Con questa pubblicazione portiamo a termine il progetto di offrire ad un ampio pubblico una doppia introduzione alle fonti su Francesco di Assisi: prima i suoi scritti, operazione effettuata nel volume precedente, numero 16 della collana, e adesso le agiografie antiche. Anche in questo caso l'approccio utilizzato dai cinque specialisti può essere qualificato di "alta divulgazione" per offrire chiavi semplici ma efficaci nell'introdurre il lettore nell'ampio e complesso materiale narrativo prodotto nel XIII secolo sulla figura del Santo assisiano.
Nel 1206 il vescovado di Assisi fu teatro di un gesto profetico che sconvolse il suo tempo e continua a interrogare il nostro tempo. Il giovane Francesco, davanti al padre Bernardone e al vescovo Guido, rinunciò a tutti i beni terreni, spogliandosi fino alla nudità, per essere totalmente di Dio e dei poveri. La porta di quel vescovado, sepolta da secoli, è stata oggi riportata alla luce, nel complesso che ormai, a ricordo di quell'evento, ha preso il nome di Santuario della Spogliazione. A quella porta, che scandì diversi momenti della vita di Francesco, il vescovo di Assisi Domenico Sorrentino dedica questa meditazione. La "porta di Francesco" diventa il simbolo di scelte radicali, a cui ogni nostra esistenza è chiamata. È la porta della decisione, della riconciliazione, del nostro cammino verso l'eterno
L’incontro di Gesù con il giovane ricco suscita inevitabilmente alcune domande a quanti si occupano di formazione. Come conciliare la proposta di mete elevate nella vita spirituale con il rispetto di un eventuale risposta negativa a questi stimoli? Come creare nei seminari e negli enti formativi un clima di pietà, lavoro, sacrificio, comprensione e rispetto delle regole che stimoli la maturazione umana degli alunni? E, soprattutto, come farlo in modo che non venga percepito come un mero obbligo esterno ma come un aiuto per lo sviluppo della loro personalità e della loro identità vocazionale? Nel mese di febbraio del 2022, il Centro di Formazione Sacerdotale della Pontificia Università della Santa Croce ha organizzato a Roma la "VII Settimana di Studio per Formatori di Seminari", dal titolo "Se il figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero". La formazione nella e per la libertà nel cammino sacerdotale, a cui hanno partecipato, sia in presenza che on line, sacerdoti provenienti da diversi paesi.
Questo volume raccoglie tutti i contributi presentati dai diversi autori che hanno preso parte alla VII Settimana di Studio, e vuole essere uno strumento utile per quanti ricoprono incarichi formativi nei seminari e nei vari istituti per aiutare i candidati a maturare umanamente e soprannaturalmente, a beneficio della comunità che sarà loro affidata.
"Che uomini erano quelli. Riuscirono a salvare l'Europa con la sola forza della fede. Con l'efficacia di una formula semplicissima, ora et labora. Lo fecero nel momento peggiore, negli anni di violenza e anarchia che seguirono la caduta dell'Impero romano, quando le invasioni erano una cosa seria, non una migrazione di diseredati. Ondate violente, spietate, pagane. Unni, Vandali, Visigoti, Longobardi, Slavi e i ferocissimi Ungari. Li cristianizzarono e li resero europei con la sola forza dell'esempio. Salvarono una cultura millenaria, rimisero in ordine un territorio devastato e in preda all'abbandono. Costruirono, con i monasteri, dei formidabili presidi di resistenza alla dissoluzione. Sono i discepoli di Benedetto da Norcia, il santo protettore d'Europa. Li ho cercati nelle loro abbazie, dall'Atlantico fino alle sponde del Danubio. Luoghi più forti delle invasioni e delle guerre. Gli uomini che le abitano vivono secondo una 'regola' più che mai valida oggi, in un momento in cui i seminatori di zizzania cercano di fare a pezzi l'utopia dei loro padri: quelle nere tonache monacali ci dicono che l'Europa è, prima di tutto, uno spazio millenario di migrazioni. Una terra 'lavorata', dove - a differenza dell'Asia o dell'Africa - è quasi impossibile distinguere fra l'opera della natura e quella dell'uomo. Un paradiso che è insensato blindare con reticolati. Da dove se non dall'Appennino, un mondo duro, abituato da millenni a risorgere dopo ogni terremoto, poteva venire questa formidabile spinta alla ricostruzione dell'Europa? Quanto è conscia l'Italia di questa sua centralità se, per la prima volta dopo secoli, lascia in macerie le terre pastorali da dove venne il segno della rinascita di un intero continente? Quanto c'è ancora di autenticamente cristiano in un Occidente travolto dal materialismo? Sapremo risollevarci senza bisogno di altre guerre e catastrofi?" All'urgenza di questi interrogativi Paolo Rumiz cerca una risposta nei fortini dove resistono i valori perduti, in un viaggio che è prima di tutto una navigazione interiore. I guardiani dell'arca costituisce, insieme al canto epico Evropa (che uscirà per Feltrinelli nel 2020 in Italia, e simultaneamente in molti altri paesi europei), un dittico dedicato all'Europa, alle sue origini, al suo futuro.
Suor Maria Costanza Zauli (1886-1954), dopo alcuni anni passati tra le Ancelle del Sacro Cuore, è chiamata dal Signore a fondare una nuova Congregazione dedita all'Adorazione eucaristica perpetua. È colpita da una misteriosa paralisi che la terrà a letto ben 10 anni, guarendo miracolosamente all'inaugurazione del nuovo monastero. L'anno successivo le sue "Ancelle Adoratrici del Santissimo Sacramento" sono riconosciute come Congregazione di diritto diocesano.
Il libro vuole allargare i confini della questione ponendo la domanda sullo stato attuale della formazione catechistica dei presbiteri. Questo testo si presenta, pur senza alcuna pretesa di esaustività, come tentativo di richiamare l'attenzione di quanti hanno a cuore la formazione integrale dei presbiteri e del servizio da essi svolto nella comunità cristiana, su una questione che riteniamo ormai ineludibile per l'effettiva riuscita del servizio catechistico: la formazione dei presbiteri nella catechesi. Dopo aver presentato l'attuale panorama socio-culturale con i conseguenti cambiamenti antropologici che stanno caratterizzando la nostra epoca, si passa ad affrontare frontalmente la questione della formazione catechistica dei presbiteri. La presentazione delle dimensioni della formazione catechistica rappresenta l'orizzonte entro cui la proposta si inserisce. Essa non può essere immaginata unicamente come formazione "intellettuale" che diverrebbe semplicisticamente erudizione o trasmissione di nozioni, forse anche rilevanti, ma poco incisive per il cambiamento di stile del presbitero. Si passa, quindi, benché a grandi linee, ad affrontare il tema della formazione catechistica del presbitero nel mondo digitale, ultima frontiera verso cui orientare l'annuncio del Vangelo. Si giunge così, nell'ultima parte del lavoro, alla descrizione, nelle sue fasi, della proposta formativa laboratoriale, scandendo i vari momenti che la strutturano ed indicando i «luoghi» ove tale proposta può realizzarsi concretamente.
Tutto ciò che è umano riguarda la Chiesa. Questo è il filo conduttore che accompagna le rifles-sioni del Cardinale Angelo Bagnasco nelle Prolusioni del suo secondo mandato alla Presidenza della CEI. Qui Sua Eminenza mette a fuoco e affronta con puntualità alcuni dei temi più attuali e fondanti della vita umana e spirituale: famiglia, lavoro, educazione, povertà, politica... sempre nell'ottica di quel principio originante che è Cristo. Come ricorda papa Francesco, che ci presenta il libro scrivendone la Prefazione, in una società in continuo cambiamento la via da seguire è e rimane l'educazione alla fede, indispensabile per riscoprire una precisa idea di persona a partire dal mistero di Cristo. In tale contesto il Pastore è colui che deve innanzitutto servire i fratelli nel Signore, sapendo che la sua stessa vita non gli appartiene perché è donata a Dio, annunciando e incarnando la Parola con animo forte e generoso. Perciò è necessario andare in profondità, essere Pastori dentro la vita delle persone, senza escludere nessuno, ricordando che la vera gioia non viene mai a mancare in quanto scaturisce dal Vangelo. ''Il volto dell'uomo che ogni giorno siamo chiamati a scoprire lo contempliamo in Gesù Cristo, volto misericordioso del Padre, fondamento dell'evangelizzazione e della promozione umana, che costituiscono la missione del nostro essere Chiesa. Fuori dallo sguardo di fede, non è possibile comprendere nulla del mistero della Chiesa, si tratta della straordinaria semplicità di Dio che sfugge alle complicazioni divisive degli uomini, e che fa della Chiesa il luogo dove Dio e l'uomo s'incontrano e insieme scrivono il cammino. Vorremmo far risuonare alta e mite la voce dei secoli e ripetere al mondo moderno che Dio c'entra con la vita, non è lontano e indifferente, non è nemico oscuro della gioia ma ne è la perenne sorgente, non è concorrente geloso della libertà ma ne è la più sicura garanzia''.
Questo libro vuole mostrare l'attualità, la bellezza, la sfida e la profezia degli Istituti Secolari oggi. Non è una vocazione molto conosciuta o compresa, ma "siete uno dei carismi più antichi e la Chiesa sempre avrà bisogno di voi" (Papa Francesco, 2-2-2022, commemorando il 75° anniversario della sua approvazione). Questa vocazione ha il vigore dei primi cristiani (Lettera a Diogneto), e sarà necessaria, tanto più quanto più secolarizzata sia la società. Essa consiste in una "sfida profetica", difficile e bella: vivere la povertà, la castità e l'obbedienza in un mondo che adora il contrario, per questo è necessaria, difficile e bella, perché è sintesi ed equilibrio, come l'Incarnazione: portare Dio al mondo e il mondo a Dio.
Il libro affronta il tema della leadership nella Chiesa attraverso vari contributi, approfondendo i seguenti temi: il rapporto tra il carisma delle congregazioni religiose e le sfide del presente; l'esercizio della leadership attraverso l'assunzione della vulnerabilità; la cultura della formazione permanente; la leadership nelle esperienze di comunità offerte ai giovani; le peculiarità della leadership nella vita religiosa; la leadership nella vita religiosa femminile; le derive narcisistiche di chi esercita la leadership; un commento alla "Patris Corde" tra psicologia, spiritualità e formazione; la formazione dei leader in contesto interreligioso.
In queste rapide pennellate del Magistero pontificio recente sulla vita consacrata, possiamo già vedere il cammino / missione che la Chiesa assegna alla vita consacrata in generale e alla vita contemplativa in particolare. Un cammino e una missione nella quale la formazione si rivela come elemento chiave, se vogliamo garantire una vita consacrata e contemplativa armoniosa, bella e significativa, evangelicamente parlando, che vive con passione il presente e si apre al futuro con speranza.
L'aver fatto coincidere il termine “spirituale” con il mondo interiore ha portato a credere che lo Spirito Santo operi solo a quel livello, come se l’essere uomo o donna, la corporeità, l’'affettività non avessero alcuna importanza.
Per le donne, in particolare, si ritiene che l’azione dello Spirito svilisca o ridimensioni il valore della femminilità, specie per chi ha scelto la via nella vita consacrata.
Onde evitare di andare a pure teorie e per sfatare molti luoghi comuni, l’Autore si serve di due strumenti tangibili per fare luce su un mistero tanto grande: la Parola di Dio e la Vergine Maria. Li propone come spunti di riflessione a tante donne - sposate o consacrate -, diverse per formazione, storia personale e scelte concrete. Alcune testimonianze riportate nel testo esprimono al vivo questa armonica complementarietà.
Il risultato è un incantevole dialogo tra il mondo maschile e quello femminile, una sinfonia ricca e preziosa per il lettore che vorrà coglierne le note più belle, anche per la propria vita.
Ad un certo punto il mondo si è fermato: il coronavirus ha colpito la nostra vita in tutto il mondo, come una sosta o una pausa generalizzata nel bel mezzo di un'esistenza frenetica. Le città, di fatto, sono diventate i nostri monasteri secondo una modalità che non avevamo mai immaginato né previsto per tutti noi che siamo stati costretti al confinamento forzato. È stato in questo modo totalmente inaspettato che molti, per un momento, sono diventati monaci e monache, separati e separate gli uni e le altre.