Oggi l'adulto non rappresenta più il polo di compimento e di maggiore splendore dell'esistenza umana: si è letteralmente eclissato, compromettendo in modo radicale la trasmissione della fede tra le generazioni. Al suo posto, è la forma giovane dell'umano ad assurgere a stella polare del desiderio di tutti. Non cedere sulla tua giovinezza: questo è il nuovo e più importante dei comandamenti dell'uomo comune. Siamo così nell'epoca dell'"adorazione della giovinezza", per utilizzare un'espressione di papa Francesco. Non possiamo più non dirci giovani. Ma, allora, dove e come poter ancora diventare cristiani, sotto queste condizioni? Il saggio fornisce una risposta a quest'interrogativo, indicando la rotta di un entusiasmante e concreto viaggio di rivoluzione evangelizzatrice delle comunità parrocchiali, e alimentando il coraggio necessario per andare oltre l'attuale "follia pastorale" di chi crede di riuscire ad ottenere risultati diversi, facendo sempre le stesse cose.
Negli ultimi tempi, in ambito ecclesiale, si sente spesso richiamare la necessità di attivare “processi di cambiamento”. ma di cosa si parla quando parliamo di processi? Questo interrogativo coglie un aspetto decisivo sul quale riflettere, per avviare e accompagnare il cambiamento. Diversamente i fallimenti saranno molto probabili, le resistenze si moltiplicheranno, la nostalgia, la rabbia e la delusione troveranno un fertile terreno su cui mettere radici. Contenuti del testo: parabole del cambiamento; aree di crisi pastorale (una mappa); criteri pastorali di riferimento e priorità; modelli per accompagnare il cambiamento; strategie per consolidare e comunicare il cambiamento.
Dal 1963 la rivista accompagna in Italia la riforma liturgica e si occupa di formazione liturgico - pastorale, facendo emergere il ruolo che il culto liturgico occupa nella vita delle comunità parrocchiali.
Questi i temi dei fascicoli del 2020:
1/2020 (gennaio-febbraio): New media e liturgia
2/2020 (marzo-aprile): Liturgia e tempo estivo
3/2020 (maggio-giugno): Inculturazione e Messale
4/2020 (luglio-agosto): Chi può vivere senza domenica?
5/2020 (settembre-ottobre): La morte e i suoi riti
6/2020 (novembre-dicembre): Celebrare nella sofferenza
Ogni numero, per passare dalla riflessione alla prassi, verrà articolato in tre sezioni: Studi su tema monografico; - Sussidi e testi per celebrazioni; - Schede per incontri formativi. Quest’ultima sezione prevede due rubriche stabili. La prima: Liturgia e disabilità: percorsi approfondirà il tema dell’accompagnamento delle persone con disabilità alla assemblea domenica; la seconda (Spiritualità, religiosità, liturgia) si occuperà del rapporto fede – liturgia – pietà popolare. Una terza rubrica sarà variabile, perché tradurrà in una proposta formativa il tema monografico del fascicolo.
Inoltre, il n. 3 vuole accompagnare l’uscita della nuova traduzione del Messale, prevista per la Quaresima – Pasqua 2020.
L’epidemia della solitudine, un drammatico «segno dei tempi», sta dilagando sotto varie forme nelle società occidentali. A causa di questa piaga della nostra epoca, molti dei figli della post-modernità sono figli infelici. Per rispondere a questo flagello, e contrastare le conseguenze dell’arretramento della cultura cristiana, l’Autore propone una nuova iniziativa, un nuovo ministero sociale, un nuovo apostolato: la pastorale della solitudine. Esaminando le cause e gli aspetti di tale epidemia e dell’invalidazione dell’uomo contemporaneo (prendendo la Gran Bretagna
come esempio), l’Autore presenta una serie di proposte per l’attuazione e la crescita di questa nuova forma di pastorale. Affermando che tale iniziativa risponde all’istruzione di Cristo
di curare gli afflitti e può fare parte della «nuova evangelizzazione », il saggio (indirizzato a tutti gli uomini e le donne di buona volontà) è soprattutto un appello al mondo cattolico: clero, ordini religiosi, associazioni e fedeli. Per questo ed altri motivi l’Autore afferma: «Come sarebbe bello se dopo la nostra morte Cristo potesse dirci: “Ero solo, soffrivo per questo, e tu mi hai fatto compagnia”».
L'autore fa emergere come la: teologia pastorale sia una vera disciplina teologica, con proprio statuto epistemologico ed un proprio metodo; teologia pastorale, a partire dalla Costituzione Pastorale sulla Chiesa nel mondo contemporaneo: Gaudim et Spes, abbia dei fondamenti teologici; teologia pastorale non possa essere considerata come carità da "terzo settore" o "welfare", rinunciando così al suo fondamento teologico. Per realizzare al meglio questo scopo, l'autore ha ripensato il suo scritto per presentarne, con questo volume, una seconda edizione rivista, aggiornata ed accresciuta. La pagine fondamentali del testo sono quelle in cui l'autore si sofferma su: la Chiesa e l'attività pastorale; dalla definizione alla evoluzione della teologia pastorale; la comunità ecclesiale soggetto della pastorale; La pastorale attraverso i Convegni nazionali della Chiesa in Italia; evangelizzazione, pastorale liturgica e pastorale della carità; linee guida per la progettazione pastorale e sulla pastorale del dialogo.
«La visita pastorale nella diocesi di Foligno mi ha aiutato a cercare la presenza del Signore lungo i sentieri degli uomini, facendomi capire che la cattedra episcopale non è un bene immobile, ma mobile, e che in ogni strada c’è una corsia che conduce a Dio, perché in ogni cuore è latente una sete di infinito».
Volti incontrati, storie toccate con mano e raccontate da una Chiesa “in uscita”, che nelle piccole esperienze di vita quotidiana ha riconosciuto segni di Vangelo.
Frutto dell'annuale convegno organizzato dalla Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia, il testo offre un interessante contributo sulla santità: le sue sfide per la Chiesa oggi, la sua profezia per rifondare un umano più capace di umanità. Tutto questo interpella concretamente la ricerca teologica, la teologia pastorale ma anche le scienze umane il cui obiettivo è aiutare l'uomo ad essere felice, a vivere bene con se stesso e con il mondo. Gli interventi dei diversi autori prendono il via dall'esortazione Gaudete et exsultate e cercano di riportare la santità al centro della vita quotidiana della Chiesa e di ogni cristiano, smascherando tutte le visioni parziali o deformanti ed indicando quel "di più" a cui tutti dovrebbero tendere.
Da dove parte il testo? Qual è l'obiettivo a cui punta? L'autore si ispira al comandamento più "umano" in assoluto: «Amerai il prossimo tuo come te stesso», e prova a trapiantarlo nelle dinamiche di un'umanità sempre più orientata dalle logiche del digitale. Cosa significa amare quanto la prospettiva e l'ambiente è digitale? Come pensare la prossimità quando il toccarsi spesso non è fisico? A partire da queste offre una riflessione che si muove su un doppio binario. Da una parte un'indagine di tipo socio-antropologico. Dall'altra una prospettiva pastorale per passare, come direbbe Francesco, da un'analisi a una terapia, fatta di dialogo, ascolto, tenerezza.
In questo libro, il Professor don Antonio Meli si rivolge agli operatori pastorali, al clero, ai catechisti, agli insegnanti di religione, ai responsabili di comunità e movimenti. L'intento è quello di offrire loro un quadro di riferimento per la loro azione ricavato dal Magistero della Chiesa.
Il libro di Tullio Proserpio insegue la speranza, tra le pieghe dei libri di teologi come Jurgen Moltmann ed Ernest Bloch, o tra le corsie dell'ospedale in cui opera da tantissimi anni, incontrando centinaia di persone e lasciandosi interrogare e interpellare dalle domande vere che abitano il cuore degli uomini, delle donne e dei bambini chiamati ad affrontare una malattia importante come il cancro. Tullio Proserpio non si accontenta però della testimonianza ma prova ad indagare il peso della speranza nel percorso terapeutico con una ricerca sul campo di cui il libro dà conto.
Il volume raccoglie alcuni studi, sia di riflessione teologico-morale sia di concreta prassi pastorale e ministeriale, che cercano di elaborare un percorso coeso e coerente al senso e al contenuto del ministero sacramentale della Riconciliazione.
Si muove da una delineazione del vissuto post-moderno in cui il penitente vive e da cui decifra l’esperienza del proprio peccato e della propria penitenza e conversione, affrontando alcuni nodi specifici come l’esercizio della coscienza morale e come la rivendicazione di prassi discutibili e discusse. Succede poi un capitolo che riprende una tematica nodale nella prassi ministeriale sacramentale, quella della coscienza morale e della sua formazione nelle coordinate intellettuali e culturali odierne, segnate dalla giusta rivendicazione di una coscienza che sia veramente la propria e non coniugata in modo impersonale. Il terzo capitolo riprende una problematica molto attuale e molto discussa a livello teologico e soprattutto pastorale, la possibile assoluzione dei fedeli divorziati risposati, tenendo in conto quanto la recente esortazione apostolica Amoris laetitia ha offerto circa il discernimento del bene possibile operato dalla coscienza morale. Fa seguito un capitolo sul senso del segreto confessionale, precisato nel suo oggetto e nei suoi soggetti. Termina il volume un capitolo sul rapporto tra confessione e direzione spirituale. È una questione che ha interessato e interessa non solo la teologia morale-spirituale, ma anche la prassi di molti sacerdoti, mentre esula l’esercizio della direzione spirituale operata da parte di laici, consacrate o consacrati non ordinati. Una distinzione sembrerebbe doversi porre, anche per i diversi obblighi concernenti l’una e l’altra.
Carlotti Paolo è ordinario di Teologia morale fondamentale nella Facoltà di Teologia dell’Università Pontificia Salesiana, dove dal 2017 è direttore dell’Istituto di Teologia dogmatica e dal 2018 vicerettore. è docente invitato in diversi Centri universitari e consultore presso la Congregazione delle cause dei Santi.
Tra le sue recenti pubblicazioni: La teologia della morale cristiana (2016) e La morale di papa Francesco (2017); La teologia morale italiana e l’Atism a 50 anni dal Concilio: eredità e futuro (2017) e Identità e differenza sessuale. Il gender e la teologia (2018).
Franciszek Blachnicki (1921-1987), sacerdote polacco, è uno dei personaggi più significativi, in ambito pastorale-liturgico e catechistico, nella Polonia del dopoguerra. Negli anni Cinquanta organizzò un ritiro spirituale di quindici giorni allo scopo di educare i giovani ad una vita realmente cristiana. Tale ritiro, che prese il nome di "Oasi", si ripete periodicamente ancora oggi. L'esperienza dell'Oasi diede vita al movimento cattolico "Luce e vita".
Questo libro presenta la capacità che ha avuto Franciszek Blachnicki di unire la riflessione teologica con la pratica pastorale, cioè di fare il passaggio (pasqua) dalla scrivania alla prassi pastorale. L'autore illustra la riflessione teologica e spirituale del venerabile Blachnicki sul mistero pasquale come occasione per vivere la liberazione portata da Cristo e descrive il ricco e articolato percorso mistagogico proposto ai giovani per una riappropriazione gioiosa e feconda della fede battesimale. La rilevanza del tema del libro è chiara soprattutto nella "pastorale giovanile" e nel suo cammino di rinnovamento: centrare la proposta pastorale sul "mistero pasquale".
Dariusz Wypych (27 novembre 1983), è sacerdote nella diocesi di Koszalin-Kolobrzeg in Polonia. Ha conseguito il dottorato in Pastorale Giovanile e Catechetica presso l'Università Pontificia Salesiana di Roma.. Attualmente è Direttore dell'Ufficio Catechistico della Curia Diocesana e professore di Teologia Pastorale nel Seminario Maggiore.