Storica rivista dell'Ateneo dei cattolici italiani, "Vita e Pensiero", sin dalla fondazione nel 1914, si è proposta come autorevole luogo di confronto e dibattito per la cultura del Paese. Nella consapevolezza che quella che stiamo vivendo è per tutti una stagione ricca di opportunità e rischi, da affrontare con coraggio intellettuale e gusto per la ricerca del vero, dal 2003 "Vita e Pensiero" è stata ripensata nell'impostazione grafica e nel lavoro redazionale. Oltre a temi quali lo sviluppo tecnologico e economico, il progresso delle neuroscienze e della genetica, i nuovi paradigmi della politica e delle relazioni internazionali, l'evoluzione dei mezzi di comunicazione di massa, dedica una particolare attenzione all'attualità, ospitando articoli e interventi di docenti dell'Università Cattolica e di significative voci "esterne", capaci di offrire chiavi di lettura originali sui fenomeni sociali e culturali di oggi e di domani.
Il Giubileo del 2025 si colloca in un tempo di inquietudine e preoccupazione per le situazioni di conflitto aperte nel mondo e per la grave crisi ambientale. Papa Francesco ha scelto di porre questo Anno Santo sotto il segno della speranza. Il Giubileo nella storia ha rappresentato nelle diverse epoche un'occasione di ripensamento e di novità per la vita dei fedeli con il suo appello alla conversione, ma ha anche suscitato interesse al di là dei confini della Chiesa. Il volume guida in un viaggio negli anni giubilari dal 1300 ad oggi, cogliendo gli elementi di continuità e le caratteristiche peculiari di ciascuno. In queste pagine si sviluppa un racconto ricco di storia, curiosità e aspetti poco noti di un evento popolare che rappresenta ormai un appuntamento atteso e partecipato da milioni di fedeli.
Il libro tratteggia la storia di come, nel giro di quasi 150 anni, l'impero romano abbia cambiato il suo volto, passando attraverso guerre civili, disordini, invasioni barbariche e persecuzioni religiose per trasformarsi in una vera e propria monarchia. Per più di 100 anni, dalla morte di Commodo nel 192 d.C. alla vittoria finale di Costantino I sui suoi rivali nel 324 d.C., sono le legioni e i loro comandanti a dettar legge. Intere dinastie sorgono e si estinguono nel sangue, sotto lo sguardo impotente del Senato che non accetta di aver perso la propria centralità. Imperatori privi di cultura ma temprati dalla vita militare, e spesso di origine semi-barbarica, conquistano il potere con la forza delle armi e altrettanto violentemente lo perdono. Apre le danze Settimio Severo, militare di origine nordafricana che emerge vincitore dalla guerra civile successiva alla morte di Commodo. Con lui ha inizio la dinastia dei Severi, mezza africana e mezza siriana, destinata a dare alla storia alcuni degli imperatori più stravaganti, come il fratricida Caracalla e il transgender Eliogabalo, ma anche alcune delle donne più abili politicamente, come Giulia Mesa e le sue figlie, che esercitano il vero potere per quasi vent'anni. Con Costantino si chiude quest'epoca di cambiamenti. Con lui l'impero trova un nuovo, prezioso alleato: la Chiesa. E anche se dopo di lui non cesseranno né le guerre civili né le invasioni barbariche, l'impero romano sopravvivrà per altri mille anni nella forma in cui lui e i suoi predecessori l'avranno plasmato.
Come si scriveva la storia nella Roma del Rinascimento e della Riforma cattolica? Partendo dallo studio dell'opera dell'agostiniano Onofrio Panvinio (1530-1568), questo volume di Stefan Bauer mostra quale tipo di ricerca storica fosse possibile in quegli anni. La storiografia di quel periodo non era rappresentata in prevalenza da opere scritte su commissione di alcuni mecenati, ma era in larga parte frutto di indagini accurate per esplorare il passato. "L'invenzione della storia dei papi" getta nuova luce sul cambiamento delle priorità, delle mentalità e degli standard culturali fioriti nel periodo di transizione tra il Rinascimento e la Riforma cattolica. In collaborazione con l'Archivio Storico della Provincia Agostiniana d'Italia. L'edizione originale in lingua inglese di questo volume è stata pubblicata dalla Oxford University Press.
Zappare e scrivere sono un po' la stessa cosa. Si traccia un segno, nella terra nuda o su un foglio bianco. Lo si fa per un bisogno, il bisogno di far germogliare. Cibo e parole. Questo libro raccoglie dieci anni di riflessioni su come un giardino possa ambire ad esser naturale, ma soprattutto dà voce alle piante con le quali l'Autrice condivide spazio e tempo. Ne racconta caratteri e umori, attraverso piccole e grandi storie di famiglia, non solo botanica. Ogni vegetale qui ha una vicenda da raccontare. E Laura Bianchi le ha raccolte tutte, una alla volta, ogni settimana, stagione dopo stagione, per un anno intero: la passiflora che impediva di vedere il mare; il rosmarino che è arrivato per primo; gli agrumi del tramando, giunti da lontano per restare; le verdure dell'orto diffuso ma anche sambuco, borragine e aglio selvatico, gli ulivi che chiamo per nome e l'erba che corre e non vuole farsi addomesticare.
Un piccolo diario di bordo per creare addobbi da appendere all'albero ogni giorno fino a Natale! Un testo su cui annotare e disegnare emozioni, parole, preghiere. L'Albero di Iesse è una rappresentazione della genealogia di Gesù. In molti paesi anglosassoni è consuetudine allestirlo nelle case, utilizzando rami, feltro o con un vero sempreverde e, a partire dal 1° dicembre, giorno dopo giorno, addobbarlo con un protagonista o un avvenimento dell'Antico Testamento. Un Calendario dell'Avvento particolare, che permette di conoscere meglio la storia della Salvezza che porta a Gesù. Una storia che apre il cuore, lo riempie di speranza. Rimanendo uniti alle radici della Parola di Dio e spinti dal suo Spirito, proveremo con questo piccolo libro a prepararci ad accogliere Gesù.
Dove ci condurrà lo sviluppo dell'Intelligenza Artificiale? Ma è poi corretto chiamarla "intelligenza"? E quanto è davvero "artificiale"? Dietro la sigla "IA", che sembra molto immateriale, si cela tanto lavoro di umani in carne e ossa. In questo volume, senza abbandonarci a catastrofismi irrazionali né tantomeno a ingenui entusiasmi tecnologici, analizziamo con sguardo laico e critico quella che potrebbe essere una vera e propria rivoluzione. O forse no. Con contributi di: C. Sciuto, M. Pasquinelli, A. Ferrara, F. Meta, S. Rossi, E. Santoro, S. Moriggi, M.Pireddu, D.Andler, A.Fairhall, F. Bartoli, P. Caffoni, F. Suman, L. Impett, A. A. Casilli, J. Simon, G. Origgi, N. Atanasoski, K. Vora, S. Holmes, B. Agüera y Arcas, P. Ercolani.
Negli stessi secoli in cui entra in crisi l'unità linguistica e politica del mondo romano, incominciano a risuonare quelle lingue che ancora oggi l'Europa parla e la cultura europea rimedita l'episodio biblico della confusio linguarum, cercando di recuperare la lingua di Adamo o di ricostruirla come lingua perfetta. A questo sogno si sono consacrate alcune delle personalità più insigni della cultura europea e malgrado le loro utopie non si siano realizzate, ciascuna di esse ha prodotto degli effetti collaterali: se oggi conosciamo il mondo naturale attraverso classificazioni rigorose, se inventiamo linguaggi per le macchine, se siamo in grado di compiere calcoli logici, se tentiamo esperimenti di traduzione meccanica, è perché siamo in qualche misura debitori di quei molteplici tentativi di ritrovare la lingua di Adamo.
Il titolo la dice lunga sul tenore e sui contenuti di questo libro. “Il Mondo al contrario” vuole infatti provocatoriamente rappresentare lo stato d’animo di tutti quelli che, come me, percepiscono negli accadimenti di tutti i giorni una dissonante e fastidiosa tendenza generale che si discosta ampiamente da quello che percepiamo come sentire comune, come logica e razionalità. “Cosa c’è di strano? Capita a tutti, e spesso” – direte voi. Ma la circostanza anomala è rappresentata dal fatto che questo sgradevole sentimento di inadeguatezza non si limita al verificarsi di eventi specifici e circoscritti della nostra vita, a fatti risonanti per quanto limitati, ma pervade la nostra esistenza sino a farci sentire fuori posto, fuori luogo ed anche fuori tempo. Alieni che vagheggiano nel presente avendo l’impressione di non poterne modificare la quotidianità e che vivono in un ambiente governato da abitudini, leggi e principi ben diversi da quelli a cui eravamo abituati.
Basta aprire quella serratura di sicurezza a cinque mandate che una minoranza di delinquenti ci ha imposto di montare sul nostro portone di casa per inoltrarci in una città in cui un’altra minoranza di maleducati graffitari imbratta muri e monumenti, sperando poi di non incappare in una manifestazione di un’ulteriore minoranza che, per lottare contro una vaticinata apocalisse climatica e contro i provvedimenti già presi e stabiliti dalla maggioranza, blocca il traffico e crea disagio all’intera collettività. I dibattiti non parlano che di diritti, soprattutto delle minoranze: di chi asserisce di non trovare lavoro, e deve essere mantenuto dalla moltitudine che il lavoro si è data da fare per trovarlo; di chi non può biologicamente avere figli, ma li pretende; di chi non ha una casa, e allora la occupa abusivamente; di chi ruba nella metropolitana, ma rivendica il diritto alla privacy.
L'ultimo Sinodo dei Vescovi dell'ottobre 2012 era incentrato sul tema della nuova evangelizzazione, la cui importanza è stata sottolineata prima dal Concilio Vaticano II, ma in particolar modo solo a partire dal pontificato di Giovanni Paolo II. Il presente volume intende proprio descrivere il ruolo del Sinodo dei Vescovi in questo delicato ed urgente compito. Sono illustrate le attività svolte dai Consigli Speciali Continentali dal 2004 al 2012, anno in cui alcuni Consigli hanno esaurito la loro funzione. L'Autore, Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi, si propone in queste pagine di far conoscere ai non addetti ai lavori l'importante ruolo dei Consigli Speciali del Sinodo e il loro prezioso servizio per il bene delle Chiese dei singoli continenti.
Molte persone passano gran parte della vita in carcere senza aver commesso alcun crimine. Quello dell'ingiustizia è un tema centrale in tutte le opere di John Grisham, che in questo libro ha deciso di raccontare dieci casi sconvolgenti insieme a Jim McCloskey, da molti anni in prima linea per restituire la libertà agli innocenti. Si tratta di storie tragiche, talvolta assurde, che lasciano con l'amaro in bocca e un senso di profonda incredulità. Drammi umani che svelano aspetti crudeli e altrettanto coraggio. Coloro che finiscono in questa situazione si ritrovano in trappola e sacrificano decenni della loro vita e tutto ciò che hanno di più caro in prigione, rischiando la pena capitale mentre i veri colpevoli restano fuori. Da cosa nascono queste condanne ingiuste? Razzismo, negligenza, collusione, testimonianze false e corruzione tra le forze dell'ordine e nelle aule dei tribunali rendono difficilissima la scarcerazione di persone condannate all'ergastolo o a morte senza ragione, e spesso contro ogni evidenza e ogni logica. Documentato impeccabilmente e narrato in modo avvincente, "Incastrati" descrive l'ingiustizia subita dalle vittime del sistema giudiziario americano e le dure battaglie per ottenere la loro assoluzione e salvare le loro vite. Ne esce un interessante e inquietante spaccato dell'America profonda e la testimonianza che la libertà può vincere anche quando tutto sembra perduto.
Questa è la storia di un cane e di un uomo. Il cane è magro, denutrito, spunta all'improvviso come un'apparizione e ha fame, molta fame. L'uomo è un vecchio, è stanco e vive immerso nella solitudine in una casa al confine tra il mondo degli uomini e quello degli animali. Insieme a loro c'è il bosco. Pieno di luci, ombre e cose nascoste. Assomiglia ai sogni, a quello che abbiamo dentro ma a cui non sappiamo dare un nome. Il cane appare e scompare davanti alla casa, proprio come un sogno. Il vecchio vorrebbe avvicinarlo, nutrirlo, prendersi cura di lui. Comincia col dargli un nome: Osso, che gli suggerisce la nipotina. Poi si mette ad aspettare, con una ciotola di cibo appoggiata sul prato. E così, lentamente, i due si studiano, si conoscono. O forse il loro incontro è avvenuto migliaia di anni fa, quando gli uomini cacciavano e vivevano nelle capanne, con la nascita della straordinaria alleanza tra l'uomo e il lupo. "Avrete sicuramente accarezzato un cane, nella vostra vita. Prima di voi, infinite volte la mano di un essere umano si è posata su un cane. Ci sembra il più banale dei gesti. Non lo è. Se avrete la pazienza di leggere questa storia, proverò a spiegarvi perché."