Un testo che riflette sull'esperienza di povertà, vulnerabilità, miseria e fragilità vissuta da san Francesco. Nessuno più di lui ne ha afferrato il senso e l'ha vissuta come via di libertà, di realizzazione e di «perfetta letizia». Solo le nostre fragilità possono aiutarci a entrare nel nostro abisso e trovare in esso la via della vita. È questo, in sintesi, il grande messaggio che si coglie nei testi più conosciuti ed emblematici prodotti da Francesco di Assisi. Perciò l'autore ci propone una lettura di diversi passaggi delle "Ammonizioni", del racconto autobiografico della conversione fatto all'inizio del "Testamento", della "Lettera a un ministro" e della parabola della "Perfetta letizia".
"Anche chi non sa niente di lui, ha in qualche modo sentito parlare del suo cattivo carattere, dei giudizi taglienti, dell'ironia feroce delle sue polemiche. L'unica "colpa" di san Girolamo, in realtà, è stata quella di essere più intelligente della media, vivere e parlare senza ipocrisia, avere una natura appassionata che ha mantenuto intatta fino alla fine della sua vita, animata da un unico desiderio: l'amore per Dio e per la sua Parola. Con l'onestà intellettuale che le è propria, suor Beatrice ha voluto proporre ai lettori una breve, agile e fedele biografia, la summa della vita del grande uomo che è stato Girolamo, così com'era, non come la calunnia o il suo contrario, l'agiografia, vorrebbe farci credere. I santi non sono dei "santini". Il vero significato della parola "santo" è fedele: fedele all'amore di Dio, totalmente affidato alla grazia. Come san Girolamo" (dalla prefazione di Flaminia Morandi)
Per meglio comprendere le procedure e per agevolare la comprensione delle procedure penali, è stato anche anteposto il diritto sostantivo che contiene le sanzioni penali nel Codice di Diritto Canonico, nel Codice dei Canoni delle Chiese Orientali e nel diritto vaticano. Il Codice di procedura penale canonica raccoglie le leggi contenute nei canoni del Codice di Diritto Canonico e nel Codice dei Canoni delle Chiese Orientali riguardanti l'indagine previa e i processi penali e che si applicano ai fedeli cattolici sia della Chiesa latina sia delle Chiese orientali. Il processo penale canonico si è sviluppato con leggi e norme di diversa natura, soprattutto al di fuori dei due Codici della Chiesa cattolica. Pertanto, viene qui organizzata in un unico testo tutta la normativa extracodiciale che regola i cosiddetti delicta reservata. In tale normativa, infatti, sono stati introdotti i delicta contra fidem e, segnatamente, i delitti di eresia, di apostasia e di scisma, i quali non vengono ricompresi nell'ambito dei delicta graviora, bensì, appunto, in quello più ampio dei delicta reservata alla Congregazione per la Dottrina della Fede. Ciò emerge con evidenza ad una prima lettura del testo dell'art. 1, § l, delle norme sui delitti riservati, in cui si parla di delicta contra fidem e di delicta graviora, introducendo, quindi, una distinzione tra le due specie di delitti; nonché dal tenore del 3 del medesimo articolo che, in riferimento ai delitti di cui al § 1 parla di delicta reservata. Perciò nel testo normativo si presta, di conseguenza, particolare attenzione nel qualificare graviora i delitti contro il Sacrificio eucaristico, contro il sacramento della Penitenza, contro il delitto di attentata ordinazione sacra di una donna e contro la morale; i delitti contro la fede sono gli unici a non essere designati come graviora, considerato che rientrano solo nella categoria maggiormente comprensiva dei delicta reservata. In questa raccolta figurano sia leggi in senso stretto, sia documenti di natura diversa, che contengono leggi e altra normativa che contiene anche principi, indicazioni operative, linee guida e vademecum, sia statuti che regolano servizi e uffici per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili in alcune diocesi. Infine, la sezione dedicata al diritto vigente nello Stato Città del Vaticano è arricchita dal testo integrale del Codice.
Un sussidio per la celebrazione della Messa dei fanciulli.
Una raccolta di meditazioni suggestive che ripercorrono l'ultima settimana della vita di Gesù, dall'ingresso a Gerusalemme fino al mattino di Pasqua, l'ottavo giorno, il giorno del compimento. Riflessioni che ne indagano il cuore per riscoprire l'essenza della nostra esistenza di donne e uomini di fede, per ritrovare presagi di vita, segni di risurrezione nel nostro cammino, anche quando sembra prevalere il disorientamento, anche quando è necessario attraversare l'esperienza della passione. Per lasciarci afferrare dallo sgomento della tristezza e dall'ombra del dubbio, ma anche conquistare da quell'amore totale che, più forte della morte, solo può rimettere in strada i nostri passi dispersi. «Perché al di là di ciò che siamo e di ciò che sembriamo, di ciò che pensiamo e di ciò a cui crediamo, al di là dei nostri dubbi e delle nostre insicurezze, il Signore "ha bisogno" anche di noi. Ogni anima può sostare sotto la croce d'amore e ricevere lo Spirito che illumina di significato il deserto.»
La dottrina che Gesù Cristo Nostro Signore ci ha insegnato per mostrarci la strada della salute è compendiata e spiegata da questo catechismo maggiore, voluto da papa San Pio X nel 1905. È composto da 993 domande e risposte e riflette l'esperienza catechistica personale di Giuseppe Sarto, mantenendo le sue caratteristiche di semplicità di esposizione e di profondità di contenuti. Al catechismo propriamente detto fa seguito una istruzione sopra le feste del Signore, della Beata Vergine e dei santi, che conserva ancora oggi un solido valore dottrinale e ascetico e ben si adatta alla struttura dell'anno liturgico. Infine viene riprodotta la breve storia della religione, fatta compilare dal pontefice.
La Via Crucis è una antica e pia pratica cristiana, che permette ad ogni fedele di ripercorrere, rivivere e interiorizzare le tappe della Passione e Morte di Cristo. In occasione del Giubileo della Speranza, mediante delle riflessioni che partono dal dramma e dal dolore dell'intera umanità, per raggiungere l'esperienza intima di ogni uomo, nel segno della Speranza, l'autore mostra come il Signore, proprio grazie alla sua Passione e Morte, dona nuova luce all'oscurità del dolore e della sofferenza, vincendo per sempre il peccato e la morte. Il testo può essere utile sia per la preghiera personale e sia per la celebrazione comunitaria.
Le immagini sono tratte dalle stazioni della cappella del Pontificio Collegio Internazionale Maria Mater Ecclesiae (Roma)
La Salette, parola profetica è segreto ineffabile, ecco l'oracolo che Raissa e Jacques ci fanno ascoltare finalmente, sulle orme di Melania Calvat e Massimino Giraud, a traverso queste pagine finora celate. "Vedete l'Europa in subbuglio, la società sull'orlo della rovina!," proclamava già il vescovo di La Salette. "Chi ci ha preservato, chi ci preserverà da disgrazie ancora più grandi, se non Colei che è venuta dall'alto sui nostri monti, per piantarvi un segno di raduno e salvezza, un faro luminoso, un serpente di bronzo..." (P. de Bruillard, Lettera pastorale della fondazione del santuario, 1° maggio 1852) Cresciuta nell'infelice Mariupol, fuggita nel 1940 dall'Europa della Shoà, Raissa ha incarnato in cuore suo, e nel poema Pietà da lei dedicato a Maria, "Colei che piange", icona della Misericordia di Dio che intenerisce e salva. Jacques, invece, ha raccolto la divina indignazione della Figlia di Gerusalemme, "schierata come armata" (Cant 6,10) contro gli idoli delle genti, è l'ipocrisia dei farisei. Oggi la guerra colpisce l'Europa ricca, e più che mai i scandali strappano le maschere. Guarderemmo verso la Montagna dello Spirito, ammonitrice e risanatrice? (Sal 121,2) Consumata dalla carità, da questo "monte" Raissa prese il volo il 4 novembre 1960. Il 28 aprile 2013, festa di altri due apostoli mariani, marca il cinquantenario della morte, tutta francescana, di Jacques. Pubblicare il suo coraggioso manoscritto, che ebbe P. Garrigou Lagrange per censore, è pregio dell'Angelicum e dei domenicani romani alle soglie della ricorrenza. L'impavidità dei fanciulli di la Salette, Lourdes e Fatima, restii alle preferenza di persone, contagiò nel 1918 i sposi davvero convertiti, che attraversarono l'Europa in guerra per portarlo in Vaticano. "Svegliare i dormiglioni" fu l'impegno romano che Maritain volle ancora svolgere, nel 1945, aiutato da Massignon (p. 607). Adesso, nel terzo millennio, lasciamoci pure interpellare, sul modo divino. Indifferenza e tiepidezza sono i contrari di Dio: le voci del suo amore sono gridi e ansimi (Is 42, 13-14).
Il ricorso gerarchico è un'impugnazione mite, modesta; non gli appartengono tutte le formalità e le opposizioni di un processo giudiziale; è fondato sulla fiducia che il Superiore, di fronte alle ragioni addotte, può riconsiderare la decisione già presa. Solo dopo aver esperito il ricorso gerarchico si apre la via al processo giudiziale, al contenzioso amministrativo presso il Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica. Lo scopo del testo è innanzitutto pratico: illustrare come nella Chiesa il ricorso gerarchico si propone, come si evolve nel procedimento e come si conclude con la decisione del Superiore. La trentennale esperienza dell'Autore presso la Segnatura Apostolica ha mostrato quanta distanza si crei in molti canonisti tra il richiamo ai principi supremi del diritto canonico e la mancata conoscenza delle più elementari procedure per agire nell'ordinamento della Chiesa. Il testo conserva il carattere di appunti per le lezioni che l'Autore tiene da anni alla Facoltà di Diritto Canonico della Pontificia Università Gregoriana.
Gli inediti Quaderni di lavoro di Alba de Céspedes custoditi presso la Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori di Milano rappresentano l'opus magnum dell'intero impegno intelluttale della scrittrice, unico luogo di convergenza delle sue considerazioni e riflessioni di tipo teorico, metodologico e metaletterario. Pensati come locus ove risolvere le difficoltà di costruzione del romanzo Con gran amor, i Quaderni sono centrali anche per la ridefinizione dell'iter intellettuale della scrittrice poiché illuminano l'intera sua produzione letteraria.
La loro esegesi spiega inoltre le ragioni dell'incompiutezza del romanzo cubano e al contempo individua un sistema metodologico e teorico che ridefinisce la posizione di de Céspedes nel panorama culturale italiano del Novecento, modificando le possibili forme di canonizzazione della sua produzione e della sua intellettualità. Gli esiti della ricerca scientifica condotta e le conclusion alle quali perviene contribuiscono così a modificare il profilo di de Céspedes, superando ricezioni del passato talvolta banalizzanti e ricollocandola al centro di una rete intellettuale di cui fu protagonista attiva e consapevole.
Sono diverse le opere edite che si preoccupano di formare alla liturgia i ministri laici che operano in essa. A voci e opere più autorevoli e complete aggiungiamo questo piccolo sussidio, redatto dall’Ufficio liturgico della Diocesi di Roma. Ha come scopo di presentare in sei piccole schede i contenuti teologico-liturgici di base che ogni ministro laico deve interiorizzare per poter svolgere con competenza il suo ministero. Non è un libretto ‘settoriale’, non vuole formare i lettori, oppure i ministranti, oppure i cantori ecc. Vuole offrire quelle conoscenze liturgiche di base che tutti questi ‘attori’ della celebrazione devono possedere. È breve e agile può essere usato per la formazione del gruppo liturgico parrocchiale, ma può servire anche per la formazione personale.
Nel 2023 ricorre il 150 anniversario della morte di Alessandro Manzoni avvenuta il 22 maggio 1873. La trama del suo celebre romanzo: I Promessi Sposi ha ispirato lo svolgimento di questo nuovo gioco ideato e prodotto da MIMEP che unisce sempre al divertimento un intento educativo. Nelle vicende piene di imprevisti che i protagonisti affrontano nel romanzo e che i giocatori vivono nel gioco procedendo casella per casella verso il traguardo si scopre che tra le righe agisce sempre anche la presenza della Provvidenza.