Don Alessandro Maria Minutella (1973), presbitero e dottore in Teologia dogmatica e in Storia del dogma, è esperto del pensiero di H. U. von balthasar e apprezzato conferenziere sui social network.
Il titolo esprime chiaramente il contenuto del testo, che intende dare un contributo, fondato sulla Parola, al Sinodo che si è aperto nell'ottobre 2021 e che si concluderà nell'ottobre 2023 con l'assemblea generale dei Vescovi e che avrà per tema: «Una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione ». Attraverso una analisi del Vangelo di Luca e degli Atti, nella prima parte, scopriamo il fondamento cristologico della sinodalità e la via di Gesù, tra solidarietà e liberazione; nella seconda, la vocazione sinodale della Chiesa, che deve far rivivere, giorno dopo giorno, l'oggi messianico di Gesù, perché la sinodalità è divenuta struttura ecclesiale. Introduzione di Firmino Bianchin.
Lo Spirito Santo: un enigma o una presenza viva nella nostra vita? Ti sei mai chiesto come riconoscere la sua voce silenziosa? Come aprire il tuo cuore alla sua azione trasformante? Questo libro offre le chiavi per una conoscenza personale e vitale dello Spirito, invitando a un'esperienza più profonda e consapevole della fede. Attraverso un percorso che intreccia rivelazione biblica, esperienza cristiana e storia della Chiesa, René Laurentin ci guida alla scoperta di questo "Dio ignoto", di questo "grande sconosciuto", troppo spesso relegato nel cono d'ombra della Trinità. Lo Spirito è una forza dinamica, un'ispirazione discreta, un legame d'amore che unisce fra loro Padre e Figlio fino a "riempire l'universo". In queste pagine Laurentin non costruisce una teoria astratta, ma svela l'azione multiforme dello Spirito nei profeti, in Gesù Cristo, nei discepoli (introducendo in particolare il lettore all'episodio di Pentecoste). E, riferendosi a quanto avviene nel cuore di ogni credente, tratteggia un incontro d'amore che attende di essere gustato fino in fondo. Lasciati guidare verso questo incontro e scopri come la tua vita può uscirne trasformata.
Il Rosario Mariano è uno straordinario strumento di realizzazione spirituale che attraversa con la sua presenza gli ultimi secoli del Cristianesimo occidentale accompagnando la Chiesa in ogni momento, anche i più difficili, della sua storia. Per seicento anni, il profondo, lento, ritmico e amoroso scandire della Corona ha unito, in una catena sacra, grandi e piccoli, Clero e popolo, santi e peccatori; ha accompagnato meditazioni e battaglie, ispirato i più alti momenti della mistica e della contemplazione così come le vicende e le vicissitudini della vita quotidiana, divenendo, accanto al Santo Sacrificio della Messa, uno degli elementi maggiormente caratterizzanti della vita cattolica. Lo scopo di questo saggio è quello di dimostrare l'immensa profondità della pratica del Rosario, la cui ampiezza anche intellettuale può sbalordire e stupire. Un oceano di significati, simboli, perfette corrispondenze, armonie e, soprattutto, strumenti operativi di realizzazione spirituale, che trascendono sia la piatta prospettiva del razionalismo teologico sia la pur rispettabile, benché a volte limitata, prospettiva devozionale. Si tratta, in ogni caso, di studi e riflessioni che non esauriscono il contenuto del Rosario, il quale, proprio perché pratica spirituale, può essere compresa solo praticandolo. Prefazione di Tognetti p. Serafino.
Papa Leone XIV si è affacciato al primo incontro con i fedeli in piazza San Pietro estendendo a tutti la pace di Cristo. In questo volume vengono raccolti integralmente i suoi discorsi nelle prime settimane di pontificato, durante le quali si sono sviluppati i temi dell'inizio del suo magistero. Si possono così leggere direttamente i primi testi del successore di Papa Francesco per conoscerne da vicino l'insegnamento.
Questo è un libro per gente in crisi e in particolare «crisi di fede». A partire dalla sua esperienza pastorale, l'autore, gesuita e teologo, esamina le più frequenti obiezioni e difficoltà che trova la fede. Fino a scoprire che la fede è in crisi o non è. La tradizione biblica ne parla come di uno squilibrio o una serie di squilibri che sono i passi di un pellegrinaggio. I pellegrini sanno che «la fede entra dai piedi» «perché essa è quel modo innato e sempre nuovo di «tornare a toccare terra».
In occasione dei 1700 anni dal concilio di Nicea, questo volume mira a indagare il valore teologico del primo concilio ecumenico nella sua globalità, sotto il profilo storico, ermeneutico-fondamentale, sistematico e pastorale. Un'opera a più voci, che raccoglie i contributi di studiose e studiosi di grande competenza e preparazione, provenienti da diverse parti del mondo ed esperti di diverse discipline., per dire ciò che ancora non è stato detto sul concilio di Nicea. Ne emerge così un quadro di eccellente profondità e di sicura attualità: le autrici e gli autori dimostrano come il concilio del 325 sia non solo un importante evento del passato, ma anche e soprattutto un punto di riferimento che ancora oggi è in grado di aprire nuovi orizzonti alla teologia e alla vita di tutta la comunità ecclesiale. Una festa del pensiero, per onorare l'evento ecclesiale del IV secolo che ha avuto un impatto storico e culturale senza paragoni sulla chiesa tutta, per ogni confessione e per ogni tempo.
Pierre Teilhard de Chardin è il teologo e lo scienziato che ha innovato come nessun altro la teologia del Novecento. Il suo pensiero religioso, che ha rivoluzionato il cristianesimo, può ancor oggi fare da traino a una Chiesa in cerca di universalità e di un linguaggio che sappia incontrare l'umano secolarizzato della Postmodernità. La teologia di Teilhard de Chardin è stata visionaria in molti ambiti: il rapporto con la scienza, la cosmologia, l'ecclesiologia, la sacramentaria, la soteriologia, la spiritualità, il dialogo interreligioso. Dalle sue intuizioni originali il cammino teologico della chiesa, agli inizi del suo terzo millennio, non può assolutamente prescindere. Il testo raccoglie allora quindici contributi, stesi dai massimi esperti italiani e internazionali dell'autore, che ne passano in rassegna l'eredità spirituale in diversi ambiti del sapere, dalla teologia naturale all'intelligenza artificiale.
Chi sta frequentando gli studi di teologia o di scienze religiose (e anche uno studente universitario dell’area umanistica) si rende conto di leggere i libri antichi in traduzione: non ha un rapporto diretto col testo originale, ma solo con una sua interpretazione. Le pagine che seguono intendono far scoprire tutto il processo che va dal testo antico alla traduzione che si sta leggendo. Laureato in lettere classiche e dottore in scienze bibliche con una tesi sulla versione siriaca di Esdra-Neemia, ha pubblicato diversi commentari, sia scientifici sia divulgativi, sui Libri Storici: Esdra-Neemia (1999 e 2010), 1-2 Cronache (San Paolo 2013), 1-2 Re (2002 e 2008), 1-2 Maccabei (2004 e 2018), 1-2 Samuele (2021). Ha svolto diverse ricerche filologiche che hanno rimesso in discussione molti luoghi comuni: l’etimologia di missa (2000), la storia della cioccolata nella morale cattolica (2009 e 2014), la politica nella Bibbia (2020), la "mela" di Eva (San Paolo, 2022). L’Autore aiuta a collocare in una prospettiva più ampia la conoscenza delle lingue antiche. Cerca di fornire quelle competenze linguistiche e metalinguistiche (cioè di riflessione sullo stesso fatto linguistico) che servono allo studio delle discipline teologiche, dove si incontrano anche parole latine, greche ed ebraiche. Se la teo-logia è un discorso (in greco, lògos) su Dio (in greco, theòs), allora la filologia (l’amore per il discorso) ne è la disciplina propedeutica. Se per sventura questo libretto finisse in mano a un esperto delle lingue qui presentate egli vi troverebbe molte lacune, imprecisioni, semplificazioni. Forse preferirebbe che si inizi con uno studio duro della lingua, pensando che chi ben comincia sia a metà dell’opera. Ma è anche probabile che resti solo a metà.
Fratel Pietro prova a entrare nel cuore del mistero che avvolge il presente e il prossimo futuro. Vengono interpellate, a tale scopo, le Sacre Scritture, le apparizioni mariane, rilevanti figure di santi - come Luigi Grignion di Montfort e Massimiliano Kolbe -, autorevoli profezie, come quelle sui "Tempi di Maria" e del "Trionfo del Cuore Immacolato" che paiono rivolte alla nostra epoca. L'autore prova a rispondere a una domanda: è possibile per il credente una lettura più profonda degli avvenimenti? Esiste una "lente privilegiata" sotto la quale osservarli per intenderli compiutamente? La risposta è Maria stessa, la Madre di Gesù: la creatura del fiat, la luce ferma della fede che consente di intravedere, al di là delle tragedie prodotte dagli agenti del male, una prospettiva soprannaturale che avvolge e riempie di significato ciò che accade.
L'approccio pastorale alla Bibbia, ispirato dalla fede ecclesiale nella Parola di Dio e motivato dalla finalità salvifica che si attua nel mistero pasquale di Gesù Cristo, Figlio di Dio, costituisce l'orizzonte e insieme il fondamento teologico del libro. Esso riflette criticamente sul binomio Bibbia-catechesi, che è parte costitutiva del dinamismo missionario della Chiesa inviata ad evangelizzare. La materia è articolata in tre parti. Nella Parte Prima: Profili si offre l'analisi dei profili che compongono il rapporto tra Bibbia e catechesi (Identità e metodologie; Interdisciplinarietà; Forme e contenuti della catechesi nella Bibbia). Nella Parte Seconda: Percorsi nell'Antico Testamento, si propone il commento di dodici pagine anticotestamentarie articolate in tre capitoli (Pentateuco e Libri storici; Libri profetici; Libri sapienziali). La terza Parte Terza: Percorsi nel Nuovo Testamento analizza ventinove pagine neotestamentarie articolate in tre capitoli (Vangeli sinottici e Atti degli Apostoli; Lettere paoline e scritti apostolici; Scritti giovannei). Oltre all'ambito propriamente accademico, il libro si rivolge a tutti i protagonisti della pastorale, con particolare attenzione a quanti operano nell'ambito dell'insegnamento, della catechesi e della formazione dei gruppi biblici. Prefazione di Luis Antonio Tagle.
Sui tratta del II volume della raccolta delle omelie spirituali dell’archimandrita Sofronio, pubblicato a cura dell’eremo dei Santi Apostoli di Kerasià, sul Monte Athos. L’archimandrita Sofronio è conosciuto per i testi in cui trasmette l’insegnamento di Silvano del Monte Athos. Nato a Mosca nel 1896, pittore, si trasferisce a Parigi a causa della rivoluzione russa. In Francia riscopre la fede, studia all’Istituto di teologia Saint-Serge, per poi partire alla volta del Monte Athos, dove diviene fedele discepolo dello starets Silvano e instaura con lui un legame che risulterà indissolubile. Nel 1948, dopo la seconda guerra mondiale, torna in Francia e pubblica gli appunti autografi che Silvano gli aveva consegnato, aggiungendovi un’ampia spiegazione. Nel 1959 fonda il monastero di San Giovanni Battista in Essex, Inghilterra, dove esercita il suo ruolo di padre spirituale fino alla morte, avvenuta nel 1993. Il libro contiene 55 istruzioni e omelie spirituali rivolte ai monaci del suo monastero negli ultimi tre anni della sua vita e costituisce un esempio sorprendente di come leggere la tradizione spirituale alla luce della verità dogmatica dellaTrinità, della persona, della comunione.