Partendo dal principio che esiste il nutrimento per il corpo e quello per lo spirito, don Francesco accompagna il lettore a nutrirsi della Parola di Dio, pane di festa, di pienezza e sapienza, a farne tesoro, a custodirla nel cuore e a ripeterla di continuo, giorno e notte. Un percorso di esercizi spirituali per tutti, da vivere e applicare nella vita quotidiana che si sviluppa in dieci capitoletti.
In occasione del decimo anniversario del sequestro del gesuita Paolo Dall'Oglio, che cadrà il 29 luglio 2023, questo volume è un tentativo di rilettura della sua figura, della sua storia, della sua riflessione sul dialogo interreligioso e sui rapporti fra Oriente e Occidente, nell'oggi di un mondo sempre più lacerato e frammentato, attraversato da quella "terza guerra mondiale a pezzi" di cui parla spesso papa Francesco. Riccardo Cristiano si concentra non sull'esito, dolorosamente non ancora appurato, della vicenda di Paolo Dall'Oglio, ma sulle motivazioni che lo indussero a recarsi a Raqqa (Siria), nel quartiere generale dell'Isis, da dove non fece più ritorno. Padre Dall'Oglio emerge come un credente che si è fatto avamposto della riconciliazione tra i figli di Abramo e anche tra loro e i «post-credenti», come lui stesso li definiva, lungo il cammino di Abramo.
Il testo è un "classico" della spiritualità medievale, scritto fra la fine del XII secolo e l'inizio del XIII, quasi certamente in un monastero benedettino e attribuito erroneamente a Bernardo di Chiaravalle. L'opera si propone di guidare l'uomo nella ricerca delle "cose necessarie", aiutandolo a discernere ciò che rende una vita saggia, rivolta alla ricerca di Dio, e rigettando tutto ciò che ostacola il cammino dell'uomo verso il suo vero fine. Nonostante il linguaggio e le immagini, talvolta lontane dalla nostra sensibilità, il testo ha nutrito per sette secoli generazioni di cristiani: sacerdoti, monaci e laici.
Un parroco (cinquantenne) e un suo parrocchiano (quasi ottantenne) si cimentano sulle dinamiche del divertimento fine a se stesso (che è una scelta) e quelle del cambiamento (che è un dono) illustrandone dapprima le predisposizioni d'animo facilitanti e successivamente le dinamiche misteriose e profonde. Il punto d'equilibrio è possibile trovarlo a partire dal riconoscere cosa è importante, prioritario e decisivo per la riuscita integrale della vita. La difficoltà a trovare tale equilibrio è accentuata dallo sbilanciamento dell'uomo d'oggi verso la dimensione "ludica" favorita da proposte, annunci, falsi profeti, suggestioni, culture che finiscono per ostacolare il percorso del vero cambiamento. I due autori, con il loro narrare intessuto di vissuti personali e di considerazioni oggettive, intendono condurre il lettore, con discrezione e garbo, alla conclusione che la "realtà" più grande è sempre quella del Regno di Dio. E chissà che così non si riesca, magari, a trovare "divertente" ... "lasciarsi convertire"!
Dall'esperienza pluridecennale di guida della Terra Santa dell'autrice, questa guida nasce con un intento pastorale ben preciso: vivere il pellegrinaggio in Terra Santa (sia portando la guida con se in pellegrinaggio e sia leggendola sulla poltrona di casa) con un afflato pastorale e spirituale. Vi sono infatti molti spunti di preghiera, riflessione e meditazione. La presenza dei Vangeli e della Via Crucis. L'apparato fotografico inedito completa la guida che si presenta davvero ben fatta in ogni suo aspetto.
"Piuttosto che chiederci se siamo capaci o se sia possibile il dialogo, dobbiamo dire che forse non abbiamo scelta. Se non siamo capaci, lo dobbiamo diventare, perché è urgente in quanto l'alternativa è la guerra. Dobbiamo trovare il modo di farlo, non solo per rimanere nella pace, ma anche per la fede cristiana. Se vogliamo essere fedeli alla fede cristiana, dobbiamo accettare che questo dialogo è cominciato prima di noi: è il dialogo di Dio col mondo. Nostro compito è partecipare a questo dialogo". (Fr. Adrien Candiard OP)
Restare fedeli all'idea originaria senza inutili rigidità e logoranti nostalgie. Il libro affronta il tema della sfida alla quale è sottoposta la fedeltà allo spirito fondativo di enti e associazioni. Tale fedeltà non può che essere creativa e dinamica se vuole affrontare l'inevitabile crisi che sempre segue il periodo della fondazione. Il discorso si articola seguendo tre nodi tematici: la creatività fedele, l'autocoscienza lucida dei propri limiti, il discernimento comunitario.
Shelley Rambo, una delle voci più fresche e innovative nell’ambito della ricerca teologica statunitense, indaga sul rapporto fra trauma e testimonianza alla luce di una teologia dello Spirito a confronto con le istanze del postmoderno.
Il volume critica con estrema lucidità i trionfalismi di una religione della “risurrezione facile”, in cui la morte è un immediato viatico verso la vita e le ferite del dolore vengono subito guarite e redente. Lo scandalo del trauma, in cui la sofferenza torna continuamente ad affacciarsi e costringe a uno stato di non-esistenza, è una sfida a ripensare ciò che veramente rimane, tra morte e vita: l’amore, di cui lo Spirito è difensore e testimone.
shelly Rambo è docente di teologia presso la Boston University School of Theology. Ha studiato nelle università di Princeton, Yale ed Emory, conseguendo in quest’ultima il dottorato nel 2004. Autrice di vari saggi sul rapporto tra i temi classici della fede cristiana e le moderne teorie sulla sofferenza traumatica, si interessa di estetica teologica, ermeneutica biblica e pneumatologia alla luce delle sfide del pensiero postmoderno.
"Questo è il senso della meditazione cristiana: imparare a incontrare la realtà a partire dall'armonia integrale di Cristo. Il risultato per noi è sorprendente, perché tutte le divisioni - corpo, spirito, uomo, donna, nero, bianco, vecchio, giovane - sono ricomposte in una persona e attraverso il potere della presenza in noi della persona di Gesù Cristo. La meditazione è imparare a essere sensibili e consapevoli della sua presenza dentro di noi. È questa presenza che ci insegna che ognuno di noi è reso una persona reale dalla potenza del suo amore. Se riusciamo a entrare in contatto con queste profondità dentro di noi, scopriamo che non siamo solo persone autonome e isolate. Ognuno di noi, in questo mistero di Cristo che abita nei nostri cuori, è chiamato ad amare e ad essere amato al di là di ogni divisione." (John Main). Introduzione di Laurence Freeman.
Un ritratto di Madeleine Delbrêl, mistica e poetessa della prima metà del Novecento, considerata una delle personalità spirituali più significative del XX secolo. Un libro che attraverso un intreccio di esperienze di vita e di fede esemplare ci avvicina a questa figura ammirevole. Il testo è corredato da schemi per la preghiera comunitaria a partire dai testi di Delbrêl.
La vita è come un cerchio tutto ritorna là dove era iniziato. Dopo aver scoperto di essere affetto dal Morbo di Parkinson, comunicatolo con un video alle famiglie della scuola in cui l'autore insegna, una marea di messaggi giungono come carezze e segni di condivisione. Essi si intrecciano con alcuni eventi della vita personale e in particolare con la scoperta di alcune "Dio-incidenze" che porteranno a fondare la onlus "Trust" V.A.M.P. valutazione e assistenza multispecialistica parkinson.Come un medico aiuta i suoi pazienti a guarire, l' insegnante ha in mano la vita degli studenti educandoli a tirare fuori il meglio per aiutarli a sognare di poter cambiare il mondo. Ciò si fa con le parole ma soprattutto con i fatti e la testimonianza, persino nella sofferenza vissuta con fede. Ora ha un nuovo alunno col quale confrontarsi tutti i giorni con uno sguardo nuovo sulla realtà: la malattia.
La Casa delle Ragazze è una struttura che si trova a Rimini, voluta da don Oreste Benzi per accogliere le vittime di tratta e sfruttamento sessuale, con l'aiuto di volontari che scelgono di condividere con loro la quotidianità, per tentare insieme di curare le ferite e illuminare la strada di un nuovo cammino. Tra i volontari c'è l'autrice di questo libro, che pagina dopo pagina ci coinvolge nel suo viaggio alla scoperta di un mondo sconosciuto. Con lei anche il lettore può entrare in questa casa dove vive un pezzo d'Africa che, attraverso vie travagliate, è approdato sulla penisola. Tra citazioni di Dante e Leopardi, l'autrice ci fa incontrare «storie, dubbi, cadute, certezze conquistate a fatica, domande senza risposta, e risposte diverse dalle consolidate certezze», sollevando il velo su un dramma che si consuma lungo le nostre strade, ma anche sulla vita che, tra mille difficoltà, può tornare a fiorire.