Descrizione dell'opera
Esiste un pensiero teologico sui problemi ambientali? A che cosa serve la teologia quando si riflette sull'inquinamento, la riduzione dei rifiuti, il cambiamento climatico e l'uso dell'acqua?
La fede cattolica è stata più volte accusata di sostenere un antropocentrismo distruttivo teso a giustificare lo sfruttamento dell'ambiente, ma il messaggio biblico va in direzione opposta, ricordando che il creato costituisce il luogo e il tempo dell'incontro tra l'uomo e Dio.
I testi raccolti nel volume, orientati ad approfondire modi e concetti utili a ripensare ed educare cristianamente la sensibilità nei confronti dei problemi ambientali, nascono da alcune iniziative del gruppo di studio "Custodia del creato", promosso presso la Segreteria generale della Conferenza Episcopale Italiana dall'Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro assieme al Servizio nazionale per il progetto culturale.
Sommario
Introduzione (R. Presilla). Presentazione (R. Repole - S. Bastianel). DISEGNARE SPAZI EDUCATIVI. Educare alla custodia del creato (A. Casile). Confessare il Creatore, custodire il creato. Ripensare un percorso di ricerca (S. Morandini). PERCORRERE IL CREATO TRA ETICA E TEOLOGIA. «E Dio vide che ciò era buono» (A. Barbi). Una responsabilità filiale. Teologia della creazione e questione ambientale (F. Scanziani). Dottrina sociale della Chiesa e responsabilità per il creato (L. Lorenzetti). Una spiritualità ecologica dell'abitare, un'etica del custodire (G. Quaranta). Custodire la terra per il bene comune (P.D. Guenzi). LE BUONE PRATICHE DEL CUSTODIRE. Custodire il creato, rinnovare le pratiche. Prospettive per una pastorale del creato (L. Bressan). L'esperienza di pastorale del creato della diocesi di Brescia (G. Scalmana). Custodire il creato: rinnovare le pratiche (M. Mascia).
Note sugli autori
L'UFFICIO NAZIONALE DELLA CEI PER I PROBLEMI SOCIALI E IL LAVORO è stato istituito dal Consiglio Episcopale Permanente nel 1975. Nel 1992 all'ambito del lavoro si sono aggiunti l'economia e la politica. Nel 2000, l'Ufficio si è arricchito degli ambiti "giustizia e pace" e "custodia del creato". Attraverso la propria Consulta assicura il collegamento con le regioni ecclesiastiche, le diocesi e altri soggetti ecclesiali di rilievo nazionale e usufruisce di una qualificata consulenza.
Il SERVIZIO NAZIONALE DELLA CEI PER IL PROGETTO CULTURALE è attivo dal 1997 come centro di raccordo per i diversi soggetti impegnati nell'attuazione del progetto culturale, al fine di sviluppare l'aspetto culturale dell'evangelizzazione nei diversi settori della vita della Chiesa. Il Servizio svolge un'azione di monitoraggio, di osservatorio e di documentazione sulle iniziative volte a coniugare fede e cultura; organizza incontri di studio e iniziative a carattere nazionale su temi di particolare rilievo. Dal 2000 EDB pubblica gli atti dei Forum del Progetto culturale.
Descrizione dell'opera
«Vorgrimler è tra i pionieri della generazione di teologi di lingua tedesca, per i quali era importante servire il Concilio e restargli fedeli in mezzo a tutte le burrascose contrapposizioni» (card. Franz König, arcivescovo emerito di Vienna). Il nome del suo autore è la migliore presentazione per quest'opera di immediata consultazione, alla portata di tutti e nel contempo di grande rigore scientifico. Dopo l'enorme successo del Dizionario di Teologia, tradotto in 8 lingue, Vorgrimler ne offre qui una completa rielaborazione: i lemmi sono cresciuti da 644 a 891, anche nello sforzo di riflettere il progresso della teologia degli ultimi 40 anni. In ogni lemma l'approfondimento procede per gradi: si spiega dapprima il significato e la provenienza del concetto, viene presentato il contenuto biblico, filosofico e sistematico, e infine sono suggeriti gli sviluppi storici e della teologia contemporanea.
Il taglio del dizionario, ora reso disponibile in edizione economica, è espressamente ecumenico, con particolare attenzione al rapporto tra ebrei e cristiani e al dialogo della teologia con le scienze umane.
Note sull'autore
HERBERT VORGRIMLER, nato nel 1929, ha studiato Filosofia e Teologia a Freiburg i. Br. e a Innsbruck, ed è stato ordinato sacerdote nel 1958. A Innsbruck ha conseguito il dottorato con Karl Rahner, con il quale ha lavorato dal 1950 al 1984 (tra l'altro a Lexikon für Theologie und Kirche, Konzilausgabe mit Kommentaren, Questiones Disputatae, Dialog-Zeitschrift). Dal 1968 al 1972 è stato professore di Dogmatica alla Facoltà teologica di Lucerna; dal 1968 al 1974 collaboratore del card. König al Pontificio Segretariato per i non credenti e nel 1972 ha assunto la cattedra di Rahner (Dogmatica e Storia dei dogmi) all'Università di Münster. Nel 1994 si è ritirato dall'insegnamento.
La conoscenza di Dio nell'agire dell'uomo nel sociale e la responsabilità dei cristiani nella trasformazione del mondo: diritti umani e interculturalità.
Il volume presenta una serie di numerose e circostanziate riflessioni, approfondite ed ampliate dall’Autore che le raccoglie sotto una argomentazione dalla lettura univoca: la fede religiosa. Sono tratte da numerosi e inediti appunti del compianto Prof. Giovanni Lanzilotta, pubblicista, docente di filosofia e di pedagogia, preside nei licei classici di Putignano e Monopoli, oltre che Vicesindaco di Castellana Grotte e fondatore della Democrazia Cristiana nella sua città, deceduto il 9 ot-tobre 1992.
Rappresentano numerose e circostanziate citazioni da Il dottor Zivago, dalle Poesie e dalle Lettere del grande scrittore russo Borìs Pasternàk. Le citazioni erano prese dalle edizioni Einaudi del romanzo e delle Lettere agli amici georgiani.
Credere in Gesù di Nazareth, Verbo di Dio incarnato, è l'opera che il Padre chiede di compiere a tutti gli uomini. La fede allora, sia nella sua valenza di affidamento al Signore, sia in quella di formalizzazione delle verità di fede, è il senso della vita del credente. L'opportunità di vivere e celebrare questo Anno della Fede 2012-13 permette così di maturare ulteriore autoconsapevolezza credente ed ecclesiale. L'Arcidiocesi di Palermo ha così pensato di chiedere a credenti e non credenti di incontrarsi insieme per riflettere sulle principali tematiche della fede cristiana. La preziosa occorrenza della beatificazione di don Pino Puglisi, durante l'Eucaristia del 25 maggio 2013, dona una particolare luce a questo cammino di riflessione e di conversione. La sua figura, il suo messaggio, il suo martirio in odium fidei per opera della mafia sono preciso orientamento di stile e di azione per tutta la Chiesa di Palermo. Ecco perché non si poteva pensare di tracciare questo itinerario di riflessione e di fede senza i segni della sua presenza.
Con quanta cura nel nostro cuore è la prima Enciclica del Sommo Pontefice Benedetto XVII redatta in forma di motu proprio, dove a molti anni di distanza dalla sua caduta in disuso si torna a usare il Noi. Un documento addolorato e vigoroso che delinea i principi generali per una riforma della Chiesa universale sorretta sul principio di fede.
Aprendo solennemente il Concilio Vaticano II, Giovanni XXIII segnalava come l'oggetto dell'attesa ecclesiale fosse "un balzo innanzi verso una penetrazione dottrinale e una formazione delle coscienze" (Gaudet mater ecclesia, EV 1/55). Il "balzo innanzi" in quella direzione ha richiesto e richiede ancora un "balzo innanzi" della teologia stessa. L'Associazione Teologica Italiana, intende partecipare alle celebrazioni per i cinquant'anni dall'apertura del Concilio con la presente pubblicazione dedicata a ricostruire l'impatto del Vaticano II sul modo di fare teologia. La verifica del 'nuovo paradigma teologico' inaugurato dal Concilio è accompagnata da alcuni sondaggi relativi a temi particolari (il ritorno alle fonti, l'ecumenismo, la teologia della fede, la cristologia, il linguaggio, le reazioni nella teologia evangelica), proposti da teologi italiani che appartengono alla generazione successiva a quella di coloro che più direttamente hanno vissuto l'evento conciliare. Seguono poi alcuni saggi dedicati alla recezione del paradigma conciliare nella teologia italiana, nei paesi dell'Est-Europa dopo il 1989 e nell'area latinoamericana.
Un volume che risponde al nuovo interesse nato sulla mistica renana che parla all'uomo d'oggi. Ci troviamo, infatti, di fronte ad uno degli apporti fondamentali della cultura religiosa dell'Occidente, come notava Vladimir Losskij. Quella che oggi chiamiamo "mistica renana" è l'opera condotta da Eckhart e proseguita dai suoi allievi Taulero e Suso nel XIV secolo. La predicazione e le opere di Eckhart non sono solo la testimonianza di una straordinaria esperienza spirituale, ma anche un indispensabile contributo a cogliere lo sviluppo della coscienza religiosa e del pensiero cristiano. Il primo a dare pieno riconoscimento alla mistica renana fu un famoso pensatore dell'umanesimo, Nicola Cusano. Nell'animo umano, secondo Eckhart, è riposta una forza che genera una pienezza di umanità, l'umanità piena di Cristo: è come se Cristo possa rinascere nell'animo dell'uomo. In questo la mistica renana, anziché staccarsi dall'umano, come a volte si era sostenuto, rende all'uomo la sua piena possibilità, "potenza", che lo unisce alla piena umanità di Cristo. La presente antologia, raccolta e commentata da Marie-Anne Vannier (una grande esperta dei renani e di Nicola Cusano, con uno straordinario patrimonio di studi e pubblicazioni) e in edizione italiana a cura di Marco Vannini, permette ai lettori odierni di cogliere ciò che possiamo considerare l'estrema modernità del pensiero di Eckhart e dei suoi allievi.
Il secondo quaderno della Rivista "la bellezza della fede", dal titolo Celebrare la fede è dedicato ad un argomento ispirato alla Costituzione Sacrosantum Concilium, promulgata esattamente cinquant'anni fa, nel 1963, ed è incentrato, nella parte monografica, sulla dimensione educativa della liturgia. Con l'intervento dei seguenti autori: Davide Brighi, Erio Castellucci, Giuseppe De Carlo, Dino Dozzi, Ugo Facchini, Rosino Gabbiadini, Giovanni Gardini, Sergio Gollini, Francesco Lambiasi, Claudia Manenti, Annalisa Marinoni, Emanuela Penni, Alessandro Russo, Loris Scarpelli, Serena Vernia, Gilberto Zappitello.
Il "Geistbuch" è un trattato teologico anonimo in volgare composto nella prima metà del XIV secolo, che circolò sia in altotedesco medio che in medio nederlandese. Prendendo spunto dall'ingiunzione di Gesù a Pietro, "Sequere me", "Seguimi" (Gv. 21,19), il testo descrive la via del cristiano verso la perfezione. Questo volume offre l'edizione di due importanti manoscritti (Bruxelles, Koninklijke Bibliotheek, 19.565 e Parigi, Bibliothèque de l'Arsenal, 8205) che tramandano la versione nederlandese dell'opera. Un saggio prefatorio di Maarten J. F. M. Hoenen e di Loris Sturlese, insieme alla introduzione dell'editore Wybren Scheepsma, collocano i due testi nel loro orizzonte culturale, storico e filologico, che è quello delle discussioni teologiche intorno ad un tema caro alla pietà in volgare al tempo di Meister Eckhart e della sua condanna: il tema della perfezione della vita spirituale.