Il «datore di vita».
Icona di scuola greca. Il Cristo viene presentato come “Parola” (il Libro) incarnata che da al mondo la vita. Nell’aureola crociata il nome di Dio (Colui che è) dice la sua essenza e la posizione delle dita della mano benedicente affermano il suo appartenere alla Ss.Trinità (le tre dita aperte) e la presenza in Lui delle due nature, quella umana e quella divina (le due dita che si toccano). Nelle vesti il rosso della tunica simboleggia il sangue versato, la vita donata, mentre l’azzurro del manto riporta al colore del cielo e quindi alla realtà di Dio. La stola dorata, una cui parte si vede sulla spalla destra, testimonia la regalità di Cristo. Gli angeli, in alto, adorano il grande mistero.
Ciò che, al primo impatto, maggiormente colpisce nell’icona di San Pietro sono la fluente capigliatura e la folta barba, entrambe bianche. Sono simboli per comunicare che ci troviamo di fronte ad un anziano (presbitero), ad un saggio. Mentre con la mano destra benedice, la sinistra presenta un “rotolo”, simbolo delle Lettere da lui scritte. Sempre nella mano sinistra si intravedono due chiavi: sono le chiavi del Regno affidate al Principe degli Apostoli: «Ti darò le chiavi del Regno dei cieli, tutto ciò che avrai legato sulla terra resterà legato nei cieli e tutto ciò che avrai sciolto sulla terra resterà sciolto nei cieli» (Mt 16,19).Anche il mantello e la stola, con il loro colore oro, richiamano fortemente l’idea dell’autorità di Pietro (Primato) all’interno del collegio apostolico. San Pietro non guarda direttamente chi si pone di fronte all’icona, quasi a suggerire che egli non ne è il protagonista, lasciando così spazio alla contemplazione del rotolo della Parola.
I toccanti commenti e i punti di meditazione contenuti in questo libro sono il frutto della contemplazione delle scene della Passione del Signore, che san Josemarà Escrivá ha assiduamente rivissuto. In contrappunto, le tavole pittoriche dipinte da Giandomenico Tiepolo nel 1747, per la Chiesa di san Polo a Venezia (pp. 128).
La fede in Dio è sempre più messa in questione. Se Dio esiste, perché il male è così potente? Come è possibile immaginare una onnipresenza di Dio, che si interessa dell'universo e di ciascun essere umano in particolare? In questo libro, il priore di Taizé affronta queste domande e mostra come è soprattutto vivendo i misteri della fede che noi rispondiamo a tali domande, proprio come avviene a Taizé quando si celebrano le grandi feste cristiane e la fede discende nella vita e nelle aspirazioni più profonde dell'uomo del nostro tempo.
Tanti racconti utili perchè adulti e ragazzi insieme possano, in un clima di serenità e fiducia, trovare le risposte alle grandi domande della vita e della fede.
I brani sono nati dall'esperienza dell'autore e della comunità di Padri Sacramentini in cui egli vive, al fine di accompagnare la preghiera personale e comunitaria. Il CD contiene il file PDF con le partiture musicali, i testi e un itinerario di preghiera.
In questo libro A. Grün fornisce gli spunti per celebrare in maniera più consapevole la Settimana santa. Offre degli input per strutturare la propria vita quotidiana in base ai temi più importanti dei riti e delle liturgie che la chiesa celebra nei giorni precedenti la Pasqua.
Descrizione
Una settimana che fa bene all’anima.
La settimana che precede la Pasqua serve a molte persone per fare una pausa e, ascoltando le grandi musiche della passione, sondare l’arcano della vita e il mistero della morte e della risurrezione.
Per ogni giorno della settimana, Anselm Grün ha raccolto un impulso tratto dal racconto della passione di Gesù, unendolo a esercizi spirituali, testi di ispirazione e a una preghiera. Queste pagine ci aiutano a rivolgere lo sguardo, con attenzione, alla nostra vita, con le sue paure e i suoi bisogni.
Un libro benefico, non soltanto per la Settimana santa.
Ecco la storia della Pasqua: la storia di Gesù che viene acclamato dalla folla a Gerusalemme, viene crocifisso e poi risorge.
Una storia che parla di sofferenza, di amore e di una gioia che, come una buona novella, si è irradiata in tutto il mondo.
Paolo, apostolo, maestro, ma soprattutto testimone: "Per me vivere è Cristo" (Fil 1,21). "Sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me. Questa vita che vivo nella carne io la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e dato se stesso per me" (Gal 2,20). Paolo, che contempla colui che è "immagine del Dio invisibile" (Col 1,15), dimora di "tutta la pienezza della divinità" (Col 2,9). Paolo, scelto, predestinato, chiamato, giustificato, glorificato (cf. Rm 8,28-30), in Cristo, che inneggia al suo amore: "Chi ci libererà dall'amore di Cristo? Forse la tribolazione, l'angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada?" Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori per virtù di colui che ci ha amati (Rm 8,35.37). Era inevitabile che la scrutatio esegetica dell'Epistolario di Paolo, condivisa con studenti teologi, approdasse alla contemplatio della sua "esperienza spirituale", proposta all'imitazione del popolo santo di Dio. Da tale contemplatio, la selezione di alcune linee teologico-sapienziali del suo vissuto credente, tra le quali: "La vita in Cristo e nello Spirito"; "La trasformazione dell'uomo redento"; "Giustizia di Dio e fede in Cristo Gesù"; "La comunione ecclesiale in Cristo Signore".
La grammatica di J. Weingreen (A Practical Grammar for Classical Hebrew, Oxford University Press, 19592), semplice e chiara, ha iniziato alla conoscenza dell'ebraico biblico generazioni di studenti di lingua inglese e francese. Insieme alle lezioni, un particolare valore è rappresentato dal gran numero di esercizi: mutuati dal testo biblico, ma appositamente adattati al livello dei principianti, permettono la pratica della lingua e il progressivo avvicinamento alla Bibbia, che lo studente troverà familiare al termine del percorso. Ecco quanto ha scritto il Journal of Semitic Studies in occasione della pubblicazione della seconda edizione: "I metodi e meriti della Grammatica di Weingreen sono ben noti: la sua libertà da una lunga serie di sezioni introduttive dedicate agli elementi della lingua che mantengono lo studente troppo a lungo lontano dai racconti biblici; il suo generoso uso di esempi in ausilio all'esposizione dei contenuti di ogni sezione, il suo ampio dizionario". Finalmente la traduzione italiana mette a disposizione dei docenti e dei loro studenti il testo che molti professori di ebraico biblico adottavano in lingua originale o riprendevano in parafrasi nelle loro dispense.
Un franco confronto teologico con la svolta epocale della cultura contemporanea.
Che cosa sappiamo dei vangeli apocrifi e del loro rapporto con la conoscenza del Gesù storico? Il testo offre un'agile presentazione degli apocrifi per rispondere alle domande principali sulla loro composizione, natura, datazione e ritrovamento.