Nel nono volume della collana Catechesi in immagini, monsignor Martinelli torna a parlare di temi bioetici (ai quali è dedicato anche l'ottavo volume), affrontando in particolare l'argomento attualissimo e molto dibattuto del fine vita e, quindi, della morte. Nell'originalissimo approccio che caratterizza la collana, il libro utilizza il testo collegandolo alle immagini attraverso delle slides in powerpoint, in modo che immagini e scritto si illuminino e si arricchiscano a vicenda.
Dopo la restaurazione del diaconato permanente, nelle comunità è diffusa la presenza di ministri ordinati sposati. Per i diaconi e le loro mogli è fondamentale avere chiarezza sul rapporto che si crea tra il sacramento del matrimonio, che determina la vocazione dei coniugi, e l'essere ordinati diaconi rispondendo a una complementare ma distinta vocazione. La tesi di fondo del volume si riassume nell'affermazione che la specificità della vocazione matrimoniale consiste nell'introdurre in una dimensione nuova le esigenze di santità proprie della vocazione al diaconato. La reciprocità delle due dimensioni, quella ministeriale e quella sponsale, è apportatrice e fonte di benefici per la comune vocazione ministeriale e per la sua testimonianza nella società.
In questo secondo saggio l'autore esplora ancora più a fondo il tema dell'Amore per l'altro, quell'Amore incondizionato e sincero che Gesù ha insegnato con l'esempio della sua stessa vita. Pagine che fanno capire l'importanza dell'Amore come sentimento cardine non solo della propria vita, ma anche e soprattutto della realtà comunitaria, che deve dimostrare la propria capacità di essere solidale con chi è più debole.
La partecipazione "soffre le doglie del parto", ma nonostante tutte le difficoltà, tende a riapparire in forme nuove e inedite. Consola il fatto che per attecchire non ha bisogno di grandi eventi, ma di ordinaria semplicità. Riprende vita nelle pieghe del quotidiano. Rinasce grazie all'intuizione o alla tenacia di persone che credono nella comunità. Il lavoro è compimento continuo ed è il modo abituale con cui ciascuno partecipa alla vita sociale. Pensare alla partecipazione come alla fioritura dell'umano consente di umanizzare i processi e i percorsi comunitari.
L'ascesi cristiana descritta attraverso gli apoftegmi dei Padri del deserto ha un'eco tale che non cessa di raggiungerci ancora oggi. Così, la Parola di Dio, attraverso la voce di questi santi anacoreti, ci illumina e ci colpisce inaspettatamente con una verità profonda e stringente. Detti e sentenze che sono scaturite dall'esperienza spirituale e umana della pratica ascetica dei santi padri del deserto, per confortare un'umanità sofferente.
Il tema del desiderio ha assunto oggi un ruolo importante per la comprensione dell'uomo; ma anche per i pensatori medievali il desiderio costituiva un elemento centrale nella definizione dell'umano, sebbene le categorie utilizzate possano sembrare molto distanti dalle nostre. Questo libro percorre la produzione teologica di Bonaventura da Bagnoregio (T 1274) per mostrare il ruolo importante del desiderio nella visione antropologica del dottore serafico. La spiritualità e il pensiero francescani, infatti, sono sin dall'origine orientati a sottolineare il versante affettivo dell'interiorità, cogliendo il desiderio e l'amore come tratti distintivi della nostra natura fatta a immagine e somiglianza del creatore e redentore.
In questa enciclica, papa Francesco vuole invitarci a meditare e riflettere sulla devozione al Sacro Cuore di Gesù. Evidenzia l'importanza simbolica del cuore, dal punto di vista biblico e dal punto di vista culturale; mostra come le parole e i gesti di Gesù siano frutto del suo cuore, cioè del suo desiderio di comunione nell'amore. Attraverso le esperienze mistiche di San Francesco di Sales e di Santa Margherita Maria Alacoque appare chiaro che tale venerazione richiama il lato sensibile, corporeo, storico di ogni esperienza di fede e di preghiera, rivelando nello stesso tempo la base spirituale delle precedenti encicliche di papa Francesco.
Inaudita e ingannevole è la presenza di Dioniso, il nemico dei tessitori, il dio che scioglie e dissolve, «la cui manifestazione trascina gli umani alla pazzia». Attraverso pagine dense e affascinanti, Otto ci conduce alla scoperta di un dio straordinario, e, come già Nietzsche prima di lui, si fa esegeta della complessità dionisiaca per cristallizzare quell'irriducibile singolarità che è stata la forma greca del divino. Da semplice opposto della ragione, l'irrazionale assume nella lettura di Otto l'aspetto di Dioniso stesso, in cui la contraddizione è duplicità sensibile e piena di senso. E in quella che emerge come tesi portante, fra le più sorprendenti, del libro, Dioniso si rivela un dio genuinamente greco - non proveniente dall'Asia Minore come spesso ipotizzato -, dunque piena espressione di quel «divino grecamente sperimentato» che, secondo Otto, rappresenta «un'eccezione nella storia dell'umanità».
Dodicesimo della collana, questo volumetto affianca due racconti collegati al tema del Natale, uno appartenente alla letteratura del passato e uno, invece, contemporaneo e inedito. Siamo all'inizio del Novecento: un dicembre di guerra e di malinconia, nel quale il Bambino non può occuparsi di portare doni ai poveri, impegnato - mente Elia alla sorellina - a consegnare coperte di lana ai soldati in trincea. Ma sulla Terra rimangono gli uomini, i bambini specialmente: la loro capacità di desiderare la gioia, nonostante tutto, scavalca la Storia, la diffidenza e la solitudine per creare nuovi legami. In capo a un secolo eccoci invece di fronte a un'umanità agiata e sfiorita, priva di una direzione comune. Gente schiacciata dal peso monetario delle cose, infastidita dallo scarto, pervasa dal senso di un qualcosa che cade sprecato, calpestato. Eppure, al di sotto di questa patina greve, brilla un istinto che non si può del tutto spegnere: quello di portare insieme un carico; di condividere, almeno per un istante, un significato. L'accostamento fra ieri e oggi stempera e rimarca insieme le contraddizioni della festa, portatrice di "un gelo / più caldo del calore di giugno, di una bellezza / più bella di quanto il mondo possa mostrare", come recita la poesia di Christina Rossetti in apertura.
L’autore presenta in questo libro una completa sintesi di quanto ha predicato e insegnato per anni ed anche pubblicato in opere precedenti sul tema dell’Eucarestia.
Nella prima parte sviluppa i temi più dottrinali del sacramento e si richiama all’enciclica di Paolo VI “Eucharisticum Mysterium” e all’Esortazione post sinodale di Benedetto XVI “Sacramentum Caritatis”.
Nella seconda parte offre suggerimenti pastorali e di comportamento.
Nella terza parte svolge un excursus storico dagli Apostoli al Concilio Vaticano II fino al pensiero degli ultimi Arcivescovi della Diocesi di Milano.
Durante l'allestimento del presepe, una statuina inizialmente trascurata viene riscoperta nel suo vero significato e collocata accanto alla capanna, diventando un simbolo di stupore e contemplazione. Con l'aiuto del nonno, tre fratellini imparano che il vero spirito del Natale non risiede nei doni materiali, ma nella meraviglia per la nascita di Gesù e nella capacità di fermarsi a riscoprire l'amore nascosto nelle relazioni e nei piccoli gesti quotidiani.
Monaco 1938: una data entrata nell'immaginario collettivo come sinonimo della capitolazione delle democrazie europee di fronte al totalitarismo nazista. Sperando di salvare la pace, Gran Bretagna e Francia, con la mediazione di Mussolini, cedettero a Hitler i Sudeti, non accorgendosi di compiere il passo decisivo verso l'abisso della Seconda guerra mondiale. L'unico a comprendere la vera natura dell'accordo fu Churchill, che dichiarò: «Hanno scelto il disonore per evitare la guerra, avranno il disonore e la guerra». L'invasione russa dell'Ucraina ha riportato di estrema attualità la Conferenza di Monaco, anche se il racconto e l'interpretazione seguono l'onda dell'emozione e dimenticano il reale contesto storico. Maurizio Serra, al termine di una lunga indagine negli archivi di tutt'Europa, ci restituisce la storia autentica dell'evento che ha cambiato il mondo, chiarendo, alla luce di nuovi documenti, il ruolo di Mussolini, che a quel tempo non era ancora appiattito sulle posizioni del Terzo Reich. Consapevole delle debolezze del suo esercito e che le ambizioni naziste non corrispondessero agli interessi italiani, il duce voleva evitare il conflitto, sondare le reazioni delle democrazie e, al tempo stesso, concedere spazio al progetto tedesco enunciato, che Hitler però smentirà entrando a Praga nel marzo 1939. Interessante notare come si mossero Roosevelt e Stalin, assenti alla conferenza: Monaco stava anche preparando il futuro patto tedesco-sovietico per la spartizione della Polonia. Una storia ricca di aneddoti e rivelazioni, a partire dalle origini, il 1918, e fino alle catastrofiche conseguenze. Serra tratteggia, con la maestria che lo contraddistingue, i ritratti dei quattro attori principali (Hitler, Mussolini, Chamberlain, Daladier) e dei protagonisti dietro le quinte.