Biografia spirituale di Charles de Foucauld attraverso una chiave particolare: quella delle diverse conversioni che il santo del deserto ha sperimentato per essere fedele ad una chiamata, andare «dove andrebbe Gesù». In particolare, vengono sottolineate la dimensione dell'adorazione, del servizio agli ultimi, dell'inquietudine spirituale e della presenza missionaria. Secondo l'autore, Charles de Foucauld diventa l'iniziatore di una «piccola via» che resta profetica anche per il cristianesimo di oggi.
Esistono libri buoni per una stagione soltanto e altri, più fortunati, che hanno una vita più lunga; infine ci sono i long seller, destinati a essere letti e riletti e a tornare più e più volte con vesti grafiche sempre differenti negli scaffali delle librerie. È questo il caso di Gesù Zero, forse il testo più significativo nella produzione di Paolo Curtaz. Scritto per le tante persone che sentono simpatia nei confronti del Nazareno, ma che sono frastornate e confuse dalle molteplici parole che si dicono su di lui, Gesù Zero è un libro per chi crede di credere e per chi crede di non credere. In un mondo che considera Gesù irrilevante e lo conosce appena, è dallo Zero che occorre ricominciare per (ri)scoprirne la figura.
In questo libro, il lettore che ama e conosce Chiara "Luce" Badano o vuole avvicinarsi a una figura di fede bella e positiva, troverà una breve biografia e alcune delle pagine più intense della giovane beata che il Signore ha voluto presto con sé. Ma troverà soprattutto una passione, quella della madre e degli amici di Chiara, che consegnano la sua figura alla nostra lettura con un affetto che "completa" la gloria che la Chiesa ha voluto tributarle con la beatificazione. Un libro che dà uno sguardo originale, quello più fedele alla memoria della giovane che ha scoperto e costruito la sua vocazione sia nei giorni della gioia che in quelli della sofferenza.
Il volume raccoglie le meditazioni che Divo Barsotti propose alla sua Comunità presso il Cenobio di Camaldoli dal 5 al 16 agosto 1962, in occasione del corso di esercizi spirituali che ogni anno vedeva radunati tutti i suoi membri. Un’opera in cui si coglie la grande capacità di don Barsotti di assimilare e rielaborare personalmente la lezione dei grandi maestri di spirito, dei Dottori, della grande tradizione patristica di Oriente e Occidente.
La vita cristiana è accogliere il Verbo, è aprirsi al Verbo, che si dona per trasformare l’anima in unità di amore, per unirla con sé al Padre. Il mistero del cristianesimo è mistero di unità. Chi è nel Cristo è nell’unità. Barsotti invita a riscoprire l’essenziale della vita cristiana: andare al Padre, per mezzo del Figlio, nello Spirito che ha effuso nei nostri cuori.
L'autore
Divo Barsotti (Palaia/Pisa, 1914 - Firenze, 2006), pochi anni dopo l’ordinazione sacerdotale, per interessamento di Giorgio La Pira si trasferì a Firenze, dove iniziò la sua attività di predicatore e scrittore. Ai nostri giorni è unanimemente riconosciuto come mistico e come uno degli scrittori di spiritualità più importanti del secolo appena trascorso. Ha scritto commenti alla Sacra Scrittura, studi su vite di santi, opere di spiritualità, poesie. Tra i suoi testi più importanti: Il Mistero cristiano nell’Anno liturgico, Il Signore è uno, Meditazione sull’Esodo, La teologia spirituale di san Giovanni della Croce, Meditazione sull’Apocalisse, La fuga immobile. Ha fondato la “Comunità dei figli di Dio”, famiglia religiosa di monaci (sacerdoti e fratelli), che vivono in case di vita comune, suore e laici consacrati che vivono nel mondo; in tutto circa duemila membri.
Il libro è un viaggio intenso ma leggibile – in capitoli brevi e adatti alla meditazione - attraverso l’amicizia vista dal punto di vista della fede e di tutte le sue fonti: la Bibbia, la riflessione dei credenti più saggi, la teologia. Il punto di partenza è una considerazione sorprendente: nella comunicazione della fede delle nostre comunità e delle nostre omelie e catechesi si parla molto di amore, un termine che finisce per essere svalutato, come se stessimo parlando di una generica benevolenza. La Bibbia, invece, ci presenta meravigliose e ben definite relazioni di amicizia con Dio e basa sull’amicizia la stessa visione del rapporto tra Dio e gli uomini.
Nei 21 capitoli del libro scopriamo anzitutto le principali figure bibliche dell’amicizia – da Abramo e Dio a Gesù e Lazzaro fino a Paolo e i coniugi Prisca e Aquila – e da qui cominciamo un percorso che ci aiuta a: 1. Pensare l’amicizia (cos’è? cosa le da valore e bellezza? quando c’è davvero e quando è falsa?); 2. scoprire come vivere bene l’amicizia secondo la fede;
3. confrontarci con la stessa esperienza di amicizia che ha vissuto Gesù; 4. gustare il «Vangelo dell’amicizia» come Vangelo della gioia, imparando anche ad affrontare la delusione e la separazione della morte.
Il volume aiuta il lettore a scoprire la visione biblica dell’amicizia e ad applicare la teologia cristiana dell’amicizia alle proprie esperienze personali. Inoltre risulta utile per arricciare con spunti originali la catechesi, le omelie, i percorsi formativi per giovani e adulti.
L’AUTORE
José Tolentino Mendonça è un teologo e poeta portoghese molto apprezzato dal pubblico. Specializzatosi presso il Pontificio Istituto Biblico di Roma, è docente di scienze bibliche all’Università Cattolica di Lisbona. Uno degli aspetti più importanti della sua attività di scrittore è la riflessione sull’interrelazione tra cristianesimo e cultura. Molto importante, al pari di quella saggistica, la sua produzione poetica. Ai lettori italiani è noto per aver pubblicato la raccolta di poesie La notte apre i miei occhi (Ets, Pisa 2006). Presso Paoline editoriale libri ha pubblicato Il tesoro nascosto (ottobre 2011).
DESTINATARI
• Lettori comuni - pastori - insegnanti - educatori.
• Per animare scuole, parrocchie e associazioni.
La gioia non arriva a comando, ma possiamo certamente optare per essa, dato che abbiamo la facoltà di scegliere se essere costantemente assillati dai problemi di questo mondo oppure se, pur senza chiudere gli occhi davanti alle difficoltà, rivolgerci consapevolmente agli aspetti belli della vita: la bellezza della natura, la gratitudine per le persone che ci sono vicine, per la nostra famiglia, i nostri amici. Non possiamo sapere che cosa ci riserva il futuro, ma possiamo decidere se guardare la vita con lenti scure o attraverso quelle della gratitudine. Qualcosa per cui essere grati c’è sempre: la nostra vita, il fatto di essere diventati ciò che siamo attraverso mille difficoltà, il sorriso amichevole che qualcuno ci regala nella vita di tutti i giorni.
L'Evangelo ha "parole d'una violenza inaudita: il loro attrito è febbrile, la loro sintesi più breve è pur sempre un invito perpetuo alla rivoluzione. Rivoluzionare me stesso: 'Puoi sempre ricominciare!' mi viene ripetuto una riga sì, l'altra anche". È sconcertante uno sguardo così: "pare che non sia più il figliolo prodigo a chieder perdono al Padre suo; sembra (quasi) che sia il Padre a chieder scusa al figliolo scostumato. Fingendosi dalla parte del torto pur di riciclare la mia vergogna". Il nuovo libro di don Marco Pozza è un'avventura lunga un anno in compagnia della "parola di Dio" che, dalla prima domenica d'Avvento, si ascolta nelle messe festive durante l'anno liturgico A, quello del Vangelo di Matteo (con qualche inserto dal Vangelo di Giovanni). È un libro scritto pensando al dramma di chi ha perso Dio, di chi non lo trova più, di chi non lo ha ancora trovato. Senza fame e sete nessuna pesca inizierà: chi ha il cuore freddo, chi dorme - chi ha il sonno della pancia piena - "non piglia Cristo". È un libro di divagazioni orizzontali, scavi in profondità, ospitalità accoglienti nei Vangeli domenicali. "Condivido le domeniche fuoriporta dell'anima mia" scrive don Marco. "Sono gite, vacanze, escursioni sul sentiero che conduce a Cristo e ai suoi segreti misteri. Quando esco di casa, la mia vita mi appare confusa, intricata, un po' inespressa. Quando rientro dopo averli incontrati, mi pare di vederla in HD, un po' più in alta definizione. Mi conosco un po' meglio, mi accetto un pizzico in più."
Questo libro sarà per il lettore una guida sicura e ricca di insegnamenti sul ministero di guarigione.
Dopo l'incidente stradale avuto a Panama, Padre Dario cominciò a sperimentare una profonda compassione per gli ammalati e come spesso succede quando il Signore ci usa per mezzo delle nostre stesse sofferenze, anche lui gradatamente vide crescere dentro di se, con potenza, quel dono di guarigione che già possedeva e che ora usa gioiosamente come strumento di evangelizzazione.
Perché noi uomini e donne moderni siamo così ossessionati dal controllo? Perché non riusciamo più a goderci il presente, a rilassarci, a mollare il freno, a lasciarci stupire? Sono le domande che Maurizio Botta si pone in questo nuovo libro, ancora una volta ispirato alle sue amatissime catechesi, che registrano sempre il tutto esaurito perché in grado di toccare le corde sensibili di ognuno di noi. Una società veloce, frenetica, in cui bisogna stare sempre al passo, conduce inevitabilmente alla convinzione di dover avere tutto sotto controllo, tutto programmato, pena rimanere indietro, venire esclusi, essere considerati non all'altezza, deboli. Senza rendercene conto, questa smania ci porta a sacrificare le nostre giornate correndo dietro a soddisfazioni effimere e, in questo continuo affannarsi, a rimetterci sono soprattutto le due stagioni della vita più autentiche: l'infanzia e la vecchiaia, quando il giudizio degli altri non ci tocca e siamo davvero liberi di vivere come ci pare. Oggi anticipiamo la fine dell'infanzia e posticipiamo il più possibile l'inizio della vecchiaia, perché ciò che è spontaneo e incontrollabile ci spaventa. Padre Maurizio, studiando i Vangeli e confrontandosi ogni giorno con persone di ogni età, estrazione e religione, ha riflettuto a lungo su queste tematiche fondamentali, e in queste pagine ci sprona a vivere davvero a pieno ogni momento, a non dare nulla per scontato, a essere grati: proprio la gratitudine è il primo passo per imparare l'arte dell'accontentarsi, del godere dei semplici, immensi doni che la vita ci offre ogni giorno.
Vuoi essere felice? Ecco il segreto: metti tutto il tuo impegno per rendere felici le persone vicino a te. Scoprirai che, seminando amore nel cuore di chi ti passa accanto, fiorirà la gioia piena anche nel tuo. L'amore è la luce che rischiara ogni oscurità, è la forza che ci permette di rialzarci quando ci sentiamo schiacciati da croci troppo pesanti per le nostre fragili spalle, è il rimedio contro il dolore. Tuttavia, oggi le nostre relazioni sono sempre più inquinate dalla pratica dell'«usa e getta» tipica della società in cui viviamo: per questo ci ritroviamo, spesso inconsapevolmente, a ferire e a essere feriti; per proteggerci chiudiamo il cuore, ottenendo solo di sentirci sempre più soli. Come fare allora per riscoprire la bellezza degli orizzonti che solo l'amore sa aprirci, per non diventare egoisti, incapaci di preoccuparci del bene altrui? Come creare legami profondi e veri? Come risanare le tante relazioni che si incrinano a causa di incomprensioni e situazioni dolorose non risolte? Chiara Amirante, in questo nuovo libro della collana Spiritherapy , ci accompagna con suggerimenti ed esercizi concreti a trovare risposte a queste e altre domande. Custodire e costruire relazioni di comunione profonda è tutt'altro che facile, ma è un'esigenza fondamentale del cuore: nessuno, da solo, può fare esperienza della piena felicità. «Siamo tutti sulla stessa barca, perciò dobbiamo remare insieme».
A 830 anni dalla nascita di santa Chiara d'Assisi (1193/1194-1253) e a 800 anni dalle stigmate di san Francesco, ricevute a La Verna il 14 settembre 1224, viene restituita alla storia, senza filtri, la figura di santa Chiara, attraverso le sue parole, i suoi atti e il suo sguardo: limpido, sereno, libero. Scopo del libro, che l'autrice ha scritto dopo meticolose indagini sulle fonti originali, è quello di gettare una luce di giustizia - dopo decenni di strumentalizzazioni politico-medievaliste e menzogne letterarie e cinematografiche - su colei che è stata definita lungo i secoli «Clara est lux» e «luce del mondo». «Cristina Siccardi - scrive Padre Serafino Tognetti - ha il dono di saper tenere il lettore fermo e inchiodato sul testo, con un crescendo di percezioni ed emozioni che determinano una sorta di rapimento interiore. [...] Leggendo questo libro, si conosce santa Chiara d'Assisi, e l'esperienza che la beata assisana ha di Dio entra in qualche modo a far parte del nostro vissuto. È lei che ci parla, e ci parla di Dio. [...] Così ho conosciuto finalmente santa Chiara e anche, oso dire, mi sono fatto conoscere da lei. E la mia vita ha preso una nuova svolta, ha conosciuto una ripartenza. Una ripartenza decisiva».
Meditazioni profonde di Ermes Ronchi per noi uomini e donne, là dove viviamo, nel quotidiano abitare delle nostre case.