Il Garante dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza è una figura istituzionale presente nella maggior parte dei paesi europei, fuorché in Italia, dove sono operanti solo tre Garanti regionali. Si tratta di un'autorità indipendente che ha soprattutto il compito di verificare e vigilare sull'effettiva applicazione nazionale e locale dei diritti di tutela e di promozione dell'infanzia sanciti dalla Convenzione delle Nazioni Unite del 19H9. Un obiettivo, questo, da perseguire non attraverso vuoti proclami o denunce allarmistiche e nemmeno assumendo atteggiamenti giudicanti o censori verso coloro che quotidianamente sono a contatto con bambini e ragazzi (famiglie, scuola, tribunali, servizi sociali e sanitari, strutture per il tempo libero, il gioco, lo sport, ecc.), bensì praticando l'ascolto, la persuasione e tutti gli strumenti eli un diritto "amichevole", "mite", ma non cedevole. Per questo appare oggi indispensabile costruire anche in Italia un sistema nazionale e regionale di garanzie che possano sviluppare i diritti delle bambine e dei bambini che vivono nel nostro paese.
Dietro al tema della laicità si gioca oggi una partita che va al di là del discorso filosofico e giuridico tradizionale. Nel nome di una laicità scettica e relativistica, che sostiene l’insindacabilità degli stili di vita e l’irriducibile relatività dei modi di pensiero, qualcuno vuole destrutturare la comunicazione tra gli esseri umani.
Il volume riporta gli articoli di quattro importanti autori: La fede, amica dell’intelligenza, di Francesco D’Agostino; La “laicità” e le “laicità” di Giuseppe Dalla Torre; La laicità in Italia, di Carlo Cardia; Funzioni della laicità, di Sergio Belardinelli.
Francesco D’Agostino insegna Filosofia del diritto nell’Università di Roma Tor Vergata ed è Presidente dell’Unione Giuristi Cattolici Italiani.
Giuseppe Dalla Torre insegna Diritto ecclesiastico ed è Rettore della LUMSA.
Carlo Cardia insegna Diritto ecclesiastico nell’Università di Roma 3.
Sergio Belardinelli insegna Sociologia dei processi culturali nell’Università di Bologna, sede di Forlì.
Questo volume nasce da un lavoro condiviso fra persone che hanno accettato l'invito, maturato all'interno della redazione della rivista "Aggiornamenti Sociali", a incrociare le proprie conoscenze, le proprie convinzioni e il proprio impegno sul tema della giustizia. Vi si intrecciano molte prospettive disciplinari, la cui trattazione volutamente non è quella riservata ai soli 'addetti ai lavori' in senso accademico; anzi, con frequenza appaiono riferimenti a problemi concreti, di ordine potremmo dire politico, la cui comprensione e soluzione non possono prescindere dall'esame dei 'fondamenti' dei diversi approcci con cui li si affronta. Infine, espressamente o in filigrana, traspare una 'presa di posizione' da parte degli autori che i personale ed esistenziale prima ancora che intellettuale, e che costituisce la radice e il motivo profondo anche dell'impegno in campo scientifico. Tutto questo il libro vuole provare a trasmettere, e non è una piccola ambizione.