La Pira pensava che la pace di Israele e della Palestina, la pace di Gerusalemme e della Terra Santa non è una pace, ma è la Pace in assoluto, e questa avverrà soltanto quando si avrà il coraggio di superare le lacerazioni, le vittorie, le sconfitte che hanno dominato la storia degli ultimi duemila anni, quando si avrà il coraggio di riconoscersi appartenenti alla comune paternità di Dio e sentirci così tutti figli dell'unico Dio che adoriamo: il Dio di Abramo. Non ci darà pace nel mondo finché non ci sarà pace a Gerusalemme" ripeteva spesso La Pira. Marcello Badalamenti, richiamando episodi, aneddoti e documenti, offre un interessante parallelismo tra San Francesco e il politico di origine siciliana, scorgendo nell'intenso anelito di pace la comune vocazione tra le due figure. Giorgio La Pira, sulle orme del santo di Assisi come più volte attesterà lui stesso, è stato portatore di parole di pace e di missioni profetiche, che si concretizzano in quella "utopia" della pace inevitabile che contraddistinse il suo pensiero e la sua azione, facendone uno dei più grandi e tenaci profeti del secolo scorso.
Comunemente lo studio della disabilità e quello della persona appartengono ad aree diverse del conoscere e, di conseguenza, dell'agire. Per il clinico, che trova le radici del suo sapere nelle scienze naturali, la disabilità rientra nella prospettiva culturale e nella tradizione medica; chi invece si è formato nell'ambito delle scienze umane affronta la disabilità come un problema che attiene alla persona e alla sua esistenza individuale e sociale, lasciando impregiudicate - o addirittura ignorandole - le questioni di natura clinica, che non fanno parte della sua professionalità. Questo stato di cose produce spesso uno scollamento drammatico, a volte una vera e propria barriera, tra le varie competenze destinate allo stesso soggetto, ovvero la persona disabile. Giorgio Moretti, clinico e studioso illustre, ha sempre sostenuto un diverso orientamento, che emerge con chiarezza negli scritti inediti contenuti in questo volume: disabilità e persona, intese come entità astratte, possono sì appartenere a campi di studio differenti, ma per occuparsi concretamente della persona disabile è necessario integrare nella propria professionalità gli elementi fondamentali di molte discipline, facendo prevalere ora l'una ora l'altra in rapporto ai bisogni emergenti in quello specifico soggetto, in quel determinato momento.
L’esempio di Giorgio La Pira aiuti a ridestare nella Chiesa e nella società civile una “nuova generazione di laici impegnati”, così come auspica papa Benedetto XVI. Occorre per questo che nella vita di noi cristiani, come lo è stato nella vita di La Pira, il primo posto tornino ad averlo la Parola di Dio, l’Eucaristia, la preghiera, la devozione filiale alla Madonna, l’amore disinteressato del prossimo, il perseguimento del bene comune e l’impegno costante per una formazione morale e religiosa che si radichi nel Vangelo e nella Dottrina sociale della Chiesa.
La Madonna vi renda capaci di evangelizzare il mondo del lavoro, dell’economia, della politica, che necessita di una nuova generazione di laici cristiani impegnati, capaci di cercare con competenza e rigore morale soluzioni di sviluppo sostenibile.
Benedetto XVI
Il volume affronta in maniera organica e agile l'ordinamento giuridico della Chiesa cattolica nelle sue basi positive, a partire dal Codice di diritto canonico promulgato da Giovanni Paolo II nel 1983. Questa nuova edizione aggiornata pone particolare attenzione alle novità normative intervenute negli ultimi anni: dalla riforma della Curia romana, all'apertura alle donne di lettorato e accolitato, alla revisione del diritto penale canonico.
Una riflessione su tre nuclei fondamentali per il presente e il futuro dell'intera convivenza umana, Unità, Diversità Dialogo. Si saluta, a 25 anni dalla sua morte, la voce profetica e il penseiro di vita di Giorgio la Pira, ma soprattutto in questo volume si tenta di esprimere una rinnovata capacità di lettura sapienziale del nostro tempo. Una lettura teologica, attuale, in grado di aiutarci a riflettere su alcuni grandi interrogativi attraverso gli interventi di Enzo Bianchi, Priore della Comunità di Bose; Riccardo Petrella, Docente di Scienze Sociali e Politiche - Università Cattolica di Lovanio; Giovanni Conso, Presidente emerito della Corte Costituzionale Italiana; mons. Felix A. Machado, Sottosegretario del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso.
La cappella di San Giacomo, all'interno della basilica di Sant'Antonio, e l'oratorio di San Giorgio, sul sagrato dello stesso santuario antoniano, sono due gioielli pittorici che i recenti restauri hanno pienamente rivalorizzato.Con questi due cicli di affreschi, che Altichiero dipinse attorno al 1380, Padova ritornò ai vertici dell'arte italiana, dove all'inizio del Trecento l'aveva proiettata il sommo Giotto con la splendida cappella degli Scrovegni.Il presente volumetto si propone come guida agile, ma completa, precisa e documentata per chi voglia capire e gustare appieno e sin nei dettagli questi emozionanti capolavori.In appendice, un sintetico ragguaglio sui restauri appena conclusi.
Destinatari
Una guida semplice e chiara, completa e illustrata dei due cicli pittorici che il grande pittore veronese affrescò al Santo verso il 1380.
Autore
Daniela Bobisut e Lidia Gumiero Salomoni sono docenti di storia dell'arte in scuole superiori padovane. Hanno collaborato a varie pubblicazioni (libri e riviste). Per l'EMP hanno già curato la guida per ragazzi Esplorando il Santo.
Calendario giornaliero per il 2025 a colori con pagine staccabili. Sul retro di ogni pagina si trovano brevi meditazioni ispirate alle letture del giorno. È proposto inoltre il «ricordo mariano quotidiano»: ogni giorno è riportata una ricorrenza legata a memorie minori della Vergine e/o a santuari italiani e di tutto il mondo dedicati a Maria.