Bachelard si è confrontato, nel corso della sua lunga carriera, con le principali tappe della rivoluzione scientifica che ha caratterizzato la fisica del Novecento, dedicando a esse specifiche opere. Il presente volume riflette filosoficamente sulla relatività, sulla sua capacità di trasformare la tradizionale immagine del cosmo e della storia della scienza. Bachelard mostra come la teoria di Einstein, confrontandosi con quella di Newton, abbia causato la crisi della fede nella definitività di qualsiasi forma di sapere, compreso quello scientifico. Il valore induttivo della relatività è un testo di grande importanza storica e filosofica che getta luce sulla prima fase della lunga avventura intellettuale bachelardiana.
Il mistero più doloroso della storia italiana trova finalmente una spiegazione. A quarant'anni dalla sparizione di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori, non esiste una «verità» riconosciuta. Ilario Martella, incaricato all'epoca di indagare sull'attentato a papa Giovanni Paolo II del 1981 e, in prima battuta, sulle sparizioni di Emanuela e Mirella del 1983, inequivocabilmente legate ai fatti di piazza San Pietro, si propone oggi di ripercorrere la vicenda dal principio. Smontate tutte le false piste spuntate in epoche più recenti, giunge all'unica soluzione possibile: i due casi fanno parte di un unico disegno criminale, di una gigantesca e articolata operazione di distrazione di massa compiuta da uno dei servizi segreti più efficienti e famigerati della Guerra fredda: la Stasi tedesca. Armato di una ricca documentazione, divenuta lentamente accessibile solo dopo la caduta della cortina di ferro, l'autore ricostruisce i dettagli di un'operazione spionistica di altissimo livello, nata per sviare l'attenzione pubblica dalle indagini che, partendo dall'attentato al papa, avevano aperto la celebre «pista bulgara». Lo stesso Giovanni Paolo II, in visita alla sua famiglia, definì il rapimento di Emanuela «un intrigo internazionale»: dopo quarant'anni, questo libro finalmente ricostruisce perché.
Quando un prezzo è "giusto"? Sono davvero possibili un turismo responsabile e un commercio equo e solidale? Il successo del consumo etico si fonda su un'illusoria critica al capitalismo, in quanto alimenta lo stesso ordine che cerca di correggere: non tiene conto che il mercato rifiuta e divora ogni norma morale; promuove ingenuamente comportamenti "virtuosi" contro meccanismi economici predatori; esalta l'individuo e il suo presunto controllo assoluto sul mondo. Con la sua tendenza al calcolo, il consumo etico contribuisce al trionfo della forma che il mercato impone al mondo: la quantità, il numero, la merce. Estelle Ferrarese svela le ombre di uno stile di vita che, pur essendo attento agli altri e all'ambiente, spera di salvare il pianeta senza impegnarsi politicamente.
Maria Goretti, Nennolina Meo, Rolando Rivi, Domenico Savio, Bernadette Soubirous, Luigi Gonzaga, Benedetta Bianchi Porro, Maria Montserrat Grases García, Gerando Maiella, Giacinta e Francesco di Fatima: dieci brevi profili esistenziali di giovani che la Chiesa ha proposto o desidera proporre a modello.
Dieci “premi nobel” dell’amore per l’Aaltro, cioè per Dio e per gli uomini. Sono giovani di epoche diverse che tuttavia possono parlare ai giovani del nostro tempo, se solo vorranno ascoltarli. Giovani felici perché uniti a Dio. Giovani che non conoscono la tristezza esistenziale perché hanno compreso il senso della vita.
Le loro vite dimostrano che aveva ragione Léon Bloy: «L’unica vera tristezza è non essere santi».
Con una Prefazione di Angelo Comastri.
Calogero D’Ugo, sacerdote dell’arcidiocesi di Palermo. Dopo gli studi in Storia e Filosofia, ha conseguito il dottorato in Teologia con specializzazione in Dottrina sociale della Chiesa. Per un quinquennio è stato vicario episcopale dell’arcidiocesi di Palermo e per dodici anni ha diretto la Scuola di formazione socio-politica. Dal 2007 è parroco della Parrocchia del SS. Crocifisso di Belmonte. Membro dell’Osservatorio Internazionale Card. Van Thuân sulla Dottrina sociale della Chiesa. Ha pubblicato saggi e diversi articoli di Storia della Dottrina sociale della Chiesa.
L'escatologia del '900 ha approfondito l'antico articolo di fede nella risurrezione della carne ripensando il Definitivo cristologico in quanto compimento, al tempo stesso, della vicenda storica collettiva e di quella
individuale. Attraverso un percorso selettivo tra i diversi autori, il testo fa emergere il possibile rimando dell'escatologia contemporanea a un approdo, almeno parzialmente, unificante, indicando il «mistero della
trasformazione», profeticamente intravisto da Paolo in 1Cor15,51, come fondamentale ai fini del rinnovamento della prospettiva escatologica recepta.
Con il termine "anima" la teologia cristiana, riprendendo alcune acquisizioni della cultura biblica e della filosofia greca, ha voluto salvaguardare l'identità singolare dell'essere umano e la sua destinazione a superare la morte. Negli ultimi decenni, alcuni orientamenti delle neuroscienze hanno invece ritenuto che anche la dimensione "spirituale" degli esseri umani sarebbe espressione di processi neuronali. Il libro si confronta con questi orientamenti per verificare se quanto la tradizione ci ha lasciato in eredità sia da abbandonare o non piuttosto da interpretare come utile strumento per riaffermare l'originalità dell'essere umano tra i viventi. L'obiettivo che l'autore si prefigge è anzitutto metodologico: di fronte al fenomeno umano qual è la spiegazione che meglio corrisponde all'aspirazione al trascendimento che anche la cultura e la tecnica testimoniano? Il confronto si sviluppa a partire dai grandi pensatori del passato - in particolare Tommaso d'Aquino - e dalla ricerca esegetica attuale.
Scrivere una storia d'Italia prima che Cesare passasse il Rubicone e Augusto realizzasse la pax romana può sembrare un'impresa azzardata. Fino alla battaglia di Sentino e alla vittoria su Pirro, infatti, Roma non aveva ancora un ruolo predominante nel Mediterraneo e la ricostruzione di una storia della nostra penisola è stata tentata solo raramente. In realtà, molto ci sarebbe da dire su questi secoli poco esplorati, ricchi di testimonianze che riecheggiano ancora oggi. Dalle leggende su Enea e Diomede, che riportano ai secoli attorno al Mille a.C., alle imprese dell'etrusco Tarconte o a Servio Tullio, il sesto re di Roma, alle gesta di personaggi storici come Furio Camillo, Dionigi il Grande di Siracusa o Annibale, protagonista dell'ultimo disperato tentativo di fermare l'avanzata romana. È in questa cornice che prendono vita le vicende dei popoli italici e delle loro imprese mediterranee, che suggeriscono come la storia del nostro paese sia tanto complessa quanto interconnessa. Valerio Massimo Manfredi e Luigi Malnati tornano a raccontare insieme la Storia in una nuova veste, con un approccio sia da storici dell'antichità che da scrupolosi archeologi. Un viaggio alla scoperta della nostra penisola prima del dominio romano, un racconto che fa luce su un'epoca ancora poco indagata, che rivela come l'idea di unitarietà geografica sia in realtà molto più antica di quanto pensassimo.
"Tutto il mondo è un palcoscenico," dichiara il malinconico Jacques nella commedia di Shakespeare Come vi piace. Oggi è più vero che mai: un gruppo di demagoghi occupa ormai da anni il palcoscenico mondiale. Sono performer brillanti, capaci di catturare il pubblico grazie a carisma e doti retoriche fuori dal comune. Ma come ci riescono? Con gli strumenti della sociologia, Richard Sennett esplora le dinamiche complesse e spesso contraddittorie della performance in vari contesti sociali - nella vita, nell'arte e nella politica - partendo dalla inquietante constatazione che il demagogo condivide con il ballerino e il musicista lo stesso regno non verbale di gesti, illuminazione, costumi e scenografie. Allo stesso modo, nei ruoli e nei riti della vita quotidiana anche noi oltrepassiamo spesso il confine della recitazione, in forme che possono essere sublimi o terribili, repressive o liberatorie. Ad ogni pagina La società del palcoscenico ci invita a riflettere su come la performance possa essere un mezzo di espressione personale e collettivo e un veicolo di trasformazione sociale e culturale, e come, quindi, le arti performative siano strettamente interconnesse al destino pubblico della società. Muovendosi tra diverse scuole di pensiero, e attingendo al suo passato da violoncellista professionista, Sennett ci restituisce una prospettiva critica, ma non pessimista, della performance, in una visione unica e stimolante, capace di ispirare artisti, studiosi e appassionati, e offre un'interpretazione della messa in scena, in tutte le sue forme, come arte squisitamente ambigua. Con la sua analisi del ruolo della performance nella vita quotidiana, nell'arte e nella politica, Richard Sennett parla con forza delle nostre necessità attuali e ci offre gli strumenti per difenderci dalla degradazione dello spazio sociale pubblico e dal fascino ambiguo dei demagoghi.
Dal desiderio di accompagnare la famiglia in un tempo abitato dalla Parola e dalla vita della comunità cristiana nasce il sussidio-calendario InFamiglia. Attraverso alcuni suggerimenti, tutto il quotidiano potrà lasciarsi plasmare dall’incontro con il Signore Gesù. Nell’anno in cui la proposta dell’Acr invita a vivere l’originalità dei carismi di ciascuno attraverso il mondo del cinema, questo sussidio rappresenta un’opportunità per tutta la famiglia di scoprire la bellezza che si cela in ogni parte, un ruolo particolare che Dio ha pensato per ciascuno.
"L'oltrepassamento della metafisica" e "L'essenza del nichilismo" sono due opere heideggeriane scritte tra il 1938 e il 1948. I due testi raccolti in questo volume, pur non essendo né temporalmente né formalmente accomunabili, portano avanti la medesima tesi da due diversi punti di vista. Per il filosofo tedesco, infatti, all'interno della storia dell'essere la metafisica ricopre un ruolo fondativo, ponendosi all'origine del nichilismo. Se da una parte la metafisica è l'assenza dell'essere dal pensiero occidentale moderno, dall'altra la ricaduta del nichilismo è il superamento della metafisica verso una nuova ontologia.
«Questo libro non è una grammatica (descrittiva o normativa) dell’ebraico biblico». Con queste parole inizia il percorso di studio e di ricerca delle strutture linguistiche dell’ebraico biblico proposto nella Lingua del Santuario. Il primo volume contiene ventidue lezioni, corrispondenti alle lettere dell’alfabeto ebraico, concepite come un dialogo graduale e progressivo tra maestro e discepolo per camminare insieme, spalla a spalla, in cerca di ciò che è più rilevante nello studio e nella comprensione della lingua della Bibbia ebraica. Il percorso proposto dedica otto lezioni su ventidue all’analisi sintattica e alla linguistica testuale (testo narrativo, testo poetico) per fare emergere le strutture specifiche dell’ebraico biblico, il cui studio non può e non deve essere ridotto, come spesso avviene nelle grammatiche normative, a una analisi del sistema di scrittura, della fonetica e della morfologia nominale e verbale.
Note sull'autore
Gianpaolo Anderlini si occupa da oltre quarant’anni di poesia e di studi sull’ebraismo. Segue e coordina, inoltre, le attività di alcune scuole di lingua e cultura ebraica. Ha pubblicato, tra gli altri, Tu mi hai rapito il cuore. Eros, amore e sessualità nella Bibbia ebraica (2014), Qabbalàt Shabbat. Meditazione sui salmi del sabato (2017) e Io sono tuo, salvami! Commento al Salmo 119 (2022). Per EDB ha recentemente pubblicato I quindici gradini (2024).