Queste omelie hanno un tale significato teologico che il Vaticano II ha incluso Andrea di Creta fra i Padri testimoni della fede mariana.
Il castigo e il perdono dei peccati ed il battesimo dei bambini, Lo spirito e la lettera, La natura e la grazia, La perfezione della giustizia dell'uomo.
La prima traduzione italiana di un'opera esegetica fondamentale, soprattutto per il commento dell'inno cristologico. Giovanni Crisostomo è tra i pochi autori d'età patristica ad averci lasciato un corpus omiletico completo di commento a tutte le lettere paoline. All'interno di questo corpus spiccano le sedici omelie che contengono l'esegesi dell'intero testo della lettera ai Filippesi e di cui viene data qui la prima traduzione italiana. Attraverso la consueta raffinatezza stilistica e la grande sensibilità che gli è propria, l'omileta interpreta il testo paolino cogliendone tutti gli spunti utili all'edificazione morale e spirituale della sua comunità, con frequenti e concreti riferimenti alle pratiche, agli usi e costumi dell'epoca.
Pagina biblica e lettura origeniana si sviluppano quasi in dialogo fra loro.
...il servizio della Parola costituisce la missione principale della Chiesa insieme alla celebrazione dei sacramenti e alla diaconia. Ma l'annuncio deve essere ispirato dalle sfide che ogni periodo storico pone al credente e alla comunità cristiana nel suo insieme. Solo in questo modo l'annuncio, e l'omelia in particolare, possono divenire un evento di salvezza veramente efficace perché sacramento della Parola esattamente equiparabile, sovrapponibile, al sacramento dell'altare. Come il pane e il vino trasformati dallo Spirito santo in Corpo e sangue di Cristo, trasformano e conformano a Cristo il credente e la comunità, così anche la Parola ascoltata nello Spirito santo discende nel cuore e lo plasma, lo rende docile, lo ammorbidisce affinché divenga conforme alla Parola, e in comunione con il Figlio: Parola di Dio. Ma come l'unico pane della nostra mensa eucaristica per comunicarsi a tutti deve essere spezzato, così anche la Parola necessita un «lavoro» che la renda fruibile, digeribile, efficace per gli uomini. Significativa appare dunque l'immagine diventata comune dello «spezzare la Parola» che lega indissolubilmente liturgia della Parola e liturgia eucaristica.
La figura di Teodoto e legata al Concilio di Efeso (431): dietro la polemica egli rivela un organico sistema cristologico e uno spiccato impeto creativo di esaltazione mariana.
Il 'De praescriptione haereticorum' è un'opera che affronta un problema cruciale della vita ecclesiale: la nascita e lo sviluppo delle eresie.
Sono qui raccolti e rielaborati alcuni studi nati intorno alla pubblicazione delle fonti del carisma monastico-eremitico camaldolese, edite da Àncora con il titolo: Camaldoli: solitudine e comunione. Coniugare una considerazione storica del significato di quei testi (e dell'immaginario ideale che hanno prodotto) con una prospettiva attualizzante consente di mettere in luce la valenza ecclesiale di quel carisma, che va ben oltre la pur variegata esperienza degli eremiti. Le considerazioni qui proposte consentono così di riflettere non solo sul rinnovato interesse oggi per questa forma di vita cristiana, ma anche sul suo possibile valore di segno per il mondo, in quanto espressione emblematica della dialettica tra singolarità e pluralità che è propria di ogni ricerca umana e spirituale. Anche in questo senso si può intendere la definizione della cella come un "mondo in miniatura".
La partenza decisa di quest'opera di Anselmo suscita subito il desiderio di capire la libertà dell'uomo. Il libero arbitrio è dono della creazione di Dio alla volontà dell'uomo, facoltà della libera scelta nelle azioni che essa compie. Ma, attenzione, Dio ha anche dato all'uomo la ragione per illuminare la volontà nelle sue scelte. Dio non concede un dono equivoco di fare o il bene o il male, ma un dono di assoluta solidità. Il libero arbitrio è dato da Dio perché la volontà, illuminata dalla ragione, scelga sempre e solo il bene e mai il male. Il Bene è Dio stesso, il male è il contro-Dio. Così l'uomo non ha la libertà? No! La libertà vera è quella che conduce in alto verso il Bene, mentre la libertà che sceglie il male va sempre più in basso, verso dove? Verso il nulla. Si raccomanda lo studio della volontà su cui tanto insiste Anselmo. Egli, seguendo le orme di Agostino, rileva nell'uomo la presenza della volontà buona.In Appendice A: La pedagogia di Anselmo.In Appendice B: Testo latino dell'edizione critica di Dom Franciscus Salesius Schmitt, OSB.
Un`indagine originale e appassionante sul fascino del buon ladrone nella tradizione francescana, un viaggio inedito nel paradiso promesso, per riscoprire una figura di speranza e redenzione. Il libro ha come obiettivo di metterci sulle tracce del buon ladrone nella tradizione francescana. Come ha fatto notare Guillermo Spirito, appassionato iniziatore di tale ricerca, sembra che, sino ad oggi, nessuno abbia tentato un lavoro simile. Il tentativo è quello di capire se il buon ladrone ha esercitato un fascino significativo sui figli di san Francesco e in che modo questo fascino sia stato tramandato da una generazione all’altra di frati nel periodo che prenderemo in esame.
Speriamo così di poter gustare qualche scorcio di quel paradiso promesso al buon ladrone!
AUTORI
G.A. SPIRITO, frate Minore Conventuale, docente di teologia e autore di diversi studi e saggi.M. SAVIOLI, frate Minore, attualmente impegnato nella comunità francescana di Nizza.
Il volume affronta la nozione di "caso" negli scritti di San Tommaso.Il primo capitolo è dedicato allo studio del lessico e delle fonti di Tommaso: classiche e cristiane.Il secondo capitolo, più tecnico, affronta sistematicamente le ricorrenze nelle opere di alcuni nuclei tematici legati al caso, quali la fortuna, l'accidentalità, il male, il fato, la provvidenza. Emerge una struttura complessa in cui il caso, sebbene non sia l'oggetto principale di alcuna opera, ricorre in contesti diversi in quanto causa per accidens, contraddistinta dalla rarità: ha un ruolo nella fisica e nella cosmologia, nella metafisica e nella morale; nella teologia filosofica e nella Sacra Dottrina.Il terzo capitolo infine affronta la possibilità di una scienza del caso secondo Tommaso, mettendo in evidenza l'attualità dello sguardo olistico tommasiano.La conclusione evidenzia l'immagine dell'incontro imprevisto come la migliore esemplificazione di cosa sia il caso.