Il testo si propone come uno strumento di raccordo e di proposta specifica a servizio degli animatori della cultura e della comunicazione delle parrocchie e delle diocesi. A partire da un recupero delle principali tappe segnate dalla cooperazione fra il magistero della Chiesa e le potenzialità del cinema e del testo filmico, per passare dentro la foresta del linguaggio e dei chiaroscuri dell’umano, fino alla proposta di un percorso di analisi filmica di uno dei registi contemporanei, capace di uno sguardo autoriale.
Cinema e Chiesa, è un binomio ormai consolidato, sia dal punto di vista culturale che pedagogico, un’amicizia fruttuosa che oggi, nell’areopago della cultura postmoderna o della cross-medialità, chiede di essere nuovamente rivisitato, coraggiosamente ripensato e vissuto sotto il segno del confronto e della testimonianza.
Punti forti
Il cinema è visto come preziosa miniera di conoscenza e soprattutto come proficuo terreno di confronto e di dialogo culturale e la «Sala della comunità» diviene luogo di socializzazione e di promozione culturale.
Destinatari
Animatori della cultura e della comunicazione nelle diocesi e nelle parrocchie.
Autori
Andrea Verdecchia (Roma 1982) è presbitero dell’arcidiocesi di Fermo (Fm), dove vive il ministero come vicario parrocchiale presso l’Unità Pastorale di San Pietro e Cristo Re in Civitanova Marche (Mc), e come collaboratore del Consultorio Familiare diocesano Famiglia Nuova. Ha conseguito la Licenza in Teologia Pastorale con specializzazione in Teologia della Comunicazione, con la tesi La spiritualità del silenzio nella poetica di Kim Ki-duk, presso l’Istituto Pastorale Redemptor Hominis della Pontificia Università Lateranense, dove sta svolgendo la ricerca di dottorato.
I più esperti conoscitori della dottrina sociale cristiana hanno parlato della “Caritas in veritate” come di un documento dalla portata rivoluzionaria. Benedetto XVI ha provato ad offrire a “tutti gli uomini di buona volontà” un insieme di riflessioni che rispondano alla necessità incontestabile di ripensare al modo di fare economia cercando uno sviluppo autenticamente integrale. La sua proposta coraggiosa di nuove regole condivise da rispettare è una via che potrebbe essere utile percorrere per evitare di cadere ancora una volta in un baratro profondo nel prossimo futuro.
Lo scopo del testo è quello di consentire una lettura più attenta dell’enciclica proponendo un insieme di studi che approfondiscano le cruciali problematiche poste in ambito economico senza però trascurare le altre fondamentali questioni per le quali il Pontefice intende proporre delle risposte attraverso importanti indicazioni.
Linee di fondo per una crescita concorde delle Chiese in Italia nell'arte delicata e sublime dell'educazione. In essa i vescovi italiani riconoscono una sfida culturale e un segno dei tempi, ma prima ancora una dimensione costitutiva e permanente della nostra missione di rendere Dio presente in questo mondo.
Descrizione dell'opera
Negli anni del concilio la Chiesa ha potuto rendersi sempre più familiare con la propria tradizione patristica, portando a compimento quei movimenti che avevano già preso avvio nei decenni precedenti.
La ricerca punta a ricostruire la coscienza dei padri conciliari intorno alla rilevanza del «ritorno alle fonti» - soprattutto le fonti patristiche, particolarmente presenti nella Lumen gentium - in rapporto tanto all'evento di cui erano protagonisti, quanto ai compiti affidati da Giovanni XXIII al concilio e alla situazione di Chiesa che la vicenda conciliare doveva contrassegnare in modo tanto profondo.
Lo studio prende in esame soprattutto l'elaborazione del de Ecclesia, soffermandosi in specie sul dibattito conciliare, con l'intento di cogliere le linee di sensibilità e di attenzione dell'assemblea a quel ritorno alle fonti al quale avevano lavorato, in un clima a tratti molto difficile, alcune delle figure più significative della teologia europea, che proprio in questo modo avevano contribuito a preparare il terreno all'evento conciliare. «I Padri appartengono anche a un passato dal quale ci separano secoli. [...] Al Vaticano II va riconosciuto, crediamo, di aver evitato ogni tentazione nostalgica, ogni archeologismo indebito, nel richiamarsi alla grande tradizione della Chiesa. [...] Il concilio ha saputo custodire la giusta tensione fra la ritrovata familiarità con i Padri e il riconoscimento dell'alterità» (dalla Conclusione).
Sommario
Introduzione. Abbreviazioni. I. DALL'APOLOGETICA AL RINNOVAMENTO TEOLOGICO: LO STUDIO DEI PADRI NELLA PRIMA METÀ DEL NOVECENTO. 1. Gli studi patristici e l'ecclesiologia nella prima metà del Novecento. 2. Il ritorno alle fonti: un tema controverso. 3. I Padri nel cammino verso il concilio. II. I PADRI DELLA CHIESA NEL DIBATTITO CONCILIARE SUL DE ECCLESIA. 4. Il de Ecclesia: lo schema preparatorio e il dibattito nella Commissione centrale preparatoria. 5. Il de Ecclesia al concilio: il dibattito nel primo periodo. 6. "Chiesa, che dici di te stessa?" L'elaborazione del de Ecclesia nel secondo periodo. 7. Verso la Lumen gentium: l'elaborazione definitiva del de Ecclesia. III. IL VATICANO II E LA CHIESA DEI PADRI: ELEMENTI PER UN BILANCIO. 8. La Lumen gentium come espressione di un'ecclesiologia patristica. 9. I caratteri patristici del concilio Vaticano II: prospettive e limiti. Conclusioni. Appendici. Bibliografia.
Note sull'autore
DANIELE GIANOTTI è presbitero della diocesi di Reggio Emilia - Guastalla. Ha compiuto la formazione teologica a Roma, dove ha studiato filosofia e teologia all'Università Gregoriana (1976-1981) e patristica all'Istituto Patristico «Augustinianum» (1981-1985). Dal 1985 insegna teologia sistematica presso lo Studio Teologico Interdiocesano di Reggio Emilia, di cui è stato direttore dal 2005 al 2010. È docente di teologia sistematica anche alla Facoltà Teologica dell'Emilia Romagna, dove è coordinatore del Dipartimento di storia della teologia.
«Confessa mons. Rabitti: "Voi sapete che le mie prediche erano lunghe! Però sapete che quando si ama si vorrebbe dire tutto... Parlava la lingua ma vibrava il cuore". In verità le sue omelie non sono lunghe, evitano il rischio della denuncia di Montesquieu il quale accusava i predicatori di dare in lunghezza quanto non sanno dare in profondità. La sua è una predicazione che riflette la fede e la passione di chi la proclama, irradia speranza e fiducia, ma soprattutto rimanda alla sorgente della Parola Dio, cercando di essere fedele al motto episcopale da lui scelto: "Il tuo Maestro sia Cristo"» (dalla Prefazione).
Il volume commemora il 50° anniversario di sacerdozio e il 15° anniversario di episcopato dell'autore. Raccoglie 63 omelie, organizzate in due sezioni: la prima riferita alla diocesi di San Marino-Montefeltro e la seconda all'arcidiocesi di Ferrara-Comacchio. Ciascuna di esse annovera specularmente cinque eventi conduttori: ingresso, messa crismale, giornata sacerdotale mariana annuale, ordinazioni e ministeri, messe esequiali.
Sommario
Prefazione (G. Ravasi). I. EPISCOPATO IN SAN MARINO - MONTEFELTRO (1995-2004). 1. Ingresso in diocesi. 2. Venerdì bello. 3. S. Messa crismale. 4. Ordinazioni e ministeri. 5. Ss. Messe esequiali. 6. Commiato. II. EPISCOPATO IN FERRARA - COMACCHIO (DAL 28.11.2004). 1. Ingresso in diocesi. 2. Giornata sacerdotale mariana. 3. S. Messa crismale. 4. Ordinazioni. 5. Ss. Messe esequiali. Appendice. Indici.
Note sull'autore
PAOLO RABITTI (Castellarano - RE, 1936) è stato ordinato sacerdote nel 1960 a Bologna. Ha conseguito la licenza in teologia e successivamente il dottorato a indirizzo ecclesiologico presso la Pontificia Università Lateranense. Assistente del Movimento studenti e poi del Settore giovanile dell'ACI di Bologna (1964-1971), è stato poi rettore del Pontificio Seminario Regionale della città (1971-1984), indi viceassistente generale dell'ACI (1984-1988), sottosegretario e poi segretario della Pontificia Commissione dei Beni Culturali della Santa Sede e delegato della Santa Sede al Comitato del Patrimonio culturale del Consiglio d'Europa a Strasburgo (1988-1995). Eletto alla sede vescovile di San Marino-Montefeltro, il 24.6.1995 è stato consacrato vescovo a Bologna, dal card. Giacomo Biffi. Membro della Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa dal 1995 al 2005, nel 2001 è stato designato presidente della Commissione episcopale per il laicato della CEI. Nominato arcivescovo di Ferrara-Comacchio, inizia la sua attività pastorale in arcidiocesi il 28.11.2004. Confermato presidente della Commissione Episcopale per il laicato della CEI nel 2005, ha ricoperto tale incarico sino al marzo 2010. Dall'anno 2000 è delegato della Conferenza Episcopale Regionale per il laicato e la pastorale giovanile.
Ecco il testo degli Orientamenti pastorali, in cui i Vescovi tracciano concretamente il cammino per il prossimo decennio. Tutte le componenti della Chiesa italiana (famiglie, parrocchie, scuole, sacerdoti, religiosi, laici) sono invitate a una sorta di alleanza educativa per trasmettere alle nuove generazioni la vita buona, vera e giusta del Vangelo.
Non è utopia ritenere che i cittadini possano interagire con le amministrazioni pubbliche nella cura dei beni comuni. Non lo è perché di fatto già accade, grazie a tutti coloro che in vario modo mettono a disposizione della comunità tempo ed energie. Ma non lo è anche perché nella nostra Costituzione vige ormai un principio che legittima i cittadini a passare dal ruolo di utenti a quello di cittadini attivi, responsabili e solidali. È il principio di sussidiarietà orizzontale, che considera i cittadini come potenziali alleati delle istituzioni, disposti ad introdurre nella sfera pubblica il valore aggiunto rappresentato dalle loro competenze, idee ed esperienze. In tempi di crisi questa è una prospettiva che apre alla speranza perché non si limita, come fanno alcuni interpreti della sussidiarietà, ad ipotizzare interventi sostitutivi dei soggetti pubblici da parte di attori non-profit, bensì mobilita quantità crescenti di persone nella produzione, cura e sviluppo di beni comuni. I saggi contenuti in questo libro analizzano le idee e le esperienze pratiche che sorreggono questa prospettiva di nuova cittadinanza, fornendo ai potenziali cittadini attivi gli strumenti per mobilitarsi ed a chi opera nel sociale e nella politica una visione credibile di cambiamento basata sulla Costituzione.
Un manuale che analizza i Mass media in funzione al ruolo e alla missione della Chiesa. Messaggi e contenuti culturali hanno oggi un impatto sociale crescente, offerto loro dagli strumenti della comunicazione sociale, mentre a loro volta, nella storia della Chiesa le meravigliose invenzioni tecniche sono sempre state considerate doni di Dio così come il Concilio Vaticano II ha confermato.
Il tema della sostenibilità economica degli enti ecclesiastici (diocesi, parrocchie e istituti religiosi) è centrale per il perseguimento della missione degli enti della Chiesa nel tempo a favore della società (non solo in Italia). Questo aspetto, che diventerà ancora più critico nei prossimi anni, porta a considerare sotto una nuova prospettiva i temi dell'amministrazione e dei bilanci, ma anche, più in generale, il modo di agire di queste organizzazioni, tanto che esse dovranno passare sempre più dall'amministrazione a una gestione moderna per la missione. I concetti di missione della Chiesa e sostenibilità economica, infatti, non sono assolutamente antitetici. Anzi la sostenibilità economica, specie nel contesto dei prossimi anni, rafforzerà la prima. Questo libro affronta i temi della sostenibilità economica, del bilancio e dei principi contabili applicabili alle tre maggiori tipologie di enti ecclesiastici: le diocesi, le parrocchie e gli istituti religiosi. Si tratta del primo studio a livello nazionale e internazionale sullo specifico argomento della sostenibilità economica e dei bilanci degli enti ecclesiastici. Esso discende da analisi pluriennali condotte dell'autore in Italia e all'estero. Il contenuto dell'appendice è disponibile al download sul sito dell'editore: vitaepensiero.it.
Dopo quasi dieci anni nel dicastero della Santa Sede per la pastorale dei migranti, monsignor Agostino Marchetto presenta il bilancio delle sue battaglie nella fedeltà al Vangelo e ai diritti dell'uomo. Sono molti i temi toccati in queste pagine che riguardano la nostra vita e quella di milioni di immigrati nel nostro Paese e in Europa. Quasi un grido d'allarme nella consapevolezza di tante forme di integrazione mancata.