Milano, nel secolo XVIII, era austriaca e illuminista: vi convivevano, infatti, le riforme dell'imperatrice Maria Teresa e i fermenti culturali dei fratelli Verri e Giuseppe Parini. È in questa città che Maria Gaetana Agnesi, figlia di un facoltoso mercante di seta, dimostra sin dall'infanzia notevoli capacità di apprendimento che si dimostreranno strabilianti nel prosieguo della sua vita. Questa biografia svela la natura di una donna non solo precorritrice dei tempi, ma forte e ostinata nel perseguire il suo personale ideale di vita tra le meschinità aristocratiche e le miserie dei ceti popolari. Da questo ritratto Maria Gaetana Agnesi risulta essere non solo una delle più grandi matematiche di tutti i tempi, ma anche una donna a cui guardare come modello.
Si dice “Scherza coi fanti e lascia stare i santi”. Invece i santi non disdegnano l’umorismo, perché l’ironia è una componente essenziale della vita cristiana: signifca avere uno sguardo schietto su di sé, non prendersi troppo sul serio e riconoscere – con amabile bonarietà – i limiti propri e degli altri. Questo libro presenta una
raccolta di storie, aneddoti e testimonianze (dai Padri del deserto a
€ 00,00 Francesco d’Assisi, da Filippo Neri a Padre Pio, da Madre Teresa
a Giovanni Paolo II) in cui emerge la capacità di sdrammatizzare e risolvere i problemi. Sempre con un sorriso.
Il volume si apre col profilo di S. Giovanni Evangelista - il discepolo prediletto che Gesù amò come un figlio - aggiungendo un nuovo punto di vista per comprendere meglio che cosa sia la santità. Non è, infatti, la vita del discepolo che sta in primo piano, ma la persona del Divino Maestro a essere contemplata e raccontata in tutte le possibili sfumature offerte dalla Rivelazione. Anche gli altri nove Ritratti sono orientati a Cristo, ma ripercorrendo la storia della Chiesa degli ultimi cinquecento anni: dalla carmelitana Teresa d'Avila (1515) fino alla carmelitana Lucia di Fatima (2005). Tra questi due estremi, incontriamo altri due "santi" che ci permettono di toccare alcuni snodi nevralgici della storia cristiana come il Beato Marco d'Aviano e padre Michele Agostino Pro. Gli altri Ritratti evocano personalità significative per i drammi ecclesiali dei nostri giorni: per i giovani è la storia sofferta ma generosa di Gabriele dell'Addolorata; per le famiglie è la vicenda dei coniugi Martin (genitori di S. Teresa di Lisieux, canonizzati durante l'ultimo sinodo dei vescovi); per gli operatori di misericordia è la Beata Enrichetta Alfieri. per coloro che si accostano fiduciosi all'esperienza dei nuovi Movimenti Ecclesiali, è la figura di Igino Giordani, co-fondatore dei Focolarini. A tutti, infine, sarà gradito il Ritratto del «Papa Buono» (Giovanni XXIII), approfondito in seguito alla sua canonizzazione. Con questo libro giungono a centocinquanta i Ritratti sin qui proposti, comprendendo anche quelli pubblicati con il titolo Santi del nostro tempo. Ritratti prima «predicati» (cinque per ogni itinerario quaresimale) da P. Sicari e poi pubblicati da Jaca Book nell'arco di trent'anni.
Le hanno chiesto spesso di raccontare la sua vita, e lei l'ha raccontata più e più volte, dall'inizio. Quello a cui erano interessati era proprio l'inizio, atroce. Nella sua lingua che è un miscuglio di lingue, lei gliel'ha raccontato, ed è così che le è tornata la memoria. Storia meravigliosa. È il titolo della piccola monografia sulla sua vita. Lei non l'ha mai letta. La sua vita, a loro raccontata. Ne è stata orgogliosa e se n'è vergognata. Ha temuto le reazioni ed è stata felice che la si amasse in virtù di quella storia, con le cose che ha avuto il coraggio di dire e quelle che ha taciuto, che gli altri non avrebbero voluto sentire, che non avrebbero capito. Una storia meravigliosa. Per questo racconto la memoria le è tornata, ma il suo nome, no, non l'ha mai ritrovato. Non ha mai saputo come si chiamava. Ma non è questo l'essenziale. Perché chi era da bambina, quando portava il nome che le aveva dato suo padre, non l'ha dimenticato. Serba ancora in sé, come un tributo all'infanzia, la bambina che è stata. Quella bambina che sarebbe dovuta morire in schiavitù è sopravvissuta, quella bambina era e continua a essere quel che nessuno è mai riuscito a portarle via. La storia vera di Bakhita, schiava sudanese liberata nel 1889 in Italia, dove divenne suora, per essere beatificata e poi santificata nel 2000 da Papa Giovanni Paolo II.
È oggi una necessità la riscoperta dell'immagine pura che è veicolo di valori e di pietà. Si tratta dell'immagine significante al di là del tratto e del segno in opposizione ad un mondo che ne ha fatto l'espressione del futile e del vacuo come rappresentazione dell'attimo non impressionante legata ad un cavo o ad un satellite. Recuperare il senso dell'immagine, significa ridare a questa particolare espressione comunicativa il valore didattico-pedagogico che da sempre le è stato riconosciuto. Nel Libro secondo della Quarta Disputa Generale, La Chiesa Trionfante, per la prima volta in edizione critica e traduzione in italiano, Roberto Francesco Romolo Bellarmino (1542-1621) dialoga e si confronta con Giovanni Calvino (1509-1564), teologo riformatore, sulla opportunità di ritenere le immagini e le reliquie dei santi degne di venerazione, senza incorrere nel peccato di idolatria. Questo libro dà lo spunto per riflettere sull'attualità della tematica e sul quinto centenario del movimento protestante con la conseguente nascita delle Chiese Cristiane Riformate. Si tratta di «Un invito a ripercorrere insieme il cammino della tradizione della Chiesa indivisa per riesaminare alla sua luce le divergenze che i secoli di separazione hanno accentuato tra noi, onde ritrovare, secondo la preghiera di Gesù al Padre (Gv 17,11.20-21), la piena comunione nell'unità visibile» (Giovanni Paolo II, Lettera Apostolica Duodecimo espleto saeculo a concilio Nicaeno II, 4 dicembre 1987).
Sono qui raccolti cinque saggi di Romano Guardini sulla figura e la santità di Francesco d'Assisi, composti in un periodo di risveglio dell'interesse per la spiritualità e la mistica, compreso tra gli anni '20 e '50 del secolo scorso. Guardini ritrae san Francesco, ne contestualizza la vita, descrive le peculiarità del paesaggio umbro e della città natale che per l'autore si manifestano nella sua stessa personalità: chiaro, ben definito, brillante, un profilo marcato dalla cosiddetta "opposizione polare", una continua oscillazione tra contrari, senza mai scivolare nella contraddittorietà (presenza/lontananza, semplicità/problematicità, città/natura). Una descrizione della figura di Francesco che guida alla riflessione sul concetto di "santità" e sulla sua metamorfosi nel tempo, fino all'epoca moderna, un'era "alla fine" che richiede una crescente responsabilità del cristiano.
Maria è stata, lungo i secoli, l'educatrice di coloro, che, mettendo in pratica la parola di Gesú, abbracciano con entusiasmo la radicalità evangelica. È la nota mariana della santità. È grande la costellazione dei santi mariani, presenti in oriente e in occidente e appartenenti a tutte le nazioni, a tutte le epoche e a tutti i ceti sociali. Essi hanno come nota distintiva una spiritualità, che vede nella Beata Vergine Maria non solo un modello di perfezione cristiana, ma soprattutto una presenza e un aiuto efficace per vivere con eroicità la vocazione battesimale.
A questo vasto arcipelago mariano appartengono, ad esempio, sant'Agostino, san Massimo il Confessore, san Bernardo di Chiaravalle, san Francesco d'Assisi, san Domenico di Guzmán, santa Brigida di Svezia, san Luigi Grignion de Montfort, sant'Alfonso Maria de' Liguori, san Giovanni Bosco, santa Bernadette Soubirous, san Massimiliano Maria Kolbe, san Pio da Pietrelcina, santa Teresa di Calcutta, san Gabriele Brochero, i santi Pastorelli di Fatima. A questa lista, del tutto indicativa, bisogna aggiungere i numerosi fondatori e fondatrici di ordini e congregazioni religiose, che fanno della spiritualità mariana la loro carta d'identità carismatica ed apostolica.
Il volume si articola in tre parti. La prima è dedicata alla Madre di Dio, la maestra dei Santi. La seconda contiene omelie. La terza accoglie conferenze, relazioni e interviste. Nonostante la diversità dei generi letterari unico è l'argomento: la santità, riscoperta, vissuta e celebrata nella Chiesa.
Nell’innumerevole schiera dei santi di tutti i tempi, colpisce la presenza di giovani e giovanissimi che, impostando la vita come dono, con l’aiuto della grazia divina hanno fatto fiorire un giardino di virtù nei pochi anni della loro esistenza terrena. Non è un ideale impossibile, ma un compito semplice, oltre che una chiamata universale: a tutti è richiesto infatti di accogliere la chiamata di Dio, il solo che può realmente realizzare la nostra vita.
Cosa possono dire a un giovane di oggi nomi apparentemente lontani nel tempo come Tarcisio, Luigi Gonzaga, Imelda Lambertini, Domenico Savio, Gemma Galgani o Maria Goretti? I loro nomi si inseriscono in una lunga schiera di giovani che giunge fino ai giorni nostri con Piergiorgio Frassati e Chiara Luce Badano, a dimostrare che la santità non conosce limiti di età.
Nell’inevitabile differenza di tempi e contesti, culturali e geografici, i santi giovani mostrano che seguire Cristo lascia una scia di luce che irradia a distanza di secoli. Hanno vissuto pochi anni secondo il mondo, ma sono vivi e attivi più che mai nell’eternità, come fari che illuminano la strada a ogni giovane che si confronta con le grandi domande della vita
Attraverso le loro biografie possiamo scoprire una luce che illumina quel vuoto di senso tipico del nostro tempo. È la luce di Cristo, il grande amore che ha reso questi ragazzi delle fiaccole accese nella notte, che ora risplendono in una catena di amicizia che travalica i secoli e li lega a tanti loro coetanei, i quali proprio adesso vivono la fase, spesso difficile, delle grandi decisioni dell’esistenza.
Parigi, anno 1266. Bonaventura da Bagnoregio, generale dell'Ordine francescano, impone di distruggere tutte le biografie di san Francesco, morto quarant'anni prima. In ognuno dei quasi millecinquecento conventi dell'ordine e dei quattrocento monasteri di Clarisse, le vecchie biografie vengono sostituite dalla nuova, redatta proprio da Bonaventura, chiamata Leggenda Maggiore. Monastero per monastero, convento per convento, si fanno sparire le precedenti testimonianze dagli archivi, dagli studia, dalle sale di lettura dei frati. Da quel momento l'immagine di Francesco diviene quella di un frate ingenuo e senza cultura. Solo secoli dopo, nel 1890, il pastore calvinista Paul Sabatier si mette alla ricerca dei testi scomparsi. Una ricerca testarda, durata per decenni e che, alla fine, ha successo. Chiara Mercuri ricostruisce, sulla base delle fonti non ufficiali, la vita e l'insegnamento di Francesco. Ne emerge il ritratto inedito di un uomo di profonda cultura, deciso fino alla durezza, ma amorevole verso i suoi compagni - Leone, Chiara e gli altri - che furono con lui il motore di una straordinaria stagione di rinnovamento dello spirito.
L'Autobiografia di s. Ignazio di Loyola, nota anche come Il racconto del pellegrino, è un testo fondamentale della spiritualità ignaziana, e una risorsa indispensabile per conoscere la personalità del fondatore della Compagnia di Gesù. S. Ignazio era un uomo umile e riservato, che non amava parlare di se stesso. Se raccontò la storia della sua esperienza personale, fu solo perché la richiesta insistente di alcuni giovani confratelli gli fece comprendere che gli ascoltatori e i futuri lettori, intuendo il significato universale di quanto era a lui accaduto, avrebbero potuto trovare aiuto e orientamento per il loro cammino umano e spirituale.