Meister Eckhart (1260-1328) porta a compimento quella sintesi tra filosofia greca ed esperienza evangelica che costituisce forse l'espressione più alta della spiritualità cristiana. I Sermoni, con i quali ha inizio la lingua letteraria tedesca, contengono l'essenziale del suo insegnamento. L'opera raccoglie 104 sermoni, costituendosi come fonte di approfondimento spirituale e, al contempo, di conoscenza filosofica. Come infatti viene precisato nell'ampia introduzione di Marco Vannini, uno dei massimi esperti di Eckhart in Italia, non si può nettamente distinguere nell'insegnamento del religioso tedesco tra mistica e filosofia: l'inizio della fede è qui anche l'inizio della sapienza.
Capolavoro di Aelredo di Rievaulx sull'amicizia spirituale, che nasce dal bisogno di amare e di essere amati, esperienza centrale nella vita che matura e cresce alla scuola di Gesù. Il genere letterario scelto dall'autore è quello del dialogo, suddiviso in tre "libri": il primo tratta della natura e dell'origine dell'amicizia, il secondo presenta i suoi vantaggi e i suoi limiti, l'ultimo illustra la scelta degli amici e la pratica dell'amicizia."Non appena lo si è letto viene voglia di rileggerlo", era scritto sulla tomba di Aelredo. Tutti coloro che hanno compreso come la relazione interpersonale sia il centro della vita, della morale e dell'esperienza spirituale, troveranno di che nutrirsi abbondantemente e con gioia in queste pagine del XII secolo, che nulla hanno perduto della loro freschezza.
Opera, in due volumi, di ampio respiro e di altissimo valore esegetico, l'unica dedicata dal vescovo di Milano a un libro del Nuovo Testamento. Edizione bilingue latino-italiano.
La selezione dei testi, ricavata con sapiente intuito dalle numerossime opere di sant'Agostino, l'ampia introduzione, i commenti che precedono i singoli capitoli, tutto il corredo d'informazioni che aprono e chiudono la raccolta, sono opera di un appassionato e profondo conoscitore del vescovo d'Ippona, padre Agostino Trapè. È stato anche il suo "canto del cigno": quando si spense improvvisamente, il 14 giugno 1987, padre Trapè aveva appena concluso quest'ultima fatica, corollario amoroso d'una intensa attività intellettuale. Questo libro è anche un omaggio alla sua memoria.
Il carme escatologico più enigmatico della tarda antichità. Il libro propone un affascinante viaggio nel mondo dell'escatologia cristiana tardo-antica, attraverso la lettura dell'anonimo carme a Flavio Felice sulla resurrezione dei morti e sul giudizio del signore, testo latino di incerta collocazione geografica databile tra v e vi secolo. Il carme traccia un percorso singolare dalle domande filosofico-religiose sulle origini della vita a quelle sulle realtà ultraterrene definitive, rappresentate con una vividezza di immagini e di percezioni sensoriali che anticipano la visionarietà icastica delle opere medievali.
Facilmente si arriva a toccare una esacerbata, continua violenza dentro e fuori la Chiesa. Violenza dovuta all'uso improprio o semplicemente eccessivo dei mezzi di comunicazione iper-veloci; violenza nell'incapacità di un ascolto sereno e oggettivo in diverse sedi, accompagnata, spesse volte, da assenza di spirito critico. Violenza nel continuo parlar male di tutti. Mettendoci alla scuola di Cipriano di Cartagine ci rendiamo conto di quanto siano belle e preziose Unità e Concordia nella comunità ecclesiale. Leggendo pagine lontane nel tempo desideriamo apprendere la passione per la comunione, e così stupirci nel vedere come Cipriano non sia solamente un uomo del passato: la ricchezza della dottrina, la profondità spirituale, gli appelli etico-operativi che presenta possono interrogare anche la Chiesa di oggi, costituendo per essa un grande patrimonio.
Tommaso da Olera (1563-1631), bergamasco, frate cappuccino questuante per quarantasei anni (Verona, Vicenza, Rovereto e Innsbruck). In cambio di quanto riceveva, regalava consigli e preghiere. Dotato di doni profetici, fu direttore di anime (pur non essendo sacerdote), anche attraverso lettere, e ricercato da vescovi e principi. Per obbedienza scrisse le sue considerazioni mistiche pubblicate postume nel 1682. Papa Giovanni XXIII, suo conterraneo, sul letto di morte (giugno 1963) si faceva leggere dal segretario, monsignor Loris Capovilla, qualche pagina di questi scritti, e ne parlava con i visitatori. Beatificato a Bergamo nel 2013. I suoi Scritti sono stati recentemente ristampati in edizione critica in quattro volumi (ed. Morcelliana). Il presente libro, dopo una breve cronologia del beato Tommaso, ne raccoglie il pensiero in 850 voci, accompagnate da una breve riflessione, per meglio conoscere il suo modo di considerare la vita, talora assai diverso da quello dei nostri giorni.
Raccolta di testimonianze scritturistiche a dimostrazione che la storia della salvezza e la realizzazione progressiva di una serie ininterrotta di profezie divine.
Il libro
L’opera di Hamman, che viene qui presentata per la prima volta in traduzione italiana, ha il merito indubbio di offrire un panorama sintetico, vivace, accessibile al grande pubblico, di coloro che comunemente vengono designati con il nome di "Padri della Chiesa» e che, con un'accezione più ampia del termine, sono costituiti dagli scrittori che hanno illustrato la letteratura cristiana antica dei primi secoli della nostra era... Il lavoro di Hamman offre un ampio ventaglio di autori, fino a Giovanni Damasceno, esaminati non solo da un punto di vista letterario, ma anche nel loro contesto storico e geografico. Inoltre, e questo è un altro pregio del presente libro, il discorso è arricchito da una scelta antologica di numerosi passi, alcuni dei quali poco noti al di fuori dell'ambito degli specialisti, che forniscono una documentazione assai utile per una conoscenza più diretta e concreta degli scrittori e dei temi di volta in volta presi in considerazione... Il libro di Hamman è senz'altro uno strumento utile e didatticamente efficace per introdurre lo studio dei Padri della Chiesa. Con tono appassionato, vivo entusiasmo e stile talora immaginifico il nostro autore attira l'attenzione del lettore coinvolgendolo nella trama del proprio discorso, proponendogli piste di ricerca e stimolandolo ad approfondire la personale riflessione (SERGIO ZINCONE)
Nella nostra cultura quando si parla di virtù si pensa a una serie di azioni circoscritte e legate a un particolare atteggiamento; in realtà le virtù sono l'ambiente vitale in cui la persona cresce. Le virtù si richiamano, si collegano, ciascuna di esse si nutre dell'altra e opera mediante l'altra. In questa ottica è molto interessante e preziosa questa antologia che ripercorre - e non potrebbe essere diversamente - l'esperienza umana e spirituale del grande vescovo di Ippona, contrassegnata da una ricerca instancabile e sempre più intensa dell'Essenziale. Per questo Agostino è sempre attuale e la sua riflessione offre elementi di grande profondità e intensità.
Chi può negare l’esistenza dell’amore o dell’amicizia? Si tratta di sentimenti che gli uomini provano nel proprio cuore, non sono oggetti materiali, non sono visibili agli occhi, eppure questi non soltanto esistono, ma costituiscono la base strutturale delle relazioni umane.
Sant’Agostino in questo breve saggio spiega l’esistenza della fede nel cuore dell’uomo dove risiede la fiducia nelle cose divine, quelle che non si vedono.
<<Alcuni ritengono che la religione cristiana più che da accettare sia da deridere, per il fatto che in essa si richiede agli uomini una fede nelle cose che non si vedono, invece di mostrare cose che si possano vedere. Allora noi, (…) nonostante ciò dimostriamo alle menti umane che si deve credere anche in quelle cose che non si vedono. E queste sono innumerevoli proprio nell’animo nostro, che per natura è invisibile.>>
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BIOGRAFIA DI SANT’AGOSTINO: Agostino Aurelio nacque in Africa a Tagaste, nella Numidia (attualmente Souk Ahras in Algeria), il 13 novembre 354 da una famiglia di piccoli proprietari terrieri. Il padre Patrizio era pagano, mentre la madre Monica, era cristiana; Agostino era il primogenito di tre figli, fu lei a dargli un’educazione religiosa ma senza battezzarlo, come si usava allora, volendo attendere l’età matura. Eppure, dopo aver letto l’Ortensio di Cicerone, Agostino abbracciò la filosofia aderendo al manicheismo, Nel 371 prese in moglie una donna di Cartagine, dalla quale nacque, nel 372, il figlio Adeodato. Dopo aver avviato tre scuole a Tagaste, a Cartagine e a Roma, nel 387 si recò a Milano per occupare la cattedra di retorica. Qui conobbe Sant’Ambrogio, iniziò il suo cammino di fede cristiana e fu battezzato. Ritornò in Africa e, dopo la morte della madre, sì recò ad Ippona, dove venne ordinato sacerdote e vescovo. Mentre Ippona era assediata dai Vandali, nel 429 il Santo si ammalò gravemente. Morì il 28 agosto del 430 all’età di 76 anni. I suoi resti mortali furono portati a Cagliari poi traslati a Pavia, nella chiesa di San Pietro in Ciel d’Oro.
Le sue opere teologiche, mistiche, filosofiche e polemiche sono tutt’oggi oggetto di studio, Per il suo pensiero, racchiuso in numerosi saggi, ha meritato il titolo di Dottore della Chiesa,
«Ci auguriamo di aiutare i cristiani a situare nel quadro di una relazione con Dio quelle esperienze importanti che sono la malattia e la guarigione. Che cosa infatti rivelano della nostra condizione? Qual è la funzione positiva che esse possono svolgere nella prospettiva della nostra salvezza?».
Descrizione
Queste pagine pongono le basi di una teologia cristiana della malattia, della sofferenza, ma anche della guarigione e della salute. Jean-Claude Larchet realizza una sintesi formidabile e senza precedenti, basandosi sugli insegnamenti originali e fondanti degli antichi Padri della Chiesa, letti sul fondo della sacra Scrittura.
L’autore, filosofo e teologo francese, aspira a dischiudere o a richiamare quelle prospettive che possono aiutare l’uomo e la donna di oggi a comprendere in un’ottica spirituale la malattia e le diverse forme di sofferenza che vi sono collegate. Vuole altresì aiutare a comprendere il senso profondo delle terapie, dei modi di guarigione e della salute stessa, collocando tutto questo in una cornice più ampia di quella generalmente offerta dalla nostra civiltà, che è dominata dalla tecnica e da uno sguardo piattamente orizzontale sull’esistenza.