In occasione del 13° centenario del Primo Concilio di Nicea, un libro accessibile anche ai neofiti che racconta la storia dei concili ecumenici che hanno definito la dottrina cristiana e risolto controversie teologiche. Dal Concilio di Nicea I (325) alla definizione della divinità di Cristo, fino a quelli successivi come Costantinopoli I, Efeso, Calcedonia, Trento, Vaticano I e Vaticano II, il libro di Alberto Guasco esplora come la Chiesa abbia adattato la fede al contesto storico, mostrando il percorso che ha portato alla cristianità odierna.
Il Concilio Ecumenico è un avvenimento tanto importante quanto raro nella storia della Chiesa. Questo libro è una presentazione divulgativa e concisa, ma sorprendentemente completa, dei protagonisti e dei risultati dei venti Concili tenutisi negli ultimi duemila anni. Ciascuno di questi Concili, anche i meno importanti, è stata una vera e propria pietra miliare nella storia della vita cristiana. Le loro vicende condensano le dispute dottrinali, le questioni morali e i problemi disciplinari che hanno costituito le inseparabili componenti umane del progresso e della decadenza della cristianità. In un certo senso la storia di questi grandi Concili e la storia stessa della Cristianità. Troppo spesso la storia dei Concili si è ridotta a un arido elenco di nomi, date e oscure dispute teologiche. Questo libro ricostruisce i singoli contesti nei quali si svolsero e riflette sulle conseguenze che ha avito sulla società del tempo. In uno sfondo vibrante di vivaci personalità, meschine questioni, intrighi machiavellici, minacce e violenze, procede la narrazione degli avvenimenti e degli argomenti, pieni di interesse, spesso complessi, talvolta ridicoli, che ne sono risultati. Competa ogni Concilio il sommario delle decisioni prese e la loro prospettiva storica.
I libri per la canonizzazione di Carlo Acutis. «Con quest'opera, il lettore è chiamato a compiere un itinerario in Dio, lo stesso fatto da Carlo. Vi è l'invito a riscoprire la tenerezza di Dio, il Suo amore infinito per le creature e la Sua compassionevole determinazione a salvare tutti, senza esclusioni. Inoltre, c'è la richiesta a guardare oltre la realtà quotidiana, a non assolutizzare ciò che accade nel mondo, ma a considerarlo alla luce della Provvidenza, che guida ogni cosa. Per questo motivo, questi testi hanno un valore speciale: aiutare il lettore a intraprendere un cammino di conversione, avvicinandosi a Cristo e ai Suoi insegnamenti per trovare in Lui la vera fonte di gioia e pace. Il lettore troverà spunti utili per rivedere la propria condotta alla luce del Vangelo, con una visione che mira alla salvezza integrale, che si compirà pienamente nell'Aldilà. Per partecipare attivamente a questo percorso spirituale, è fondamentale essere disposti a mettere in discussione sé stessi, a rivedere le certezze e le sicurezze sbagliate. [] Chi è disposto ad ascoltare lo Spirito Santo, che parla in modi inattesi, troverà in questi appunti occasioni per riflettere e meditare, avvicinandosi sempre di più a Cristo, l'incontro con il quale trasformerà radicalmente la sua vita, proiettandola verso l'Eternità». Prendendo ispirazione da appunti, meditazioni e riflessioni su vari testi della letteratura ascetica e mistica cristiana trovati nel computer di Carlo, sui quali egli si formava e approfondiva la fede, questo volume offre una rilettura su come imitare Cristo alla luce della vita e delle parole del giovane santo Carlo Acutis, un ragazzo che ha vissuto un'esistenza del tutto originale, unito a Dio fino all'ultimo istante della sua vita.
Dal testo:
"Cari fratelli e sorelle, lo Spirito Santo ci animi in questa Quaresima nell’ascesa con Gesù, per fare esperienza del suo splendore divino e così, rafforzati nella fede, proseguire insieme il cammino con Lui, gloria del suo popolo e luce delle genti".
Impressionato dall'affemazione del cardinale e vescovo veronese Agostino Valier che sui settant'anni poteva affermare di scrivere per non smettere d'essere storico, se è lecito minimum componere maximo, anche il sottoscritto, avendo potuto leggere e tradurre l'opera sul Giubileo 1600, ne ha voluto seguire l'esempio, inserendo inoltre la vicenda narrata dal Valier dopo un'ampia introduzione sui giubilei precedenti dal 1300 all'inizio del periodo barocco.
Ne è risultato un insieme certo non omogeneo, e inoltre, per procedere insieme e presentare in contemporanea il testo latino e la traduzione italiana a a fronte e per giunta volendo accompagnare quest'ultima con un numero di note che facesse meglio intendere le vicende e i personaggi presenti, non potendo suddividere le note per capitoli, sono state accorpate insieme alla fine del testo, moltiplicando in tal modo la fatica del lettore, cosa di cui ci si scusa.
In ogni caso il lettore, se lo vorrà, avrà il vantaggio di rinverdire il proprio latino e di inerirsi almeno parzialmente in quella tradizione che dal primo giubileo del 1300 conduce fino al giubileo della speranza 2025.
Il volume ricostruisce l'atteggiamento della Chiesa valdese verso il riformismo religioso cattolico nel primo Novecento, principalmente attraverso l'esame delle riviste valdesi. Ne emergono l'importanza che la questione del modernismo rivestì nell'ambiente valdese e per l'intero evangelismo italiano e la polarizzazione della maggioranza dei protagonisti intorno a due opzioni divergenti: il sostegno ai tentativi dei modernisti di riformare la Chiesa cattolica dall'interno; e la sollecitazione rivolta ai modernisti ad abbandonare la Chiesa di Roma, considerata irriformabile dopo la condanna del modernismo da parte di Pio X, e a aderire a una delle Chiese evangeliche. Spicca tra l'altro l'identificazione dell'autore di un articolo pseudonimo sui rapporti tra protestanti e modernisti, fino a oggi infondatamente attribuito al celebre modernista Ernesto Buonaiuti, che ora induce a ridatare i rapporti tra lo stesso Buonaiuti e gli ambienti evangelici. Nell'insieme il volume offre un apporto alla comprensione della storia religiosa contemporanea e delle relazioni tra le Chiese cristiane, che, anche grazie all'esperienza del modernismo, in quegli anni si andavano faticosamente aprendo alla prospettiva dell'ecumenismo.
Il profeta è una figura ben definita nelle sue capacità e nel suo ruolo sociale in molte civiltà antiche e permane nel suo significato attraverso le religioni. In senso traslato il linguaggio ordinario, e con un senso positivo, lo riferisce a chi solleva lo sguardo oltre il presente ed è capace di vedere ciò che i più non colgono. Questo è sintomo del possibile valore permanente di questa figura, non nel senso più noto di prevedere e predire il futuro, ma di coscienza vigile e critica di una comunità, partecipe della sua storia anche se non in una posizione di potere. Attraverso una ricognizione della figura del profeta nelle civiltà antiche, con lo sguardo soprattutto al contesto ebraico, e una riflessione sul possibile significato attuale di questa figura, ispirata da interpretazioni filosofiche del Novecento, soprattutto Martin Buber, questo volume vuole mettere a fuoco il valore che la figura del profeta ha all'incrocio di religione e politica. Figura non riconducibile all'una o all'altra sfera, ma che, in quanto voce che parla in nome di Dio, si costituisce misura di entrambe. E modello di una presenza pubblica che sollecita la propria comunità ad operare responsabilmente nella storia piuttosto che attendere un destino predetto ed ineluttabile.
Bonifacio è una figura centrale dell'Alto Medioevo, annoverato tra i padri fondatori dell'Europa per la sua instancabile opera di conversione della Germania al cristianesimo e il consolidamento dei legami tra Papato e potere Franco. Questo libro, narrativo e storico, ripercorre la sua straordinaria vita attraverso i carteggi originali, rivelando gli aspetti più umani e spirituali del santo, fino al sacrificio estremo del martirio. Con geniale intuizione Bonifacio realizzò il concetto di "acculturazione" e "inculturazione" presso i popoli ai quali predicò il Vangelo, uno snodo decisivo per la nascita di una nuova identità culturale e geopolitica europea, tra Tardo Antico e Alto Medioevo. Un tributo a una figura straordinaria, che unisce la dimensione umana e spirituale alla profonda influenza dell'evoluzione del pensiero monastico e religioso, capace di plasmare il cuore del Medioevo e la cultura del nostro continente.
Carlo Acutis, un ragazzo come tanti, ma con uno sguardo rivolto all'eternità. Appassionato di informatica e innamorato dell'Eucaristia, ha vissuto la sua breve vita con un'intensità straordinaria, trasformando la quotidianità in un cammino verso la santità. In queste pagine, scoprirai la storia di un giovane che ha saputo unire fede e tecnologia, usando il web per diffondere il Vangelo e testimoniando con gioia l'amore di Dio. è il primo santo della generazione digitale, un esempio di come la santità sia possibile anche nel nostro tempo. Un libro che ispira, commuove e invita a guardare oltre, per scoprire che la felicità vera si trova nel donarsi agli altri e nel vivere con Dio ogni momento della propria vita.
Il primo vangelo, quello di Marco, termina con queste parole: Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato (Mc 16,15-16). Lo stesso comando è ripetuto da Matteo (Mt 28,19) e in modo diverso da Luca (Lc 24,47). Questo ambizioso programma andava incontro a numerose difficoltà. Anzitutto pochi ebrei accettavano l'idea che Gesù fosse il Messia aspettato e desiderato. Per molti di essi, divenuti seguaci di Gesù, l'apertura al mondo politeista (gentile) creava molte difficoltà, specialmente l'abolizione dell'osservanza della Legge mosaica. Per i pagani la fede in Cristo, Figlio di Dio, morto crocifisso come un criminale, era ancora più assurda. Paolo coglie in modo radicale la sua predicazione: noi predichiamo Cristo crocifisso, scandalo per i Giudei, stoltezza per i pagani. Questa nuova religione che è stata contrastata in tanti modi, anche con la persecuzione cruenta, lentamente è diventata quella degli imperatori e della quasi totalità degli abitanti dell'impero romano. Come è stato possibile questo fenomeno? Queste pagine cercano di rispondere a questa domanda.
La stretta relazione di unione di Cristo col Padre (Gv 10,30), concretizzata nel fare la sua volontà (Gv 6,38), ha mostrato che Dio non è un atto puro, un motore immobile, un essere inaccessibile, né una realtà immanente alla natura, o una potenza cui rivolgersi per ottenere qualche beneficio, ma è Padre che ama l'uomo (1Gv 4,8) e lo cerca per essere uno con lui. La pienezza della persona si realizza mediante l'unione con Dio. Ciò non significa affondare nell'oceano anonimo del divino, ma vivere un'unità in cui Dio e l'uomo restano se stessi e tuttavia diventano pienamente una cosa sola. Cristo, parlando del Padre e profetizzando la venuta dello Spirito Santo, ha rivelato che Dio è una Trinità di persone, la cui essenza è la relazione di comunione, così forte da realizzare l'unità delle tre Persone in un solo Dio. Il Padre è essere per, il Figlio è essere da e lo Spirito Santo è essere con. Questa relazione manifesta l'essenza intima della persona, che è essere in relazione. Come immagine della Trinità, la persona esiste per l'altro, dipende dall'altro e si realizza con l'altro. Dice Ratzinger che il concetto di relazionalità è rivoluzionario: La categoria della relazionalità assurge a criterio originale dell'essere. Ciò produce l'unità nella diversità come legge di ogni esistenza umana.