivio: sta a noi scegliere la direzione.
La pace sporca: questo il settimo volume di Limes del 2025, dedicato al possibile accomodamento tra Stati Uniti, Cina e Russia per chiudere i fronti aperti o incombenti, trovando un modus vivendi che eviti altri, piÃ^1 sanguinosi ed estesi conflitti. "Sporca" perché la pace, specie in Ucraina, passa per un compromesso politico e dunque per concessioni reciproche. "Sporca" in quanto ingiusta, dunque, almeno dal punto di vista ucraino. Ma forse l'unica ormai possibile, appurata l'indisponibilità statunitense a perseguire la distruzione di una Russia determinata a non cedere l'Est ucraino. Il numero passa in rassegna i dossier piÃ^1 destabilizzanti e tormentosi del momento: dall'Ucraina a Taiwan, dall'Iran al Levante. Si scandagliano motivazioni, timori, aspettative e trasformazioni interne dei tre grandi protagonisti. Ma anche delle potenze minori che hanno molto da perdere o da guadagnare da un accomodamento - o da uno scontro diretto.
Numerose sono le riflessioni che papa Francesco ha offerto negli anni del suo pontificato sulla speranza. Dalle sue parole emerge forte la convinzione che la speranza sia la risposta offerta al nostro cuore, quando nasce in noi la domanda sull'avvenire. Se i cristiani credono nel futuro, è perché Cristo è morto e risorto e ci ha donato il suo Spirito; la speranza è una virtù teologale: non viene da noi, ma è un regalo che procede direttamente da Dio. Le omelie, i messaggi, le catechesi raccolte in questo libro sono attraversate dall'invito a lasciarci attrarre con fiducia dalla forza della speranza e a permettere che attraverso di noi diventi contagiosa per quanti la desiderano.
L'Avvento è il periodo in cui, preparandoci al Natale, possiamo, con particolare attenzione e impegno, costruire la strada che ci porta all'incontro gioioso e realizzante con l'Emmanuele, il Dio-con-noi, una via nuova in mezzo al deserto: se ci sono buche bisogna riempirle; se ci sono collinette bisogna spianarle; se il terreno è scosceso bisogna livellarlo perché l'intero cammino che ci avvicina al nostro Dio deve essere diritto, piano, perfetto, comodo, bello! Il percorso che faremo insieme fino a Natale (con l'ascolto del Vangelo, la preghiera, le proposte concrete di vita e i giochi) ci aiuterà a scoprire, giorno dopo giorno, come realizzare questa strada. Età di lettura: da 8 anni.
In tema di Vocazione oggi è sempre pili necessario e urgente un discorso che promuova il discernimento e offra percorsi e strumenti per un accompagnamento In grado di aiutare a trovare/ritrovare il senso della vita, a giungere ad una piena maturita osico-affettiva, e a compiere scelte coraggiose e definitive. Nei suoi vari contributi I volume prende in considerazione gli aspetti fondamentali del discorso sulla Vocazione: il discernimento vocazionale e la crescita della persona; la ricerca di significato della vita anche quando talvolta occorre perdersi per poter ritrovare un senso da dare alla propria esistenza; la complessità dei processi formativi ed educativi; i processi motivazionali che sottostanno alle scelte di vita; le difficolta a discernere e a rispondere alla chiamata soprattutto tra i più giovani; le caratteristiche dell'accompagnamento personale psicologico e spirituale che tenga conto della globalità della persona; e il legame tra ricerca di senso ed empatia come dimensione relazionale dove si vive l'incontro con Dio e con il prossimo. Una varietà di apporti che sanno tenere insieme il dato scientifico e il momento esperienziale, per un aiuto reale alla persona.
Può un ragazzo quindicenne insegnare a degli educatori? Non solo può, ma deve. Carlo Acutis ci provoca con la sua normalità e, al tempo stesso, con la sua straordinaria originalità. Ci invita a guardare il Cielo, sapendo che ogni ragazzo della sua età nasconde un desiderio di infinito. Un agile strumento per la preghiera e la meditazione degli educatori che hanno soprattutto a che fare con i preadolescenti e gli adolescenti. Dieci appuntamenti ispirati alla spiritualità del santo adolescente: per accompagnare gli educatori a riflettere sul proprio servizio; per lasciarsi provocare dalla sua testimonianza di vita; per affrontare domande reali, quelle che educatori e ragazzi si pongono ogni giorno, forse senza troppe differenze fra loro; per assumere impegni concreti alla scuola di Carlo Acutis: "non io ma Dio".
Il collocamento avviene a seguito dell'allontanamento del bambino dalla sua famiglia, quando arrivano in comunità i neonati e i bambini portano su di sé i segni dell'abbandono ed è possibile cogliere nel loro comportamento alcuni elementi disfunzionali dello sviluppo, Al bambino allontanato dalla famiglia d'origine perché rifiutato, trascurato o abusato manca soprattutto quel sentimento di sicurezza, di «continuità dell'essere» a partire dal quale ciascuno comincia a costruire la propria identità e a esplorare ciò che lo circonda. Da venticinque anni, il Polo Accoglienza Prima Infanzia Il Girotondo di Roma Capitale si impegna a offrire ai suoi piccoli ospiti la stabilità e il sostegno di cui hanno bisogno per svilupparsi in maniera piena e armoniosa: organizzata secondo i principi della pedagogia di Maria Montessori, la comunità si configura come un contesto educativo e di cura, in cui ogni aspetto è pensato per garantire l'unità della persona in divenire e per promuovere fiducia, autonomia e libertà.
“L’ Amore salverà il mondo”. Dedicato a Padre Pino Puglisi, un musical di Michele Paulicelli, Piero Castellacci e don Giuseppe Calderone. Coreografie di Enzo Paolo Turchi. Regia di Enzo Paolo Turchi e Gea Stramacci. Con Paride Benassai, Rino Martinez, Lo scarrozzo, corpo di ballo della Energy dance.
TRACK LIST DEI BRANI DEL MUSICAL:
1 Abbiam bisogno di vocazioni
2 Salverà il mondo
3 Dolore d’Amore
4 Donne di questa città
5 Insisti insisti
6 Padre Pinuzzu Puglisi
7 La gita al mare
8 La Bellezza
9 Chi pagherà
10 Vanno via
11 Alziamoci
12 Povero prete
13 La pizzica del Malumore
14 Qui Brancaccio
15 La Manifestazione
16 Un prete così
17 Sì ma Verso Dove
18 Mosaico
19 Ehi Tu
20 Padre Nostro
21 Tu che paghi
22 Me l’aspettavo
23 Redenzione
Proclamato “venerabile” dalla Chiesa cattolica, Giuseppe Lazzati (1909-1986) fu una figura importante del movimento cattolico italiano nel Novecento. Dopo l'8 settembre 1943 rifiutò di aderire al fascismo e per questo fu deportato nei lager nazisti. Tornato in Italia, partecipò all'Assemblea Costituente e fu parlamentare fino al 1953. Accademico di rilievo, divenne rettore dell'Università Cattolica di Milano. La sua esperienza umana, politica e religiosa viene ripercorsa – in una conversazione con i curatori – dall'amico e compagno di impegno Giuseppe Dossetti, anch'egli costituente e leader della sinistra democristiana, che li vedeva, a fianco di Giorgio La Pira e Amintore Fanfani, animati da forti ideali etici e spirituali. Dopo la sconfitta nel confronto con la linea degasperiana, Lazzati e Dossetti abbandonarono la politica attiva, ma continuarono a lavorare, nei rispettivi ambiti, per la riforma della Chiesa e per la promozione della cultura e del laicato cattolico, restando sempre coerenti con i valori che li avevano guidati.